~kings of hearts~ jjk+kth

Capitolo 9

L'intruso lo schernì, indifferente all'atteggiamento di Jungkook, entrando nella stanza come se fosse il proprietario dell'intero posto. Inconsciamente, Taehyung si premette ancora di più contro il davanzale della finestra, contento che fosse chiuso anche se la sua schiena stava protestando contro l'azione bruciando anche più di prima.

L'uomo, o forse dovrebbe dire il ragazzo -per lui non essendo molto più grande di Taehyung stesso-, fece qualche passo più vicino, arrivando direttamente di fronte a Jungkook che automaticamente gonfiò il petto in una minaccia senza parole per l'ospite non invitato a rimanere dov'era e non fare l'errore di pensare che la sua presenza fosse benvenuta. Taehyung non voleva ammetterlo, ma la guardia reale lo spaventava. Non era solo una guardia qualsiasi, era la guardia personale di suo padre.

E non per essere un killer dell'umore, anche se l'umore è stato ucciso nel momento in cui la porta si è aperta, ma Taehyung aveva ancora la chiave che avrebbe dovuto essere sotto la sua protezione nella tasca dei pantaloni.

"Quanto sei sconsiderato, Park. Non sai che questa è la camera di un principe? Non sapevo ancora che ti avessero elevato a quel grado," disse Jungkook, facendo schioccare le labbra e incrociando le braccia sul petto in un modo superiore.

"Sei così divertente, Jeon. Puoi essere un principe nel tuo regno, ma qui non regni." Bogum si vendicò, sbirciando dietro Jungkook per guardare Taehyung le cui gambe cominciarono a tremare per il peso della chiave che bruciava nella sua tasca.

Bogum gli sorrise, il gesto falso evidente e accentuato dal gesto della sua mano. Si comportava come se vedesse un amico perduto da tempo. "Ciao, piccolo principe. Dovrei chiederti quali sono i tuoi affari qui, eh? Associarti con i Jeon adesso? Tuo padre non sarebbe troppo felice di sentirlo," disse sarcastico, sorridendo da un orecchio all'altro.

Quando tentò di passare accanto al giovane principe e di arrivare a Taehyung, Jungkook lo spinse indietro con una mano ferma sul petto, mettendosi di fronte al bruno. "Hey!" Alzò un dito in faccia come avvertimento: "Non dimenticare il tuo posto! Ora, perché sei qui? Non spreco il mio tempo con persone come te".

"Persone come me?" Bogum si mise una mano sul duro, la sua espressione di finta sorpresa. "Sono offeso, Jeon. Pensavo che fossimo diventati i migliori amici. Non come se la tua guardia avesse minacciato il mio re ... Hm, è vero, mi ero dimenticato. Lo ha fatto davvero."

Jungkook rise, con gli occhi arricciati. "Giusto ... Dov'eri di nuovo? Preoccupato di qualcos'altro? Stavi mangiando con gli altri domestici?" Jungkook lo tormentava, fingeva di ansimare e imitava le azioni di Bogum mettendogli una mano sul cuore.

Taehyung poteva vedere chiaramente la faccia di Bogum diventare rossa per la rabbia contenuta, ma l'uomo si limitò a sorridere a Jungkook, lanciandogli sottilmente dei pugnali. "Comunque," decise di cambiare argomento. "Sai perché sono qui."

"No, non ne ho idea," disse Jungkook, già sembrando annoiato. "Ora cosa dici di scortarti fuori prima che lo faccia io?"

"Oh, non fare lo stupido, Jungkook. Sono qui per la chiave che hai rubato!"

"Chiave? Quale chiave?" Jungkook simulò uno sguardo costernato. "Hai perso la chiave delle tue stanze? Che peccato ..." Fece una smorfia, giocando imbarazzato per conto di Bogum.

"Sei un vero comico. Ma questo non funziona con me. Davvero non pensavi che me ne sarei accorto? Hai mandato il tuo servo a parlarmi dolcemente e rubarlo mentre non prestavo attenzione. Ma io cazzo posso mettere due più due insieme. Quale sarebbe la coincidenza della chiave che scompare subito dopo quella breve conversazione? Ma potrei dire, la biondina è liscia. "

"Sei sicuro di non averlo perso?" Chiese Jungkook disinteressato, analizzando le sue unghie. Taehyung sapeva di essere preoccupato, però, la linea tesa della sua schiena tradiva tutto. L'atteggiamento disinvolto era solo un atto e il bruno era certa che anche Bogum ci fosse