Capitolo 7

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" buongiorno a tutti ! " esclamai varcando le porte del teatro  " ben arriva " la signora Lucia mi venne incontro con un sorriso raggiante " non abbaiamo tempo da perdere quindi ti spiego tutto in breve " annuì  " come vedi lì ci sono i cameraman,  sono tre in tutto ed sono incaricati di riprendere tutto ciò che succede all'interno di queste mura quindi " si fermò per riprendere fiato " attenta a quello che fai " mi mise in guardia " dalle otto alle dieci del mattino ti occuperai delle coreografie mentre nel pomeriggio lavorerai affianco a Manuel  per le musiche " dopo aver concluso il  discorso la vidi voltarmi le spalle per andare via - quella donna era costantemente agitata - mi venne da pensare.

Mi asciugai accuratamente  le goccioline di sudore presenti sul mio corpo, ero esausta dopo aver lavorato per tre ore conseguite alle coreografie da mettere in scena ma, purtroppo, la giornata non era ancora finita.
" è permesso ? " chiesi appena raggiunsi il piccolo studio musicale costruito  all'interno del teatro
" Bice, entra pure " disse Manuel appena notò la mia presenza  " come è andata la mattinata ? " chiesi cercando di instaurare una conversazione " bene, stavo lavorando alle musiche da mettere in scena, ti aspettavo per un parere "  mi sorrise e, nel frattempo, presi posto vicino a lui  " io mi devo ancora abituare alla presenza delle telecamere " sbuffai pensando a quanto mi mettessero sotto pressione  "  in questi ultimi anni ho fatto molte esperienze in televisione, era strano  all'inizio ma poi ci si fa l'abitudine " cercò di riassicurarmi  " ti ho visto, eri su una pubblicità di talent credo fosse x-Factor ? " dissi ricordandomi della strana  sensazione provata  quel giorno, pensavo di non rivederlo più eppure eccomi qui, difronte a lui
" giusto "  incurvò le sue labbra in un sorriso.

Passammo il resto della giornata insieme, ascoltando le basi che lui stesso avevo creato e parlando del più e del meno è così, per un attimo,  mi sembrò  di essere tornata indietro nel tempo, a quei giorni di quattro anni fa, nello studio di Maurizio,
mi sembrò di essere ancora quella ragazza smarrita, in cerca dell'affetto del padre e dell'amore di un ragazzo che sembrava irraggiungibile  
" per oggi abbiamo finito " Manuel mi risvegliò dai miei pensieri   " allora ci vediamo domani " dissi alzandomi velocemente dalla comoda sedia per poi dirigermi verso l'uscita della stanza, quando fui fuori mi scontrai accidentalmente contro qualcuno
" Bice " mi salutò il ragazzo  " Dylan, scusa non ti avevo visto " dissi mortificata 
" non ti preoccupare, vai a casa ? " mi chiese subito dopo " si mia figlia mi starà aspettando " risposi pensando alla mia piccola Sole  " hai una figlia ? " chiese stupito  " sì, ho una figlia " dissi ridendo a causa della sua faccia buffa " allora se permetti ti accompagno, così  non la facciamo aspettare troppo" mi offrì un passaggio che non rifiutai, così lo segui fuori dal edificio " è tua ? " chiesi indicando la macchina che mi trovavo davanti " ti piace ? " chiese alzando le sopracciglia, annuì facendogli capire che mi piaceva.

Il viaggio in macchina fu piuttosto silenzioso, lo sorpresi più volte a guardarmi ma feci finta di nulla
" fermati qua " dissi quando fummo davanti alla mia abitazione  "  grazie del passaggio " sorrisi uscendo velocemente dalla macchina " bice ? " mi richiamò il ragazzo " ti va di uscire insieme ? " mi propose lasciandomi senza parole " ti concedo un pranzo " dissi velocemente, infondo mi sembrava un bravo ragazzo.

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