L'arte non esiste

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L'arte non esiste.
L'arte è inconsistente, è la speranza mancata di un illuso, l'impercettibile tocco con la delusione di una mano spavalda che affida al vuoto il suo equilibrio. L'arte non esiste perché è un invenzione dell'uomo e da tale non possiede il privilegio d'essere reale. E non è solo un'invenzione umana, bensì è l'invenzione umana per eccellenza, poiché in ogni sua nuova nascita ha trovato vita solo grazie all'intervento dell'uomo. È sporca, sudicia e sprezzante quindi quanto il suo creatore, anzi infinitesimali volte di più, lo è in modo diverso. L'arte è un figlio che non cresce e non matura, ma si distacca dai genitori creatori ancor prima che possano aver esercitato il loro dominio. L'arte è irreale perché si parla di suoi avvistamenti ovunque, ma altrettanto persone potranno altresì assicurare di non aver visto nulla e di continuare a scorgere il vuoto. L'arte non ha certezze e per questo è libera di non esistere. L'esistenza attanaglia ed ha obblighi imprescindibili. L'arte non è vita e non è morte, ma può paradossalmente ritirarle sfruttando la sua qualità di non essere. L'arte non è e proprio per questo le è consentito di essere tutto ciò che è. L'arte è mimesi di realtà e di idee e lo è senza pretese d'esser fedele. È un'amante passionale che non maschera la sua promiscuità, un amante folle che si accinge ad essere compagna di molti, ma nella loro presunzione di essere solo loro. E sono puramente vere entrambe le versioni. L'arte è scarico d'emozioni ed allora vige anche senza talento, senza costanza e senza volontà. L'arte è solo sfogo allora. L'arte sarebbe esercizio se potesse esistere solo nelle dure regole imposte, ma quello sopracitato non è in alcun modo suo sinonimo; Esisterebbe anche in una bocca spaccata contro il muro se fosse puramente uno sfogo, ma non è in alcun modo così. Non è congiunzione degli elementi citati e di prove di quanto dico la storia ce l'ha lasciate tante, quando è bastato un taglio in una tela per gridare al genio. La follia che si riversa in un capolavoro dilaga nel colore che si cosparge in un foglio. Che quella follia sia sana o meno, che sia distruttiva, a poco importa per l'esito finale di ciò che crea. L'arte non ha emozioni, non è vulnerabile né fragile come una salute precaria, non rischia di essere uccisa dalle sue stesse emozioni. L'arte non si annulla, né si crea. L'arte non esiste.

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