Rivoglio mio figlio

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Palazzo Jarjayes 15 Luglio 1789

Sono seduto in poltrona, sorseggio del vino rosso. Sono stanco, affranto, la mia divisa è sporca, strappata e maleodorante. Sul tavolino c'è una lettera con poche righe scritte: Padre, Vi ringrazio per tutto quello che avete fatto per me, perdonatemi se vi ho dato dei dispiaceri ...
Oscar

Tiro su gli occhi, davanti a me c'è il dipinto di mio figlio, anzi ... di mia figlia. Marte, il dio della guerra. Continuo a sorseggiare il mio vino, finché non sento un ticchettio, dei passi, è Nanny.
"Signore....è arrivata questa missiva per Voi."
"Ancora un'altra! ... Non sarà di mio figlio?"
"No, Signore......"
"Uhm ... dopo aver tradito la corona, la sua famiglia e infangato il mio onore, dubito che quel traditore possa dare notizie di sè! ... E pensare che quell'ingrato di André l'ha seguita in una decisione tanto scellerata!"
"Signore, mio nipote non è uno scellerato. Lo sapete anche Voi che la ama, da sempre!"
"Credi che sia uno stupido?! ... Io l'ho sempre saputo che André è innamorato di ... mio figlio! ... E pensare che gli ho dato anche la mia benedizione! TRADITORE!! ... TUTTI E DUE!"
"Signore, non dite così! Loro....sono sempre stati onesti, sinceri e attenti!"
"Attenti a cosa?! Avanti, parla!"
"Alle necessità altrui, Signore!"
"Sono tutte sciocchezze! Nanny, il mondo non è uguale per tutti e nessuno può cambiarlo!" Poso con stizza il bicchiere sul tavolino, mi alzo di scatto dalla mia poltrona, digrigno: "Tradire la corona!... Questa è un'onta che si lava solo con il sangue!"

Scuoto la testa sconsolata, poso la missiva su un tavolo ed esco.

Il padrone è impazzito. Poveri i miei ragazzi, chissà cosa ne è stato di loro! ... Oddio ... sono sicura che morirò di crepacuore ... spero di poterli riabbracciare!


Abbasso lo sguardo sul tavolino, vedo una busta con sopra il sigillo reale, sussurro: "Cos'altro ancora è accaduto?! ... Forse è la sentenza di Sua Maestà emessa nei confronti della famiglia Jarjayes?!"
Apro e leggo ....
"Vostro figlio Oscar ha preso parte all'assalto della Bastiglia ed è perito con disonore sotto il fuoco dei nostri fucili.
Viva il Regno di Francia"

Stringo con forza il foglio tra le mani, mi appoggio al tavolino che è di fianco. Sento la fronte imperlata di sudore, alcune goccioline scendono giù pian piano, mi sento confuso, stordito, sussurro: "Oscar ... è morto?! ... No, non può essere! ... Non è possibile ... l'ho addestrato io, non è assolutamente possibile! ... Non ci credo finché non lo vedrò con i miei occhi!!!"


Entro nel salone quasi in punta di piedi, il volto di mio marito è pallido, sussurro: "Augustin cosa ti succede? Stai male?"
"Non è possibile, Marguerite. Non è possibile! L'ho addestrato io, non può essere. Io non ci credo, non mi arrendo finché non lo vedrò!"
"Ma cosa dici?"
"Devo andare ... e tornerò con nostro figlio, in un modo o nell'altro!"
"Oscar! ... Non capisco Augustin ... ma di cosa parli?"
"Secondo gli alti comandi sarebbe morto. Non è possibile, l'ho addestrato io. Non può essere morto. È mio figlio, lo saprei! Ora vado a cercarlo! Tu aspettami qui!"
"Morta?! Oscar?! Ma ... non è possibile!" afferro per le braccia mio marito, lo scuoto e urlo: "DIMMI CHE NON E' VERO! OSCAR NON PUO' ESSERE MORTA!"
"Certo che no!! Marguerite stai calma, vedrai che lo riporterò a casa!!! Lui e ... André. Li riporterò qui, fidati di me!"
Scoppio in un pianto irrefrenabile e guardandolo negli occhi continuo: "Augustin cos'hai intenzione di fare?"
"Ma te l'ho detto! Li riporto a casa!! Vivi, stai tranquilla!! Poi ci penserò io a loro!"
Con la mano mi asciugo le gote e sussurro: "No. Non devi! Augustin non puoi riportarla a casa, l'arresteranno! ... Oscar ha tradito la corona, meglio che tu ... si, tu, la porti via, via da qui, dalla Francia, lontano, molto lontano!" alzo gli occhi al cielo e continuo: " Oh Madre Vergine ... Vi prego aiutate la mia Oscar!"
"Marguerite ma ... lontano? Dove vorresti che la portassi?"
"Non so ... aspetta ... sing ... in un posto dove le leggi francesi non hanno alcun valore! ... Non so ... non lo so!" continuo a piangere disperata.
"E va bene, Marguerite. Farò come vuoi tu!!"
Mi accascio sulla poltrona, con lo sguardo nel vuoto e un fil di voce sussurro: "Augustin ... per la prima volta in vita tua ti comporterai da buon padre!"
"Io sono un buon padre, Marguerite! Lascerò che la corona li creda morti. Poi deciderò cosa fare. L'importante è che li ritrovi!! Ora fammi togliere la divisa, devo recarmi in città a cercarli!"


Sono davanti alla porta, in mano ho un vassoio con una tazza di cioccolata calda per Madame Marguerite, ascolto le parole del Generale, non capisco più nulla, mi sento mancare, tutto mi cade dalle mani, urlo: "I MIEI BAMBINI, LI HANNO AMMAZZATI! NOOOO!"
"Nanny!!! Smettila subito!!! Li ho addestrati io, non possono essere morti!!! Smettila subito! Ora vado a cercarli, vedrai che ho ragione io!! Il mio cuore mi dice che sono vivi!"
Vedo Nanny piangere e disperarsi, proprio come me. Mi alzo dalla poltrona, mi avvicino e con un gesto spontaneo l'abbraccio e tra le lacrime sussurro: "Mia cara Nanny, sono sicura che Augustin ha ragione. Oscar e André non possono essere morti ... no, non può essere!"

Alzo gli occhi, vedo lo sguardo deciso di Madame e mi faccio forza. Avrà ragione lei!



"Madame, Voi davvero credete che il Generale andrà a cercarli senza avere delle brutte intenzioni?"
"Si ... lui ama Oscar, non potrebbe mai farle del male. Stai tranquilla Nanny, anche io sento che sono vivi!"
"Ma quella lettera dice che ... che i nostri ragazzi sono morti!" Dico asciugandomi gli occhi pieni di lacrime.
"L'ha scritta Bouillè, di lui non c'è da fidarsi! Forza Nanny..."
"Sniff ... sniff ... sarà come dite Madame, ma io credo che siano morti!"
"Nanny ... fatti forza ed abbi fede!!! Anzi, andiamo nella cappella a mettere qualche fiore davanti alla Vergine!"
"Pregherò ... per l'anima di Oscar e André! ... Il mio povero nipote quanto l'ha amata! .... Poveri cari sono stati tanto sfortunati! Sig ... sniff ..." Dico uscendo dal salone in compagnia di madame.
"No, non può essere .. mi rifiuto che sia vero!"



Mi sono cambiato, indosso abiti semplici, devo passare inosservato. Ho anche tolto la mia parrucca. Vado verso le scuderie e monto in sella al mio cavallo. Troverò Oscar, a qualsiasi costo.
Vedo Marguerite andare verso la cappella, sono certo che pregherà per me.



Studio medico del dottor Lassonne



André giace inerme nella mia stanza da letto.
In camera con me, c'è madamigella Oscar e due dei suoi soldati. E' pallida, sconvolta, ha le lacrime agli occhi.
Visito con cura André e poi dico: "Madamigella Oscar, la situazione del Vostro amico è molto grave, ma voglio tentare, debbo estrarre il proiettile dal petto."
"Vi prego Dottore, salvatelo!! Io ... Vi prego, non voglio che muoia!"
"Madamigella Oscar, non posso prometterVi nulla! ... Pregate il Signore Nostro Dio affinché guidi le mie mani."
"Si ... farò come dite dottore."
"Bene, adesso Vi prego di attendere fuori!"
"Si ... coff... salvatelo ... coff ... "Mi alzo con fatica, esco dallo studio e mi sistemo nel corridoio con Alain e Gerard.

Vedo il Comandante tossire, tiro fuori il fazzoletto, glielo porgo e dico: "Comandante, Voi non state affatto bene! ... Sono mesi che Vi osservo, siete pallida e tanto stanca ..."
"Lo so Alain ... lo so. Io resto qui, tu vai dagli altri."
"I nostri amici sono ben nascosti nel covo, loro sono al sicuro invece Voi no. Se solo le Guardie venissero qui arresterebbero anche il povero dottore. Poveretto e pensare che lo fa per salvare André! ... No, io resterò con Voi. Non posso abbandonarVi in questo momento. Il mio onore non me lo consente e poi ... se Vi dovesse accadere qualcosa, non me lo perdonerei mai ... Comandante!"
"Ti ringrazio Alain...ma non è il caso."
"Invece lo è!" dico rimanendo in piedi davanti a lei.



Reggia di Versailles, negli appartamenti di Sua Maestà la Regina


"Come dite?! Ma Generale Bouillè ... Voi ... Voi ... No. Io non posso credere che Madamigella Oscar si sia schierata con i ribelli! Non vi credo!"
"Invece è così Maestà!"
Mi alzo dalla poltrona, mi dirigo verso il balcone, mi appoggio alla porta, chiudo gli occhi e penso ...

Non può essere! Anche Oscar si è schierata con i rivoluzionari! ... Dovevo aspettarmelo infondo qualche giorno fa mi ha chiesto di ritirare le truppe ... non ho voluto ascoltarla e adesso ... Mio Dio! ... Nemmeno la mia migliore amica mi ha compresa ... questa è la punizione più grande che Dio potesse infliggermi!

Sento le lacrime salire ma le ricaccio giù, ritrovo la forza di sempre, mi giro, guardo negli occhi il Generale e sentenzio: "Generale Bouillè, aldilà di ciò che abbia commesso il Colonnello Jarjayes non Vi riguarda! Sarò io a decidere cosa fare. Adesso lasciatemi sola!"
"Si, Maestà!"
"Un momento Generale! Cosa ne è stato del Colonnello Oscar?"
"Era davanti ai cannoni. Dalla Bastiglia i nostri hanno sparato e verosimilmente è stata colpita a morte, Maestà "
"COSA!!! No. Non può essere!" sento ancora le lacrime salire, ma prima di liberare le mie emozioni ordino: "Lasciatemi sola!"
"Subito Maestà " faccio un inchino ed esco.
Vedo la porta chiudersi, le lacrime rigano il mio viso, sussurro: "Oscar, mi avete lasciata sola."

La mia mente torna indietro di vent'anni...

Ricordo il salvataggio sul Rodano, il giorno in cui mi ha scortata a Parigi, al ballo in maschera dove ho conosciuto il mio Fersen e a tutti i momenti difficili della mia vita ... la morte del mio piccolo Joséph ...

"Oh Signore, mi avete messa nuovamente alla prova!" Sussurro mentre scoppio in un pianto liberatorio.





Raggiungo la caserma della Guardia Metropolitana, entro nel cortile ma non trovo nessuno. Sembra abbandonata. Scendo da cavallo, lego le briglie ed entro a passo deciso.
Salgo le scale, cerco i quartieri degli ufficiali, apro le porte di diversi uffici finché non trovo il colonnello D'Agout.

"Ma possibile che non ci sia nessuno?!"
"Generale Jarjayes? Siete davvero Voi?"
"Colonnello D'Agout, finalmente Vi trovo! Ditemi,cosa è successo a mio figlio! Voglio conoscere da Voi la verità!"
"Generale...Vostra figlia ... ha rinunciato a tutto, per amore ..."
"Per amore! ... Volete dire che ha abbracciato la causa solo per seguire André?"
"No, certo che no. Lei crede davvero in quello che fa ... e poi da nobile non potrebbe mai sposare André."
"Ma se avete appena detto che ha rinunciato a tutto! ... Colonnello D'Agout, Oscar è vivo?"
"Non ne sono certo ma ... credo che se la sia cavata! È una donna forte, ma questo Voi lo sapete già!"
Sento le mani gelare, la fronte bagnata, sussurro felice: "Lo sapevo! ... Mio figlio non poteva morire in quel modo! ... Ditemi, dov'è?"
"Non lo so .... ma so chi potrebbe saperlo!"
"CHI? Avanti, parlate!"
"C'è una ragazza ... una certa Rosalie Lamoriel...di sicuro lei sa dov'è Vostra figlia!"
"Dove la posso trovare? Su avanti, non fateVi pregare! Parlate!"
"La troverete nel quartiere della bassa borghesia, non saprei dirvi di più!"
"Non sarà facile ma devo trovarla! Grazie Colonnello!" dico lasciando la caserma in tutta fretta.

Vedo allontanarsi il padre del Comandante, è un uomo stanco, provato dagli ultimi eventi. Ma sono sicuro che riuscirà a ritrovare le figlia, è deciso come solo un padre può esserlo.


Sono ore ormai che mi aggiro per Parigi, entro nelle osterie per capire dove trovare questa Rosalie.

Sono seduto ad un tavolo, sento un uomo parlare della rivoluzione, della Bastiglia e di mio figlio.

"Ehi Sauveur, però chi l'avrebbe detto che un ufficiale di Sua Maestà si sarebbe schierato con il popolo!"
"I tempi stanno cambiando amico mio! Anche i nobili hanno compreso che il popolo ha i suoi diritti, quindi la Francia deve cambiare!"
"Deve cambiare?! Sta cambiando!"
Un terzo ribatte: "Ma avete visto che furia che è stato quell'ufficiale quando ha dato l'ordine ai suoi soldati di bombardare la Bastiglia?"
"Già ... anch'io ero presente durante l'assalto e o visto tutto! ... E' stato davvero coraggioso!"
"Se non fosse stato per lui a quest'ora Parigi sarebbe stata rasa al suolo dai cannoni del generale Launay." Dico alzandomi.
"Sauveur dove vai?"
"E' tardi, torno a casa! Compagni, ci vediamo domani!"


Quando si alza quell'uomo decido di seguirlo, forse mi porterà dal mio Oscar.

Continuo a seguirlo per le vie di Parigi, intorno a me vedo desolazione e macerie.
Aspetto che l'uomo svolti l'angolo, affretto il passo, sono dietro di lui.


Sento qualcuno alle mie spalle, mi volto, fronteggio l'uomo che mi sta seguendo e guardandolo negli occhi domando con tono grave: "Perché mi state seguendo? Cosa volete da me?"
"Cerco una persona e credo che Voi possiate aiutarmi."
"Chi siete?" dico scrutandolo con attenzione. "Voi non siete uno di noi, avete l'aria diessere un aristocratico."
"Conoscete una certa Rosalie Lamoriel?"
" ... Cosa volete? Perché la cercate?"
"Perché abbiamo delle conoscenze comuni. Ditemi ...sapete dove posso trovarla?"
"Quali conoscenze comune? Avanti parlate!"
"Uhm ... André, André Grandièr!"
"André Grandièr è morto per la causa."
"No, non è possibile!"
"Certo che è possibile. Non è morto solo il cittadino Grandièr ma anche il cittadino Oscar François."
Sussulto appena, scruto per bene quest'uomo e poi aggiungo: "Fatemi parlare con Rosalie!"
"La cittadina Rosalie abita a due isolati da qui, ma Vi assicuro che coloro che state cercando sono periti per la causa. Diteglielo al Quartier Generale! Ditegli che il cittadino Oscar François è perito grazie ai fucilieri schierati dall'alto della Bastiglia!"
"Parlerò con Rosalie, grazie Monsieur!" dico allontanandomi in tutta fretta.



Un mio amico mi si avvicina e domanda: "Sauveur, chi era quell'uomo?"
"Non lo so ..... ma non mi sono fidato ..."
"Chi o cosa cercava?"
"Voleva notizie di André Grandièr ..."
"Immagino che volesse sapere anche dell'ufficiale biondo!"
"Credo di si, anche se non l'ha nominato."
"Glielo hai detto?"
"Che sono morti, si."
"Hai fatto bene! Di sicuro è una spia."



Studio del dott. Lassonne

Vedo l'acqua del catino diventare rossa, continuo a lavarmi per bene le mani, mia moglie mi porge l'asciugamano, le asciugo con cura e dico: "E' stato davvero difficile ma sono riuscito ad estrarre la pallottola ... adesso non ci resta che aspettare."
"Ce la farà!! È un ragazzo forte. Lo abbiamo visto crescere, sono certa che ce la farà!"
"Charlene asciugagli la fronte, io vado da madamigella Oscar."
"Si, certo caro. Resto io con lui."

Mi libero del camice bianco macchiato di sangue, lo appoggio sulla spalliera della sedia e lascio la stanza. Vedo Madamigella Oscar e i suoi soldati venirmi incontro.

"Dottore ... coffcoff ... come sta?!!!"

Osservo madamigella, ha gli occhi rossi, il passo stanco e tossisce di continuo.

"Ho estratto la pallottola. Ma Voi piuttosto, siete tanto pallida, avete bisogno di riposare. Dirò a mia moglie di prepararVi una camera."
"Grazie Dottore ma ... ce la farà vero?"
"André è giovane ma ... dobbiamo aspettare fino a domani mattina. Madamigella, Vi consiglio di riposarVi queste poche ore che ci separano dall'alba! ... Dovete lasciare il paese."
"Si, lo so! ... Non possiamo più rimanere in Francia! Dottore, posso ... posso vederlo?"
"Certo!" Dico spalancando la porta.

Appena il Comandante entra nella camera dove giace il mio amico domando: "Dottore, ora che siamo rimasti soli, ditemi, come sta André? Se la caverà?"
"Credo di si, André ha reagito bene e stranamente non ha avuto febbre. E' un ragazzo forte!"
"Si è svegliato?"
"Non ancora."
"Dottore, il Comandante ... il Comandante non sta bene, lei ... dottore i suoi sintomi, mi portano a pensare che abbia la tisi ..."
"Si, infatti! ... Madamigella Oscar ha bisogno di cure e soprattutto deve cambiare vita."
"E' grave?"
"Si, se non si atterrà scrupolosamente ai miei consigli."
Inorridisco per le parole del dottore e sussurro: "Sono sicuro che lo farà."
"Lo spero ..."
"Per André farà qualsiasi cosa."
"Volete dire che ..."
"Si ... credo che appena potranno, si sposeranno."
"Sono contento! Almeno ho ricevuto una lieta notizia in mezzo a tutto questo guazzabuglio. Ma dimmi soldato, cosa è successo? Ho udito fin qui i rombi dei cannoni sparare sulla città ..."
"Beh ... dottore, siete fortunato ad abitare fuori Parigi, altrimenti quei maledetti avrebbero bombardato anche la Vostra casa. La città è un cumulo di macerie."
"Santo cielo! Non si capisce più nulla! Ma spiegatemi meglio, i soldati di Sua Maestà hanno bombardato Parigi?"
"Non esattamente, le cannonate sono giunte dall'alto della Bastiglia ..."
"Cosa?!"
"I Parigini hanno assaltato la Bastiglia ... adesso la città è in mano ai rivoltosi!"
"Incredibile!"
Gerard ribatte: "Dottore, certo non è stato tanto semplice come l'ha raccontato Alain ... ecco vedete, il Generale Launay ha dato l'ordine ai suoi soldati di bombardare la città e noi ci siamo difesi ..."
"Sta zitto Gerard!"
Strofino le lenti al mio fazzoletto e sussurro: "Davvero credete che io nonsappia di Voi? ... So bene che in casa mia ho dato asilo a dei rivoluzionari ..."
"Dottore ..."
"Avanti, non temete, raccontatemi tutto!"
Annuisco, poi sussurro: "André è stato ferito per salvare il Comandante ... l'abbiamo portato al campo per prestargli le prima cure, nel frattempo il Generale Launay ha dato l'ordine di fare fuoco sulla città ..."
Gerard continua: "Anche il popolo era provvisto di cannoni ma nessuno sapeva adoperarli e così il Comandante Oscar ha dato ordine di rispondere al fuoco ..."
"Dottore, dovete aiutare il Comandante e André a fuggire da qui! Potrebbero arrestarli e processarli."
"... Um ... procurerò loro una carrozza, dovranno partire prima dell'alba!"
"Grazie dottore!"



Quartieri bassi di Parigi


Raggiungo una piccola abitazione, le indicazioni di quell'uomo mi portano qui. Apro la porta e salgo le scale, strette e ripide. Trovo una porta su cui è scritto Chatelet. Busso.


"Bernard, hanno bussato!"

TOC TOC

Apro la porta con un gesto deciso e rimango stupito dalla persona che vedo davanti ai miei occhi.
Sono sorpreso, mi ritrovo di fronte a una mia vecchia conoscenza, con tono grave e deciso, dico: "Se siete qui per recuperare il corpo della cittadina Oscar François potete recarVi alle fosse comuni dove sono stati sotterrati migliaia di parigini."
"Voi sapete chi sono io, ma io non Vi conosco. Sto cercando Rosalie."
"Come? Possibile che non Vi ricordiate di me? Eppure mi avete ospitato in casa Vostra!" rispondo sarcastico.
"Uhm ... no, non mi ricordo."

Dall'interno riconosco la voce, è il generale, il padre di Oscar.Mi avvicino alla porta, vedo un uomo stanco, piegato, spettinato.

Spalanco la porta ed aggiungo: "Accomodatevi Generale, Vostra figlia è stata generosa con me ed io non posso essere sgarbata con suo padre!"
"Grazie ... Voi siete Rosalie, vero? Sono passati alcuni anni ormai ... troppi!"
"Già ... molti. Generale, Vi prego entrate!" guardo mio marito e sussurro: "Bernard, per favore, io debbo la mia esistenza anche al Generale, infondo ha permesso ad Oscar di accogliermi in casa sua!"

Mi sposto con una certa stizza e lascio entrare quest'uomo.

"Grazie!"
"Generale come state?"
"Mi sento stanco, improvvisamente invecchiato. Ditemi, Voi avete notizie di mio ...." faccio un lungo sospiro e riprendo: "Di mia figlia Oscar e di André?"
"Generale ..."
Bernard risponde piccato: "Forse non mi sono spiegato? Oscar è morta e con lei André!"
"No. Non è vero. Lo so. Lo sento. Un padre certe cose le sente. Rosalie Vi prego, ditemi come sta mia figlia! Sono solo un padre ..."
"Generale, Voi ... siete un nobile ..."
"Si certo ... ma questo non cambia le cose. Sono solo un padre, come tanti. Vi prego, ditemi come sta?"
Bernad ribatte: "Un padre che non esita di alzare la lama contro sua figlia!"
"Potete pensare di me ciò che credete ma io amo mia figlia. Ditemi come sta, dov'è e datemi notizie di André!"
"Generale vedete ..."
"Rosalie non dirgli nulla!"
"Bernard ... non è giusto!!! È solo un padre!!!"
"Un padre che MAI capirà sua figlia! Ricordati che agli occhi della nobiltà e per ... quest'uomo, Oscar è una rivoluzionaria. Io non mi fido, potrebbe farla arrestare o ucciderla lui stesso!"
"Io invece mi fido! Generale ... avete ragione, sono vivi ...ma ..."
"Lo sapevo!!! Sono vivi!" sento le lacrime scendere sulle mie guance. "Sono vivi!! Sia ringraziato il Cielo!!! Rosalie, come stanno?"
"Male! ... Vedete Generale, André è stato ferito e ..."
"Taci Rosalie! Non dirgli dove sono!"
"Bernard! Smettila! Vedete Generale ... Madamigella è malata ...credo da tempo....."
"COME!!! Mia figlia sta male?! Cos'ha? Avanti parla!"Mi sento tremare alle parole di Rosalie, mia figlia malata, da tempo. Ed io, io non mi sono accorto di nulla.
"Tisi Signore sniff...." Inizio a piangere disperata gettandomi addosso al generale.
Spalanco gli occhi, sono confuso, mormoro: "Tisi ..." prendo per le braccia la giovane, la guardo negli occhi e con tono grave domando: "Dov'è? Voglio sapere dove sono!"
"Sigh sniff ... bouaaaa!!! Sob..." Continuo a piangere disperata.
"Lei è ... è con André. Sniiiffff ... ce la farà!!!" mi stringo al generale e aggiungo: "Lei è forte, ce la farà vero?!!" Alzo gli occhi e guardo quest'uomo, è così simile alla figlia!
"Ti ho chiesto dove sono!?"
"André ... André l'ha portata dal medico ... sniff......o Signore salvatela!!! Aaaahhhhh ... "
"Ma se André è ferito! Cosa dici ragazza?"
"La verità! Sob .... dal dottore .... assieme..."
" ... Non capisco ... forse i loro compagni li hanno accompagnati da un medico sovversivo? ... Ma no, cosa vado a pensare ... Oscar si fida solo di Lasonne. Andrò da lui!" Dico lasciando di corsa l'abitazione.
"Generale!!!! Giuratemi che non le farete del male!!!!"
Arresto appena il passo, rispondo: "Anche se ha tradito la corona e ha disonorato la sua famiglia, resta pur sempre mia figlia."
"Sniff..... Si salverà, vedrete!!!"

Vedo poi quest'uomo allontanarsi con passo deciso, risollevato dalla certezza che Oscar e André siano vivi.


Guardo severamente mia moglie e sussurro: "Non avresti dovuto. Io non mi fido di quell'uomo!"
"Tu non lo conosci! Fidati di me Bernard, lui le vuole bene."
"Spero che tu abbia ragione ..."
"Certo che ho ragione!!"




Entro decisa nella stanza dove giace il mio amore, lo vedo. La moglie del dottor Lassonne, appena mi vede, mi viene incontro, domando: "Come sta André? E' grave? Forse Vostro marito non ha voluto dirmi la verità?"
"È ancora sotto l'effetto del laudano, ora deve riposare. E anche Voi dovreste farlo! Siete così pallida."Osservo per bene madamigella Oscar, è pallida, magra, sciupata. Ha gli occhi cerchiati, mio marito mi ha detto di cosa soffre, povera ragazza.
"No. Io non mi allontanerò da lui!"
"Almeno cambiatevi d'abito! ... Vi porto dell'acqua calda e dei vestiti puliti. E poi potrete restare accanto ad André ... magari su una poltrona. Va bene?"
Mi guardo, ho la divisa sporca e strappata, poi dico: "Non vorrei recarVi disturbo, Madame."
"Nessun disturbo Madamigella. Qui siete come a casa Vostra!"
"Vi ringrazio Madame, ma temo che la nostra presenza possa metterVi in difficoltà."
"Per ora non pensateci! Vado a prendere l'acqua!"

"Grazie!" seguo con lo sguardo Madame Lassonne mentre si allontana, mi avvicino al capezzale del mio amato André, lo guardo, non riesco a trattenere le lacrime, mi inginocchio, prendo la sua mano e sussurro: "Oh Andrè ... ti prego reagisci! ... Se sei qui ... inerme su questo letto, è soltanto colpa mia. Quella pallottola era destinata a me ma tu come sempre ti sei sacrificato per amor mio ... per salvarmi la vita." Porto la sua mano al mio viso rigato dalle lacrime, l'accarezzo, la sfioro con i miei baci. "Oh André caro, non abbandonarmi! ... Io ti amo, ti ho sempre amato ... non devi, non puoi lasciarmi! ... André, quando tutto questo sarà finito, vorrei che tu mi portassi in un piccolo villaggio dove ci sarà una semplice cerimonia ... ecco vorrei diventare tua moglie.."



Raggiungo mio marito, lo chiamo con un cenno.
"Edmond ... dobbiamo aiutarli! Madamigella si merita di essere felice, ed anche quel povero ragazzo che l'ha sempre seguita ovunque!"
"Lo faremo! ... Una carrozza li porterà via di qui."
"Oh ... Edmond ... ma quando? André è ancora debole ... e prima o poi li verranno a cercare qui."
"Partiranno alle prime luci dell'alba. Questi due giovani soldati li aiuteranno."
"Dove andranno?"
"Fuori dal paese. Non so dove ma dovrò parlarne con Madamigella Oscar."
"Si, certo. Ora le porto dell'acqua calda per lavarsi e degli abiti ... anche se trovare dei pantaloni adatti a lei ... sarà difficile!! I tuoi le saranno di certo grandi!"
"Madamigella non baderà a questi dettagli. Portale delle bretelle, così potrà sistemarsi meglio!"
"Edmond ... se indossasse una gonna sarebbe irriconoscibile! "
"Ottima idea! Così potrebbe passare inosservata. Fatti dare dei vestiti dalla nostra cameriera, credo che le andranno bene."
"Perfetto ... però la convinci tu!! Ora vado!!!"
"... Si, ci proverò!"


Vedo il dottore entrare nella stanza dove sono il Comandante e André, sussurro sottovoce al mio amico: "Gerard, anche se l'idea della moglie del dottore è perfetta per poterci fare scappare, sarà strano vederla vestita con gli abiti da cameriera."
"Sempre che il Comandante accetti! Dubito che abbia mai indossato una gonna."
"Vedrai che lo farà. Deve mettersi in salvo, lei è una nobile."
"Se lo farà sarà solo per André, credimi. È testarda peggio di un mulo!"
"Ragiona da soldato e come tale è una donna irremovibile."
"Già ... ora non ci resta che aspettare!"
"Spero davvero che André si salvi ..."



Entro nella stanza dove ho lasciato madamigella e André. Mi fermo un attimo ad osservare con quanto amore Oscar stia accarezzando André, lo guarda dolcemente e sussurra qualcosa che non riesco a udire.

"Coffcoff ..."Tossisco per richiamare la sua attenzione.


Sento la presenza di qualcuno, mi giro e con voce bassa sussurro: "Dottor Lassonne, André non si è ancora svegliato."
"Ci vorrà ancora un poco. Ma state tranquilla, è un ragazzo forte. Ora però vorrei occuparmi anche di Voi!"
Mi alzo, mi avvicino appena e dico: "Cosa volete dirmi dottore?"
"Innanzi tutto vorrei medicarvi. Avete diverse escoriazioni sulle mani ed un taglio sulla fronte. Poi Vi cambiate gli abiti. Per ora accomodatevi qui!"
"Grazie Dottore!"

Faccio accomodare madamigella ed inizio a ripulirle il viso, ha un piccolo taglio sporco di sangue. Passo piano una pezza bagnata per togliere il sangue rappreso, poi osservo per bene il taglio, lo pulisco con cura. Madamigella non si muove, anche se deve bruciare un poco la ferita.

"State tranquilla, non rimarrà nessuna cicatrice. E' un taglio leggero, va solo pulito per bene, ora fatemi vedere le mani!"
Apro i palmi delle mani e sussurro: "Io sto beneè di André che dovrestepreoccuparVi, non di me!"
"Fate vedere il dorso delle mani .... ecco, così!" dico afferrando le sue mani e ruotandole."Siete piena di taglietti, vanno curati. Non fate storie Madamigella, Andrè deve trovarvi in salute!"Rispondo tranquillo, cercando di usare un tono dolce.
"Dottore, io non posso restare a lungo nella Vostra casa. Voi sapete benissimo che siamo ... dei sovversivi."
Sento Madamigella pronunciare le ultime parole a bassa voce, con fatica.
"Certo, so tutto. Infatti sto organizzando la vostra fuga, all'alba. Però ... dovrete collaborare anche Voi, Madamigella."
"Grazie Dottore! ... Farò ciò che mi direte."
"Bene, mi fa piacere. Innanzi tutto Vi farete medicare le mani, poi Vi darete una bella ripulita e indosserete degli altri abiti. La divisa Vi rende troppo riconoscibile. Salirete su una carrozza e lascerete la Francia, almeno per un po'. Ma dovrete passare inosservata, lo capite vero?" Domando prendendo alla lunga la richiesta di indossare abiti femminili.
"Si, avete ragione! ... Ma i miei capelli biondi ..."
"Non Vi preoccupate, con un bel vestito femminile ed i capelli raccolti sarete irriconoscibile!"
Osservo un attimo Madamigella, per un attimo ha stretto i pugni, mi ha osservato male, poi la vedo sospirare, abbassa un attimo lo sguardo e mormora: "E' proprio necessario?"
"Si, Madamigella, cercano degli uomini ... è la soluzione migliore!"
"E va bene, farò come mi dite!"

Sono nella stanza con madamigella Oscar, vedo aprirsi la porta, è mia moglie.

"Charlene hai preparato la stanza per Madamigella?"
"Si, certo. Ed anche abiti puliti ed un bagno! Forza Madamigella, venite con me!
"Ecco ... io ... Madame, preferisco rimanere con Andrè. Non vorrei che si svegliasse ed io sarei in un'altra stanza!" mi guardo intorno e continuo:" Riposerò sul divano, mi basterà una coperta ... coff ... coff ... scusatemi!"
"Ah no, Voi adesso fate un bel bagno caldo!! E poi se proprio volete dividere la stanza con André ... troveremo il modo! Ma prima il bagno! Forza, venite con me!"
" .. Coff .. coff .. ma io ... non voglio recarVi disturbo, è già tanto ciò che state facendo per noi."
"State tranquilla, e poi ... il Vostro André sarà felice di vedervi bella lavata e profumata, non credete?"
"Si, avete ragione!" dico seguendo mestamente Madame Lassonne.

Entriamo in una stanza ampia e pulita, con un bel letto ed una tinozza. Ecco, qui potete lavarvi con calma. Vi lascio fare da sola. Tornerò tra un po' per aiutarvi a lavare i capelli! Va bene?!"
"Grazie Madame!"
"Madamigella, Vi ho preparato il vestito per il viaggio, è suquella sedia ..."
"Un abito da donna!?"
"Si, è di mia nuora! Sapete, ne ha lasciati diversi per quando vengono in vacanza. Ho scelto il più modesto, credo che sia più appropiato per il vostro viaggio, così passerete innosservati!"
"Grazie Madame! Siete davvero molto gentile!"
"Di nulla Madamigella! Sono contenta di poterVi aiutare."
" Lo so, ma non voglio causarVi problemi, per questo motivo è meglio che lasciamo la Vostra casa quanto prima!"
Sorrido e sussurro: "A dopo Madamigella Oscar!"
"A dopo ..." rimango sola nella stanza da bagno, un colpo di tosse mi piega in due. "Coff .. coff ... coff ..." sento il sapore ferroso del sangue, mi porto la mano alla bocca, mi pulisco con un fazzoletto, sussurro: "Sto male! ... Devo assolutamente cambiare vita altrimenti non avrò la gioia di vivere con ... il mio André."Poi guardo l'abito appoggiato sulla sedia. "Per la seconda volta in vita mia indosserò un abito femminile ... ma questa volta non c'entra nulla con un ricevimento a Versailles per farmi notare da Fersen, questa volta lo indosserò per fuggire da qui. Un'altra vita ... con l'uomo che amo."

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