Roses

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Non avevo mai visto nessuno di così furioso come Luke in quel momento, e in quel momento mi concessi di avere paura.

"Luke, non fare stronzate."
Ashton cercò di avvicinarsi, ma con un gesto fluido Luke prese la pistola dal retro dei suoi jeans, puntandogliela verso la fronte.

"Ashton, vattene o giuro che ti ammazzo."

Ashton rimase a bocca aperta, anche lui shoccato da ciò che il suo capo era capace di fare.

"Ash, vai." Dissi, sperando che mi ascoltasse.

Il riccio mi guardò, e lo incitai ulteriormente con lo sguardo, convincendolo.

Luke, una volta soli, sospirò, così da potersi calmare, ma non gettò l'arma.

"Cos'è 'sta storia che te ne vai?" Chiese, guardandomi.

Mi morsi il labbro, e a lui non andava bene nemmeno quello.

"Smettila di morderti le labbra e parla, perché altrimenti giuro che vengo li a baciarti."

Vengo li a baciarti.

Quella frase lasciò spiazzata sia me che Luke, che ebbe un attimo di tentennamento.

Luke mi voleva baciare?

"Voglio andarmene da qui, non mi sento a mio agio." Dissi, con tono calmo, guardandolo calma.

Luke fece diversi passi per avvicinarsi e mi puntò ancora il dito contro, ma parte della rabbia sembrava svanita "Tu fai parte di questo schifo esattamente come me, ora. E sei una degli Snow, e questo vuol dire che mi appartieni."

Appartenergli?

"Ma tu sei completamente fuori di testa." Sbraitai, cercando di uscire dalla porta.

Luke però non me lo permise, e fece il terribile errore di tirarmi un ceffone.

Rimasi immobile, con lo sguardo basso e la bocca leggermente aperta.

Mi aveva davvero colpito? Eravamo già arrivati a quel punto? Quello in cui la parte più brutta di Luke, la stessa che aveva dato il via alla morte della mia famiglia, veniva fuori?

Lo guardai, e gli bastò vedere i miei occhi per capire quanto fosse grave ciò che aveva fatto.

I suoi occhi non erano più blu e rabbiosi, ma azzurri e feriti.

"Beatrice.." Disse, avvicinandosi, ma io lo fermai.

Non dissi nulla, mi limitai ad ucciderlo con gli occhi, e andai in camera mia, chiudendomi dentro con tanto di giro di chiave.

La rabbia era tornata, ma questa volta aveva lasciato spazio anche ad un altro sentimento: la delusione.

***

Quella maledetta porta rimase chiusa per tutta notte, anche se io non chiusi occhio.

Alle cinque del mattino la musica smise di rompermi la testa, e tirai un sospiro.

Luke non si era fatto vivo, e questa era l'unica nota positiva.

Aspettai un'altra ora e mezza per uscire, così da essere sicura che non ci fosse più nessuno.

Aprii la porta in silenzio, ma quasi rischiai di cadere sul grande cesto davanti alla mia porta.

Guardai meglio, e vidi che era un enorme cesto di rose bianche, quelle del purezza, virtù molto lontana da Luke.

Presi il biglietto, ma vi erano scritte tre semplici parole.

Per favore, rimani

Sapevo che erano di Luke, e la cosa non mi colpii affatto, perché i gesti buoni fatti per senso di colpa valevano meno di zero.

Però qualcosa, all'interno del mio petto, fece comunque un sussulto.

Afferrai il cestino, decisa a gettarle nel pattume, ma quando arrivai in sala vidi sul divano una massa chiara che dormiva beata.

Mi avvicinai, e vidi che era Luke.

La bocca era leggermente aperta, anche se non russava, e i capelli erano così schifosamente perfetti anche se erano totalmente disordinati.

La coperta rossa gli copriva leggermente la camicia bianca, tirata verso l'alto dato che usava le braccia come cuscino.

Era dannatamente bello, e lo odiavo per questo.

Andai verso il bancone, dove lasciai il mazzo di fiori e iniziai a prepararmi un cocktail.

Avevo sicuramente bisogno di qualcosa di forte.

Infine, bevvi tutto e tornai da Luke, che ancora dormiva.

Mi sporsi leggermente, alzando la coperta fino al suo collo pallido.

Lanciai un breve sguardo alla pistola dorata, così vicina in quel momento.

Ci avrei impiegato solo un secondo ad ucciderlo, ma non lo feci, forse perché insieme alle lacrime, quel giorno se ne era andata anche la forza.

Mi limitai a prendere carta e penna, scrivendo velocemente un messaggio che gli lasciai vicino alla pistola.

Mi hai solo sfiorato

Nemmeno io ne capivo il senso, ma volevo che Luke capisse che ero forte, che non mi sarei mai arresa alla sua violenza.

"Beatrice, che fai?"

Mi girai di colpo e vidi il biondo fissarmi con lo sguardo addormentato.

Trattenni il respiro e corsi verso camera mia, chiudendomi dentro prima che Luke riuscisse a raggiungermi.

Sentii i suoi colpi alla porta, ma per fortuna era di un materiale molto solido e resistenze.

"Beatrice, apri questa porta, voglio parlarti."

"No, Luke, vattene." Urlai, di rimando "Tu vuoi solo farmi soffrire, e io sono stufa di te."

Ci fu finalmente il silenzio, nessun urlo o colpo alla porta, e io sperai che finalmente Luke avesse capito.

Ma poi comparve un biglietto da sotto la porta, e io vidi che era quello su cui avevo appena scritto.

Lo girai, e vidi alcune parole scritte in modo elegante.

Hai centrato il bersaglio

Non capii, ma Luke parve leggermi nel pensiero, perché inizio a parlare.

"Ho fatto una cazzata, okay? Non ti dovevo colpire." Disse, con voce stranamente calma "E che tu mi fai incazzare in continuazione, e penso che tu mi voglia far diventare matto."

Non dissi nulla, perché sembrava che l'unica pazza in quella casa fossi proprio io.

"Ti chiedo scusa, Beatrice, so di essere un mostro, ma non puoi incolparmi per quello che sono." Continuò, senza ottenere una risposta per la seconda volta.

Avrei voluto buttarmi giù dalla finestra piuttosto che restare sotto al suo stesso tetto.

"Non pensavo che potesse fare così male."

Fu solo un sussurro, ma riuscii ad udirlo perfettamente attraverso il legno.

Non seppi mai che cosa fece male a Luke quella notte, perché i suoi passi leggeri indicarono che lui se ne era andato, arrendendosi.

E poi io tornai a letto perché, almeno nei sogni, Luke Hemmings non era mai entrato a far parte della mia vita.

Angolo

Sono così happy oggi perché ho scoperto che a fine febbraio vado a Roma💕

Comunque, finalmente si può vedere il lato più umano di Luke, e io trovo che sia così dolce aw

Voi che ne pensate?

Spero di sentirvi presto!
Giulia

Last breath {lrh} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora