Capitolo 5 - Groupie

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Passai la domenica pensando a Taissa e in cui mi feci una marea di seghe mentali. La sera prima mi ero comportato come un perfetto imbecille. Sembrava che se fosse stata la prima volta che parlavo con una ragazza. Ma quel suo modo di guardarmi mi faceva tremare le gambe, mi intimoriva. Ammetto, però, che avrei fatto di tutto per passare un po' di tempo con lei.

È una sorta di calamita, di cui voglio sapere tutto, difetti e pregi.

Oggi è lunedì e quindi la rivedrò. Ma mentre mi preparo, l'ansia di rivederla sale e sale. Sono decisamente più nervoso di quel momento alla festa. " Rilassati coglione! Probabilmente lei neanche ti saluterà". Il mio subconscio parla e nel profondo spero che sbagli.

Esco di casa, facendo respiri profondi, come se fossi una donna in travaglio. Oggi mi accompagna mia sorella. James ha preso una sbornia epica e si è ritrovato in punizione, con l'auto requisita.

Sono in ritardo e, quando arrivo a scuola, non c'è nessuno nel cortile scolastico tranne per una persona che si dirige verso il parcheggio riservato a moto e scooter. Taissa.

- Ciao Gabriel - mi dice, guardandomi intensamente.

- C..ciao - le rispondo nervoso, lei sbuffa una risata.

- Vedi che non mordo. Rilassati! - accenno un mezzo sorriso. " Bravo coglione" penso.

- Ehm..dove stai andando? La scuola è da l'altra parte. - le chiedo, con la curiosità che freme.

Sorride di nuovo e noto che quando lo fa, le si creano delle dolci fossette sulle guace, in contrasto con il suo atteggiamento da dura.

- Infatti, non ci vado. - mi dice alzando le spalle.

- Oh! - le rispondo, un po' deluso e abbasso lo sguardo. Rimango in silenzio per quello che mi sembravano ore, mentre lei mi fissa con sguardo interrogativo.

- Vuoi venire con me? - è seria, il suo tono di voce piatto. Alzo lo sguardo di scatto, forse anche un po' troppo e in cui si nota il mio stupore misto a felicità. Lei se ne accorge, alzando un sopracciglio.

- I..io non so se posso.. insomma non so come fare con l'assenza.. - ma non faccio in tempo a concludire che mi blocca alzando una mano.

- Se mi dici di si non ti dovrai preoccupare dell'assenza, non succederà niente - mi dice - Te lo prometto. - aggiunge sorridendo. A quella promessa non resisto e, senza che me ne accorgessi, annuisco.

- Ti divertirai con me, vedrai! - mi dice mentre dalla sua moto estrae un altro casco per me. "Ne sono certo" penso e salgo sulla sua moto, abbracciandola.

Ius VariandiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora