Capitolo 17 - Ciao

1.7K 108 0
                                    

Quel giorno passò velocemente tra sauna, piscina e bagno turco. E nella mia testa c'era fissa l'immagine del suo viso.
L'immagine di....aspetta, non mi ha neanche detto il suo nome!
Era tutto così strano, stranamente il pensiero di Federico era come scomparso, senza lasciare tracce.

———

Si fecero le 18.
Decidemmo di tornare nella camera, farci una doccia, sistemarci e andare a mangiare nel ristorante tipico dell'albergo.
Mi vestii più carina del solito, attirando molto l'attenzione delle mie due amiche che mi scrutavano con fare sospettoso.
Ovviamente quel piccolo particolare del dopo cena lo avevo tralasciato, tenendolo per me.

——-

La cena fu strepitosa.
Ci vennero serviti piatti tipici della tradizione americana come il Bagle e l'Apple Pie.

"Bene signore, cosa facciamo questa sera? Ho sentito che alcuni locali sono aperti" chiese Emma

"A me non cambia, se volete posso guardare su internet come abbiamo fatto ieri sera" rispose Ari

Io rimasi zitta.

"Lili quindi?" Mi chiese Emma

"Eeemh io questa sera vi dovrò lasciare da sole" risposi abbassando sempre di più la voce

"Aha lo sapevo! Con chi devi uscire?" Chiese Ari

"Nulla, preferisco non dirvelo per scaramanzia. Voi vi divertirete anche senza di me no?"

"Va beh, facciamo alle 2 tutte a casa, visto che domani dobbiamo ripartire, però e se qualcuno tarda" disse indicandomi Emma "siete pregate di rispondere al telefono ad eventuali chiamate"

"Si capo" risposi
"Beh, si sono fatte le 21.30 io scapperò"

"Noi andiamo a sistemarci un attimo in camera. Stai attenta signorina" disse Ari guardandomi.

Le abbracciai e mi diressi di fretta e furia all'ingresso dell'Hotel.

Scesi le scale a velocità supersonica, facendo sempre attenzione a non ribaltarmi con i tacchi.

Lo vidi li.
In camicia e jeans strappati.
Un sogno.

"Ciao" disse lui

"C-ciao" risposi io un po' imbarazzata

"Vieni, ti porto in un posto"

Uscimmo fuori dalla porta, il taxi era già li, mi apri la porta e mi fece salire. Salì anche lui dal lato opposto e si mise vicino a me.

——

"Benvenuta" disse mostrandomi il posto

Eravamo al The River, un rinomato ristorante/ bar con vista sullo skyline di Manhattan che si riflette sulle acque del fiume East River.

C'era un'atmosfera magica.

"Wow, è stupendo"

Mi fece accomodare al tavolo, ordinammo due Sex On The Beach ed iniziammo a parlare.

"In tutto ciò, dopo che i bodyguard ieri sera mi hanno portato via e dopo oggi che sei scappata per pranzare, non mi hai ancora detto il tuo nome"

"Annalisa"

"Jonny. Beh, che ci fai qui?"

"Le mie amiche mi hanno fatto una sorpresa, hanno organizzato il viaggio...per tirarmi un po' su di morale"

"Successo qualcosa"

"Perdita di tempo con persone sbagliate"

"Capisco"

"E tu? Vivi qui o giri il mondo?"

"Ormai mi sono fermato qui, nella mia città natale. Le cose, la musica, qua vanno bene. Suono con il mio migliore amico in vari locali qui a New York, faccio ciò che mi fa star bene"

"Siete molto bravi"

"E tu sei molto bella"

Diventai rossa, rossissima.

"G-grazie"

"Sai, non ho potuto fare a meno di notarti l'altra sera. Eri...cioè sei veramente stupenda. Non mi capita spesso di adocchiare belle ragazze e chiedergli di uscire, non sono tipo"

"Beh per essere un musicista è alquanto strano!"

"Mh, non troppo. È una vita che non fa per me. Preferisco fare musica, piuttosto che fare musica per avere altri vantaggi"

"Capisco"

"Quanti anni hai? sempre se posso chiedertelo"

"18, fatti non troppo tempo fa"

"Uh, pensavo fossi più grande!" disse ridendo

"Oh no, dai, non penso che tu abbia 30 anni!" risposi io sempre ridendo

"Per tua fortuna no! Ne ho 21, non siamo troppo distanti, anche se credevo realmente che fossi più grande. Comunque se dimostro 30 anni bastava dirlo eh!"

Continuammo a ridere e scherzare tutta la sera tra un drink e un altro.
Serata molto piacevole.

Wrong but PerfectDove le storie prendono vita. Scoprilo ora