Capitolo 12

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Entro a casa facendo silenzio, ma trovo un infinità  di candele per terra, insieme a dei petali di rosa.
Chiudo la porta e dal salotto, sbuca Tancredi con una scatolina in mano.
Si mette in ginocchio davanti a me.
Lo guardo, rimanendo in silenzio.
"Oggi sono andato a comprarti questo anello di fidanzamento..."
Rimango molto sorpresa da questo suo gesto.
"Voglio renderti felice ogni giorno che passa e provare ad essere il miglior ragazzo che tu possa desiderare!
Mi hai cambiato la vita e non posso fare a meno di te...non posso fare a meno di amarti.
Vuoi essere la mia ragazza?"
Vedevo che stava tremando, ma in questo momento volevo solo andarmene in camera.
"È tutto bellissimo e tu sei stupendo...ma in questo momento ho solo bisogno di rilassarmi! Grazie mille del regalo, non dovevi"
Con questa frase, vado dritta in camera, lasciandolo lì come uno scemo.
Appoggio la borsa per terra e mi cambio.
"Cosa hai fatto al collo?"
Mi tocco e vado a vedermi allo specchio.
C'erano alcuni segni di aggressione, sicuramente mi sarebbero venuti dei lividi.
"Non è nulla"
"Come non è nulla!?"
Abbasso lo sguardo.
"Al ritorno a casa...sono stata aggredita da alcuni ragazzi per strada"
Al solo pensiero di quella scena, mi viene da piangere.
Una sola, contro cinque ragazzi.
"Oddio"
Si mette le mani fra i capelli e cammina per tutta la stanza.
"Come stai? Cioè ti hanno fatto male? Oddio ho voglia di picchiare qualcuno"
"Con la violenza non si risolve nulla"
"Ma ti hanno aggredito!!!"
"Lo so...ma è tutto ok"
Mi metto il pigiama e vado sotto le coperte.
"Domani ho un colloquio di lavoro"
"Vengo con te..."
"Va tutto bene"
Cerco di calmarlo.
"Non so come fai ad essere così tranquilla"
"Per fortuna sono venuti due ragazzi a salvarmi..."
"Menomale"
Mi abbraccia forte.
"Per ogni cosa sai che puoi contare su di me"
"Lo so"
Appoggio la testa sul cuscino e mi addormento, con Tancredi che mi abbracciava.

