With you

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"Perchè sono qui?" Sbottai, irritata, fregandomene del fatto che stavo parlando con un ragazzo che avrebbe potuto uccidermi in un paio di secondi.

Luke andò verso il bar, iniziando a mischiare diversi cocktail, ignorandomi con un sorrisetto.

Notai solo in quel momento che aveva un piccolo labret sul labbro inferiore.

Mi avvicinai, spinta dal coraggio che avevo coltivato negli ultimi anni, sedendomi su uno degli sgabelli del bar "Ti ho fatto una domanda."

Lui alzò i suoi occhi azzurri su di me, inclinando il viso divertito "Sapevo che non eri così tonta come ti faceva Ashton."

Sbuffai, incrociando le braccia "Voglio andarmene."

Non sapevo che mi stava prendendo: ero ad un passo da Luke, eravamo soli, proprio come da piano, eppure l'unico desiderio che avevo era quello di tornarmene a casa.

Forse non ero ancora pronta a vendicarmi.

Luke finì di prepararsi il cocktail e ne bevve un sorso, per poi porgermelo.

Storsi il naso "Non voglio bere dove hai bevuto tu."

Luke rise, scuotendo la testa.

Andò a stendersi sul divano senza darmi ulteriori spiegazioni, e io decisi che era il momento di andarmene.

Corsi verso la porta, che però trovai bloccata.

Era impossibile: ero chiusa in una stanza con l'assassino della mia famiglia.

"Dammi le chiavi." Ordinai, ponendomi davanti al suo viso.

Anche da steso com'era irradiava una certa aria di superiorità, pur non degnandomi di uno sguardo.

"Siediti." Rispose, indicando il divano.

Incrociai le braccia al petto "Non voglio sedermi, voglio andarmene."

Luke alzò lo sguardo su di me, studiandomi con i suoi occhi azzurri "A quale gang appartieni?"

Rimasi spiazzata, forse la mia copertura non era così sicura?

"A nessuna." Mentii, cercando di sembrare impassibile.

Lui mi studiò attentamente, facendomi sentire a disagio "Mi ricordi qualcuno."

Scossi le spalle, tirando fuori il mio lato sbruffone "Ho dei tratti comuni, posso andarmene ora?"

Luke si alzò di colpo, e mi accorsi che gli arrivavo appena a metà del petto.

Sicuramente non ero nella posizione giusta per fare la dura.

"Eppure," Disse, avviciando il suo volto al mio "occhi come i tuoi non penso che me li dimenticherei tanto facilmente."

Quasi involontariamente, distolsi lo sguardo da lui, ma mi costrinse comunque a riguardarlo, mettendomi una mano sul mento.

"Beatrice White, giusto?"

Annuii, sostenendo con coraggio il suo sguardo.

Lui sorrise, come se fosse compiaciuto, e poi si allontanò, porgendomi un paio di chiavi "Vattene."

Guardai prima lui e poi le chiavi, perplessa.

"Non era quello che volevi?" Mi chiese, deridendomi "Muoviti."

Afferrai le chiavi, correndo, per quanto possibile visti i tacchi, verso la porta e la aprii.

"Ci vediamo presto, Beatrice White." Sentii dire, prima di richiudermi le porte alle spalle.

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