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Dukes ci ha immediatamente menzionato un altro mutante, scappato da un'isola in cui Stryker tiene tutte le persone speciali. Ruba i loro poteri e li mischia in qualche modo per poter creare qualcosa di più grandioso. "Solita mossa da megalomane bastardo" commento, attirando l'attenzione su di me e sui miei modi poco eleganti. Logan mostra una smorfia divertita, mettendosi con le mani sui fianchi. "E questo mutante sa dov'è l'isola?" Dukes annuisce, grattandosi la pancia enorme. Logan si prepara a partire. Non ha intenzione di procrastinare ulteriormente. "Io vengo con te!" dichiaro, avvicinandomi a lui. "Ehm, no. Io lavoro da solo. Immagino come tu possa esserti sentita dopo l'esperimento. E' successo anche a me, ma..." lo blocco, prendendo la parola. "Senti, io non sono venuta qui per avvertirti o stronzate simili. Non sono una ragazzina. So difendermi da sola. Non dovrai farmi da balia. Non appena saremo sull'isola, le nostre strade si divideranno. Tutto chiaro?". Prima di rispondermi, si volta verso John che fa spallucce. "Cristallino. Andiamo!". Saliamo a bordo della sua moto, partendo per New Orleans. "Dukes ha detto che questo Remy LeBeau sbanca tutti a poker. Deve avere qualche locale. Partiremo da lì". 

"E poi?". "E poi andremo sull'isola, ed ammazzerò Stryker con le mie mani" risponde, digrignando i denti. E' determinato, pervicace. Sarebbe affascinante questo suo comportamento se non fosse troppo preso a farsi giustizia da solo. La prima sera sulla Bourbon Street non riusciamo a trovare il nostro uomo. Noto che è mezzanotte inoltrata. "Prendiamo una stanza in un motel. Proveremo domani mattina". Logan scuote la testa. "Non ho tempo da perdere. Non riuscirò a prendere sonno se non trovo Remy stasera". Mi interrogo sui suoi modi di fare. Non credo riesca facilmente a fare amicizia. Mi interrogo anche sulla sua situazione sentimentale. "Senti, Logan, se vogliamo collaborare mi devi venire incontro. Riprenderemo le ricerche domani mattina". Fa un'altra smorfia. "Non sei una che si fa dire di no tanto facilmente, ho ragione?". "Perfettamente. E tu sembri molto simile a me, quindi... o decidiamo di andare d'accordo, o ci uccidiamo a vicenda". Serra le sopracciglia, scrutandomi attentamente. 

Quando siamo al motel, il mio compagno di viaggio si muove furtivamente come se avesse paura di essere visto

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Quando siamo al motel, il mio compagno di viaggio si muove furtivamente come se avesse paura di essere visto. Parlo alla receptionist per entrambi. "Ho solo una stanza, con due letti singoli". Logan fa spallucce dietro di me, quindi afferro la chiave. "Nessun bagaglio?". "No, staremo qui solo una notte". Saliamo su per le scale, sistemandoci nella camera che ci ospiterà per poche ore. Logan si avvicina alla finestra intanto che io entro in bagno. E' strano tutto questo. Essere in un motel con un uomo che non conosco affatto, un mutante. Ed essere alla ricerca di un militare pazzo che ci ha trasformato in personali pedine, per poi creare armi a sua immagine e somiglianza. Prima di quel disguido all'ospedale di qualche anno fa, la mia vita era così normale. La scoperta della tubercolosi latente nel mio corpo indistruttibile, ha cambiato tutto. Torno in camera e Logan si è sfilato la maglia. Mi supera prima che possa dire qualsiasi cosa. Entra in bagno lasciandomi con lo stomaco aggrovigliato. Pessima idea - mi dico, ammirando la stanza e la sua camicia boscaiola sul suo letto. 

Mi affretto a spogliarmi adesso che lui non c'è. Mi sfilo pantaloni e canottiera, indossando l'unico capo di cui dispongo. Un brivido mi pervade all'improvviso, e quando guardo oltre la mia spalla vedo Logan sullo stipite. Lo sguardo fisso su di me. "Mi dispiace. Ti stavo squadrando bene. Non vorrei che mi prendessi per un guardone. Mi sono semplicemente distratto". Scuoto la testa, vedendolo avvicinarsi al suo letto. "Sono ancora giù di morale. E' successa una cosa qualche mese fa, ed è il motivo per cui cerco Stryker e mio fratello". Non infierisco, non voglio entrare nei particolari. Non ci conosciamo e magari lui non vuole condividere la sua vita privata con una sconosciuta. "Avevo una ragazza, Kayla. E' morta, è stato Viktor. Quando ero da John ho compreso che l'hanno uccisa per arrivare a me. Volevano riempirmi di adamantio per poter creare altri come me... è colpa mia se sei così, e mi dispiace". Lo perdono, soprattutto perché non è stato il carnefice ma la vittima. Come me, come tutti quelli tenuti prigionieri sull'isola. Gli sorrido, tornando ad infilarmi la maglia da sopra la testa. "E tu sai quando hai smesso di invecchiare?" mi domanda, restando con le mani giunte e la testa girata verso destra. 

Scuoto la testa, incapace di dargli una risposta. "Io dalla guerra di secessione americana, avevo trentacinque anni all'epoca. Poi improvvisamente la mia capacità di invecchiare è rallentata. E adesso eccomi qui, un secolo dopo e con lo scheletro intriso di adamantio". Lo guardo con compassione e lui se ne accorge, soffocando una risata. "Non guardarmi così. Lo so, sono un mostro costretto alla vita eterna, ed ora sarò anche costretto a viverla da solo dato che Kayla è morta. Muoiono tutti quelli a cui mi affeziono, chiunque mi si avvicini. Ecco perché sono sempre così scontroso". Gli sorrido, andandogli incontro. "Solo per questo?". Mi sorride e con mia sorpresa lo trovo molto dolce, nonostante l'atteggiamento burbero. "Sì, ho un caratteraccio. L'ho ereditato da mio padre, anche se ho scoperto troppo tardi la sua vera identità". Ho un'insolita voglia di infilare le dita nei suoi capelli. Quando provo a farlo, lui istintivamente si divincola afferrandomi il polso. "Wow, che riflessi" rispondo, sorpresa dal suo movimento fugace. 

"Che cosa stavi cercando di fare?" domanda, tenendo ancora stretto il mio polso nella sua mano ferma. "Non lo so. Ho sentito che dovevo farlo". Allontana il mio braccio con arroganza, sbottando: "E' da un po' che non vengo sfiorato in quel modo. Non soffro di alcuna fobia. Semplicemente sono restio a certi contatti fisici". "Devi solo provare ad aprirti di più. Capire da dove scaturisce la tua rabbia". Soffoca una risata, facendo una smorfia. "Sul serio? Sai quanti anni ho? Sai cosa mi ha fatto Stryker?". Scrollo le spalle, continuando a parlargli. "Credo che sia una cosa iniziata da molto prima. Secondo me eri così ancor prima di accorgerti del lento incedere del tempo. Dico bene?" solleva gli occhi verdi su di me, serrando le palpebre. "Sei anche una sensitiva?". "No, ho solo occhio per certe cose". Faccio passare qualche secondo prima di riprovare a toccarlo. Questa volta resta immobile, non cerca di sviare il mio contatto. Le mie dita sono tra i suoi capelli castani. Glieli tiro delicatamente, stringendoli. "Visto? Avevi solo bisogno di parlare un po'...". Logan si libera della mia presa, balza in piedi e mi mette le mani sui fianchi, attirandomi a sé rapidamente. 

La sua presa è decisa e comprendo che raramente ha sfiorato un corpo femminile

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La sua presa è decisa e comprendo che raramente ha sfiorato un corpo femminile. Ha avuto paura del sesso opposto, di raccontare la sua vita e di spiegare le sue discendenze. Io posso comprendere il suo disagio, e assaporare la sua bocca contornata dalla barba ispida. Appena gli mordo il labbro inferiore, si stacca da me. "No, non posso farlo. Ecco perché non volevo venire in hotel. Non riesco ad essere amico ad una donna senza andarci a letto. Con te sarà diverso. Arriveremo da Stryker e dopo le nostre strade si divideranno, come abbiamo concordato". "Non credo di volerlo più, Logan. Sembra proprio che fossimo destinati ad incontrarci. E so che hai appena perso la tua fidanzata. Forse anche per questo ti sei avvicinato a me così facilmente. Hai sentito il bisogno di appartenere di nuovo a qualcuno... io posso darti ciò che vuoi. Entrambi invecchieremo così lentamente, vedendo le persone care morire intorno a noi. Io ho bisogno di vivere questo momento con qualcuno, tu no?". Si porta di nuovo le mani sui fianchi, poi si strofina il mento guardandomi con la coda dell'occhio. "E' davvero questo che vuoi, Eve? Io sono un tale problema. Sono scorbutico e...". "Logan, vorresti davvero rovinare questa serata parlando?". Scuote la testa, tornando da me. Mi libera della maglia e dei pantaloni che avevo precedentemente indossato. Non credo che mi serviranno i vestiti per questo breve soggiorno. 


x-ᴍᴇɴ | ꜱᴏᴘʀᴀᴠᴠɪꜱꜱᴜᴛᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora