L'incontro

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Sono nella stanza con Andrè, mi sono sistemata sul salotto, ho freddo, mi copro con la coperta. Vedo André dormire profondamente ma io non ci riesco. Appena chiudo gli occhi, nella mia mente riaffiora l'immagine della Bastiglia, le torri cadere, il fumo, la polvere, le grida. E poi il sangue, il gusto ferroso in bocca, le teste mozzate e portate come trofei sulle picche. E Andrè, gettarsi su di me per proteggermi, le sua voce, sempre più flebile. Le mie lacrime salate rigarmi il viso, portando via la polvere, la mia voce roca chiedere aiuto ....... Ho l'impressione di udire ancora il rombo dei cannoni, i colpi dei fucilieri, le pallottole scaraventate contro di noi ... contro di me. Sono viva grazie a un gesto eroico di Alain altrimenti ...

"Coff ... coff ... questa tosse non accenna a fermarsi, non riuscirò a dormire! .... Chissà se mio padre avrà saputo?! ... Ma si, che sciocca, certo che lo sa! ... Magari spera che sia morta sotto le torri della fortezza, l'ho disonorato, ho tradito la corona!" Mi alzo dal divano, mi avvicino al capezzale del mio compagno. "André ormai ci apparteniamo! ... Ma cosa dico? Ci siamo sempre appartenuti, solo che sono stata cieca e sorda al tuo amore infinito!" con la guancia accarezzo la sua mano, sussurro: "Svegliati André ... ho bisogno di te! Non potrei mai farcela senza la tua presenza ed il tuo amore. Io ti amo! ... Coff ...Che strano ... non avrei mai immaginato di pronunciare queste parole a un uomo e soprattutto a te ... mio André!"

Affondo le mani nei suoi capelli, ne saggio la consistenza. È così pallido il mio Andrè, osservo le coperte salire e scendere all'altezza del torace, il suo respiro costante, lento, affaticato. Voglio restare qui con lui, stretta a lui, al mio Andrè.


Sono confuso, stanco. Sento le palpebre pesanti, credo di sognare, è la voce di Oscar.Cerco di aprire gli occhi, guidato dal suono della sua voce. Che io sia in paradiso? Sento le sue mani accarezzarmi, la sua voce dolce, il suo profumo. Si, sono in paradiso.

Spalanco gli occhi, sussurro: "André ... ti sei svegliato!"
"Oscar... sei ... sei tu?" Rispondo con fatica. Apro gli occhi ma è tutto confuso, sfocato.

Vedo davvero poco, ma la voce...è la sua. Anche il profumo....è la mia Oscar.

"André ... André caro! ... Si, sono io ... come ti senti?"
"Stanco ... e tu?!" Domando con un filo di voce e la vista appannata.
"Io sto bene ... bene ... coff .. coff ... André, partiremo tra qualche ora."
"Partire? ... E per dove?"
"Lontano, lontano da qui ... lontano da Parigi, dalla Francia!"
"Oscar, dove siamo?" Domando con voce flebile.
"Siamo a casa del dottor Lassonne."
"Il dottor Lassonne?! ... Ma è pericoloso! Oscar, non possiamo mettere in pericolo la sua incolumità."
Stringo la sua mano e sussurro: "Stai tranquillo André, non devi preoccuparti ... ormai la città è in mano ai parigini ..."
"Vuoi dire che ..."
"La rivolta ha rovesciato il potere anche se non del tutto ... comunque dobbiamo allontanarci da qui! ... André, voglio vivere tranquilla. Basta con le rivolte, basta con i problemi. Solo io e te."
La guardo, sorrido e sussurro felice: "Si ... d'ora in avanti solo io e te! ... Oscar sei pallida ..."
"Non preoccuparti per me, sto bene! ... André, mi dispiace ma dovrai viaggiare in queste condizioni ..."
"Io e te da soli? Come faremo? Io sono ferito ... ho male al petto! ... Ora ricordo ... eri davanti a me, ho visto un soldato puntarti il fucile ... e io ..."
"Tu come sempre mi hai protetta ... mi hai fatto da scudo. Oh André, ho creduto di morire quando ..." sento le lacrime rigare le gote, inizio a singhiozzare. "Ho temuto di perderti, proprio ora che ho capito di amarti."
Sollevo con molta fatica la mano, le accarezzo il viso e sussurro: "Non piangere ... voglio vederti sorridere! ... Adesso niente e nessuno potrà separarci!"

Prendo le sue mani, sussurro: "Si, niente e nessuno ci separerà! ... André caro, perdonami ..."
"Perdonarti cosa?"
"Di essermi accorta soltanto adesso di amarti!"
"Oscar ..."
"André!"
"... Oscar, dobbiamo partire, come faremo ... io sono tanto stanco, sarò un peso per te!"
"Sta tranquillo, ci accompagneranno Alain e Gerard. Il dottor Lassonne ha già fatto preparare la carrozza."
"Il dottor Lassonne è davvero un brav'uomo!" sussurro mentre mi addormento nuovamente, sfinito da queste poche parole ma rassicurato dalla presenza della mia Oscar.

Vedo André chiudere gli occhi, mormoro: "Spero che riesca davvero ad affrontare il viaggio!" Bacio la sua mano, gli accarezzo il viso e torno sul divano. "Ho freddo, credo di avere un poco di febbre ...."



Dopo una lunga cavalcata sono dietro la porta di casa Lassonne.

Lui saprà senza dubbio dove sono, o forse sono proprio qui. Spero davvero di avere notizie di mio figlio e di Andrè.

Busso ...

"Edmond, chi sarà a quest'ora?! ... Forse le guardie?!"
"Sta tranquilla Charlene, a Parigi ci sono i disordini, non c'è legge!"
"Ne sei davvero sicuro? Oh Edmond, ho paura!"
"Rimani qui, nella nostra camera e chiuditi a chiave!"
"Si ... si .."

Prendo il candelabro, lascio la mia stanza e raggiungo la sala principale. Vedo i due soldati di madamigella Oscar impugnare le armi e guardare fuori dlla finestra, uno dice all'altro: "Alain non sono i soldati del re ma è un uomo ... sembra un popolano ... chi sarà?"
"Non ne ho la più pallina idea Gerard!" Mi giro, vedo arrivare il padrone di casa. "Dottore, là fuori c'è un uomo, venite a vedere!"
Mi affretto, poso il candelabro sul tavolo, mi avvicino alla finestra, scruto e sussurro: "E' il generale Jarjayes!"
"Il padre del Comandante?"
"Si, lui!"
Gerard ribatte: "Cosa è venuto a fare qui?"
"Che domande! Avrà saputo che sua figlia è qui e vorrà arrestarla!"
"Ma cosa dici Alain?! Il generale è suo padre e poi non indossa la divisa ed è venuto da solo! Sono sicuro che è qui per avere notizie di sua figlia."
"Gerard, io non mi fido!"
Lassonne sussurra: "Io invece si."

Busso ancora.
"DOTTOR LASSONNE ... APRITE! HO BISOGNO DI VOI!"

Mi avvicino alla porta, domando: "Generale Jarjayes cosa succede?"

"APRITE PER FAVORE!"

Il soldato mi afferra per un braccio e mormora: "Non Vi fidate! Dimenticate che quell'uomo è uno scagnozzo di Sua Maestà!"

"LASSONNE APRITE!"

"Soldato cosa credi?! Anch'io ho paura ma non penso che quell'uomo possa fare del male a sua figlia!"
"Al Vostro posto non ne sarei tanto sicuro, come fate a fidarVi?"
"La monarchia ormai ha perso il potere assoluto e Parigi è in mano al popolo, l'hai forse dimenticato?"
"Uhm ..."
"Alain, il dottore ha ragione!"

Metto la catena alla porta per bloccarla, tolgo il chiavistello, la apro appena, vedo il volto dell'uomo, domando: "Generale cosa succede?"
"Dottore, avete paura di me? Perché non volete farmi entrare?"
"Perdonatemi Generale ma in città ci sono i ribelli ed io ..."
"Avete forse paura di un rappresentante di Sua Maestà?"
"Si ... no ..."
"DecideteVi, avete paura si o no?"
"Cosa volete?"
"Ho bisogno di parlaVi! ... Non preoccupateVi, non ho armi con me, solo la spada ... se non mi credete perquisitemi!" dico mostrando la mia cintura. "Vi giuro che Ve la consegnerò non appena mi farete entrare! ... Su avanti dottore aprite!"
"Chi mi assicura che con Voi non ci siano i soldati?"
"Andiamo dottore! Voi abitate in aperta campagna, intorno alla Vostra casa non ci sono ne cespugli, ne alberi e tanto meno abitazioni, dove potrei nascondere i soldati!?Non c'è nessunocon me."
"Ma io ..."
"Vi giuro sul mio onore che sono qui da solo, se non mi credete, armateVi prima di aprirmi!"
"E quello che farò!"
Alain passa la pistola a Lassonne, impugna la spada e sussurra: "Ecco tenete!"

Stringo l'arma, tolgo la catena dalla porta e apro.

"Entrate!" Dico puntando la pistola al mio ospite mentre i due soldati chiudono immediatamente la porta e alzano le armi.

Entro mestamente, mi tolgo il cappello e sussurro: "Se ricevo questa accoglienza è perché non Vi fidate di me!"
"Scusatemi Generale ma dopo quanto sta succedendo, c'è poco da fidarsi!"
"Sono qui vero?"Domando deciso mentre mi guardo bene in giro.
"Di chi state parlando?"
"Andiamo! Credete che sia nato ieri? A dimostrazione dei miei sospetti, ci sono due soldati che Vi stanno proteggendo e per di più indossano la divisa dei Soldati della Guardia ..."
"Parlate chiaro Generale!"
"Avete capito benissimo a chi mi riferisco! Sono qui vero? ..."
"...."
"Il Vostro silenzio è più che eloquente! Voglio vedere mio figlio e André!"
"Cosa Vi fa pensare che siano qui?"
"Lassonne, adesso rispondimi! Cosa ci fanno qui i soldati di mio figlio? ... Avanti, voglio solo sapere se sta bene?! ..."
"Che intenzioni avete?"
"Voglio che si allontanino dalla Francia! Non voglio che corrano alcun pericolo!" Tiro fuori una lettera e delle monete, continuo: "Se non fosse così non avrei portato con me tanto denaro! ... Lassonne, Voglio aiutare mio figlio a fuggire!"

Alain ed io ci guardiamo stupiti e rimaniamo in silenzio ma tenendo sempre alta la guardia.

Lassonne abbassa la pistola e sussurra: "Venite con me!"

Seguo il dottore Lasonne, mi conduce in una stanza al piano di sopra.
"Attendete qui un momento!"
"Aspetterò!" dico con tono severo.


Busso appena ed entro, facendo attenzione affinché il generale non possa guardare dentro.
Chiudo la porta, osservo André dormire e madamigella Oscar seduta sulla dormeuse con una copertina sulle spalle.
"Madamigella, è giunto qui Vostro padre. È preoccupato per Voi. Volete vederlo?"
"Mio padre?! Ma come! Io ... lui ... Dottore, conosco il suo modo di pensare e ... credo che sia qui per arrestare sia me che Andrè."
"Non credo. È solo, disarmato e vestito con abiti semplici. Mi sembra davvero preoccupato. Ma se non volete vederlo lo allontano."
"No, no ... fatelo entrare!" Mi alzo, sistemo un poco i miei abiti, ho indossato quello che mi ha portato madame Lasonne.
"Bene, volete che rimanga?"
"Si."


Apro la porta e faccio cenno al generale di entrare.

Entro ed osservo mia figlia, non posso fare a meno di pensare a lei al femminile, adesso che la vedo con indosso un semplice abito da donna, un abito borghese, blu scuro., poco scollato. Ha i capelli sciolti, ribelli e liberi, come lei. Si, è davvero bella .... e poi è sempre lei, anche se ha un'aria così stanca .....

Osservo il suo ingresso, come vede la figlia sorride ed apre le braccia.
"Sei viva ... siete vivi!!!" Lo sento mormorare "Lo sapevo ... sei viva!!"

Sono stupita, mio padre è davvero felice di vedermi, possibile?

Rimango immobile.

"Oscar.....vieni qui!!"
"Io ..."

Possibile che mio padre voglia abbracciarmi? Non lo ha mai fatto ....

Mi avvicino piano, cauto, e stringo a me Oscar. La abbraccio, sento il suo profumo, è magra, tanto magra. La accarezzo, la sento rigida, poi piano si scioglie. Sento le lacrime scendere e rigare le mie guance.
"Sei viva. Solo questo è importante!!!"
Sussurro: "Possibile non Vi importa che io abbia abbracciato la causa dei rivoluzionari?"
La tengo ancora stretta a me e rispondo piano: "Certo che mi importa, ma conta di più che tu sia viva". Poi allento un poco l'abbraccio. "André come sta? Dovete fuggire, in fretta."
"All'alba lasceremo Parigi."
"Bene. Sapete già dove andare?"
"Ecco ... veramente ... Perdonatemi Padre ma preferisco non dirvelo. "
"Oscar ... capisco. Non ti fidi."
Guardo intensamente negli di mio padre e sussurro: "Quando tutto questo sarà finito, sarò io stessa a informarVi. Per favore, assicurate mia madre e la nonna di André che stiamo bene, non voglio che si preoccupino per noi!"
"Si, certo. Ti lascio questo sacchetto di monete e queste lettere di cambio. Alcune sono a nome di André, se ne avrai bisogno in Francia usa quelle. All'estero usa quelle a tuo nome. Non andare in Belgio, molti nobili stanno fuggendo in quella direzione. Ti consiglio di attraversare la Francia come foste due borghesi....magari una famiglia borghese. Poi vai nell'impero austriaco, è il posto più sicuro. Milano, Venezia o anche Vienna. Ma ti prego, mandami tue notizie!"
"Grazie Padre!"
"Sei così pallida ....... " sussurro quasi, osservandola meglio.
"Non preoccupateVi, sto bene ... coff ... coff ... " Mi porto la mano alla bocca, è sporca di sangue e la nascondo stringendo la gonna.
"Uhm ... tossisci .... sei sicura? Chiedi a Lassonne il nome di un medico che possa visitarti al tuo arrivo .... sono certo che lui saprà aiutarti. Ed ora .... dimmi di Andrè"
"André è stato colpito da una pallottola per ... salvare me." Dico trattenendo le lacrime.
"Non piangere .... vedrai che starà bene, è un uomo forte ....e ti ama Oscar, credo da sempre" Rispondo con un poco di commozione.

Le parole di mio padre mi commuovono, non riesco a trattenere le lacrime, mi giro verso André e mi avvicino.

"Si, avete ragione! ... André è un uomo forte, ce la farà."
Seguo lo sguardo di mia figlia, mi avvicino ad Andrè, mi piego un poco e poso una carezza tra i suoi capelli.
"Andrè ... ti affido mia figlia, il mio bene più prezioso. Abbine cura ragazzo mio!"
La voce del Generale mi desta dal sonno, schiudo lentamente gli occhi, lo vedo e con voce flebile sussurro: "Siete Voi Signor Generale?! ... Credevo di sognare..."
"Sono felice di vederti vivo, Andrè. Dimmi, come ti senti ragazzo mio?!" Domando con tono stranamente dolce.
" ... Vorrei dirVi che sto bene ma non posso. Vi prego Signor Generale, non ditelo a mia nonna, non voglio che si preoccupi per me. Ditele che sto bene e presto ci rivedremo."
"Certo Andrè. Non so dove andrete, Oscar non vuole dirmelo. Ma va bene così. Quando arriverete scrivimi, se posso vi raggiungerò. Se non potessi arrivare, porterei comunque mia moglie e tua nonna."
"Signor Generale, credo che saranno tempi difficili per ... i nobili, temo che ci potranno essere delle persecuzioni ... ho paura per Voi, per madame e per mia nonna. Vorrei ... vorrei che anche Voi lasciaste il paese ..."
"Loro vi raggiungeranno senza dubbio .... io vedrò cosa potrò fare. Lo sai che ho i miei valori e le mie idee. Ciò non toglie che voglio vedervi tutti al sicuro. Andrè, abbi cura di mia figlia, mi raccomando. Lo sai che è una testa dura .... ma tu abbi pazienza."Sorrido un poco.

Andrè è un ragazzo forte, unico. E poi sono certo che ama Oscar, l'ha sempre amata. La renderà felice.

"... Signor Generale ecco ... io vorrei che Voi partiste con Madame e mia nonna ..."
"Vedremo Andrè ... vedremo. Ma ti assicuro che saprò badare a me stesso. Tu ora promettimi che ti prenderai cura di mia figlia."
Guardo con amore la mia Oscar e sussurro: "Come potrei non farlo?! ... Generale ... Voi conoscete i miei sentimenti per Oscar .. anche se le circostanze sono piuttosto insolite, io Vi chiedo la sua mano. Mi piacerebbe avere il Vostro consenso."
Resto un attimo sorpreso, questo ragazzo è davvero ben educato. "Andrè, hai il mio consenso. Hai anche quello di Madame" Rispondo tranquillo, sereno.
"Grazie Signor Generale!"
Ascolto in disparte la conversazione di mio padre e di André poi mi avvicino e dico: "Grazie per la Vostra comprensione, Padre!"
"Oscar .... ricordati sempre che ...... ti voglio bene, figlia mia. Forse non te l'ho mai detto, ti voglio bene" Sono commosso, mai avrei pensato di dire una cosa simile a mio figlio.
Lassonne interviene: "Mia moglie ha fatto preparare tutto il necessario per il viaggio, sono sicuro che i due soldati che viaggeranno con voi saranno in grado di proteggervi. Madamigella Oscar, se volete che Vostra madre e Nanny Vi raggiungano dovrete informare Vostro padre su quale sarà la Vostra destinazione"
"Si .... certo. Ma lo farò una volta che saremo al sicuro. Credo che sia meglio per tutti."
"Si, certo!"
Avanzo verso mia figlia, l'abbraccio nuovamente e dico: "Fa buon viaggio e prenditi cura di te!"
Sento una lacrima scendere, tiro su un poco con il naso poi mi avvicino di un passo a mio padre e rispondo "Anche Voi Padre. Promettetemi che ci rivedremo."
"Certo figliola! ... André abbi cura di ... lei!"
"Si Signore, state tranquillo" rispondo con fatica, a voce bassa. Anche parlare è faticoso per me.
"A presto ragazzi! ... Grazie Lassonne! Non dimenticherò mai quello che stai facendo per loro, ti sarò riconoscente per tutta la vita. Grazie!" dico lasciando la camera.

Vedo mio padre allontanarsi, mai avrei creduto che potesse essere così ... così .... paterno. Non lo è mai stato in oltre trent'anni. E poi, ha dato la sua benedizione alla mia unione con Andrè. Sono così commossa.
Quando la porta si chiude mi volto verso Andrè, mi siedo sul letto al suo fianco, afferro una sua mano e la stringo tra le mie.
"Oh Andrè, sono così felice!"
"Anch'io sono tanto felice Oscar! ... Diventerai mia moglie ... mia!" la guardo nel suo vestito, sussurro: "Sei bella, bellissima! ... Sono l'uomo più felice del mondo!"
"Oh .... Andrè ...." mi appoggio piano di fianco a lui, un poco stretta, rintanata nel suo abbraccio.

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