Capitolo 9

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"Amico, ci voleva proprio" dice Scott posando il cartone della pizza ormai vuoto sulla panchina.

"Ho notato. Sembra che Melissa non ti abbia dato da mangiare per giorni" ridacchia Stiles.

"Non era questo che intendevo. Erano mesi che non uscivamo assieme"

"Lo so, scusa. È colpa mia"

"Non hai niente di cui scusarti: so che sei ad un passo dal realizzare il tuo sogno e mi sta bene"

"Grazie"

"Perché non mi sembri felice come dovresti?"

"Perché sono il solito cretino che rischia di rovinare tutto quando ci sono così vicino..."

"Parli di Derek?"

"Credo di essermi innamorato di lui"

"Ti ha detto qualcosa che non doveva? No perché non m'interessa nulla se è su una sedia a rotelle. Se ti fa del male o ti offende, merita di essere punito"

"Guarda che non sono una principessa a cui devi difendere la virtù. Anche perchè quella l'ho persa anni fa"

"Allora cos'è successo? Ti ha illuso?"

"Non proprio. Sapevo quello che stavo facendo. È quello che ha detto dopo ad avermi fatto male. Mi ha fatto sentire usato"

"Dovresti essere arrabbiato, e invece mi sembri solo triste"

"Ero arrabbiato, davvero tanto. Ma poi ho cominciato a pensare che se mi fossi tenuto alla larga da lui come mi aveva detto di fare fin dall'inizio, ora non starei così. E mi manca, nonostante tutto mi manca tantissimo vederlo. Mi manca al punto tale che mi sembra di vederlo per strada come ora anche se è impossibile perché lui non esce ma-"

"Amico?" chiede Scott agitandogli una mano davanti preoccupato per averlo visto sbiancare di colpo.

Si gira e capisce cos'ha ridotto Stiles in quel modo: Derek sta passeggiando al parco con una ragazza che, nonostante il buio, sembra molto carina e che, oltretutto, gli sta spingendo la carrozzina mentre lui sorride tranquillo. Scott si alza di colpo. "Ora mi sente quello stronzo"

Stiles lo trattiene per la maglia. "No, ti prego. Lascialo stare. Portami via"

E Scott abbraccia Stiles e lo accompagna fuori da parco. Passano affianco alla coppietta e mentre Scott fulmina con lo sguardo Derek, Stiles guarda dalla parte opposta. Sente delle dita sfiorargli la mano, ma forse se l'è solo immaginato.

Dopo quell'incontro Stiles si fa portare a casa. A niente sono servite le insistenze di Scott per passare la notte con lui, Stiles vuole restare solo e piangere fino ad addormentarsi. Peccato che si sveglia poco dopo e ancora più arrabbiato. Prende il telefono e le dita scorrono veloci sui tasti.

(ore 01.24) Ho cercato davvero in tutti i modi di avvicinarmi a te, di conoscerti e non farmi influenzare solo dalle apparenze. Ma la verità è che sei solo uno stronzo!!! SS

(ore 01.26) Ma non uno stronzo e basta... Direi più uno stronzo alla seconda perché hai anche approfittato di me. SS

(ore 01.27) E non provare a dire che non è vero e che sono scorretto perché so di esserlo, ma è così che mi sento. SS

(ore 01.33) Hai finito? DH

(ore 01.34) Per il momento direi di sì, ma potresti farmi cambiare idea. E abbassa quel sopracciglio. SS

(ore 01.35) Hai ragione. Sono uno stronzo. DH

(ore 01.36) Credo tu abbia dimenticato qualcosa. SS

(ore 01.38) Grazie. DH

(ore 01.39) Pensavo più ad uno scusa. Possibilmente con una tua foto in ginocchio. SS

(ore 01.40) Scusa, ho scritto una cazzata. Ma quando sono arrabbiato non penso a quello che dico. SS

(ore 01.41) E scrivo. SS

(ore 01.42) Pensi di continuare ancora per molto o mi lasci rispondere? DH

(ore 01.43) Si, hai ragione. SS

(ore 01.44) E poi no che non ce l'hai ragione. Io sono quello arrabbiato per come ti sei comportato. E oltre a non volermi chiedere scusa, sei anche uscito con la prima brunetta che hai trovato che non solo è riuscita a portarti fuori casa, cosa che in tutti questi mesi io sono riuscito a fare una sola volta, ma ti sei anche fatto aiutare davanti a tutti. Quindi sì, ho intenzione di andare avanti ancora per parecchio. SS

(ore 01.48) Incredibile, riesci a farmi venire mal di testa anche per messaggio. DH

(ore 01.49) Era Cora, mia sorella. DH

(ore 01.50) La ragazza di stasera intendo. DH

(ore 01.53) Non è questo il punto. Notte. SS

(ore 01:54) Lo so che non è questo il punto, ma il come ti ho trattato quel giorno. E mi dispiace. Mi sono sentito sopraffatto, stavo bene per la prima volta in quella giornata e ho reagito per proteggermi. Anche se so che non mi faresti del male. DH

Stiles vorrebbe rispondere che anche lui si è sentito bene grazie a Derek il giorno dell'anniversario della morte della sua mamma, ma è ancora troppo furioso e non ha più voglia di parlare con lui. Gli manca, l'ha detto anche a Scott e se fosse per il suo cuore, ora andrebbe a Villa Hale e lo perdonerebbe e lo pregherebbe di far tornare tutto come prima, ma non può, non questa volta.

La mattina seguente si alza con gli occhi gonfi e lo stomaco attorcigliato. Va in bagno per una doccia rigenerante, si riveste e prende il cellulare per chiedere a Scott se gli va di andare a vedere il nuovo film di cui hanno parlato la sera prima, ma una notifica di due messaggi gli fa accelerare il battito.

(ore 04.12) Non riesco a dormire sapendoti ancora arrabbiato. Mi dispiace, Stiles, avrei dovuto abbracciarti, non cacciarti dal letto. DH

(ore 06.10) Ok, non vuoi rispondermi. Ho finto così a lungo di volerti mandare via, che a quanto pare ci sono riuscito davvero. Mi sono fregato da solo. DH

Stiles cancella i due messaggi con dita tremanti e chiama Scott. Prendono appuntamento per il cinema e poi chiama Vincent per chiedergli di Red Fox. L'uomo gli dice che è passato da Derek giusto mezz'ora prima, ma che l'uomo gli ha solo aperto il cancello, rifiutandosi di uscire di casa. Questo fa male a Stiles, perché non vuole che Derek si richiuda in se stesso, ma ancora non cede.

Dopo il cinema, Scott lo saluta per andare da Allison, quindi Stiles decide di fare due passi a piedi per tornare a casa. Riaccende il cellulare e trova ancora due messaggi.

(ore 19.01) Sei entrato con forza nella mia vita in barba a tutti i miei rifiuti. Sei stato testardo e mi hai fatto fidare di te. DH

(ore 19.56) E mi manchi. Mi dispiace. DH

Stiles infila il cellulare in tasca e scaccia una lacrima con il dorso della mano. Sa che sta per cedere, ne è consapevole, ma ancora non ci riesce.

Quando torna a casa e si mette a letto dopo aver cenato con suo padre, legge l'ennesimo messaggio.

(ore 23.04) Sappi che anch'io so essere testardo. Pensa che i miei genitori non volevano farmi cavalcare, loro puntavano al basket, ma mi impuntai e cominciai ad andare da Vincent di nascosto. DH

Gli altri messaggi arrivano uno dopo l'altro.

(ore 23.08) La prima volta che mi videro, mamma mi disse che non mi aveva mai visto così felice. DH

(ore 23.12) Wolf me lo ha regalato papà ai miei sedici anni. Era un cucciolo, siamo praticamente cresciuti insieme. DH

(ore 23.15) Non ha mai fatto avvicinare nessuno a parte te. Una volta Cora rischiò di farsi davvero male. DH

(ore 23.17) Sono gli unici che sono rimasti dal mio passato, dopo l'incendio che ha distrutto la mia famiglia. Io era ad una gara, lei a scuola. Avevo un'altra sorella, Laura, mia gemella. Mi manca ogni giorno. DH

(ore 23.19) Il tatuaggio che ho tra le spalle, così come il simbolo sulla scuderia, è un simbolo che rappresenta la mia famiglia. DH

(ore 23.20) Una volta ho conosciuto anche tua mamma, sai? Venne a scuola per parlarci della sua biblioteca e mi regalò un libro. Ce l'ho ancora. DH

(ore 23.22) Laura diceva che mi ero preso una cotta per lei. Se fosse ancora viva, direbbe che ora mi piaci tu perché le somigli troppo. DH

(ore 23.24) Già, mi piaci. Spero la tua giornata sia stata più bella della mia. Notte, Stiles. DH

Stiles appoggia il cellulare sul comodino e si sdraia abbracciando il cuscino. È scosso dai singhiozzi e non riesce a calmarsi. Non si sarebbe mai aspettato di leggere tutto quello.
Quando si sveglia il giorno dopo, si sente bene, leggero e finalmente sa cosa fare. Afferra il telefono e se lo porta sotto le coperte. Nessun messaggio, è ancora presto.

~ Chiamata in arrivo da Stiles a Derek

"Pr-pronto?"

"Lieto di averti svegliato di domenica mattina!"

"Stiles!"

"Esatto. Cora è ancora lì?"

"È partita ieri sera, voleva rimanere per il mio compleanno, ma aveva un esame"

"Ah, okay. ASPETTA! COMPLEANNO? QUANDO?"

"Oggi"

"ODD-"

"Stiles, frena i preparativi, non mi piacciono le feste"

"Noioso, lo immaginavo. Vabbè, auguri allora"

"Grazie"

"Oggi alle quattro?"

"Vuoi allenarti?"

"Certo, ho un'olimpiade da vincere. Allora?"

"Alle quattro"

"Perfetto. A dopo!"

"Ciao, Stiles"

~ Chiamata terminata.

Stiles salta fuori dalle coperte con un'unica idea in testa. Il regalo di Derek.



Quel pomeriggio Stiles si presenta a Villa Hale alle quattro in punto, con un nuovo e, se possibile, più radioso sorriso. "Buon compleanno, Der!" urla.

"Non hai la tenuta da cavaliere"

"Vero, ma..."

"Ti prego, non dirmi che hai davvero organizzato una festa"

"No, lo so che non ami avere attorno troppa gente. Però pensavo ad un cosa"

"Perché mi fai paura quando pensi?"

"Voglio portarti a cavalcare"

"Non credo sia una buona idea"

"Perché no? Hai detto che è la cosa che più ti manca, e poi io sarò in sella dietro di te. Prometto che non ti farò cadere"

"Stiles..."

"Ti prego, fidati di me"

"E se qualcosa va storto? E se cadiamo e ti fai del male?"

Stiles sorride dolcemente. "Andrà tutto bene, te lo prometto"

Derek ci riflette per qualche minuto, lo sguardo carico di dubbi. "Come pensi di fare per farmi salire?"

"Facendoti aiutare dai tuoi fantastici bicipiti" dice ammiccando e facendo sbuffare Derek. "Ti reggo mentre con le braccia ti dai la spinta per salire in sella"

"E le gambe?"

"Se me lo permetti, te le sposto io"

"Va bene"

"Davvero?"

"Avanti prima che ci ripenso" dice avvicinandosi a Red.

Stiles lo aiuta a sollevarsi dalla sedia, gli regge la vita con una presa salda mentre Derek sostiene gran parte del suo peso sulle braccia poggiate sulla schiena della cavalla che attende docile le loro mosse. Stiles un po' si emoziona nel vederselo davanti così, praticamente in piedi. Riesce anche ad accorgersi che è più alto di quasi mezza testa. "Sei pronto?" gli chiede.

"Sì"

"Vai" dice Stiles assecondandolo nella spinta e sistemandogli poi la gamba in modo che si trovi perfettamente in sella. Poi infila il piede nella staffa e monta dietro, cingendogli la vita con entrambe le braccia. "Sembri un koala" ridacchia Derek.

"Ti ho promesso di non farti cadere. Mi assicuro solo di mantenere la parola data"

"E come pensi di guidare Red così?"

"In nessun modo. Lo farai tu"

"Ma..."

"Avanti, Red ti conosce e io mi fido di te"

"È tanto che non lo faccio più"

"È come andare in bicicletta, una volta che impari non lo scordi più"

"Ok, però devi dargli tu il via"

Stiles colpisce dolcemente i fianchi della cavalla, spingendola al passo. Sente Derek irrigidirsi tra le sue braccia, per poi rilassarsi dopo qualche minuto. "Stai bene?" sente comunque il bisogno di chiedergli Stiles.

"Non mi sembra ancora vero. Credevo non fosse più possibile per me salire su un cavallo"

"E invece ti ho appena dimostrato che non è così"

"Grazie"

"Non dirlo. Non ho fatto niente"

"Non è vero. Non ti sei arreso, sei andato avanti nonostante continuassi a sbatterti la porta in faccia, sei stato gentile con me quando io sono stato odioso"

"Non hai mai pensato che l'abbia fatto perché penso ne valga la pena?"

"Mi spieghi cosa ci vedi in uno come me?"

"Te l'ho già detto. Sei un ragazzo fuori dal comune e molto coraggioso"

"Ho pensato più di una volta di farla finita"

"Ma non l'hai mai fatto"

"Forse perché, in fondo, sono un codardo"

"Non è vero, sarebbe stato più facile lasciarti morire che vivere sapendo di non poter più fare ciò per cui credevi di essere nato" sussurra Stiles stringendolo un po' di più. "Però mi prometti una cosa?"

"Dimmi"

"Se mai avrai ancora questi pensieri, mi prometti che mi chiamerai?"

"Sai qual è la cosa buffa?"

"No, quale?"

"Che da quando ti conosco ci ho pensato seriamente una sola volta, ed è stato quando ti rifiutavi di rispondere ai messaggi"

Davanti a quella confessione, Stiles sente la gola stringersi. "Cosa ti ha fatto cambiare idea?"

"Che non me l'avresti perdonata. Probabilmente saresti riuscito a trovare il modo per farmi resuscitare solo per potermi prendere a schiaffi e poi uccidermi con le tua mani "

"Si, avrei potuto farlo"

Continuano a cavalcare in silenzio per qualche minuto o forse ore, ma non è un silenzio imbarazzante, è confortevole. "Vuoi andare un po' più veloce?" chiede Stiles.

"No, credo che per il momento sia abbastanza così"

"Ok"

Derek direziona Red verso il punto di partenza. Una volta arrivati Stiles scende e poi aiuta Derek a smontare da cavallo e risedersi sulla sua sedia. "È stato fantastico. Non so davvero come ringraziarti"

"Non allontanarmi più, ti prego"

Inaspettatamente Derek lo trascina a se, portandolo seduto a cavallo sulle sue gambe.

"Dio ragazzino, non hai idea di quello che mi fai" ansima per poi cercare le sue labbra, dando il via ad un bacio famelico, che entrambi aspettavano da tempo.

Stiles si lascia completamente andare alla sensazione di avere di nuovo le labbra di Derek contro le sue, di sentire di nuovo la sua lingua, il suo sapore. Quando sono a corto di fiato entrambi, si staccano, rimanendo fronte contro fronte.

"Quindi? Cos'è che non ho idea di farti?" chiede Stiles con un ghigno.

"Ho impiegato un anno e mezzo per avere di nuovo un'erezione, mentre da quando ti conosco ho ripreso anche... a..."

"Ti masturbi pensando a me, eh?" chiede Stiles lasciandogli una scia umida con la lingua dal collo al lobo.

"Quando cavalchi sei quasi osceno. Quei pantaloni stretti, come muovi i fianchi..."

Stiles ghigna ancora e comincia a muovere i fianchi come se stesse cavalcando Red.

"Intendi così?" chiede ansimando.

Derek gli stringe le mani sulle natiche spingendoselo contro.

"Ti voglio. Ti voglio ancora" esala e Stiles si alza di scatto.

"Dov-dove vai?"

Ma Stiles non risponde e comincia a togliersi le scarpe e i calzini. Toglie anche i jeans, poi si riavvicina a Derek.

"Via anche questi" dice il maggiore afferrandogli i boxer e calandoglieli lungo le cosce. Stiles fa per risedersi su di lui, ma Derek lo sorprende. Afferra la sua erezione e comincia a massaggiarla, guardandolo negli occhi. Poi, piano, si avvicina e dà una prima leccata. Stiles quasi singhiozza e sente il respiro mancare e le gambe cedere, ma Derek gli mette entrambe le mani sulle natiche e lo sorregge, spingendosi il suo membro fino alla gola.

"Ca-cazzo Derek! E-ed ero io a non saper-sapere cosa ti facevo?"

Derek inarca un sopracciglio continuando a succhiare e a spingersi Stiles in bocca.

"Ti avre-avrei scopato da-dal primo giorno che ti ho visto. E non-non alla villa, ma-ma alla gara de-dell'Ohio, la-la tua prim-"

Stiles non riesce a terminare la frase perché non vuole venire, non in quel modo, quindi afferra i capelli di Derek ed esce dalla sua bocca. Si abbassa e comincia a baciarlo, in fretta, con i denti e in modo scoordinato.

"Aiutami ad alzarmi" dice Derek.

"Come...dove?"

"Aiutami a sedermi ai piedi di quell'albero e ad appoggiarmici contro"

Stiles obbedisce e afferra di nuovo la vita di Derek, facendo come ha detto. Gli si siede a cavalcioni e Derek gli sbottona la camicia, senza togliergliela, accarezzando il suo petto, il suo accenno di addominali.

"Sei bellissimo" sospira e Stiles arrossisce.

"Mai quanto te" risponde infatti.

Derek gli lascia un veloce bacio a stampo poi "Spogliami" gli dice.

Stiles si scosta e comincia dai jeans. Glieli sfila, poi sente Derek sorridere e si rende conto che nella foga si è dimenticato le scarpe e si è attorcigliato tutto.

"Non ridere! Voglio vedere te con tutto questo ben di dio davanti!"

Tolte le scarpe, esita guardando i boxer, ma Derek lo toglie dall'impaccio e comincia a sfilarseli, lasciando a Stiles il compito di finire il lavoro. Stiles che si incanta a guardare Derek lì, che si toglie da solo la maglietta e che ora è completamente nudo seduto sull'erba. Gli si riavvicina, ma, invece di risedersi nella posizione iniziale, si sdraia a pancia in giù tra le sue gambe, con il viso a pochi centimetri dalla sua erezione e alza gli occhi verso Derek.

"Cosa fai, ragazzino?"

"Mh, non ti viene nessuna idea?" dice ghignando ancora una volta e senza dargli il tempo di rispondere perché ingloba completamente la sua erezione.

"Mi-mi ucciderai"

Stiles sente il sapore di Derek esplodergli in bocca e non pensa più. Comincia a muoversi su e giù velocemente, a leccare e a succhiare cercando di prenderne sempre di più, fino in fondo. Più sente Derek ansimare, più va fuori di testa e non sente che l'uomo lo sta chiamando fino a quando non gli afferra i capelli come ha fatto lui poco prima. Alza la testa, senza staccare le labbra dalla sua punta, continuando a muovere la lingua.

"Sei un piccolo pervertito, lo sai? Non voglio venire così" dice Derek e si stacca producendo un osceno POP. Derek se lo trascina addosso, facendo scontrare le loro erezioni e toccandogli il sedere.

"Va bene se per questa vol-"

"Se sei tu a scopare me?" lo interrompe Stiles e Derek annuisce.

"Per quanto mi sia piaciuto entrare in te e sentirti intorno a me, non vedo l'ora di essere riempito da te" gli dice ad un soffio dalle labbra. Labbra che poco dopo accolgono due falangi di Derek.

"Non ho altro" dice il maggiore.

"Va bene così, comincia a prepararmi" dice dando un'ultima leccata.

Derek porta la mano tra le sue natiche e comincia a girare intorno alla sua apertura, ma Stiles gli afferra un polso e si preme il primo polpastrello contro.

"Impaziente, ragazzino?"

"Non sai quanto" ansima Stiles.

Derek comincia a muovere il primo dito, inserendo il secondo subito dopo.

"Sei perfetto"

"Il-il terzo"

E Derek obbedisce. Arriccia le dita e Stiles urla inarcando la schiena. Derek ne approfitta per lasciargli un bacio al centro del petto scoperto, poi Stiles gli riafferra il polso e sfila le dita dalla sua apertura.

"Ti voglio, non posso aspettare più" dice con il volto affondato nel collo di Derek.

"Sei diventato timido all'improvviso?" chiede quello, ma Stiles non risponde. Afferra la sua erezione, si alza di poco, la allinea alla sua è entrata e si cala su di essa con un solo fluido movimento.

"Finalmente" sospira, stando fermo, ancora annusando il collo di Derek che ha preso ad accarezzargli i capelli sulla nuca.

"A-a volte sei così sfacciato, altre, invece, ti mostri come il ragazzino giovane ch-che sei" dice continuando con le carezze.

"Sei davvero piccolo, Stiles" continua, spostando le carezze sulla schiena, sotto la camicia.

Stiles, che ha ripreso coscienza del suo corpo, dopo il troppo piacere, rialza la testa e punta lo sguardo in quello liquido di Derek. Alza un mezzo sorriso, lancia uno sguardo malizioso e si alza quasi completamente dall'erezione su cui si è seduto.

"Un ragazzino ti cavalcherebbe così bene?" dice e si lascia cadere di nuovo, impattando contro la pelle delle gambe di Derek che apre la bocca in un urlo muto di piacere, reclinando la testa contro il tronco alle sue spalle.

"Esatto" sorride Stiles cominciando a dondolare i fianchi come se stesse davvero cavalcando.

Le mani di Derek corrono ad afferrare saldamente le natiche di Stiles, accompagnandolo nei movimenti che si fanno via via più frenetici. "Perfetto, s-sei così perfetto" ansima Derek per poi cercare ancora le sue labbra.

Stiles affonda le dita tra le ciocche di Derek, facendogli inclinare la testa all'indietro per poter prendere il comando di quel bacio mentre continua ad andare su e giù, sempre più veloce. "S-Stiles, sono così vicino"

"Va bene ragazzone, v-vieni per me" gli sussurra all'orecchio, portandolo così all'apice del piacere.

Derek non ha ancora ripreso fiato che una mano è già sull'erezione ancora svettante di Stiles ad accarezzarla con vigore. Gli ci vuole poco per accompagnare Stiles a riversarsi tra i loro corpi, sporcandogli il petto. Il ragazzo si accascia sopra Derek, cercando di tornare a respirare regolarmente. Due braccia lo stringono, facendolo sentire un po' più tranquillo, ma non abbastanza per evitare la domanda che ha sulla punta della lingua. "Mi manderai via ancora?"

"Dovrei farlo"

"Perché?"

"Perché sei così giovane, e io sono... impegnativo"

"Non è vero. Sei indipendente in quasi tutto, e aiutarti qualche volta non mi pesa"

"E se un giorno dovesse pesarti?"

"Der, la storia non si fa con i ma e con i se, ma solo vivendola"

"Ma potrebbe accadere"

"Potresti anche tornare a camminare"

"Stiles..."

"Io voglio provarci sul serio con te, va bene? E non mi interessa se resterai a vita su quella sedia o meno perché a me piaci così come sei"

Derek nasconde la testa nella piega del collo di Stiles, ma il castano si accorge ugualmente che sta sorridendo.

"Ragazzino testardo"

"Il tuo ragazzino testardo" ribatte sistemandosi meglio tra le sue braccia.

Quella pomeriggio Derek risparmia a Stiles l'allenamento, ma gli offre comunque il suo succo alla pesca, accompagnandolo questa volta anche con dei biscotti. Stiles li mangia seduto metà sul divano e metà su Derek che lo sgrida per le briciole che dovrà raccogliere, ma che poi lo bacia prima che esca di casa per andarsene.

La routine di allenamenti, coccole a letto e quelle che Stiles ha preso a chiamare "allenamenti extra" si ripete per un mese prima che Stiles cominci a farsi prendere dall'ansia dell'ultima gara di qualificazione e chieda a Derek di intensificare gli allenamenti. L'uomo non rifiuta, ma a volte Stiles è costretto a cavalcare da solo perché Derek non può rinunciare alla sua ora di fisioterapia. Altre volte, invece, gli chiede addirittura di rimandare di un'ora perché ha qualche impegno.

Tra gli ostacoli del cuore | SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora