Parte 9.

274 13 0
                                    

Il mattino dopo Tae si era alzato con un forte mal di testa e brividi di freddo. Aveva preso una coperta in più dall'armadio e se l'era buttata sulle spalle, trascinandosi giù in cucina.

Il rumore degli altri impegnati a fare colazione gli fece battere la testa ancora più forte, costringendolo a strizzare gli occhi per il dolore.

"Tae ti senti bene?" Yoongi era stato il primo ad accorgersi della brutta cera del ragazzo. Jimin lo guardò allarmato, e così anche gli altri.

Il moro annuì in risposta, ma venne subito smentito da Jin che una volta entrato in cucina, ed accortosi delle condizioni pietose in cui versava il ragazzo, gli si avvicinò poggiando le labbra sulla sua fronte. "Come sospettavo ieri: hai la febbre." annunciò il maggiore spingendolo a sedersi per fare colazione. "Ora fai colazione, poi fili in camera a riposare."

"Non ho niente, sto bene." negò Tae, ma il suo viso pallido e il tremore per il freddo dicevano il contrario.

"Non stai bene, TaeTae, sei bianco come un lenzuolo." lo rimbeccò Jimin. Si avvicinò per accarezzargli i capelli, e Tae si abbandonò a quel tocco, felice che il suo migliore amico fosse sempre lì per lui anche dopo una discussione.

"Mi perdoni?" chiese allora Tae con voce infantile, approfittando del fatto che il biondo si fosse avvicinato di sua spontanea volontà.

"Ti perdonerei sempre, lo sai." ammise Jimin abbracciandolo da dietro per scaldarlo un po'.

"Mi dispiace interrompere l'idillio ma ci sarebbe un problema..." li bloccò Hoseok. Gli altri lo guardarono dubbiosi. "Abbiamo le prove per la nuova coreografia, e lo shooting per il nuovo video; chi rimane con Tae?"

"Posso rimanere da solo, non sto mica morendo." chiosò il ragazzo.

"Non se ne parla. E se poi ti sale la febbre?" lo riprese Jungkook.

"Sono grande e grosso, posso stare da solo." rimbeccò Tae. E dopo neanche un secondo si ritrovò a stringere forte gli occhi per il dolore alla testa.

"Sì, come no, un titano." lo prese in giro Jin. Il sorriso che gli rivolse però lo fece sciogliere. "Facciamo così: Hobi e Jimin voi andate in sala prove per la coreografia, Namjoon, Yoongi e Kook andate a fare lo shooting...il mio shooting è stato due giorni fa, e per la coreografia non sono necessario; ho un paio di telefonate da fare ma posso farle da casa, quindi resto io a badare a Tae." era piuttosto bravo ad impartire ordini.

"Il mio shooting è programmato per domani. Avevo intenzione di andare in studio per comporre, ma posso farlo da qui e aiutarti con Tae." annunciò Yoongi.

"Guardate che non ho bisogno di nessun babysitter." sbiascicò il diretto interessato.

"Sì, si vede." scherzò Namjoon, dopodiché gli ordinò di andare in camera a stendersi.

Jimin e Jungkook gli si avvicinarono in sincrono, lo abbracciarono delicatamente e gli aggiustarono la coperta sulle spalle, salutandolo per andare uno in sala prove e l'altro sul set per il servizio fotografico. Namjoon e Hobi lo salutarono con una carezza sulla testa, promettendo di fare più in fretta possibile con i loro rispettivi impegni per tornare quanto prima a casa. Diventavano tutti iperprotettivi quando uno di loro stava male.

Una volta che tutti furono fuori casa Jin si rivolse a Yoongi. "Prenditi tutto il tempo che vuoi, mi occupo io di lui." disse il ragazzo suscitando il disappunto di Tae, che sbuffò. "Tu zitto e fila in camera, io faccio una telefonata ed arrivo a misurarti la febbre." ordinò.

Tae alzò gli occhi al cielo, voleva ribattere e dire che non era un bambino bisognoso di cure, ma lo sguardo insindacabile di Jin e il suo dito puntato verso le scale gli suggerivano che fosse meglio non ribattere alcunché.

Thinking Out Loud - a Taejin storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora