Capitolo 19 - Volo di ritorno

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Il vibrare del mio telefono mi fa sobbalzare.
Ancora intontita dalla sera prima, alzai la testa pesante, avvicinai il braccio al tavolino di fronte al divano cercando di non svegliare Jonny, e lo sbloccai.

1 MESSAGGIO NON LETTO
FEDERICO
Oggi ritorni e io non vedo l'ora di rivederti tra quei banchi di scuola. Spero che questo viaggio non ti abbia fatto dimenticare di me.

Scuoto la testa e i pensieri della sera prima si fanno spazio nella mia mente. Sorrido istintivamente.
Poi mi ricade lo sguardo sul telefono e la mia espressione cambia. Perché deve sempre rovinare tutto nel momento giusto?
Sospiro.

Continuo a scrollare le notifiche del telefono.

32 CHIAMATE PERSE DA EMMA

1 MESSAGGIO NON LETTO
EMMA
Ma si può sapere dove stra cazzo sei finita?
Dovevi tornare alle 2 cretina!

20 CHIAMATE PERSE DA ARI

1 MESSAGGIO NON LETTO
ARI
Non so dove accidenti tu sia, so solo che tra 2 ore dobbiamo andare in aeroporto. L'aereo non aspetta noi. Quindi vedi di muovere il culo.

Cazzo.
L'aereo di ritorno per Roma era oggi.
Cazzo cazzo cazzo.

Sposto delicatamente Jonny dal mio corpo, inizio a cercare tutti i miei vestiti sparsi a terra dalla notte precedente.

"Ei" sussurra una voce alle mie spalle

"Ei"

"Dove scappi così di fretta?"

"Ho l'aereo di ritorno e me ne ero completamente dimenticata e...e sono pure in ritardo"

"Umh di già?

"Si, ti ho detto che rimanevo giusto 3 giorni!"

Si alzò dal divano ancora nudo dalla notte passata, si mise le mutande e venne verso di me.
Mi prese i fianchi con le sue mani e mi attirò a se.
Mi diede un bacio a stampo e mi disse:
"Stanotte è stata magica, ti scrivo il mio numero nei contatti. Se dovessi passare di qua o io di la sappiamo come rincontrarci"

Sorrisi a quell'affermazioni.
Mi faceva un bell'effetto.
Positivo.
Anche se in cuor mio sapevo alla grande che non sarebbe mai potuta durare, insomma, chi resiste a quasi 7.000 km di distanza?
Sospirai.

Presi le mie ultime cose come la borsa e il cellulare.
Salutai Jonny, consapevole che non ci saremo mai più visti e me ne andai, un po' col cuore pesante.

——-

Aprì con la chiave magnetica la camera della stanza dall'albergo.

"Dove stra cazzo eri finita? Ti pare ora in cui tornare?" urlò Ari su tutte le furie

Mi portai una mano sulla fronte:
"Per favore, non gridare"

"Non gridare? Tu sei scema forte, se non cagavi il telefono ti lasciavamo qua!!" esclamò Emma furiosa

"Dove sei stata???" continuò Ari

"Con Jonny" biascicai

"Chii??" chiesero all'unisono

"Jonny"

"Chi è Jonny?" chiese Ari mimando con le dita le virgolette

"Il ragazzo che suonava l'altra sera al locale, quello moro dai"

"COSA? E perché non sei tornata entro l'orario stabilito????" continuò Ari

"Non ho 8 anni, lasciatemi in pace. Ero a casa sua e..."

Non riuscì nemmeno a finire la frase che Ari mi interruppe:
"Che cazzo ci facevi a casa di uno che nemmeno conosci? Che hai visto 1 volta in tutta la tua vita??"

"Ari non credo che sia bene saperlo. Ha ragione, non ha 8 anni. In più l'abbiamo portata qui per questo, per farla svagare. Però" disse Emma girandosi verso di me "Potevi benissimo avvisare che tardavi"

Abbassai la testa come per dirle che aveva ragione.

"Ora muoviamoci e rifacciamo le valigie, prima che perdiamo l'aereo che ci è costato una fortuna" disse Ari esausta

Facemmo di fretta e furia le valigie e corremmo a fare il check-out.
Direzione aeroporto.

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