E' come avere delle casse acustiche al posto delle orecchie. Qualcosa di freddo e pungente mi attraversa le vene, i muscoli. "Doveva funzionare..." sibila qualcuno in lontananza. Sono ancora sott'acqua, completamente immersa "...lei era molto simile alla nostra arma X". Hanno paura che il loro esperimento non abbia funzionato, e nemmeno io ne sono così sicura. Sento qualcosa di nuovo farsi spazio dentro di me, ma quegli artigli ossei che mi sono usciti dalle nocche ce li avevo da molto prima, a detta di quell'uomo brizzolato estremamente misantropo e arrogante. Qualcosa mi dice di far finta di nulla e di continuare ad ascoltarli. Percepisco rumori, stridii, lamenti e tutto a volume altissimo come se fossero accanto a me, ma accanto a me non c'è nulla. Sono in acqua, gli occhi fissi sul soffitto. Riesco a respirare, però mi trovo impantanata nelle stringhe di cuoio. Stryker si volta verso di me, sorridendo. "Avevo ragione. Sta funzionando". "Nessun rigetto. La capsula di adamantio è vuota" risponde l'assistente, ammiccando.
"Perfetto. E adesso cosa ne farà?" un uomo in divisa militare lo interroga, incuriosito dal progetto. "La useremo a nostro vantaggio. Lei è essenziale, e ci aiuterà a trovare gli altri". Altri? No, non sarò una loro cavia. Mi tiro su, liberandomi dalle stringhe grazie ad una nuova forza sovrumana. Sono mezza nuda e a coprirmi c'è solo una striscia nera di velluto sul seno e una all'altezza delle cosce. "Chi è l'arma X?" domando, digrignando i denti. I presenti si guardano tra loro, sorpresi. "Che udito! E' davvero tale e quale a lui. L'arma X è stato il nostro primo esperimento ma, ahime, ha scelto la via più insidiosa. E' una minaccia ed ha usato questo nuovo potere a suo vantaggio".
"E invece lei che cosa aveva intenzione di fare con lui? Con me?". "Il vostro potere può salvare il mondo, intere generazioni di mutanti. Voi due siete speciali, unici. Non potevo perdere una tale occasione". Mi viene incontro, liberandomi dei fili. Mi porge la mano, aiutandomi ad uscire dalla vasca. "Adesso segua la mia assistente, le mostrerà il suo futuro". Decido di stare al gioco. Da quanto ho potuto constatare, sono l'unica con un potere mutante in questo edificio. Stryker è vulnerabile, indifeso ed è armato solo della sua prepotenza. Non lo salverà. "Il maggiore Stryker è davvero fiero di lei, signorina. Ha grosse ambizioni".
"Non so se sono pronta a tale responsabilità. Ho quasi quaranta anni ed ho appena scoperto di essere indistruttibile. Sono stata vittima di un incidente mortale e ne sono uscita indenne. Questo cosa comporta?". Lei mi indica una porta, passa una carta su un rilevatore magnetico che immediatamente la scannerizza, aprendola. "Questo sarà il suo rifugio. Ci sarà l'agente zero con lei". C'è un uomo di origini asiatiche nella stanza. Indossa una cravatta nera su una camicia bianca. Dietro alla schiena ha due pugnali, mentre due fondine ai lati della cintura custodiscono due pistole. "Cercherò di addestrarla, ma non sarà semplice" spiega, mentre l'assistente ci lascia soli. Mi ritrovo ad armeggiare con armi di qualsiasi tipo e forma per giorni, forse anche settimane.
"A cosa mi servono le armi se ho questi?" gli domando, mostrandogli gli artigli di adamantio. "Quelli non funzionano a distanza. Le pistole ti aiuteranno a difenderti con i nemici che non si trovano nel tuo raggio d'azione. Prova, su". Mi fa appostare dietro ad un masso, puntando con un fucile a canna liscia un bersaglio molto distante da me di almeno trenta metri. Lo appoggio contro la spalla, spingendoci con forza il calcio. Poi appoggio la guancia sulla canna e allineo l'occhio destro con il mirino. Infine mi preparo a sparare, posando le dita sul grilletto. Quando sono pronta, lo premo con decisione percependo un lieve rinculo. Colpisco lo stesso punto con un caricatore da dieci proiettili. Odo l'agente zero sibilare dietro di me. "Come sono andata?". "Eri quasi perfetta". "Quasi?". Lui fa spallucce, andando via. Capisco che ha parlato per invidia. Lui era il migliore fino ad oggi con le armi, adesso non più. Ora sono una mutante con un corpo inviolabile, pieno di un metallo pregiato che è anche piuttosto portata con le armi. Mi sento quasi invincibile e comprendo che questo non è il mio posto.
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x-ᴍᴇɴ | ꜱᴏᴘʀᴀᴠᴠɪꜱꜱᴜᴛᴀ
Fanfiction1941. Una bambina viene al mondo dopo aver perso il padre nell'attacco a Pearl Harbor. Pochi anni dopo perde anche la madre, perciò dovrà vedersela da sola. Con il passare del tempo scopre un particolare nel suo DNA, grazie ad una malattia contagio...