12. Dio II

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Justin's POV.

"Se non la smetti di tenere quel muso ti do il cucchiaio sul naso, Justin." Dice Lux mentre mangia il suo gelato, seduta sul suo letto con trenta libri diversi attorno a lei. "Dai, cos'è quella faccia? É tutto il giorno che pensi a qualcosa, che cos'è?"

Continuo a passarmi la pena da un dito all'altro della mano, poi la poso sulla scrivania e mi alzo dalla sedia. "Dobbiamo parlare."

"Sai, quella è una frase che nessuno vorrebbe sentirsi dire. Mai." Dice prima di appoggiare la vaschetta del gelato sul comodino. "Di che cosa?"

"Ho parlato con Dio-"

"Che figata!"

"Lux." Le lancio un'occhiata. "Non è una figata." Mimo il suo tono e lei ride. "Ci sono due scelte. Beh, tre, se contiamo quella che alla fine non cambia niente."

"Tre scelte per cosa?"

"Ci sono due possibilità per una sola eccezione, e dobbiamo sceglierne una entro sei ore. Nella prima possibilità, posso tornare sulla Terra sotto forma umana, avere 18 anni e vivere come qualsiasi altra persona intorno a te. In questo caso, però, tu non ti ricorderesti di me. Morirei a 70 anni in un incendio, potrei andare all'Inferno, ma tu ci andresti sicuramente per avermi..." Faccio una smorfia. "Convinto ad allontanarmi dal Paradiso per te."

"Stai scherzando?"

"No."

Si lecca le labbra. "La seconda?"

"É quella che odiavo all'inizio ma che adesso preferisco. Ascoltami fino in fondo e non interrompermi." Annuisce e le prendo le mani. "Dovrai impiccarti." Apre la bocca e gliela copro velocemente. "Ho detto ascolta." La lascio libera e lei aggrotta la fronte. "Sarebbe considerato come un sacrificio a Dio, perciò entreresti in Paradiso, e potremmo stare insieme."

Rimane in silenzio per un po'. "Perchè preferiresti che mi suicidassi?"

"Perchè il dolore che proveresti impiccandoti non è niente in confronto a ciò che proveresti se andassi all'Inferno, Lux. Te lo garantisco. Gli umani sanno sì e no tre cose su come è fatto quel posto, e le cose che sapete sono già orribili. Immagina come sono le altre. Entrambe le scelte fanno schifo, specialmente chiederti di rinunciare alla tua vita per me, perciò c'è sempre la terza scelta."

"Quale sarebbe?"

"Rimanere così. Io continuerò a essere il tuo angelo custode, e nulla più."

Mi passa un dito sulla mano e lo segue in silenzio con gli occhi. "Tu quale preferisci tra le tre?"

"Per moralità e probabilmente intelligenza e pietà, la terza. Per puro egoismo, la seconda. Ma la scelta spetta a te, considerando il fatto che in entrambi i casi sei fottuta."

Annuisce lentamente e si gratta una spalla. "Quindi dovrei morire per te o bruciare per te." Dice infine. "Non c'è altro?"

"Sì, ma non voglio rischiare. Dovrei accettarlo senza sapere cos'è e potrebbe essere peggio. Lux-"

"La seconda."

"Che cosa?!" Sbotto. Si stringe nelle spalle. "Lux, hai sentito tutto quello che ti ho detto? Ogni parola? Compreso il modo in cui dovresti..."

"Sì, ho sentito tutto. Penso che se mi ami davvero e vuoi stare con me dopo aver passato 17 anni con me e avermi apparentemente salvata da tutto, è il minimo che posso fare per ricambiarti."

"Lux, non si ricambia una cosa così impiccandosi. Insomma, ti ho tenuta in vita per 17 anni solo per vederti suicidarti per me? Non funziona così, lo sai bene." Sospiro.

Breath of an angelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora