Capitolo 9

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Cerco di regolarizzare il respiro mentre, con una mano, mi strofino la guancia con l'intento di mascherare i segni del pianto,  le parole del dottore risuonano fastidiosamente nella mia mente,
come può una bambina di quattro anni capire ciò che gli sta succedendo ? cosa gli dirò quando mi chiederà delle spiegazioni ?  i dubbi non fecero altro che peggiorare la situazione.

Dovetti tornare presto alla realtà, il lavoro mi stava aspettando, Maurizio aveva insistito tanto affinché tornassi a riprendere il progetto, non che mi fossi assentata per troppo tempo, erano passati solo due giorni dalla notizia della malattia di Sole
" hey, come sta ? " chiese Camilla quando mi notò  all'interno del  teatro  " ciao "  la strinsi appena in un abbraccio  " rimarrà in ospedale per un po', per fortuna mio padre a il tempo per stare con lei quando io non ci sono "  dissi, rispondendo alla sua domanda   " mi dispiace davvero tanto, verrò a trovarla il più possibile "  mi disse cercando di consolarmi,  la ringraziai per poi dirigermi verso lo studio che utilizzavo con Manuel.
" sei tornata "  disse il ragazzo appena mi vide entrare  "  tutto bene ? " chiese dopo qualche attimo di silenzio " si " sussurrai per poi prendere posto vicino al ragazzo  " sei sicura di star bene ? " insistette, creandomi un leggero senso di fastidio, la tensione accumulata nei giorni precedenti non mi aiutava, rendendo i miei sentimenti vulnerabili
" ti ho detto che sto bene ! " dissi con tono alto e severo, lasciando Manuel  senza  parole, ero sicura che non si sarebbe mai aspettato una reazione del genere da parte mia   " adesso dobbiamo lavorare " cercai di smorzare l'imbarazzo del momento che si era venuto a creare, concentrando tutta la mia attenzione sul progetto.

" Bice aspetta " mi sentì chiamare, così mi girai verso la direzione della voce  " Dylan " salutai il ragazzo
" stai andando in ospedale? " chiese, era una delle poche persone che avevo informato della situazione, non che mi fidassi particolarmente di lui, visto il poco tempo che avevo trascorso in sua compagnia ma mi chiamò, al telefono,  qualche istante dopo aver saputo la diagnosi  di sole ed, in preda ad una crisi, mi sfogai  con lui  " si " gli risposi, notando che si era fatto tardi  " se vuoi ti accompagno ? " mi chiese sorridendomi 
" non vorrei disturbarti " feci un mezzo sorriso
" non ho nulla da fare per le prossime tre ore " cercò di convincermi ad accettare il passaggio, ed così feci " va bene ".
Arrivammo in ospedale qualche minuto dopo, 
Dylan insistette per entrare ma lo convinsi che non era il caso, infondo non sapevo ancora le intenzioni del ragazzo nei miei confronti ed, di conseguenza, non sapevo se dargli la mia fiducia  " mamma ! " esclamò la piccola bambina quando mi vide entrare nella sua stanzetta rigorosamente arredata ed pitturata di bianco  " tesoro mio " gli poggiai un leggero bacio sulla nuca  " il nonno ha fatto il bravo oggi ? " gli chiesi sedendomi sul lettino, accanto a lei " sì, i dottori mi hanno messo questo " mi indicò il braccio, su cui notai la presenza di una piccola flebo attaccata ad una sacca posta al lato destro del letto
" mi da fastidio " mise il broncio   " lo so amore ma dopo starai meglio "  gli sorrisi cercando di dargli coraggio.

La sera arrivò in fretta, per fortuna avevo la possibilità di rimanere a dormire in ospedale, nella piccola stanza privata che avevano affidato a Sole, qualcuno bussò lievemente alla porta " avanti " dissi subito dopo ma quando mi accorsi chi cerca dietro alla porta rimasi sorpresa " che ci fai qui ? " chiesi frettolosamente " ciao, tu chi sei " Sole proferì parola quando il ragazzo non rispose alla mia domanda
  " è un amico di mamma " dissi alla bambina prima di trascinare quest'ultimo fuori dalla stanza 
" Manuel perché sei qui ?" Chiesi in altra volta inarcando le sopracciglia  " Maurizio mi ha detto tutto " disse lasciandomi con il fiato sospeso
" i-io ti posso spiegare " cercai di mantenere la calma, mio padre come aveva potuto tradirmi ? Ma soprattutto come aveva fatto a scoprire la verità? I miei dubbi furono messi a tacere  " Chica non devi spiegarmi niente, oggi ti ho visto strana è volevo sapere cosa avessi così ho chiamato il mio vecchio amico per chiedergli cosa ti passasse per la mente e mi ha spiegato la situazione, mi dispiace davvero tanto non sapevo che tua figlia avesse il cancro " disse velocemente, sospirai, non avevano scoperto tutta la verità  ma una cosa, nel suo discorso, mi lasciò piacevolmente sorpresa  " come mi hai chiamato ? " chiesi con un enorme sorriso stampato sul viso  " chica ?" ripetè creandomi una strana sensazione in corpo " era da troppo tempo che non mi sentivo chiamare così " arrosi leggermente, ricordandomi tutti i momenti passati  " una volta ti dava fastidio "  rise  " adoravo quando mi chiamavi così " gli confessai senza pensare minimamente a ciò che stavo dicendo, creando un momento di toltale silenzio ed imbarazzo che interruppe subito dopo " io ho portato questo " mi fece notare ciò che aveva tra le mani  " è bellissimo, non dovevi " dissi notato il peluche di medie dimensioni  " posso portarglielo ? " sussurrò quasi intimorito da una mia eventuale risposta negativa " certo, vieni te la presento " lo incoraggiai ad entrare nella stanza.

Manuel si avvicinò lentamente a Sole, stringendo nervosamente il peluche tra le mani  " ciao, io sono Manuel ti ho portato questo " disse impacciatamente, la bambina gli sorrise " ti ho già visto ! " esclamò, mi sorpresi della sua memoria
"  io sono Sole " gli disse per poi prendere l'orsetto
" è lui si chiamerà... " ci penso su, guardando ogni suo dettaglio  " che ne dici di Leo ? " suggerì il ragazzo " Leo, mi piace ! " si sorrisero a vicenda mentre, da lontano, mi godei tutta la scena sicura che non me ne sarei mai dimenticata.

⭐️se vi è piaciuto il capitolo lasciate una stellina e/o un commento per farmelo sapere.

Ciao a tutti!
vi è piaciuto il momento tra Manuel e Sole ? Che dite, Sarà il primo di molti altri oppure no ?

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