Apro gli occhi, accecata dalla luce del sole che cerca di farsi spazio attraverso le veneziane. E' mattina, e il braccio di Logan mi avvolge. Lo sollevo lentamente, liberandomi della sua presa. Quando mi metto a sedere, mi volto. Lo guardo e percepisco un nodo alla gola, come se avessi fatto qualcosa di sbagliato. Questo non rientrava di certo nei miei piani. Sono ancora la ragazza che non riesce a tenersi un uomo, sono sfortunata e ora sono anche un'immortale con lo scheletro intriso di adamantio. Raggiungo la finestra, ammirando il paesaggio. Un brivido lungo la schiena e gli occhi assorti di Logan mi rammentano il mio compito. "Ehi, sei già sveglia?". "Da qualche minuto" rispondo, infilandomi tshirt e pantaloni.
Lui mi chiede di passargli i suoi vestiti ed io lo guardo mentre se li infila. E' molto affascinante, ed è immortale come me però la cosa non sa da fare. "Stanotte è stato..." inizia a dire, serrando gli occhi "...affrettato" rispondo, grattandomi la nuca. Logan non sembra essere d'accordo. "Beh, forse ma lo abbiamo voluto entrambi. Posso sembrare uno stronzo, però c'è molto altro". "Lo so, ti ho inquadrato. Sono piuttosto perspicace". Serro le labbra, andandogli incontro. "Tu sei ancora addolorato per la morte della tua ex, ed io ho approfittato della situazione per poterti ammaliare senza ritegno. Mi dispiace". Logan aggrotta la fronte corrucciata e segnata dai suoi cento anni di vita. "Non devi dispiacerti. Ti ho detto che l'ho voluto". Scappo dal mio destino, o qualsiasi cosa sia ed entro in bagno.
Dopo una buona mezzora ci rimettiamo in viaggio tra le strade di New Orleans, chiedendo di Remy LeBeau. "Non è in città. Si trova a Las Vegas in questo momento" risponde il proprietario di un night club. Io e Logan ci guardiamo, per poi uscire dal locale. "Grandioso. Adesso dovremo farci altre ore di viaggio". "Ci converrà prendere l'aereo". Annuisce, chiamando un taxi. Sediamo tra i sedili dell'aereo, uno accanto all'altra. Lui è visibilmente nervoso, e nota il mio sguardo perplesso. "Non vado molto d'accordo con le cose che volano" spiega, facendomi ridere. Ad un certo punto mi sembra che stia per vomitare.
"Magari dovresti andare in bagno" lui agita le mani. "No, ce la faccio. Devo solo distrarmi e non pensare". Istintivamente gli prendo la mano da sopra il bracciolo, facendolo voltare verso di me. "Parliamo. Parlami di Kayla. Come vi siete conosciuti?". Sgrana gli occhi. "Sei la prima con cui sono andato a letto che mi domanda della mia ex". "Io sono diversa dalle altre. Mi preoccupo delle persone e dei loro sentimenti". Si raddrizza sul sedile, guardandomi con un certo sguardo rasserenato. "L'ho conosciuta in un bar. Era lì per bere. Abbiamo iniziato a parlare e...". "Sapeva di te?". Logan fa di sì con la testa. "E anche lei era una mutante?". "No, lei era la persona più normale che avessi mai conosciuto. Era speciale". Sorrido, amareggiata per lui.
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x-ᴍᴇɴ | ꜱᴏᴘʀᴀᴠᴠɪꜱꜱᴜᴛᴀ
Fanfiction1941. Una bambina viene al mondo dopo aver perso il padre nell'attacco a Pearl Harbor. Pochi anni dopo perde anche la madre, perciò dovrà vedersela da sola. Con il passare del tempo scopre un particolare nel suo DNA, grazie ad una malattia contagio...