Capitolo 18 - E quando arriva la notte...

1.6K 92 1
                                    

"Senti, ti va di venire a casa mia? Abito col mio migliore amico, quello che suona con me, ma questa sera è a vedere una partita di calcio fuori città. Stiamo lì sul divano tranquilli, pop corn e ci guardiamo un film, che dici?"

Non so, probabilmente le intenzioni erano quelle, ma da quello che mi aveva detto e da come si comportava...probabilmente avrebbe solo voluto guardare un film.
Sarebbe toccato a me scoprirlo.

"Si va bene, è tanto lontana da qui?"

"Ci si arriva a piedi, 3 minuti e arriviamo"

"Ci tieni proprio a farmi camminare con questi tacchi eh!"
Neanche finito di dire quella frase che mi afferrò e mi prese in braccio, a mo di principessa.

"Ora va meglio?"

"Direi di si"

Iniziammo a guardarci negli occhi.
Dio quanto avrei voluto baciarlo, era perfetto.

Interruppe tutto quel momento "magico"
"Lo so che vuoi baciarmi, ma l'attesa aumenta il desiderio"

"Scemo!" dissi tirandogli una pacca sulla testa

"Sei stupenda"

"Me lo hai già detto"

"E non smetterò mai di dirtelo"

Continuammo a guardarci, aveva degli occhi stupendi.

Improvvisamente, senza essersene accorto, la sua mano finì sotto il mio sedere.
Lui diventò rosso e abbassò lo sguardo, anche se a me quel gesto non mi aveva affatto infastidita.
Gli ripresi la mano e la rimisi lì.

Iniziammo a stuzzicarci, finché non arrivammo davanti alla porta di casa sua.

Mi mise di nuovo a terra, mise la mano nella tasca dietro dei jeans e tirò fuori le chiavi.

Aprì la porta, neanche il tempo di aprirla tutta che mi ritrovai attaccata col corpo al muro dell'entrata e  lui di fronte a me, eravamo vicinissimi, mi fissava le labbra e il suo respiro si faceva sempre più pesante.

Cazzo.

Non mi controllavo più.

Gli presi il viso con le mani e lo baciai, come non avevo mai fatto con nessuno.
Fu subito un bacio passionale.

La sua mano si spostò dal mio fianco destro, al mio sedere. La fece scorrere sotto al mio tubino nero, alzandomelo leggermente.

Iniziai a sbottonargli la camicia fino a togliergliela.
Rimasi a guardarlo, aveva un corpo perfetto, scolpito e muscoloso al posto giusto.

Riprese a baciarmi fino a farmi cadere il vestito a terra, non troppo lontano da noi.

Mi riprese in braccio, sta volta senza farsi problemi a dove finivano le mani.
Mi appoggio delicatamente sul divano, mettendosi sopra di me.
Iniziò a baciarmi dal collo fino a scendere.

La sua lingua mi fece urlare, fino a perdere la voce.

Si tolse i jeans e le mutande targate Calvin Klein.
Si mise sopra di me e iniziammo a fare l'amore.

L'amore vero.

Era tutto così perfetto.

Provavo sensazioni mai provate, eravamo perfettamente complici e ogni cosa era fatta all'unisono.

Fu intenso.
Dopo un'ora ci sdraiammo sul divano, io tra le sue braccia e lui che mi accarezzava la testa.

Non curante dell'orario ci addormentammo.
Era una notte magica.

Wrong but PerfectDove le storie prendono vita. Scoprilo ora