Capitolo 6 - Unknown

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Andiamo veloce sulla moto ed è un momento bellissimo. Sembra che il vento ci stia abbracciando e sussurando una ninna nanna. Sembra strano ma è così, e la sensazione di libertà che porta mi provoca brividi lungo tutta la schiena. Se ci aggiungi il dolce profumo di pesca che proviene dai capelli di Taissa, non saprei cos'altro chiedere.

Ci fermiamo in un posto poco affollato. Non è la mia zona. È una parte di Seattle che non conosco molto bene infatti, abbiamo attraversato due terzi della città.

Scendiamo dalla moto e lei si aggiusta i capelli con fare sicuro.

- Smettila di fissarmi. - il mio cuore perde un battito.

- Io non volevo.. -

- Hai dei tatuaggi? - mi blocco per un attimo.

- No. Ho sempre voluto farne uno ma se mai dovessi tornare a casa con un tatuaggio, sia mia madre che mia sorella mi cacceranno di casa. - le dico sincero con un'espressione di rassegnazione sul viso. Lei mi sorride.

- Oggi tornerai a casa con un tatuaggio. Non accetto un no. - e si avvia verso il tattoo shop che fino a quel momento non avevo notato.

Entriamo nel negozio e lei saluta tutti i vari dipendenti. Io me ne sto in disparte e ascolto i vari convenevoli che si scambiano. Sono decisamente in imbarazzo. Sono tutti ricoperti da tatuaggi di ogni forma, colore, fantasia. Molti hanno anche dei piercing in luoghi che non credevo fosse possibile farli.

Taissa si muovo con disinvoltura tra loro e dopo poco si toglie la giacca di pelle e poi la camicia in flanella, restando in canotta, e solo ora vedo che anche lei ha molti tatuaggi. Il braccio sinistro presenta una composizione di rose, orchidee e margherite. I colori sono lucenti e fatati. Sull'avanbraccio c'è una scritta. Penso sia un nome, ma è in italiano quindi non capisco. Il polso sinistro è decorato da uno spartito, con note e chiave ben evidenti. Il braccio destro è un po' meno decorato. Il gomito è circondato da tanti tentacoli viola e neri. Sul polso ci sono una serie di iniziali con un fiore di loto. L'ultimo tatuaggio sul braccio è una scritta in latino: Ius Variandi.

Vorrei tanto sapere il significato di ogni singolo tatuaggio. Anche quelli piccoli che si trovano sulle nocche delle dita.

Mi chiedo se ne ha altri, nascosti.

- Ehi Taissa tesoro! - dice un ragazzo, appena arrivato nello studio.

- Non sono il tuo tesoro. - gli sorride ma si scansa dall'abbraccio che il ragazzo voleva darle.

- Cheyenne lui è il mio amico Gabriel. Gabriel lui è Cheyen..-

- Cheyenne Randall. Si! Sono un suo ammiratore. Lei è davvero un artista pazzesco. - gli stringo la mano felice.

- Piacere mio, Gabriel. Siete qui per un tatuaggio immagino. -

- Si. Gabriel ne vuole uno. Sarà il suo primo tatuaggio. - mi dice sorridendo. Io la guardo male.

- Ehi ragazzi abbiamo un verginello qui. Hai fatto un'ottima scelta venendo da noi! - dice il tatuatore - Vasdo a prendere i vari cataloghi. Ma se hai già qualcosa in mente dimmelo - si allontana da noi, dandomi la possibilità di parlare con Taissa.

- Tu sei pazza! Credevo scherzassi prima! -

- Io non scherzo mai. -

- Non posso tornare a casa con un tatuaggio, te l'ho detto! -

- Non ti preoccupare Gabriel - mi dice avvicinandosi troppo, il mio fiato si fa pesante - non ti succederà niente! Io sarò sempre qui a tenerti la mano. Andrà tutto bene! - mi sorride.

Per la seconda volta nel giro di un'ora, mi fido di quella sconoscita. Perfetta sconosciuta.

***

Stiamo pranzando in un ristorante di lusso, nonostante le mie proteste. Mangiamo in silenzio, finchè lei non lo rompe.

- Sei stato bravo oggi! Il dolore dei tatuaggi, soprattutto nell'intercostale, è insopportabile. - penso al punto in cui ora la mia è marchiata.

- Quel dolore non è niente paragonabile a ciò che mi succederà a casa. - lei ride.

- Vai in giro con un fare da cazzone spavaldo, fumi le canne, bevi e ti preoccupi di una ramanzina da parte di tua madre..-

- Mia madre e mia sorella! - preciso.

- Fa lo stesso! Ma ciò che voglio dire è che vuoi fare il figo anticonformista ma poi hai ancora paura della madre! Sii meno ipocrita. - dice ma io mi arrabbio, sento l'ira che cresce.

- Come?! -

- Il danno è fatto, Gabriel! Se davvero non lo volevi fare me lo dicevi e non con un " mia madre si arrabbierà" - mima le virgolette con le mani - È normale che lo sarà! Hai appena inciso la tua pelle a vita! Che differenza c'è tra una canna e l'inchiostro?! - non riesco più a sopportare le sue cazzate.

- Figo anticonformista?!? Da che pulpito! Tu sei la tipica riccona asociale, snob che cerca di fare la dura con tanti tatuaggi o spintonando la gente senza motivo. Non ho paura di mia madre o di mia sorella! Le rispetto ma cerco comunque di avere le mie esperienze di adolescente. C'è qualcosa di male in questo?? Rispondimi! Anzi no non voglio più sentire una parola da te! Sei una stronza! - sbotto tutto d'un colpo ed esco dal ristorante, attirando le attenzioni su di me.

Ius VariandiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora