Capitolo 7

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«Tesoro sono a casa» urla papà dal piano di sotto.

«Papà finalmente, ma dove sei stato?» chiedo mentre scendo le scale.

«Ero a una riunione di lavoro, poi essendo che si era fatto tardi abbiamo cenato fuori, perché cosa è successo?» chiede, vedendomi un pò agitata.

«Beh, ecco... poco fa... io non» inizio a tremare ripensando al tipo di prima, cosa poteva volere da me?

«Mar siediti, vado a prendere un bicchiere d'acqua» replica per poi svanire in cucina.

«Allora mi vuoi dire cosa è successo?» chiede papà mentre mi porge un bicchiere pieno d'acqua.

«Poco fa sono uscita a mangiare in quel ristorante dove mi hai portata l'ultima volta» continuo a tremare e qualche lacrima riga il mio volto, ma poi continuo «Quando sono uscita ho notato una figura maschile inseguirmi, così, spaventata, iniziai a correre fino ad arrivare subito a casa. Quando sono rientrata mi sono affacciata alla finestra e quel tipo era ancora lì fermo a fissarmi» concludo.

«Mar, dobbiamo denunciarlo. Potrebbe essere un pedofilo o forse un assassino, e adesso che sa dove abiti non va proprio bene» replica lui spaventato, stringendomi più vicino a sé.

Un assassino? Un pedofilo? Cosa mai avrò fatto di tanto sbagliato?

«Adesso vai a dormire, domani penseremo a cosa fare» replica papà, vedendomi molto scossa.

Inizio a salire le scale, quando sento squillare il mio telefono.

Messaggio da Zayn:
Ciao Angelo, come va?

Oh zayn, tu sai sempre come farmi tornare un piccolo sorriso.

Gli vorrei dire tante di quelle cose, ma digito semplicemente:

Potrebbe andare meglio, tu come te la cavi?

Mi butto sul mio letto per cercare di rilassarmi un pó, tra meno di due settimane ci sarà lo spettacolo e io ho una paura da matti che mi blocchi come una deficiente sul parco, davanti a tutti.

Se ci fosse la mamma qui con me mi avrebbe detto che sarei stata bravissima, era così orgogliosa di me. Papà in questo periodo è molto occupato, non mi presta molta attenzione ma, mi dà comunque quella carica per continuare a sorridere, senza di lui non c'è l'avrei mai fatta.
A volte ripenso al mio oscuro passato, a ciò che ero diventata.
A quando ho iniziato a fumare canne e a drogarmi, al male che ho causato a papà ma soprattutto a me stessa. Ero una ragazzina in preda alla disperazione, come si fa a diventare depressi a soli undici anni?

Prendo in mano una foto incorniciata con papà, mamma e Giorgio, dove la tengo esposta sempre sul mio comodino.
Accarezzo lentamente il sorriso di Giorgio e i lunghi capelli di mamma, quando una piccola lacrima scende sul mio viso pallido.
Da bambina mi chiedevo sempre come sarei diventata da grande, mi immaginavo su tanti parchi a ritirare il mio premio insieme alla mamma, come miglior ballerina, mi chiedevo se io e Giorgio avremmo continuato a litigare per chi dovesse mangiare l'ultimo dei nostri biscotti preferiti, o se saremmo diventati inseparabili senza litigare mai più. Immaginavo di fare tanti scherzetti a mamma e papà insieme al mio fratellino.

Ripensare al passato mi lascia un vuoto dentro, eppure continuo a farlo.
Forse perché grazie a esso ricordo come fossero mamma e Giorgio, o forse perché fare un passo indietro mi fa sentire coraggiosa per aver superato, sempre con il sorriso, tutte le mie disavventure.

I miei pensieri vengono interrotti dalla notifica del mio iphone.
Le mie labbra automaticamente iniziano a sorridere quando leggono il suo nome. Subito sblocco il telefono per leggere il suo messaggio.

Messaggio da Zayn:
Adesso che ti sento sto molto meglio, cosa ti è successo?

E sempre così premuroso e carino, che non posso non saltare di gioia a quelle parole.
Rispondo semplicemente:

Buonanotte piccolo e ficcanaso Zayn.

Lui a sua volta risponde con una faccina arrabbiata, e subito dopo con:

Buonanotte Angelo, sognami come farò io :P

Metto giù il telefono collocandolo sul mio comodino, abbandonando la mia testa dolente per i mille pensieri, al mio adorato cuscino rosa, dando inizio ai miei sogni

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