Capitolo 10

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Mi suona la sveglia.
Guardo l'ora.
Erano le otto e mezza, sarei andata a lavoro verso le dieci.
Tancredi ancora stava dormendo, sembrava un bambino.
Mi alzo piano, cercando di non svegliarlo e vado a sistemarmi in bagno.
Mi metto una tuta e mi metto semplicemente una crema idratante.
Appena esco, Tancredi era al cellulare.
"Ti ho svegliato?"
"Nono, mi sono svegliato perché prima che tu andassi a lavoro, volevo fare colazione con te"
"Farò colazione al bar"
"Ieri ho comprato tante cose buone da mangiare..."
"Va bene dai, rimango"
Vado da lui a dargli alcuni bacetti.
"Parlami  un po' di questo shooting"
"Mi hanno detto solo che dovrò sponsorizzare dei abiti da sposa, insieme a un cantante"
"Diego?"
"Non so chi è, ma lui di sicuro non è"
"Sicura?"
"Ha il concerto a Roma"
"Me lo diresti vero se fosse lui?"
Lo guardo nei occhi.
"Per una volta vorrei costruire una relazione sana e senza bugie...
Sai dove le bugie mi hanno portato durante le mie storie!
Comunque già che siamo su questo argomento, ieri io e Chiara siamo andate a Roma"
"Perché? Pensavo che eri a Milano"
"Chiara voleva visitare una città ed io gliel'ho proposta"
"È successo qualcosa?"
"Abbiamo fatto shopping, siamo andati a vedere i monumenti ed infine Chiara è entrata in una libreria, per comprare un libro!
E indovina chi ho incontrato?"
"Chi?"
"Lele! Adesso fa il commesso in una libreria"
"Ah"
"Non sei felice?"
Si alza dal letto e si appoggia alla finestra.
"Ci hai parlato?"
"Ci siamo salutati e mi ha invitato al suo matrimonio"
"Si sposa?"
"Si...vieni vero?"
"Non credo..."
"Ma come? I Tankele non esistono più?"
"Esistevano... e rimaranno solo un ricordo"
"Come mai?"
Prende il cellulare.
"Sono le nove, andiamo a fare colazione?"
"Perché vuoi evitare questo argomento?"
"Che cosa ti preparo?"
"Non ti capisco...mi dici che nella nostra relazione non ci devono essere segreti per potere durare, io ti racconto ogni cosa è tu...tu cosa fai? Mi nascondi la verità!"
"Non c'è nulla da sapere"
"Se non è nulla...perché non mi parli?"
Si avvicina a me...
"Potremmo evitare di parlare di questa cosa? Io ti dico sempre di tutto, ma se non voglio parlare di questo argomento e perché non me la sento adesso di dirtelo..."
"Quando te la sentirai di dirmelo...?"
"Perché lo vuoi sapere?"
"Perché magari ne ho diritto..."
"Lucia puoi lasciare perdere, tutta questa storia? Per favore"
"Ci proverò"
Se ne va in cucina a fare delle crêpes, mentre io rimango seduta sul letto.
Chissà cosa c'era sotto...chissà perché nessuno voleva vedere Tancredi...
Lo raggiungo in cucina e lo abbraccio da dietro.
"Non voglio farti arrabbiare...ma devi capirmi! Mi avete lasciato quattro anni fa, senza farmi sapere nulla! Ho tantissime domande in testa e nessuna risposta! Vorrei solo sapere... ma la smetterò con questa storia"
Lo vedo sorridere.
"Comunque se vuoi, verso il tardo pomeriggio, quando finisco, possiamo andare a mangiare al ristorante"
"Va bene"
Mette le prime crêpes sul piatto e dalla dispensa prendo le marmellate.
Mangiamo insieme e verso le nove e cinquanta, esco di casa.
La location era a pochi metri di casa mia.
Davanti ad aspettarmi, c'era la mia truccatrice e il fotografo.
La ragazza mi accompagna nella sala dove sarei stata truccata e vestita.
Mi siedo sulla mia sedia e mi faccio coccolare per una quindicina di minuti.
Un parrucchiere, mi viene a sistemare i capelli, dovevano essere adatti, per l'occasione.
I primi vestiti con cui  scatto, sono tutti molto semplici e a sirena, alcuni avevano la schiena scoperta ed altri le maniche di pizzo.
Il cantante con chi avrei scattato si sarebbe presentato il pomeriggio, intanto io scattavo con altre ragazze.
Facciamo una piccola pausa pausa verso le due e mezza e poi ritorno di nuovo a cambiarmi.
Verso le quattro del pomeriggio, arriva.
Una ragazza dai capelli neri, entra nella sala trucco e si siede.
"Sei in gravidanza?"
Chiede la mia truccatrice, alla ragazza.
"Già, di cinque mesi"
"Quando finisco qui, mi devi raccontare tutto"
"Certamente"
Finito di truccarmi, il parrucchiere, viene a sistemarmi i capelli, questa volta decide di lasciarmeli lisci, con qualche boccolo.
Il vestito con cui avrei scattato, era molto ampio e con molto brillantini e la maggior parte era di pizzo.
Appena esco, il fotografo mi fa i complimenti ed io ringrazio come sempre.
Mi preparo per scattare, quando dalla porta d'ingresso, lo vedo entrare in smoking nero, aveva i capelli leggermente bagnati e un sorriso stampato sul viso.
Rimango senza respiro...
Lo vedo salutare tutti e venire verso di me.
Appena mi vede, si blocca e resta a guardarmi senza dire una parola.
"Pronti a scattare?"
Ci urla il fotografo.
Viene davanti a me, io cercavo di non guardarlo.
La mia vista era offuscata, dalle lacrime che stavo cercando di trattenere con tutte le mie forze.
Dentro di me stavo tremando, ma cercavo di fare finta che andasse tutto bene.
"Valerio devi mettere le mani sui suoi fianchi e guardala"
Annuisce e mi appoggia le sue mani fredde, su di me.
Mi guardava con i suoi occhi verdi, che con i capelli neri, risaltavano di più.
"Lucia devi fare un bel sorriso, come ti stessi veramente sposando"
"Va bene"
Cerco di sorridere, ma volevo solo andarmene in quel momento.
"Adesso accarezzagli la guancia e fai finta che la devi baciare"
"Ma io sono fidanzata..."
Intervengo io.
Volevo solo evitare tutta questa situazione.
"Ma non è  un bacio vero!
È solo lavoro"
"Preferisco così"
"Va bene, non vogliamo che il tuo ragazzo si arrabbia"
Valerio mi mette una mano intorno alla guancia e mi guardava molto intensamente.
Era molto delicato, che mi faceva venire i brividi.
Scattiamo alcune foto, in diverse posizioni, fino alle sei e mezza.
Appena finito di scattare, corro in sala trucco.
Mi levo il vestito e vado in bagno a chiamare Chiara.
"Chiara, ti devo assolutamente parlare..."
"Tesoro, sono a fare i controlli in aereoporto, ci possiamo sentire dopo?"
"Va bene...ma è davvero importante"
Esco dal bagno e lo ritrovo seduto  accanto alla ragazza dai capelli neri e da lì capí tutto.
Valerio era il ragazzo di quella ragazza che stava aspettando un bambino.
Le lacrime iniziano a scendere e per non farmi vedere dai altri, prendo le mie cose velocemente, saluto tutti ed esco fuori.
C'era Tancredi ad aspettarmi.
Mi giro dietro ed  a guardarmi, c'era Valerio.
Sembrava che volesse venire da me, ma non lo fece...qualcosa lo bloccava, o meglio qualcuno...e quel qualcuno era Tancredi.
Esco di corsa e vado a rifugiarmi nelle braccia di Tancredi.
"Ehi, come mai stai piangendo?"
"Mi sono solo commossa, vedendo le foto che mi hanno scattato"
"Amore mio..."
"Adesso andiamo a cenare?"
"Certamente"
Lo bacio e andiamo mano nella mano, al ristorante.
Mi ha molto scosso vederlo...
Mi ha destabilizzato sia mentalmente che fisicamente, non ero pronta a tutto ciò!
Lui era lì, proprio lì, di fronte a me.
Dentro di me non c'era agitazione, né le famose farfalle, ma c'era solamente stupore.
Infondo pensandoci bene...non  avremmo mai funzionato, lo sapevamo, lo sapevo.
Non potevamo anche solo pensare di poter costruire qualcosa. E su quali basi poi? Meglio cosí.
A volte certe cose è meglio lasciarle stare.
A volte certe storie restano cosí, incomplete.
A volte, semplicemente, la storia non esiste.

5) L'amore vero ritorna sempre Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora