Capitolo 6.
Justin's POV
«Oh, ma andiamo! Che cosa ti ho fatto?» Borbotto mentre seguo Lux su e giù per le scale, impedendole di rompersi anche la testa quando inciampa.
«Sei entrato nel bagno mentre mi facevo la doccia!» Mi strilla contro, girando su se stessa e iniziando a camminare giù. «La vuoi smettere di seguirmi?!»
«Se potessi, anche subito!» Incrocio le braccia e mi siedo in cima alle scale, perché tanto ritornerà su in qualche secondo.
«Insomma, è da maleducati! Non puoi farlo, è violazione della privacy!» Mi urla di nuovo, ritornando su.
«Beh, denunciami. Mi piacerebbe entrare in tribunale, deve essere una figata.»
Mi da una sberla sul braccio e sbuffa. «Sei un coglione.»
«Senti, ti ho vista nuda più dei tuoi genitori, una volta in più non mi ucciderà. E non ucciderà sicuramente te.» Sbotto, alzandomi per sovrastarla.
É bassa e piccola, il che è una fortuna.
«Invece potrebbe! Se entri e non ti sento, mi viene un attacco e potrei scivolare e morire. Cosa dirai a Dio, eh? Eh? Eh? Eh? Eh?!» Mi punzecchia finché non le afferro i polsi.
«Senti, zitta un attimo. Che differenza fa? Non ti ho neanche vista, mio Dio! Sono entrato solo per prendere il pettine, okay?»
«A che cavolo ti serve il pettine?!» Cerca di allentare la mia presa ma fallisce, sospirando. «Lasciami andare e io lascio perdere.»
Faccio come dice e mi da un'altra sberla, poi ritorna a camminare su e giù. «Stai facendo ginnastica?»
«Il dottore ha detto che devo camminare tanto e non voglio uscire con questa pioggia.» Si stringe nelle spalle e riprende fiato prima di risalire, due gradini alla volta. «Allora, parliamo di cose serie.»
«Del tipo?» Le lancio un'occhiata e la vedo scendere di nuovo. «Puoi fermarti un momento? Mi stai facendo venire mal di testa.»
«Beh, se tu fossi stato più attento, adesso non dovrei fare ginnastica e tu potresti vedermi nuda ogni volta che vuoi!» Ribatte seccamente e si ferma, ansimando.
«Non sarebbe stata una cattiva idea, già.» Borbotto mentre mi passo le mani tra i capelli, sbadigliando.
É una cosa impossibile dormire con i suoi che fanno sesso nella stanza accanto, lo giuro. Non so come diamine ci riesca, lei.
Lux si ferma davanti a me e si inginocchia, posandomi le braccia sulle gambe. «Allora, i tuoi genitori. Parliamo un po' di loro.»
«Parliamo un po' di loro. Cosa vuoi sapere?»
«Allora, so che vivono a Milwaukee e so anche che non gli hai visti dal 1990. Non ti mancano?»
Faccio spallucce leggermente e lei mi tira un dito. «Non più, direi. Lux, è stato tanto tempo fa, non ha senso parlarne.»
«Invece sì. Devi vederli, Justin. Sono convinta che ti sentiresti meglio.» Annuncia.
Questa ragazza è fuori di testa.
«E perché mai? Non potrei salutarli e non potrebbero salutare me. Come ho detto, non ha senso.» Cerco di alzarmi ma mi tiene giù, mettendo tutto il suo peso sulle mie gambe.
Buon Dio...
«Perché non vuoi andare? Vederli è meglio che non vederli. Almeno saprai come stanno.»
Sospiro e mi lecco le labbra. «Come ben sai, non posso allontanarmi da te e-»
Scatta in piedi, probabilmente colta da un'illuminazione improvvisa, e mi da varie sberle sulle gambe. «Justin! Justin, Justin, Justin! So cosa dobbiamo fare!»
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Breath of an angel
Casuale"Essere l'angelo custode di qualcuno fa schifo. Specialmente quando non ti vedono e non ti sentono. Sono praticamente isolato, ecco tutto. Isolato con una ragazza di 17 anni che ho visto nuda almeno un miliardo di volte, e non sa neanche della mia e...