Capitolo 6

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Da quel giorno Stiles può affermare che il loro rapporto sia migliorato di molto. Non che Derek si sia aperto o che chiacchierano di più, ma la differenza si nota nelle piccole cose.

Una volta, ad una settimana dall'incubo, dopo un allenamento Derek gli aveva chiesto di rimanere ancora un po' perché doveva ripulire lo steccato dalle erbacce rampicanti che vi erano cresciute intorno e si scocciava di farlo da solo. Stiles lo sapeva che era perché ci avrebbe messo un'eternità da solo, quindi aveva accettato e si erano messi a lavoro.
Un'altra volta, invece, Stiles era arrivato alle tre e mezza e non alle quattro, quindi Derek era ancora in casa, mentre di solito lo aspettava nei box. Aveva bussato e aveva sentito la voce dell'uomo dirgli di entrare e che sarebbe arrivato tra poco. Stiles si era seduto sul divano, ma poi, vinto dalla curiosità, aveva raggiunto Derek nella sua camera da letto da cui aveva sentito la voce. Il maggiore era di fianco al letto mentre cercava di infilare le lenzuola pulite dal suo lato, cercando di non tirarle troppo e scoprire l'altro. Stiles si era appoggiato allo stipite della porta, incrociando le braccia.

"Salve, Cenerella" aveva esordito e Derek l'aveva guardato male per poi dirgli "Te ne stai fermo lì o mi dai una mano e facciamo prima?". Stiles aveva scosso la testa sorridendo, ma poi si era avvicinato e aveva afferrato le lenzuola dal lato opposto. Avevano impiegato due minuti per rifare il letto e poi erano usciti fuori ad allenarsi.

La cioccolata, invece, era stata sostituita, con l'arrivo della primavera, con un succo di frutta ai mirtilli che Stiles odiava bere perché troppo aspro. Due giorni dopo anche quello era stato sostituito con un succo alla pesca che aveva fatto sorridere e scaldare il cuore del ragazzo.



È il 7 maggio e Stiles passerebbe volentieri quel giorno a letto. Non ha la minima voglia di alzarsi, ma sa che non può lasciare suo padre ad affrontare da solo quella giornata. Si alza di malavoglia e si costringe ad entrare in doccia. Esce dieci minuti dopo, si asciuga e si veste scegliendo con cura la polo, quella che di solito usa per le feste. Scende e trova John che sta già preparando la colazione. "Pa', quelle non ti fanno bene" dice indicando le uova con il bacon bruciacchiato.

"Lo so figliolo, ma oggi niente dieta"

"Va bene" acconsente.

Escono poco dopo e si fermano dal fioraio a prendere un mazzo di figli bianchi prima di andare al cimitero, davanti alla tomba di Claudia. In genere ci vanno sempre in momenti diversi, ma, il giorno dell'anniversario della sua morte, come quello del suo compleanno, ci vanno assieme. Sistemano i fiori e spolverano la lapide, per poi uscire assieme, con John che cinge le spalle di Stiles. Si fermano a mangiare nel ristorante dove lui e Claudia si sono incontrati la prima volta e poi tornano a casa. Stanno decidendo cosa fare nel pomeriggio quando suona il telefono di casa. John risponde e, dopo una discussione di qualche minuto, mette giù la cornetta sospirando. "Stiles..."

"Tranquillo pa', se devi andare vai"

"Non mi piace lasciarti solo, specialmente in questo giorno. Ma è davvero un'emergenza"

"Non sono più un bambino, me la caverò"

"Chiama Scott"

"Certo" risponde più per non farlo preoccupare che per altro. Dopotutto non è necessario che sappia che Scott è fuori città con Allison.

John esce, dandogli una pacca sulla spalla. Appena Stiles sente la macchina dello sceriffo allontanarsi, decide di andare in camera e provare a dormire un po'. Si è assopito da qualche minuto quando sente il telefono vibrare.

(ore 15.04) Che programmi hai per oggi? DH

(ore 15.06) Dovevo passare la giornata con papà, ma è stato chiamato a lavoro. SS

(ore 15.07) Wolf ha deciso di giocare con il fango. Hai voglia di aiutarmi a lavarlo? DH

Stiles sorride perché ha capito che in realtà la richiesta di Derek nasconde il suo sentirsi un po' solo, ed è felice che voglia la sua compagnia.

(ore 15.08) Il tempo di cambiarmi e sono da te. SS

Non ha ancora finito di scrivere che i pantaloni sono scivolati lungo le gambe mentre tenta contemporanea di sfilarsi la maglia. Si veste in un lampo ed è già in strada, più felice di come si era svegliato quella mattina. Arriva a Villa Hale e il cancello è aperto. Entra e trova Derek nella scuderia, con già il secchio pronto. "Ciao"

"Poche chiacchiere e al lavoro" dice l'uomo porgendogli il secchio.

"Agli ordini" ribatte ridacchiando.

Lavorano in silenzio, e Stiles si sorprende quando una schizzo lo colpisce in pieno. Si gira verso Derek, trovandolo a nascondere un sorriso colpevole. Stiles decide di fare finta di niente e, dopo un paio di minuti, si ritrova con la schiena bagnata. "Derek Hale" urla indignato "da te non me lo sarei mai aspettato"

"Colpa tua, sei troppo serio oggi"

E Stiles sente il cuore battere un po' più forte all'idea che Derek si è accorto del suo umore un po' tetro. "Se è la guerra che vuoi, guerra avrai" dice lanciandogli la spugna inzuppata d'acqua.

"Non vale. Non posso scappare"

Stiles si avvicina pericolosamente a Derek con uno strano ghigno in faccia, ma il moro è più veloce di lui e, non ha capito bene come, si è trovato bloccato seduto a cavalcioni sulle gambe di Derek. Sta ancora ridendo quando si perde a guardare i lineamenti rilassati del ragazzo sotto di lui. È così bello che sente il bisogno di baciarlo. Ma davvero, davvero bisogno, come se ne dipendesse della sua stessa vita. Si avvicina impercettibilmente a quelle labbra che sembrano così morbide quando sente una vaga melodia arrivare confusamente alle sue orecchie.

"I-il telefono" ansima Derek.

"Cosa?"

"Il tuo telefono, sta suonando"

"Oh" sussurra Stiles alzandosi di scatto e tirando fuori il cellulare dalla tasca interna del gilet. "Pronto? Si, no. Va bene. No, non ti preoccupare, starò bene" dice per poi mettere giù.

"Tutto bene?" domanda Derek.

"Si, era solo papà che mi avvisava che probabilmente starà fuori tutta la notte"

"Quindi sei solo?"

"Già"

Derek si morde un labbro. "Puoi restare qui a cena" propone.

"Non voglio disturbare"

"Ti permetto di aiutarmi a prepararla"

"Così giochi sporco però"

"Lo prendo per un sì. Andiamo, anche se non fa più freddo rischi di ammalarti se resti bagnato"

"E chi mi ha ridotto così?"

"So di essere sexy" dice Derek... ammiccando?

Stiles sta seriamente pensando di provare a sentire se Derek ha l'influenza perché è così diverso dal solito. Ma poi pensa che quella versione dell'uomo, anche se c'è una buona probabilità che sia stato sostituito da un alieno, gli piace, gli piace davvero tanto, e così decide di non farglielo notare e goderselo fino a quando glielo permetterà.

Si riscuote dai suoi pensieri e lo raggiunge in casa. Lo ritrova con già i vestiti asciutti pronti per lui. "Tieni" dice porgendoglieli.

"Der, devi cambiarti anche tu"

"Tranquillo, io resto in camera"

E Stiles quell'informazione avrebbe preferito non saperla perché ora dovrà cambiarsi sapendo che al di là del muro del bagno ci sarà Derek piuttosto... nudo. Così entra e si chiude dentro. Si cambia alla svelta e, prima di uscire, si assicura che Derek sia già vestito. Sorprendentemente la camera è vuota. Il ragazzo e già in cucina, seduto sul bancone e pronto per cucinare.

"Cosa c'è per cena?" domanda curioso.

"Arrosto con patate. Ti va bene?"

"Si, cosa devo fare?"

"Sbuccia le patate. Io comincio a far rosolare l'arrosto"

"Ci vorrà un po'"

"Così abbiamo il tempo anche per fare il dolce"

"Ti hanno mai detto che sei un cuoco perfetto?"

"Non sono niente di che. Me la cavo"

"Perché ti sminuisci sempre?"

"Forse perché l'unica volta che non l'ho fatto, guarda come sono finito"

"Se ti dico una cosa, prometti di non arrabbiarti?"

"Forse"

"Ok. Ho letto il rapporto della polizia sull'incidente"

"Credevo che non esistesse più. O comunque che fossero informazioni riservate"

"Già, quindi ti sto mettendo la mia fedina penale tra le mani"

"Cosa vuoi chiedermi?"

"Pensavano che l'incidente non fosse tale. Perché non hai mai sporto denuncia?"

"E per cosa? Sono riusciti nel loro intento, mi hanno tolto l'unica cosa che contava per me. Non gli avrei permesso di togliermi altro tempo ed energie"

"Ho letto anche che potrebbe essere una paralisi temporanea" sussurra passandogli le patate tagliate.

"Che senso avrebbe tornare a camminare se non potrò più gareggiare?"

"Ma potresti tornare a cavalcare Wolf"

"Stiles... ti prego. Possiamo cambiare argomento?"

"Si, scusa. Hai visto l'ultimo film della Marvel?" chiede cercando di alleggerire l'atmosfera.

Continuano a chiacchierare un po' di tutto mentre preparano la panna cotta e poi anche durante tutta la cena, così come non avevano mai fatto. E quando Derek gli chiede di restare a dormire gli sembra che tutto quel pomeriggio sia stato perfetto. Dorme tutta notte sul divano, felice che Derek non abbia avuto nessun incubo.

Tra gli ostacoli del cuore | SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora