Gli sgherri di Bouillè

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Sono sul ciglio della porta della locanda con André, Gerard e Alain quando ascolto due soldati.

"Gli ordini del Generale supremo sono questi: arrestare i ribelli che hanno assaltato la Bastiglia!"
"Si, ma i ribelli che cercano in realtà è una ribelle! Pare che il Comandante che ha dato l'ordine di buttare giù la fortezza sia una donna!"
"Ma non dire sciocchezze! Come può una donna comandare dei soldati!? Leonard, sai cosa ti dico?!! Che queste sono dicerie! Ma ti pare che una donna sia a capo di un esercito e per giunta abbia il fegato di schierarsi con i ribelli?"
"Appunto! Sono frottole inventate dall'esercito per giustificare la sconfitta del Generale Launay!Ah ah ah ..."
"Ma sei matto? Stai ridendo del Generale della Bastiglia!"
"E allora?! Ma sai cosa mi importa! Per me può andare anche al diavolo! Qui, in questo paese entra ed esce chi vuole, l'importante è che ci diano la grana! Ah ahah ...."
"Ben detto amico! Adesso andiamo a pattugliare i confini! Ah ahah ...."


Vediamo i due soldati allontanarsi, sussurro: "Avete sentito?"
"Si, Oscar! ... Dobbiamo riconoscere che siamo fortunati!"
Alain ribatte: "Comandante ... ehm ... Francoise, dobbiamo approfittare del fatto che quei due imbecilli siano di guardia per lasciare Briançons!"
"Si .... meglio andarcene in fretta!!"
"Alain, hai sistemato i cavalli?"
"Si certo, per me possiamo partire!!"
André , sussurra: "Abbiamo fatto provviste a sufficienza, quindi non perdiamo tempo!"
"Andiamo! Forza salite in carrozza!!"



Siamo alle porte di Briançons, Alain ed io dall'alto della cassetta avvistiamo le guardie, sussurro: "Alain, spero che anche questi soldati ci lascino veramente oltrepassare i confini!"
"Ma non li hai sentiti poca fa? Quei due pensano solo al denaro e per fortuna ne abbiamo!"
"Speriamo bene! ... Ma ci pensi ... oltre le guardie, metteremo piede nella terra italica!"
"Beh, oltre le guardie ed un paio di passi di montagna ..... non sarà affatto facile Gerard! Per fortuna almeno è estate ..... pensa se dovesse nevicare!"
"Già! ... Alain, tu credi che quel maledettissimo di Bouillè ci lascerà in pace?"
"Non lo so .... e non capisco neppure che cosa possa volere da noi .... anzi dal Comandante!"
"Vuole farsi giustizia da solo oppure quel pallone gonfiato cerca qualche ora di gloria!"
"Non saprei .... ma forse il Comandante potrebbe averne idea!"
"Uhm ... credo che sia meglio non chiedere nulla a riguardo! ... Ma l'hai vista com'è pallida? Spero che si ristabilisca quanto prima."
"Si, questo viaggio è troppo faticoso per lei! Ho come l'impressione che ogni giorno sia più pallida e debole ...."
"E magra, quasi scheletrica."
"Già .... però questa mattina ha una strana luce negli occhi .... non trovi?"
"E' molto innamorata del suo bel soldato! ... Almeno in tutto questo schifo, c'è qualcosa di buono!"
"Già .... hai ragione!!"
Ci avviciniamo sempre di più alle sentinelle e sussurro: "Alain, incrociamo le dita! Che Dio ce la mandi buona!"
"Lascia stare Nostro Signore .... qui l'unico dio che conta è il denaro .... e il comandante ci ha lasciato un discreto gruzzoletto per ammorbidire le guardie!"Rispondo sorridendo sbieco, mentre faccio saltellare il sacchetto pieno che mi ha consegnato il comandante.
"Speriamo! ... Non vedo l'ora di attraversare le Alpi! Solo allora mi sentirò al sicuro!"
Sollevo la tendina del finestrino,osservo la strada e la gente passare attorno a noi, poi in lontananza vedo le porta della città con le guardie del "Forte de Tete" a controllare i passaggi.Guardo fuori e dico: "André ci sono i soldati! ... Spero che ci lascino passare senza alcun problema."
"Uhm ..... dubito che sarà così semplice. Piuttosto .... come stai? Hai freddo? Oggi c'è parecchia aria!"

Osservo Oscar, la notte di riposo, al caldo, i pasti e forse anche la compagnia, le hanno fatto bene. Certo è sempre magra, un poco debole anche se cerca di nasconderlo in ogni modo ... e poi è impacciata con questi abiti femminili addosso.

"No, no! ... Sto bene! ... Ho affrontato dei lunghi viaggi, andata in missione ma adesso avverto una certa stanchezza! ... Desidero una vita più tranquilla ..."
Poso una carezza sul viso di Oscar, ha gli occhi un poco lucidi, ho paura che abbia un po' di febbre.
"Io invece ... desidero solo vivere con te!"
"Lo desidero anch'io André! ... Ma prima dobbiamo lasciare la Francia per ricominciare una nuova vita."
"Si .... vieni qui, appoggiati a me, così starai più al caldo!"
"André, con queste gonne mi sento ridicola e poi mi sento impacciata; non appena lasceremo il paese, indosserò i miei abiti."
"Ah ahahah .... sei incorreggibile Oscar! Ma a me .... piaci anche per questo!!"
"Ti ringrazio, ma io non mi sento a mio agio."
"Ih ih .... come vuoi, amore mio!! Come vuoi tu!!" Poi stringo un poco Oscar a me, poso le mie labbra sulle sue e piano piano la bacio, con dolcezza e lentezza.

Voglio assaporare ogni momento accanto a lei, godere di ogni suo respiro. Voglio posare le mie labbra sempre sulla sua pelle, affondare le mani nei suoi capelli e sapere che è accanto a me, stretta e vicina.


Sono perso nei miei pensieri quando sento la carrozza fermarsi ed i soldati di guardia avvicinarsi a Alain e Gerard.

"Alt!! Fermatevi!! Documenti, prego!!"
"Buongiorno! ... Ecco ... noi non abbiamo documenti e ..."
"Eh?!! Cosa avete da dichiarare?!!"
Siamo commerciati, veniamo da Lione ma non possiamo dimostrarlo perché durante il nostro viaggio siamo stati assaliti dai ribelli."
"Uhmmm.... quanti siete?!"
"In quattro!"
"Nomi?!"
"Il mio nome è Salvator Seigur."
Gerard continua: "Io mi chiamo Philippe Villard ..... Viaggiamo con i nostri padroni ...."
"Nomi dei Vostri padroni? Mi sembrate reticenti!!"
"Ehm ... si, si ..."



"André, i soldati stanno chiedendo ad Alain e Gerard le nostre generalità!"Sussurro piano, un poco tesa, mentre resto stretta al fianco del mio Andrè.
"Speriamo che sappiano mentire!"
"Sono sicura che sapranno cavarserla e poi quei due soldati stanno mentendo, vogliono solo il nostro denaro!"


"Sulla vettura viaggia madame Françoise e suo marito Josèph Larouge
"Uhm ...... e da quando le donne vengono prima degli uomini? Cos'è....Madame è forse una megera tiranna?!! Ah ahahah ..."
"Esatto soldato! Ah ahahah ..." porto l'indice sulla bocca e sussurro appena: "Scccch .... non fatevi sentire! Quella donna è il diavolo in persona!"
"Uhm .... e ditemi .... è bella?!!"
"Bella?! Bah ... a me piacciono le donne in carne e la padrona è più dritta di una mazza di legno! Ah ahah ...."
"Uhm....ed è .... ricca?!!!"
"Ricca ma non troppo, povera ma non tanto! Diciamo che a mala pena riesce a pagare le nostre commissioni. E poi dovreste sapere che in questo periodo i soldi scarseggiano e gli affari anche!"
"Beh...peggio per lei!! Dunque torniamo a noi, quattro viaggiatori, una carrozza, due cavalli, zero documenti. Esatto?!"
"Sigh ... si, esatto! Dannati ribelli in quale guaio ci hanno cacciati!"
"Ehi Salvator ma cosa dici?! Pensa se ci avessero ammazzati!"
"Dunque....senza documenti ..... avete almeno fatto denuncia alla gendarmeria?!!"
"Siamo stati assaliti alle porte di Parigi e, data la situazione, le autorità parigine non potevano darci retta! Quindi abbiamo deciso di darcela a gambe per non lasciarci la pelle!"
"Beh .... mi dispiace ma .... niente documenti, niente denuncia ..... niente passaggio!! Andate a fare la denuncia ora, nella nostra caserma!!"

Osservo il soldato sorridere beffardo, accidenti a lui. Ma tanto lo so cosa vuole .... Soldi!

"Ma noi abbiamo fretta! Vogliamo raggiungere il prossimo villaggio prima di sera! Sapete, la mia padrona aspetta un bambino e non può trascorrere la notte in carrozza! Su, siate comprensivi, infondo sotto la divisa ci sono degli uomini!"
"Degli uomini ... squattrinati! Vedete un po' voi ..."
"Beh ... se permettete potremmo metterci d'accordo ..."
"Potremmo ..... dipende tutto da voi .... siete quattro .... con cavalli e carrozza ..... certe cortesie .... come dire ...... non hanno prezzo!"
"Come sarebbe che non hanno prezzo?! Impossibile, tutto ha un prezzo ... dite, quanto volete?"
"Eh ..... almeno due monete d'oro!"
"Accidenti, però! Certo che dalle vostre parti tutto costa caro! E sia! Avrete le vostre due monete d'oro!" dico tirandole fuori dal sacchetto, poi guardo il mio amico Gerard e continuo: "Philippe, di questo passo non riusciremo a pernottare nemmeno in una bettola di infima categoria!"
"Sig ... Pazienza Salvator! L'importante è che almeno la padrona abbia un letto comodo, visto che è incinta!"
"Bene ...... una volta risolta la questione economica .... potete passare! Prego Signori, e tanti saluti alla gestante!!"
"Porteremo i vostri saluti! ... Buona giornata soldati!"



Ci allontaniamo rapidi, lasciandoci alle spalle la cittadina di Briançons. I cavalli iniziano la loro salita verso il colle, la strada è tortuosa ed i poveri animali arrancano. Purtroppo oggi il tempo non ci è favorevole, nuvole scure si vedono all'orizzonte, arrivano rapide mentre saliamo lenti. Percorriamo lenti la via fino a quando vediamo scendere alcuni fiocchi di neve.

"André, finalmente siamo ripartiti! Certo che se tutti i soldati fossero così, la Francia sarebbe in mano ai rivoluzionari! Ah ahah ..."
"Già ..... per nostra fortuna!!"
"... Comincia a far freddo!" Mi affaccio al finestrino e dico: "Sta nevicando! ... Ci mancava solo la neve! Eppure siamo in pieno Luglio!"Rientro rapida mentre un fiocco di neve caduto sulla mia mano si scioglie veloce.
"Ma siamo anche in alta montagna! Oscar .... hai freddo? Forse è meglio se ti copri un poco!"
"Si ... metterò la cappa che mi ha mandato mia madre!"

Afferro la borsa, cerco il caldo indumento e lo sistemo sulle spalle, decisamente così va meglio.

"Bene ...... poi vieni qui e stringiti a me!" Osservo preoccupato Oscar, ha gli occhi lucidi, temo che questo freddo non le farà affatto bene.

Non posso fare a meno di preoccuparmi, Lasonne è stato chiaro, Oscar deve curarsi, stare al caldo e mangiare con regolarità. Solo così potrà guarire. La tisi è una malattia subdola, difficile da curare.

Metto sulle spalle la cappa e quasi con naturalezza mi stringo ad André, sussurro: "Con te mi sento libera, felice ..."
"Anche io Oscar ...... sono felice solo quando sono accanto a te" Finisco la frase quando in lontananza sento degli spari.
Mi allontano rapida da André e domando: "Hai sentito? Degli spari!"
"Si ..... non vorrei che fossero dei banditi!"
"Gerard .... prevedo guai! La neve sta aumentando e quegli spari ..... non vorrei che quei soldati ci avessero traditi!"
"Non credo! Ci hanno derubati e vedi ci tradiscono?! No, in tal caso li denuncerei! ... Tieni a portata di mano le armi!"
"Si si ...... ma tu vedi di fare correre un poco i due animali ....."

BANG BANG



Sguaino la spada, guardo negli occhi André e dico: "Qualsiasi cosa accada, tu rimani sulla carrozza!"
"COSA? MA SEI FORSE IMPAZZITA? TU NON STAI AFFATTO BENE!!!!"

Vedo Andrè preoccupato, quasi terrorizzato. Eppure non ha mai avuto paura, mi ha sempre seguita gettandosi con me nella mischia.

"E tu hai una brutta ferita nel petto!"
"E allora? Se esci tu ... esco anche io!!"
BANG BANG BANG


CLOPPETE CLOPETE CLOPPETE

Sento degli spari seguito dal rumore sordo degli zoccoli dei cavalli lanciati al galoppo.

"Sono sicura che è un agguato ma non sono in tanti! Alain, Gerand ed io li ce ne sbarazzeremo in men che non si dica! E TU resta qui, non provare a muoverti!" Ordino spalancando lo sportello della vettura, ormai ferma per la troppa neve.


Vedo Oscar balzare fuori dalla vettura, urlo: "ASPETTA, DOVE VAI? VENGO CON TE!""
Sento alle spalle la sua voce, urlo: "TI HO DETTO DI RIMANERE DENTRO!" Sbatto lo sportello, guardo i miei amici. "ALAIN, GERARD, SCENDETE IMMEDIATAMENTE DA LI' E SGUAINATE LE SPADE!"
"Sissignore!!! Agli ordini!!"
Mi guardo intorno, vedo avvicinarsi tre malviventi al galoppo, urlo: "COSA VOLTE? ANDATE VIA SE TENETE ALLE VOSTRE VITE!"
"Vogliamo Voi, ovviamente!"
"ME?! COSA VOLETE DA ME?"
"Riportarvi a Parigi!! Davanti alla corte marziale!!! Ma prima ..... ci divertiremo un poco ....... ih ihihih!"
"Ma davvero?!" Rispondo con tono ironico. "E allora venitemi a prendere se ne siete capaci!" Sferro un primo e un secondo colpo di spada, metto in difficoltà l'avversario anche se tenta di disarmarmi. Anche Alain e Gerard si battono, sono davvero abili!


Sono sulla carrozza, sento le grida e infine le lame incrociarsi, afferro la spada che è posta sul sedile di fronte, con uno scatto veloce tento di aprire lo sportello della vettura ma sento un dolore lancinante alla spalla, la ferita mi impedisce di attuare il mio proposito, sono disperato. Accidenti, mi sento così inutile, chiuso qui dentro. Impotente, mentre Oscar è lì fuori a battersi anche per me. Dovrei essere io a proteggerla, invece lei è lì, con la spada in mano, che si occupa anche di me, nonostante la sua salute precaria. Mi sento così inutile in questo momento.


Il malvivente che si batte con me, continua: "In gonnella o in divisa rimanete sempre un soldato! Aveva ragione Boillie che siete un demonio!"
"... Dovresti sapere che il demonio è imprendibile!" Ribatto mentre affondo la mia lama nel suo petto. Poi guardo i miei soldati. "ALAIN, GERARD, FORZA! QUESTI UOMINI NON VALGONO NULLA!"
Con pochi colpi ben assestati ci liberiamo dei nostri assalitori finchè non sentiamo uno sparo seguito da un urlo. Ci voltiamo nella direzione della voce e vediamo il Comandate accasciarsi a terra.
Vedo il comandante portarsi una mano al braccio, è ferita. Non capisco più nulla e in pochi secondi mi libero del mio avversario, corro da lei, urlo: "COMANDANTE SIETE FERITA?!"
"Non è nulla Alain!" Guardo alle spalle del mio amico, l'ennesimo assalitore tenta di aggredirci, lancio nella sua direzione la spada che impugno e lo colpisco.


Mi porto la mano al petto e lentamente esco dalla carrozza, vedo il braccio della mia Oscar grondare di sangue, urlo: "OSCAR!!"
Sento la voce del mio amato, mi volto, ribatto: "Cosa fai?! Torna dentro!"
"Oscar, sei ferita!! Non puoi farcela da sola!"

Mentre Gerard si libera dell'ultimo malvivente, mi avvicino al Comandante le strappo il lembo della manica e dico: "Lasciatemi vedere la ferita!"
"Alain!! Ma che modi sono?!"
"Anche se in questo momento siete un soldato in gonnella, ho il dovere di soccorrerVi ... quindi lasciatemi vedere!" Rispondo deciso, poi guardo con attenzione la ferita. "Vi ha preso di striscio! ... GERARD PRENDI I MEDICAMENTI NELLA BORSA!"
"Alain, lascia stare la mia ferita, meglio allontanarci in fretta! Forza, risalite a cassetta e fuggiamo. Potrebbero arrivare altri sgherri di Bouillè!"
"Si ... come sempre avete ragione ma almeno fatemi tamponare il sangue con una benda!"
Gerard ribatte: "Alain, non abbiamo bende!"
"Poco importa amico, so come fare!" Ribatto strappando un lembo della gonna del Comandante.
"Alain!! Ma che modi sono? Giuro che alla prossima locanda metterò i miei pantaloni!! Tanto ormai la copertura è saltata!!"
"Come ha detto quello sgherro, gonne o divisa, Voi siete un diavolo! E poi, in certe situazioni la galanteria non serve a nulla! Volete forse morire dissanguata?"
"Oscar lasciati bendare la ferita!" Dico esasperato.

Possibile che non capisca che ogni goccia del suo sangue è un colpo mortale per me? Che ogni stilla che perde la allontana sempre di più dalla guarigione?


Sento la voce di André, lo guardo, si trascina appena verso di me portandosi la mano al petto.
"Vedi di rientrare in carrozza! Tu sei ancora ferito!! Muoviti Andrè!" Dico fredda e determinata.
"Ma ... Oscar!"
"Ma niente!! Muoviti!"

"Alain, aiutiamo i feriti a salire sulla carrozza, dobbiamo ripartire!"
"Si ... certo!" Faccio una veloce fasciatura al Comandante, la aiuto, come se ce ne fosse bisogno, a risalire in carrozza e ripartiamo.

Salgo in carrozza, mi siedo accanto ad Andrè, poi sento in un attimo le forze venirmi meno, ho gli occhi pesanti e mi accascio su petto del mio amore.

"Oscar! OSCAR!!! ALAIN PRESTO, AIUTALA!"
Scendo da cassetta, apro lo sportello e vedo il comandanteaccassciata addosso ad Andrè.
"Accidenti .... abbiamo almeno dei sali?!"
"Non lo so, Alain! Guarda nella borsa!"
"Eh ... sisi ....." Cerco la borsa, la apro, la rovescio, ma nulla. "Accidenti!! Qui ci sono solo unguenti vari, erbette, laudano, tisane per la febbre ed altre per la tosse! Ma niente sali!! Possibile?!"
Scuoto con forza il Comandante, sussurro: "Forza, svegliateVi! Comandante Oscar!"
"Oscar ..... amore mio .... ti prego .... apri gli occhi!!" Sono terrorizzato, Oscar è così pallida, abbandonata, senza forze. Vedo il suo petto alzarsi ed abbassarsi con lentezza mentre le sue labbra diventano violacee.
Gerard domanda: "Alain, non avrà perso molto sangue?"
"No, ho guardato bene la ferita, non è profonda!" sento il vento gelido soffiare, borbotto: "Accidenti, ci mancava anche la bufera di neve!"
Gerard ribatte: "Andrè ... cerca tu di svegliarla .... dobbiamo muoverci o rimarremo bloccati qui!!"
"Si, si, andiamo via, altrimenti potremmo rimanere impantanati!"



Ripartiamo con mota fatica, i cavalli stentano a salire e scivolano tra la neve, mentre la carrozza fatica a mantenere la strada. Stringo forte Oscar a me, è pallida e credo abbia anche la febbre.Poso piano le mie labbra sulla sua fronte, è calda. Purtroppo le è nuovamente salita la febbre. Signore ti prego, fa si salvi.
"Oscar .... ti prego Oscar, guardami!"Sussurro disperato sul suo viso, mentre la tengo stretta a me, nel tentativo di scaldarla un poco.
".... A ... André ... sono stanca ..."

Mi sento debole, distrutta, mentre la voce di Andrè mi arriva da sempre più lontano. È come se il mio corpo mi avesse abbandonata, le braccia sono pesanti ma io mi sento leggera .... Pronta a volare via.

"Oscar .... resisti Oscar ..... ti prego ..... non lasciarmi!"Sussurro disperato mentre sento le lacrime rigarmi il volto.

Oscar è tutta la mia vita, senza di lei nulla avrebbe più senso per me.



Palazzo Jarjayes

Sono davanti al camino, non faccio che pensare a mia figlia, temo per la sua incolumità, spero che riescano a varcare i confini senza problemi. Mia figlia è malata, molto malata e per giunta André ha una brutta ferita. I miei pensieri sono distolti da alcuni passi, è Marguerite.

"Augustin ... stai pensando ad Oscar?"
"Come posso non pensarla!? ... Ma sono sicuro che ce la faranno, devono farcela!"
"Certo che ce la faranno, Augustin! E' nostra figlia ..... è forte come te!" Poi mi siedo accanto a mio marito, afferro una sua mano e la stringo forte.
"Avrei tanto voluto vederla, sai?!"
"La vedrai! ... Non appena conosceremo la loro destinazione, li raggiungeremo..."
"Si .... grazie Augustin!"






"Alain ... non riusciamo più a proseguire .... c'è troppa neve ed i cavalli scivolano! Così rischiano di rompersi una zampa!"
"Maledizione Gerard!!! Anche la bufera di neve?!! Questa proprio non ci voleva! Non bastava l'aggressione che abbiamo subito anche questa!" Mi stringo nella mantella e digrigno: "Che rabbia! Ma senti che freddo! Chi l'avrebbe immaginato che sulle Alpi nevicasse a Luglio!?"
"Sai....io non sono mai uscito da Parigi!!"
"E nemmeno io MALEDIZIONE!"
Crack
"ODDIO ALAIN!!! CREDO CHE ABBIAMO PERSO UNA RUOTA!"
"Ma no ..... si sarà solo rotta!!! E adesso? Dobbiamo fermarci!!!"



Sono appoggiata appena sulla spalla di André, dormo profondamente quando all'improvviso mi sveglio a causa di uno scossone, sobbalzo e sussurro: "Cosa sta succedendo?"

Sento la voce debole di Oscar, finalmente ha riaperto gli occhi.

"Temo guai, Oscar. Credo che ci sia qualche problema con la carrozza!"
Mi sporgo un poco dal finestrino, fuori imperversa una bufera di neve, mormoro: "Santo cielo! Non ho mai visto nulla di simile! C'è una tempesta di neve!"
"Già......ora siamo davvero nei guai! Dovremo fermarci e cercare un riparo"
"André, magari nelle vicinanze ci sarà una grotta o qualcosa di simile!" Dico scendendo dalla vettura mentre una folata di vento gelido fa irruzione all'interno.
Seguo Oscar,è ancora molto debole, mi guardo attorno, è tutto bianco. Siamo in mezzo alle nuvole, con la neve che cade copiosa.
Tiro su lo sguardo verso la cassetta urlo: "ALAIN, GERARD, DOBBIAMO SPERARE DI TROVARE UN RIPARO! DALL'ALTO NON VEDETE NULLA?"
"Nulla, Comandante!! L'unica è spostarci dalla strada e nasconderci nella vettura. E speriamo che i cavalli non si ammalino per il freddo!"
"Gerard, io ho ancora la forza di non arrendermi!" Dico scendendo da cassetta.
"Allora cerca un riparo!!"
"Se tu non ce la fai, sali sulla carrozza, io mi avventurerò tra la neve! Sono sicuro che un riparo lo troverò."
"Ma non possiamo lasciare qui carrozza e cavalli!! E poi .... André e il Comandante.....sono troppo deboli!"
"Se non morirò assiderato, tornerò indietro, altrimenti sarai tu a prenderti cura di loro!"dico allontanandomi! "Comandante, spero di tornare!"
"Alain....contiamo su di te!"

Mi allontano velocemente anche se la neve mi impedisce di correre. Mi stringo nella mia mantella e sussurro: "Mio Dio, so di essere un peccatore impenitente e non ho alcun diritto di pretendere un miracolo da parte Vostra ma Vi giuro sul mio onore e sull'amore che provo per il mio Comandante che se riuscirò a trovare un riparo, non frequenterò mai più un bordello finchè vivrò!"

Sento i miei stivali affondare nella neve, ormai non so più da quanto tempo cammino. I minuti mi sembrano ore. Non so se davvero riuscirò a tornare indietro .....



Un gruppo di pastori sono in una grotta davanti al fuoco a scaldarsi, uno di loro dice: "Accidenti che tempo!"
"Non avrei mai immaginato che si sarebbe verificata una bufera di neve in questo periodo! Per fortuna che siamo riusciti a mettere al riparo le nostre pecore!"
"Si, certo Pascal ... ma intanto ci vorranno delle ore prima di riuscire ad andare via da qui!"
"Non ha importanza! Abbiamo legna a sufficienza per scaldarci e anche le provviste ..."
"E il latte! Tanto latte fresco! Ah ah ah ... Brrr ... e pensare che manca così poco per raggiungere le nostre malghe! ... Santa pazienza!" Ribatto alzandomi per avvicinarmi all'ingresso della grotta.
"Ehi Carl, si può sapere dove stai andando?"
"A vedere se là fuori qualcosa sia cambiato!"
"Ah ah ah ... Si vede che sei ancora tanto giovane! ... Devi imparare che quando avvengono simili tempeste, durano almeno qualche ora!" dico mentre aggiungo un altro ceppo di legno sul fuoco!"


Sono sul ciglio della grotta quando mi sembra di vedere una figura avvicinarsi lentamente, sussurro: "Ma c'è qualcuno!" corro dai miei compagni e con tono concitato dico: "Là fuori, mi è parso di vedere un uomo!"
"Cosa dici?! Ma ne sei davvero sicuro?"
"Certo! Lo sapete tutti che ho un'ottima vista! .. Su, venite a vedere!"
Seguiamo il nostro amico, facciamo appena qualche passo fuori dalla grotta e scrutando l'orizzonte dico: "Si, Carl ha ragione! Lì fuori c'è un povero disgraziato in cerca di aiuto! Magari si sarà perso!"
"Presto, andiamo a salvarlo!"

Siamo in quattro, ci precipitiamo per soccorre l'uomo ....

Vedo arrivare nella mia direzione degli uomini, spero che non siano soldati, altrimenti è la fine.


Raggiungiamo l'uomo, uno di noi dice: "Ehi amico, vieni, presto! Ti portiamo al riparo!"
Il freddo mi impedisce quasi di parlare, sussurro appena: "Non sono solo ... al mio seguito c'è una donna, due uomini e i cavalli... se non farò qualcosa moriranno tutti! ... Vi prego, in nome di Dio aiutateli!"
"Dimmi amico, quanto distano da qui?"
" ... Credo ... un miglio ... nella direzione ovest ..."
Ordino al più giovane: "Carl, porta nella grotta quest'uomo, io e gli altri andremo a cercare i dispersi!"
"Si, si, Pascal!"
Alain ribatte: "No! Vengo con voi! Non voglio che si perda altro tempo per cercarli, potrebbero non farcela ... con loro c'è anche un ferito."
"Ma non puoi tornare indietro, non ce la faresti!"
"Se non sono ancora crepato, significa che almeno per adesso il diavolo non mi vuole con sè! ... Venite con me!"
Carl ribatte: "Pascal, dobbiamo lasciare le capre da sole?"
"Ragazzo, dove credi che possano andare con questa bufera di neve? E poi questa gente non dista molto da qui!"
"E va bene, su andiamo a salvare quei poveri disgraziati!"



Ci siamo riparati all'interno della carrozza, dopo avere sganciato i cavalli per permettere almeno a loro di muoversi un poco, nel tentativo che non muoiano per il freddo. César ed Alexander non sono abituati a questi cambi di temperatura, hanno il pelo corto tipico dell'estate. Oscar è stretta a me, mentre Gerard si è sistemato dall'altro lato, nel tentativo di tenerla al caldo. Sento la sua testa appoggiata al mio torace, stretta forte a me, con addosso tutte le mantelle di cui disponiamo.

"Alain sarà morto assiderato ..."
"Gerard, ricordati che siamo dei soldati, abbiamo superato prove ben più difficili!"
"André, sii realista! Qui non siamo in missione, fuori imperversa una tempesta di neve e Alain ... Alain non riuscirà mai a tornare indietro."
Oscar ribatte: "Non dimenticare che siamo dei soldati e non dobbiamo arrenderci!"
"Comandante, ancora qualche ora e i cavalli moriranno assiderati e in queste condizioni, se riusciremo a sopravvivere, potremmo diventare pasto per i lupi ..."
"SMETTILA GERARD! MA CHE RAZZA DI UOMO SEI! ... NON CREDEVO CHE REAGISSI IN QUESTO MODO! ... Hai forse dimenticato che sei uno di quegli uomini che hanno buttato giù le torri della Bastiglia!"
Chino il capo e sussurro: "Avete ragione Comandante! ... Vi prego di scusarmi..."



Alain avanti alla spedizione con l'indice indica il posto: "Eccoli sono lì!"
Pascal sussurra: "La carrozza ha perso una ruota, dobbiamo portare in salvo i passeggeri e i cavalli. Carl,Leonard, voi pensate agli animali mentre io, Màrio, e ... non so nemmeno come ti chiami, buon uomo!" Domando.
"Alain, il mio nome è Alain!"
"Bene, noi ci occuperemo dei passeggeri!"



"Oscar, i cavalli nitriscono, forse ..."
Scendo rapida dalla carrozza e dico: "E' arrivato Alain! ... Non è solo!"

Vedo il Comandante, la chiamo: "FRANCOISE! SONO TORNATO! SIAMO SALVI!"

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