La mattina mi sveglio molto presto, per far sembrare a Tancredi che andassi ad un colloquio, ma in realtà non avevo assolutamente nessun lavoro.
Volevo solo che non si preoccupasse troppo.
Mi vesto molto silenziosamente ed esco di casa.
Prendo un taxi e mi dirigo verso il mio bar preferito.
All'entrata mi sfioro con un ragazzo.
"Mi scusi"
"Nulla"
Dentro di me, mi era rimasta una grande paura.
I segni sul collo erano evidenti ed neanche con il fondotinta, riuscivo a coprirli.
"Vorrei ordinare un succo e una pasta al miele o alla frutta se c'è l'avete ancora"
Mentre aspetto, una ragazza mi viene incontro.
"Posso disturbarti?"
"Certo, dimmi tutto"
"Sono la sorella di questa ragazza lì"
Indica la sorella, che era seduta al tavolo a fare colazione.
"Forse non sai chi sono, ma io sì ed è grazie a mia sorella"
"Perché?"
"Ti seguiva già dall'inizio del tuo successo, prima che tu te ne andassi in America"
"Capisco"
"Partecipava ad ogni tuo evento e si è perfino comprata il tuo romanzo"
"Gli è piaciuto?"
"Aspettiamo con ansia il secondo romanzo! Ci sarà vero?"
"Chissà"
Dò un morso alla pasta all'albicocca.
"Ho finito di leggere il tuo romanzo, due giorni fa e mi sono innamorata letteralmente"
"Mi fa piacere"
"Sono solo una bambina, ma quello che i protagonisti hanno provato...l'ho provato anch'io! Tu riesci ad arrivare con le tue parole, alle persone.
Mi hai insegnato che se si vuole qualcosa, bisogna lottare e non farci buttare giù dai primi ostacoli che troviamo.
Mi hai insegnato a lottare per amore e non perdere mai la speranza, anche se magari non c'è più nulla da sperare...
Mi hai insegnato a credere nei sogni, anche se le persone ti criticheranno per le scelte che farai...
Con te, ho potuto sognare ad occhi aperti e vedere un mondo che solo chi sa sognare lo può vedere!
Non sei la solita ragazza che quando raggiunge la popolarità si comportata come chi sa chi...tu sei speciale"
"Grazie mille per le tue belle parole"
"Ti ringrazio io...
Grazie di avermi insegnato tutto ciò"
"Grazie a te, che mi hai permesso di entrare nel tuo cuore"
Mi sorride e se ne ritorna dalla sorella.
Finisco di fare colazione e vado a pagare.
Metto il borsello in borsa ed esco, ma qualcun altro stava entrando.
Erano Valerio, con la sua ragazza.
Appena mi vede la ragazza, mi ferma, mentre lui va a ordinare.
"Ciao, come stai?"
"Ci conosciamo?"
"Io sono Nicole"
"Piacere mio"
"Valerio ieri sera mi ha detto quello che è successo e mi sono preoccupata per te"
"Sto bene...grazie, ma non dovevi preoccuparti, sopratutto se sei incinta"
"Hai dei lividi..."
"Andranno via"
Gli sorrido.
"Ho pensato, visto che dopo quello che è successo ti vorrai isolare da tutti, che questo fine settimana, potresti venire a sciare con noi"
"Forse non è il caso"
"Ci sarà Diego e un suo amico, che mi pare si chiama Emanuele"
"Ah sì?"
"Tu potresti andare a sciare qualche volta con i ragazzi e altre volte rimanere in casa con me"
"Perché questo invito?"
"Perché sono solidale con le ragazze e mi piace aiutarle nel momento di bisogno..."
"Bel gesto"
Valerio viene da noi.
Si rivolge a Nicole.
"Ho fatto portare al tavolo, la colazione vieni?"
"Certamente"
Nicole si rivolge a me.
"Vieni allora?"
"Se insisti vengo"
"Perfetto! Passeremo a prenderti domani mattina"
"Va bene"
Mi sorride e va a sedersi al tavolo.
"Come stai?"
Vede i miei segni sul collo.
"Mi dispiace"
Cerco di coprirli con la sciarpa.
Valerio mi porge un regalo.
"Ho pensato ti potesse far piacere..."
Lo apro davanti a lui.
Era un nuovo diario.
"Così potrai scrivere tutto quello che ti viene in mente"
"Grazie"
Le nostre mani si toccano e ci guardiamo tutti e due nei occhi.
Il tempo si ferma e noi restiamo fermi a guardarci.
"Adesso devo andare"
Gli dico con molta fretta.
Saluto Nicole ed esco fuori.

Torno fuori e trovo Tancredi che stava per uscire.
"Sei tornata così presto?"
"Ho fatto veloce"
"Io esco con alcuni ragazzi del set, ma torno entro stasera"
"Va bene, tranquillo"
Mi bacia.
"Comunque domani, sono a sciare con alcune persone"
"Con chi?"
"Diego e Lele"
Tancredi cambia espressione.
"Vengo anch'io"
"Sicuro?"
"Sì...non ti lascio da sola con loro"
"Come vuoi tu"
Sta per uscire, quando lo fermo.
"Comunque la mia risposta è sì"
Mi sorride tutto contento e se ne va saltando di felicità.
Mi tolgo le scarpe e vado in camera.
Mi metto a sedere sulla scrivania e prendo il diario.
Dentro c'era una "dedica" scritta proprio da Valerio.
"So che ne farai buon uso...
Non sei nemmeno tanto cambiata, sei rimasta la stessa persona di cui tanti anni fa, persi la testa e spero che il tuo nuovo amore...ti renderà felice!
Spero che apprezzerai!
Un saluto"
Impossibile che l'aveva scritta proprio lui...
Prima mi guarda con uno sguardo, che dice più di tante parole e poi mi scrivi queste cose!?
Ecco perché non mi potevo fidare di lui...la sua testa e il suo cuore non pensavano mai la stessa cosa.

5) L'amore vero ritorna sempre Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora