Capitolo 3 - Smeraldo.

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Arrivati in classe, notammo che l'insegnante non era ancora arrivata.

Quindi, ci sedemmo ai nostri posti, facendoci spazio tra il caos di studenti che regnava nell'aula.

- Dai non ti arrabbiare James! Stavo scherzando! - piagnucolò Lucas.

- Si come ogni volta. - disse sottovoce James.

- Dai! - Lucas iniziò a punzecchiare il suo fianco con la matita. - Dai J facciamo pace! -. James, dal canto suo, cercava di non ridere. Ma come immaginavamo scoppio in una risata fragorosa che fece voltare tutta la classe verso di loro. Silenzio.

Poi Lucas e James si guardarono con un ghigno stampato sul viso e..

- Battaglia! - gridò Lucas.

Iniziò quella che secondo me era una sorta di guerra apocalittica. C'erano carte che volavano in tutti i lati dell'aula. Acqua su alunni e pareti. Gessetti e cancellini che lasciavano impronte ovunque. Insomma, l'ho detto! Uno scenario apocalittico.

Ovviamente, il divertimento finì quando in aula entrò l'insegnante.

- È inaccettabile che studenti dell'ultimo anno si comportino ancora come alunni delle elementari! Siete i più grandi dell'istituto e dovreste, di conseguenza, dare l'esempio di buona condatta ai studenti più piccoli! E invece, vi comportate come animali della foresta! - sbraitò Mrs Taylor. - E adesso ognuno ai propri posti!! - concluse. Così, diligentemente, noi tutti ci sedemmo.

Dopo una pausa di qualche minuto in cui l'insegnante sistemò i suoi documenti sulla cattedra, questa parlò ma con la solita calma che la caratterizzava.

- Oggi abbiamo il piacere di accogliere tra noi una nuova studentessa. È italiana ma parla molto bene l'inglese dato che ha vissuto in Inghilterra per molti anni e adesso si è trasferita qui a Seattle con la propria famiglia. Entra pure mia cara! - disse Mrs Taylor e così fece la ragazza.

Jeans neri strappati, Dr Martens, chiodo e una T-shirt nera dei Black Sabba...a...aspetta!

- La stronza! - disse James sottovoce, girandosi verso di noi.

- Si è lei, e che stronza! - disse Lucas squadrandola dalla testa ai piedi, con un'espressione da ebete sul viso. E non era l'unico. Tutti i presenti nell'aula, che fossero maschi o femmine, la fissavano. Gli sguardi di tutti l'avevano completamente trapassata. Il mio, di sguardo.

- Fate il benvenuto a Taissa Caressi! - ci esortò l'insegnante. Noi però non rispondemmo, troppo imbambolati a guardarla.

Tralasciando il suo abbigliamento, che non era assolutamente niente di speciale, mi soffermai sul suo viso, perfetto.

Lunghi capelli castani leggermente mossi. Quest'ultimi contornavano la carnagione dorata, per le vacanze estive appena passate. Il suo labbro inferiore era leggermente più carnoso dell'altro ed erano di un colore rosa fragola. Ma ciò che colpì di più erano gli occhi. A mandorla, con ciglia lunghe ed un piccolo accenno di mascara. Le sue iridi però presentavano un colore che non avevo mai visto, e che non potei fare a meno di adorare.

Verdi.

Verde intenso, quando i raggi solari che entravano dalle finestre venivano oscurati dalle nuvole.

Verde acqua quando, piano piano, le nuvole si spostavano.

Ed infine verde smeraldo, quando il sole illuminava il suo viso angelico.

- Insomma vi ho appena sgridato per la vostra cattiva condotta e credevo che aveste capito. E ora non date il benvenuto alla vostra nuova compagna! - disse l'insegnante.

- Benvenuta! - parlammo all'unisono.

Lei fece un sorriso sforzato. L'insegnante ci guardò severa ma poi si voltò verso la ragazza - Prego Miss Caressi..- disse Mrs Taylor cercando di pronunciare almeno decentemente il suo cognome - siedeti affianco a Turner. - continuò indicando il ragazzo al primo banco intento a fissare la straniera, un nerd, che quando sentì il proprio nome sobbalzò e sbiancò, probabilmente per la paura di avere una ragazza (quella ragazza) al proprio fianco.

Taissa, dal canto suo, non fece caso a come la stavamo guardando e all'atteggiamento nervoso che aveva cominciato ad avere Turner. Infatti, si sedette al suo posto dopo aver biascicato un - Grazie - all'insegnante. Quest'ultima le sorrise cordiale e poi si rivolse verso di noi attirando l'attenzione di tutti.

- Bene ragazzi, possiamo iniziare la lezione. Spero che voi tutti abbiate...-

Inutile dire che non ascoltai l'insegnante e i suoi discorsi. I miei occhi, le mie orecchie, il mio cervello erano rivolti verso una sola ed unica persona.

Ius VariandiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora