Le mie palpebre si schiudono lentamente, gli occhi fissi su un punto lontano e la faccia schiacciata nel terreno. Mi metto in piedi, guardandomi intorno. Non so dove sono, chi sono. All'orizzonte si leva una nuvola di polvere che proviene da un cumulo di macerie. Accanto a me un uomo con delle lame al posto delle mani, le punte insanguinate. Istintivamente mi allontano, terrorizzata dalla sua vista. "Stai bene?" mi domanda con uno sguardo preoccupato. "Chi sei? Ci conosciamo?". I suoi occhi verdi mi scrutano mentre dichiara di chiamarsi Logan. "Non ti conosco. Dovrei conoscerti?". "Sì, Eve". Eve? E' questo il mio nome?
"Dove siamo?". "Three Mile Island. Siamo venuti qui da Las Vegas per uccidere Stryker" un altro nome nuovo per la mia mente immemore e grondante di quesiti senza risposta. "Scusa se te lo chiedo, ma chi è Stryker?" torna la sua reazione perplessa, gli occhi corrucciati e il viso pallido. "Davvero non ricordi nulla?". Scuoto la testa, alzando il passo. Un improvviso dolore alle tempie e Logan che mi afferra prontamente, evitandomi una caduta. Questa volta non cerco di divincolarmi dal suo tocco. Qualcosa mi dice che posso fidarmi, anche se non ricordo nulla di lui, men che meno del posto in cui mi trovo. Non ho alcuna memoria. Tutto ciò che ho nella mente adesso è un buco nero incolmabile.
"Noi due ci conosciamo bene?" lo interrogo sul nostro rapporto, e mi sembra di vedere un lieve accenno di sorriso sulle sue labbra sottili. "Non proprio. Non è nemmeno una settimana che ci siamo incontrati". Mette il mio braccio sopra la sua spalla, consigliandomi di seguirlo. Raggiungiamo un elicottero dove troviamo un ragazzo con un taglio di capelli che gli sfiora le spalle. "Che le è successo?" domanda a Logan, indicandomi. Lui non risponde. Mi mette comoda sul sedile, afferrando un tovagliolo per potersi ripulire le lame sporche di sangue. "Hai ucciso qualcuno?" Logan annuisce. "Ho dovuto farlo. Con te fuori dai giochi, ho preso in mano la situazione". Mi libero della cintura, dimenandomi convulsamente. "Non capisco di cosa parlate. Chi siete voi due? E chi è la persona che hai ucciso?". Logan solleva lo sguardo verso il ragazzo, poi torna con gli occhi su di me. "Ho ucciso Stryker, Eve. Ho ucciso colui che mi ha fatto questo, colui che ha fatto del male anche a te".
"Lui mi ha fatto perdere la memoria?". Logan serra le sopracciglia folte. "Probabile, ma non parlavo di quello. Parlavo di queste". Preme le mani sulle mie nocche, causandomi un dolore che mi pervade tutto il corpo. Qualcosa di metallico fuoriesce dalle mie mani. Atterrita me le guardo, riconoscendole come simili a quelle di Logan. "Quel tipo ci ha fatto questo?" Lui annuisce. "E adesso non potrà fare più male a nessuno. Siamo salvi". Aggrotto la fronte, urlandogli contro: "Salvi? E da cosa? Come possiamo liberarci di questi arnesi?". Alle sue spalle un'altra esplosione riduce in macerie l'ultimo edificio rimasto integro. "Dobbiamo andare adesso. Ti spiegherò tutto quando atterreremo".
***
I miei compagni di viaggio sembrano conoscermi abbastanza da sapere il mio nome e il potere che si sta velocemente facendo spazio dentro di me. Una forza oscura, ed una memoria che non potrò più recuperare. Logan mi spiega com'è accaduto. Secondo lui un proiettile dello stesso materiale dei nostri artigli mi ha trapassato la fronte, annientando tutto ciò che sono stata prima di quel momento. "Perché mi sono presa una pallottola in testa?" domando, sfiorandomi la fronte. Siamo di nuovo a Las Vegas, secondo il racconto di Remy. Non riconosco nemmeno questa città. Dovrei?
"Beh, mi hai fatto da scudo. Stavi cercando di proteggermi. Sei immortale, perciò non potevi sapere che quella pallottola ti avrebbe fatto del male". Le sue parole mi suonano nuove, e le trovo discutibili. "E perché avrei dovuto proteggerti? Cosa c'è tra noi, veramente?". Per la prima volta lo trovo a disagio, imbarazzato dalla mia domanda repentina. "Assolutamente niente. Forse ci ha uniti il fatto di essere simili". "Può darsi" rispondo, mostrandomi titubante. Non sono sicura delle sue parole. C'è qualcosa che non mi sta dicendo. Deve essere qualcosa di grave per tenermela nascosta. "Sai qualcos'altro su di me? Ho una casa, una famiglia?".
"Tutto quello che so è che ti chiami Evelyne Stevens. Eri un'infermiera finché Stryker non ti ha catturata per poterti iniettare dell'adamantio. Ti ha reso invincibile e indistruttibile, ma la mente..." picchietta un dito sulla sua tempia "...la mente è un muscolo diverso. Quello può essere annientato facilmente, a quanto sembra. Hai perso entrambi i genitori quando eri piccola. Non hai un fidanzato...." termina di dire, deglutendo. "Oh, ok. Non ho un uomo, non ho un lavoro e non ho una famiglia. Bene, la perdita di memoria non mi ha portato via così tanti ricordi, dopotutto". Prendo passaporto e carta d'identità dalla valigia, infilandomeli nel giubbotto. "Dove credi di andare?" mi domanda, facendo un passo avanti. "Beh, a quanto pare ho avuto una seconda occasione. Se non posso recuperare i ricordi, ne creerò di nuovi".
Mi segue alla porta, bloccandomi il braccio. Quando sollevo lo sguardo per guardarlo negli occhi ho una visione. Lui mi afferra da dietro la nuca, si avvicina mordace alle mie labbra e le afferra con avidità, spogliandomi di camicia e pantaloni. Io infilo le mani nei suoi capelli scuri, terrorizzata di poterlo sentire e di poterlo toccare. Sbatto le palpebre più volte, tornando alla realtà. "Stai bene?" mi domanda Logan, sfiorandomi il braccio con le dita. "Mi hai mentito". Si fa serio, ingoiando la saliva. "Di che stai parlando?".
"Ti ho chiesto che cosa c'è davvero tra noi. Mi hai detto 'niente'. Ti sembra niente andare a letto insieme?". Indietreggia, portandosi una mano nei capelli. "Stai recuperando i tuoi ricordi". "No, ho solo visto quello che ci riguarda. Quando è successo?". Logan tira un grosso respiro prima di rispondermi. "Due giorni fa. Eravamo a New Orleans. Mi hai toccato per prima, e poi è successo quello che è successo. Il giorno dopo non sembravi voler avere a che fare con me, quindi ti ho risparmiato quel ricordo orribile quando mi hai chiesto di noi. Tutto qui. Io non volevo tenere il segreto". Mi sembra sincero, e lo trovo piuttosto dolce nonostante il suo carattere burbero.
"C'è stato altro?" Logan scuote la testa, agitando le mani. "Solo questo. Nessun bacio fugace, nessuna toccatina in pubblico". Sgrano gli occhi, soffocando una risata. "Sembra che tu ci abbia pensato parecchio, Logan. Provi qualcosa per me?" non so perché glielo sto domandando. Non abbiamo futuro, e a quanto pare non ho nemmeno un passato. "Ho rivisto la mia ex su quell'isola. Credevo fosse morta, ma è viva. Ora è salva da qualche parte, insieme a sua sorella". Aspetto che mi dia una vera risposta. "Non so se provo qualcosa per te, ma c'è stato sicuramente qualcosa quella notte e non credo di volerlo sprecare. Ho cento anni, ed ho vissuto la maggior parte della mia vita da solo. Magari ora è il momento di voltare pagina, se sei disposta a farlo con me".
Assumo un'aria pensierosa, come se stessi davvero riflettendo sulla sua proposta. Non lo conosco, non so quasi nulla di lui. Mi devo fidare delle mie sensazioni, e dell'unica visione che ho avuto su Logan. Una visione nitida che mi ha fatto rivivere un momento colmo di passione, qualcosa che non ho mai provato - o almeno credo di non aver mai provato - e mi interrogo sui pro e sui contro di questa strana fuga romantica che mi sta chiedendo di fare. "Eve? Che ne dici?". Gli sorrido in modo sardonico, un sorriso che cela una risposta che lui sembra apprendere a pieno.
N/A: Questa è una storia piuttosto breve. E' un mini racconto che mi sono sentita in dovere di scrivere, dopo l'altra storia sugli X-Men. Volevo omaggiare il personaggio di Wolverine che resta uno dei miei preferiti.
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x-ᴍᴇɴ | ꜱᴏᴘʀᴀᴠᴠɪꜱꜱᴜᴛᴀ
Fanfic1941. Una bambina viene al mondo dopo aver perso il padre nell'attacco a Pearl Harbor. Pochi anni dopo perde anche la madre, perciò dovrà vedersela da sola. Con il passare del tempo scopre un particolare nel suo DNA, grazie ad una malattia contagio...