Capitolo 7 - Scontri

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Dopo quello che è successo lunedì con Taissa, l'ho evitata come se avesse la peste. Non la guardavo, non le perlavo. Non sono mai stato un tipo da rissa o scenate. Ma il modo in cui mi ha parlato, così altezzoso e da superiore, mi ha fatto scattare come una molla. Mi ha giudicato e non sono mai stato così arrabbiato come in quel momento. Oh, no! Mi sbaglio! Per colpa sua sono stato intrattabile con chiunque. Ho litigato con mia madre, mia sorella, i miei amici e con tutti quelli che mi rompevano le palle. Anche quella tipa che lavora nel negozio vicino casa. Mai, in tutta la mia corta vita, mi ha fatto incazzare così, neanche Amanda.

Sono sul mio letto ad ascoltare la musica: Rolling Stones, Sympathy For The Devil, che riflette perfettamente il mio stato d'animo. Il fatto che più mi fa incazzare è che, nonostante tutto, non riesco a togliermela dalla testa; nonostante tutto, quella stronza mi ha fatto passare una giornata indimenticabile. La odio ancora di più, per questo.

Il telefono mi squilla: Lucas.

- Pronto? -

- Ehi Gabriel! Ti è passato il ciclo? - ecco la prova. Sbuffo ma cerco di darmi una calmata.

- Simpatico. - gli dico - perchè mi hai chiamato? -

- Dai, amico! Sto solo scherzando! Comunque ti ho chiamato per dirti che stasera c'è una festa. Non so di chi è, ma siamo stati invitati. Quindi, se le tue cose sono finite e non hai più gli scatti d'ira peggio di una ragazzina, stasera ci si diverte! Che ne dici? -

- Sei un coglione, lo sai? - gli dico ridendo.

- Sempre parole dolci da parte tua! Quanto amore! - ride anche lui.

- Ci vediamo stasera! Coglione. - concludo sottovoce.

- Ti ho sentito! Stronzo! - iniziamo una guerra di insulti che dura finchè entrambi non dobbiamo prepararci per la serata.

***

Sempre il solito tipo di festa, stessi ragazzi arrapati, stesse ragazze ubriache, fumo, alcool. Niente di eclatante. Infatti, ricado nella solta "routine": mi apparto con Nikita per fumare e questa volta ci seguono anche gli altri. Ci aggregghiamo a quel cerchio informe che avevano creato dei ragazzi ormai strafatti che non si accorgono del nostro arrivo.

- Ehi ragazzi ma quella non è Taissa? - dice Lucas, mentre parlavamo del più e del meno. Mi dovevo aspettare che l'avrei trovata qui, ma il sangue mi si gela lo stesso e inizia a salire la rabbia.

- Ci parlo spesso con lei. - dice Este - È simpatica! Un po' troppo intelligente e con un fare da strafottente ma tutto sommato non è male. - continua.

- Simpatica??! - chiedo incredulo.

- Si perchè? -

- È una stronza invece! - serro i pugni.

- Ehi Gabriel calmati! - mi dice James.

- Sono calmissimo. -

- Non sembra. - parla Nikita.

- Che problemi hai con lei? - chiede Este. Sbuffo e alzo gli occhi al cielo, sono pronto a parlare, ma mentre apro la bocca Este mi guarda preoccupata e poi esclama:

- Ciao Taissa! - le dice sorridente mentre io le lancio uno sguardo omicida.

- Ehi. - accenna un sorriso che si spegne quando guarda me.

- Ti vuoi unire a noi? - dice Nikita facendo segno con il capo al bong sul tavolo.

- Non fumo. -

- Si certo. - dico sottovoce alzando un sopracciglio. Tutti mi guardano storto, quindi il mio "sottovoce" si è sentito.

- Non ho tempo per le tue sparate del cazzo Chapman! -

Ius VariandiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora