Parte 5.

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I ragazzi rimasti al piano inferiore erano in fibrillazione, volevano sapere cosa si stessero dicendo i due, e Kookie con Hobi avevano provato anche ad andare al piano superiore per captare qualcosa, ma quasi non sentivano rumori provenire dalla stanza, quindi erano riscesi, richiamati dal leader.

Erano impegnati in una discussione sul cosa si fossero detti i ragazzi quando sentirono finalmente la porta aprirsi e i passi dei due risuonare per l'appartamento.

Scattarono sui divani dissimulando la curiosità, Jimin cascò per terra per la corsa improvvisa, suscitando l'ilarità di tutti.
Li trovarono così: con Jimin che si toccava il fondoschiena dolorante, Jungkook e Namjoon che ridevano di lui seduti sul divano, ed Hobi e Yoongi impegnati in una discussione su un beat.
Cinque paia di occhi si girarono a guardarli, e Tae non poté fare a meno di alzare il sopracciglio e guardarli interrogativo. "Sappiamo di essere belli, ma ora smettete di fissarci. Siete inquietanti." Tae alle volte sapeva essere un adorabile stronzo.
"Com'è andata?" chiese Yoongi spiazzando tutti.
"Come vuoi che sia andata, hyung, Jin-ssi mi ha pregato in ginocchio di perdonarlo ed io magnanimo come sono l'ho fatto."
"Idiota." lo apostrofò Jin sbuffando. Erano tornati alla normalità, cosa che tutti potevano notare, ma a parte Hoseok, che non sapeva dei sentimenti di Jin per il moro, tutti si chiedevano se avessero solo chiarito o se si fossero dichiarati l'uno all'altro.
"Quindi? Amici come prima?" chiese di nuovo Yoongi, infastidendo il più grande.
"Sì, Yoon-ah, amici." scandì per bene il castano. Non voleva altre domande invadenti o che avrebbero fatto capire troppo. E difatti di contro gli arrivò un idiota detto a mezza bocca.

Tae guardò il rapper stralunato, prima che questi si girasse verso Jin e gli dicesse: "Impara hyung, si fa così." e il secondo dopo era con una mano dietro il collo di Jimin, tirandoselo contro, e facendo scontrare le loro labbra in un bacio. Non ci aveva pensato poi molto, non ci aveva riflettuto per un cazzo a dire il vero, ma voleva farlo da così tanto tempo che se n'era fregato dell'imbarazzo, del possibile rifiuto, di un probabile schiaffo... ma nulla avvenne. Jimin ricambiò flebilmente il bacio dell'altro, prima che questo si staccasse da lui e proseguisse la sua avanzata verso la cucina a sguardo basso, senza avere tempo di rispondere o provare alcunché se non un vuoto ad altezza stomaco.
Ma il biondo non ci stava: aveva appena ricevuto la cosa che più in assoluto desiderava al mondo, non avrebbe fatto finta di niente. Lo seguì in cucina, seguito da tutti gli altri che li guardavano incuriositi - Tae ancora confuso dalla frase del rapper -. "Ehi, dove pensi di andare? Torna qui." ordinò perentorio il biondo, facendo fermare l'altro che ora, dopo quel momento di puro coraggio, sembrava un bambino rimproverato dalla mamma... aveva paura che Jimin gli dicesse che gli faceva schifo, ed era una cosa che non era pronto ad affrontare.
Ma così non fu, oh no, non fu affatto così.
Jimin riempì quei pochi metri che li dividevano con ampie falcate prima di afferrare il più grande per la camicia e baciargli quelle labbra sottili che tante volte aveva immaginato di sentire sulle sue.
Si staccarono quasi subito, visto che Namjoon aveva deciso di tossire proprio in quel momento, forse per dissimulare l'imbarazzo.
E a quel punto Jimin si rivolse a Yoongi. "Non pensavi davvero che ti avrei lasciato andare dopo una cosa del genere, vero?!" disse, e la sua faccia fintamente offesa fece scoppiare a ridere tutti. Yoongi compreso.
"I-io, questo...cosa vuol dire?" chiese Yoon spaesato. Non riusciva a capire se Jimin lo ricambiasse o stesse solo giocando.
"Che aspettavo questo momento da un'eternità, Yoongi-hyung." sorrise il biondo, e quel sorriso illuminò la stanza, rendendo Tae sia felice che geloso del suo miglior amico. Lui un gesto del genere da parte di Jin avrebbe solo potuto continuare a sognarlo, si disse.
A sentire quelle parole il rapper arrossì, aprendosi in un sorriso gengivale che fece sciogliere il cuore di Jimin. Si riavvicinarono come attratti dalla stessa forza, ritrovandosi abbracciati occhi negli occhi a sorridere come due bambini la mattina di Natale. "Vuoi baciarmi oppure devo aspettare un altro secolo e mezzo?!" lo prese in giro il biondo.
"Ehi sono io che ho fatto la prima mossa, di che ti lamenti?"
Jimin sbuffò divertito. "Se non ti avessi rincorso per ribaciarti te la saresti data con la coda tra le gambe... anzi no, aspetta, è esattamente quello che hai fatto." disse portando le braccia al petto.
Yoongi gli si avvicinò portando le mani sulle sue braccia conserte. "È la nostra prima litigata come coppia, Jimin-ah?" chiese baciandogli la guancia. A quel gesto Jimin divenne tutto rosso, aprendosi in un timido sorriso.
"C-coppia?" balbettò emozionato il biondo.
"Cosa credi, che passi tutto il giorno a baciare gente a caso?" disse. "So che hai da discutere con le tue due soulmates il distacco simbiotico, ma giuro che ve lo tratterò come ho sempre fatto... cioè male." rise alla volta di Tae e Kook, scartando di lato per evitare che una banana lo colpisse in piena faccia.
"Sei un coglione, Yoongi-hyung!" lo apostrofò il più piccolo. "Io non ci voglio stare con te per essere trattato allo stesso modo di quando eravamo semplici amici. Non sono mica tuo fratello."
"Non pomicio con Geumjae-hyung, se può farti sentire meglio." scherzò il rapper avvicinandosi a lui.
"Neanche noi pomiciamo." sottolineò il biondo, girandosi dall'altra parte e dandogli le spalle.
"Non ancora." specificò allora il più grande, prendendolo per i fianchi e facendo aderire il suo petto alla schiena dell'altro.
Gli altri ragazzi risero facendo agitare Jimin, che si staccò dal maggiore per rigirarsi nel suo pseudo abbraccio, puntandogli un dito sul petto. "Min Yoongi, smettila di fare l'idiota." disse continuando a spingergli il dito sul petto.
Yoongi bloccò la piccola mano di Jimin tra le sue, soffiandogli sulle labbra un: "Smetterò." che aveva tutta l'aria di una presa in giro, prima di far sfiorare nuovamente le sue labbra con quelle del biondino che aveva davanti.

I ragazzi fischiarono di approvazione quando Jimin passò le sue mani dietro il collo di Yoongi per portarselo più vicino ed approfondire il bacio. E fischiarono per metterli in imbarazzo quando il bacio si fece più spinto, con lo hyung che palpava il culo del più piccolo.

"Be' se tutte le litigate finiranno così io non voglio più assistervi." disse Hoseok imbarazzato. "Questo è vietato ai minori." scherzò indicando la neo coppia.
"Qualcuno copra gli occhi di Jungkook!" gridò Namjoon divertito.
"Abbiamo appena assistito alla formazione, la litigata e la successiva riappacificazione dei Yoonmin, signore e signori." Jungkook sembrava un presentatore televisivo in quel momento.
"E tra poco assisteremo anche alla loro prima volta se non li stacchiamo all'istante." disse Namjoon fintamente disgustato. Prese coraggio e si avvicinò alla coppia per staccarli, ponendo una mano tra le loro bocche, per quanto gli fosse possibile dato il poco spazio.

I due lo guardarono male, ma la cosa durò poco, perché il secondo successivo erano tutti là a ridere di cuore. Tutti, tranne Jin e Tae. Erano felici sì, ma dentro sentivano una malinconia che neanche la felicità dei loro migliori amici poteva spazzare via; si guardarono di sfuggita, e a nessuno dei due sfuggì quella patina lucida di lacrime non versate negli occhi dell'altro.

[to be continued...]

Thinking Out Loud - a Taejin storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora