Capitolo 9.
Justin's POV.
«Dici che questo andrebbe bene? O forse non dovrei mettere la giacca. Insomma, fa caldo, no? É primavera. Non posso mica vestirmi da Eschimese. Dici che dovrei mettere la sciarpa?» Chiedo a Lux mentre cammino avanti e indietro per la sua stanza. La guardo male quando noto che sta tranquillamente leggendo un giornale invece di ascoltarmi. Prima mi costringe ad andare alla partita del mio presunto fratello - ancora non ne ho confermato l'esistenza su questo pianeta -, e poi passa il suo tempo a ignorarmi beatamente invece che aiutarmi?! «Lux!» Sbotto, facendola sussultare.
«Che cosa vuoi?!» Dice mentre si china a raccogliere il giornale da terra e lo appoggia sul letto. «Justin, quante volte te lo devo ripetere? Loro non ti possono vedere, va bene? Puoi anche andare nudo, non farebbe alcuna differenza!»
«Così vuoi che venga nudo?» Ridacchio e mi sposto appena in tempo per evitare il giornale che mi ha lanciato contro. «Sul serio, Lux. Cosa diavolo mi metto? Insomma, so che non mi vedranno e non fa differenza, però voglio avere un aspetto... Presentabile. Umano.»
Mi guarda per un po' e infine si alza da letto. «Va bene, forza. Andiamo da Carter. A questo punto dovrò dirgli che sono pazza e che vedo angeli che vogliono vestirsi da umani.» Dice prima di afferrare la mia mano e trascinarmi fuori dalla sua camera. Entriamo in quella di Carter, che ha un termometro infilato in bocca e fazzoletti sparsi per tutto il pavimento. «Come ti senti?»
«Oh, benissimo, Luxienne. Davvero bene. Come pensi che mi senta?!» Grugnisce mentre si gira e affonda la faccia nel cuscino. Tira su con il naso mentre Lux apre le ante del suo armadio e inizia a frugarci dentro. «Che cosa stai facendo?» Le chiede lui.
«Sto cercando qualcosa di decente tra tutta questa roba che hai. Si può sapere perché hai conservato i leggins che hai usato in quinta elementare per la recita?!» Chiede Lux, tirando fuori un paio di jeans blu scuro e tirandomeli. Li afferro velocemente appena Carter si gira.
«Perché son- Perché i miei pantaloni stanno volando?» Chiede, aggrottando la fronte quando vede i suoi jeans in aria.
«Oh, quello è Justin. Justin ti conosce già. Justin è il mio angelo custode. Justin ha circa 18 anni, è morto nel 1990 e ora dobbiamo trovargli qualcosa da mettere perché stasera andiamo a trovare i suoi genitori.» Spiega brevemente Lux prima di lanciarmi anche una camicia rossa a quadri. Sul serio?
«Pure i genitori sono morti?» Chiede suo cugino mentre si mette a sedere e guarda i suoi vestiti volare da tutte le parti.
«No, solo lui è morto. Posso prendere questa?» Tira fuori una maglietta con la faccia del cantante degli Aerosmith e Carter annuisce, poi si alza dal letto.
«Va bene, vediamo cosa possiamo dargli.» Sbadiglia mentre raggiunge Lux davanti all'armadio. Perché non sta impazzendo? Perché non sta cercando di... Non so, spargere del sale sul pavimento e proteggersi dall'entità malvagia che sarei?!
«Quindi mi credi?» Gli chiede Lux mentre continuano a cercare e buttare la roba fuori dall'armadio.
Carter fa spallucce leggermente e tira fuori una giacca di pelle, tirandomela. «Vivendo con mia madre, ormai credo a tutto. E in ogni caso, potrebbe essere un'allucinazione, quindi non importa. Questi gli piacciono?» Chiede mentre tiene in mano un paio di Supra nere.
«Sì, sì, sì, sì, sì!» Gli strappo di mano le scarpe e Lux ridacchia, mentre Carter rituffa la testa nell'armadio.
«Credo che possa bastare, Carter. Non voglio che si abitui troppo a questa accoglienza. Ora dobbiamo cambiarlo. Forza, Justin, vamos.» Va-che? Lux mi afferra di nuovo la mano e Carter ci segue in camera, sdraiandosi sul letto di Lux.
STAI LEGGENDO
Breath of an angel
Разное"Essere l'angelo custode di qualcuno fa schifo. Specialmente quando non ti vedono e non ti sentono. Sono praticamente isolato, ecco tutto. Isolato con una ragazza di 17 anni che ho visto nuda almeno un miliardo di volte, e non sa neanche della mia e...