I hate you

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I capelli rossi le ricadevano lungo la schiena in una cascata di onde, e il viso era truccato in modo quasi osceno per il lungo abito bianco che indossava.

Erano passati mesi, ma quella era la stessa ragazza che era quasi inciampata su di me davanti alla porta di Luke.

Il biondino era al suo fianco, bello come il sole ma freddo come il ghiaccio nel suo smoking.

Fissava tutti con superficialità, come se sapesse che, in quella stanza, nessuno valeva come lui.

"Non ci posso credere." Sentii dire da Ashton, al mio fianco "Si è portato Stephanie ad un ballo di gala."

Dal mio punto di vista, mi ero ricordata dell'esistenza di Ashton solo perché lo avevo sentito parlare.

"Voglio andare via." Dissi, fissandolo con determinazione.

Lui mise il broncio "Perché? Non ti stai divertendo?"

Sospirai, guardando velocemente nella direzione di Luke che, quasi come presa in giro, guardava ovunque tranne che verso di me "Voglio andare."

Feci per andarmene, ma Ashton mi afferrò per il polso, costringendomi ad avvicinarmi a lui "È per Luke?"

Mi morsi le labbra, abbassando lo sguardo per non vedere gli occhi arrabbiati di Ashton.

"No." Mentii, velocemente "Voglio solo andare via."

La presa di Ashton non si alleggerì, e con una mano mi costrinse a guardarlo: non aveva sicuramente un bello sguardo, sembrava volesse uccidere qualcuno, ma ero indecisa se quel qualcuno sarei stata io o Luke.

"Allora non ti dispiacerà andarlo a salutare, vero?"

Non aspettò nemmeno una risposta che iniziò a tirarmi verso Luke e la sua amica poco di buono, e anche se cercavo di tirarmi indietro la sua presa era salda.

Smisi di ribellarmi solo quando un paio di scarpe lustrate entrarono nella mia visuale e, quando alzai lo sguardo, un paio di occhi azzurri mi stava studiando.

"Luke, che piacere vederti." Lo salutò Ashton "E ti trovo bene, Alexa."

La rossa scoppiò a ridere in modo acuto e, di rimando, abbassai lo sguardo per non avere più la sensazione di essere studiata da Luke.

"Un paio di giorni fa Luke si è presentato da me, sapevo che avrebbe sentito la mia mancanza." Rise ancora "Ma dato che non si era fatto sentire per mesi gli ho detto che avrebbe dovuto farsi perdonare, e lui mi ha portato qui."

Dovevo andarmene, volevo andarmene.

Strinsi la mano di Ashton, sperando che lui capisse.

"Noi invece stiamo per andarcene." Disse, e finalmente potei tirare un sospiro di sollievo.

"Che peccato." Era la voce della rossa, ancora.

Ashton mi trascinò via, ma non potevo fare a meno di pensare alla voce di Luke, ai suoi occhi.

Ne sentivo la mancanza, e mi sembrava così strano che non avesse preso in giro la mia timidezza momentanea.

Ashton mi teneva la mano ma non parlava, l'unico rumore era il leggero ronzio dell'ascensore che mi riportava finalmente alla mia stanza.

Sentivo che c'era qualcosa di sbagliato in me, ma ormai avevo così tante dubbi e domande che non sapevo di preciso di cosa si trattasse.

Forse sarei dovuta scappare da quel posto, proprio quella notte.

Luke sembrava aver perso interesse in me, cosa che fingevo non mi desse fastidio, e non avrebbe messo nessuno a sorvegliarmi.

"Beatrice, ci sei?"

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