Epilogo.

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Nicolas buttò un occhio a Cesare, che parlava al telefono dall'altra parte della strada, alzandosi dai tavolini esterni del ristorante.

Lo guardò mentre un'ansia crescente gli opprimeva il petto, finché Tonno non lo riscosse.

"Di che tu preoccupi, Nicolino? Se volevi tirarti indietro dovevi pensarci prima" Gli disse ridendo e dandogli una pacca sulla spalla.

Il più piccolo alzò gli occhi al cielo ridendo e distogliendo l'attenzione da Cesare che gesticolava, assorto dalla conversazione.

"Non mi tiro indietro, ho solo paura che salti tutto" Rispose allora il ragazzo, mettendosi il portafoglio in tasca dopo aver pagato la sua parte di conto e quella di Cesare.

Era stata una cena ottima, ma dopo tutto, quel ristorante di Cefalù era una garanzia: Nicolas andava a cena lì da quando era piccolo.

Ricordò quando suo padre aveva deciso di festeggiare il cinquantesimo compleanno di sua madre, qualche anno prima, proprio lì: era stata una delle prime uscite ufficiali di Cesare con la sua famiglia.

Gli venne da ridere al ricordo del suo ragazzo dagli occhi verdi, architetto di fama mondiale, terrorizzato da una cena con i suoi genitori e sua sorella.

Inutile dire che era stato accolto a braccia aperte da tutti in tempo zero.

"Ah ecco, perché tirarsi indietro ora vorrebbe dire prenderti a schiaffi fino alla tua morte, dopo tutto il casino che hai fatto" Disse Nelson, affiancandosi agli amici.

Stretto al petto, sotto due strati di stoffa arancione e gialla, un faccino tondo e angelico, riposava tranquillo.

"B, ho stretto bene il nodo della fascia? Non voglio che Vittorio mi cada per strada mentre camminiamo" Disse poi guardando Beatrice.

La ragazza sorrise e strinse leggermente il nodo sulla schiena di Nelson.
Nicolas adorava quel metodo di portare i bambini in giro, senza passeggini ingombranti.
Inoltre, appena poteva, rubata la fascia e teneva lui Vittorio: amava quel bambino e averlo così vicino a se lo rendeva pieno di allegria.

Anche Cesare amava quei momenti: Nic era certo che gli avesse quasi finito un rullino intero per immortalarlo ogni volta che teneva Vittorio in fascia.

"Io non ho fatto casino" Disse Nicolas, raggiungendo gli altri che ormai erano a pochi passi da Cesare, quest'ultimo ancora al telefono.

"No, infatti non avete litigato alla cena del vostro anniversario solo perché tu non sai aspettare" Disse Tonno, dandogli una gomitata.

"Dettagli" Boffonchiò Nicolas, ricordando la cena avvenuta due settimane prima.

Erano ormai passati cinque anni da quando Cesare si era trovato con l'auto presa a noleggio in panne e un Nicolas ancora universitario che lavorava come meccanico nel tempo libero.

Cinque anni.

Sorrise a ricordare la sera di due settimane prima: lui e Cesare festeggiavano sempre fuori l'anniversario del loro falso primo appuntamento.

Nicolas adorava chiamarlo in quel modo perché al tempo non aveva capito fosse un appuntamento e vi si era presentato con una discutibile camicia color canarino.
Cesare invece era come sempre impeccabile e aveva organizzato una grande serata romantica.

Così, per rimediare, da lì in poi, ogni 16 Agosto, organizzavano il loro appuntamento romantico.
Per quanto riguardava l'anniversario vero e proprio invece, lo passavano a casa ordinando cibo cinese, guardando un film e facendo tanto sesso.

Tornando quindi al loro anniversario del falso appuntamento, non si poteva dire che in quell'occasione Nicolas fosse stato tranquillo e pacato.

Non l'avrebbe ammesso ad alta voce ma Nelson aveva ragione: in quell'occasione aveva fatto proprio un casino.

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