L'inizio di una nuova vita

225 7 0
                                    

L'inizio di una nuova vita



Taverna di Madame Pompadour


Sono al capezzale di mio marito, con noi c'è la fedele Nanny.
Appoggio la mano sulla sua fronte e sussurro: "Augustin, finalmente la febbre è scesa ... come ti senti?"
"Meglio, grazie!! Credo che sia stato solo un malessere passeggero!"Rispondo ancora un poco assonnato, mentre apro gli occhi con fatica.
Nanny ribatte: "Si, certo! Un malessere tanto passeggero che è durato quasi una settimana! Io stento a crederci, da quando ho memoria non ti ho mai visto a letto più di un giorno! ... Beh a parte quella volta che i ribelli ti hanno sparato sulla carrozza credendoti il generale Bouillè!"
"Oh Nanny ..... mi scoccia ammetterlo ma .... ero più giovane!!"
"Ma quale più giovane! Secondo me quel cialtrone di dottore non ha capito nulla di cosa ti è successo!
"Vabbè dai, ormai sto meglio. Anzi ... inizio ad avere fame! Pensi che sia possibile avere qualcosa?"
"Ma si, certo! Vado immediatamente in cucina! Sarò io a prepararti un buon brodo di carne!" Risponde Nanny uscendo in tutta fretta.
"Coff ..... Marguerite, vorrei ripartire in fretta. Dopo avere mangiato andrò al comando militare!"
"Credi che ci lasceranno andare?"
"Certo!! Ormai è troppo!! Farò valere le mie ragioni! Sono il Generale Jarjayes io!!!"

Osservo mio marito, risponde fiero e deciso, decisamente si è ripreso da questa strana febbre, mi sono molto preoccupata in questi giorni.

" ... Si ... certo! ... Augustin spero davvero che Oscar e André siano in salvo!"
"Vedrai che è così! Li ho allevati ed istruiti io!!"
"Non ho mai avuto tanta paura come adesso!" guardo al cielo, prego: "Signore fate che stiano bene e che mia figlia guarisca!"
"Marguerite ..... vedrai che staranno bene! Andrè farebbe qualsiasi cosa per la nostra Oscar .... la ama, ne sono certo. E lei lo ricambia. Vedrai che sarà questo sentimento a farla guarire!"
"Vorrei tanto che formassero una famiglia ... dei figli. Ma ci pensi, Oscar madre!? Non mi sembra vero!"
"Beh, effettivamente anche io faccio fatica ad immaginarmela come madre .... però chissà ..... Uhm ... Marguerite, ma secondo te .... alla sua età ... potrà ancora diventare madre?!"
"Tante donne a Versailles hanno avuto figli all'età di nostra figlia! ... Per esempio la contessa di Polignac."
"Bene, quindi diventerò nonno!! Bene Bene!!! Ih ih" Sorrido soddisfatto, voglio che mia figlia sia felice!
"Dici davvero Augustin? ... Che gioia sentirti parlare così!" tiro fuori il fazzoletto dalla borsetta e mi asciugo gli occhi. "Povera figlia mia, spero solo che la tisi non ce la porti via. Ho tanta paura ..."
"Mia figlia è forte! Vedrai che avrà la meglio anche sulla malattia!!" Scosto le coperte e decido di alzarmi.
"Bene, mi cambio in attesa che arrivi Nanny!"
Porgo la vestaglia a mio marito e continuo: "Andrai in caserma?"
"Certo! È ora di rimetterci in viaggio!! Voglio avere notizie di nostra figlia!"
"Ma sei così debilitato! Non credo che tu ce la possa fare a rimetterti in viaggio."
"Certo che si! Mi serve solo un pasto caldo!"
Osservo mio marito. Certo, è un uomo forte, non si è mai lasciato abbattere dalle avversità.
Vado dietro al paravento con i miei vestiti in mano, mi sfilo la camicia da notte, tolgo la berretta e infilo i miei abiti, con cura e attenzione.
"Augustin, credi che i soldati ci lasceranno andare? Temo checon un'altra scusa ci terranno ancora prigionieri in questo posto."
"Ci lasceranno andare!! Forse non hai fiducia in me?!" Esco dal paravento, tutto ben sistemato. Afferro la mia parrucca e la sistemo sulla testa.Mi osservo nel piccolo specchio, ho un aspetto forse un poco stanco ma decisamente forte e fiero.
"Perfetto!! Il tempo di riempire lo stomaco e andrò in caserma! Prima di sera saremo liberi di ripartire!! Parola mia!"




Venezia

Percorriamo le strette calli della città, attraversiamo diversi canali e raggiungiamo l'indirizzo del medico.
Siamo davanti alla porta, faccio un bel respiro, non sono affatto pronta ad affrontare tutto ciò.
Mi volto verso Andrè, lo vedo sorridermi. Lui è sicuro che andrà tutto bene, io .... non so, davvero non so. Ma di sicuro lotterò per avere la meglio sulla malattia.
Andrè allunga una mano, afferra il battacchio e bussa deciso.

Sento bussare al portone, a grandi passi mi precipito, apro.
"Chi cercate?"
"Buonasera, stiamo cercando il dottore!"
"Ma Voi siete forestieri?! Francesi direi ..."
"Si, esatto. Ci manda il dottor Ferrero"
"Ah il dottor Ferrero ! Ditemi, sta bene?"
"Si si!!! Sta benissimo!! ... Madame noi abbiamo bisogno del dottore."
"E' per Voi? State male?"
"No, non è per me è per il mio ... amico!" Rispondo un poco confuso osservando Oscar in abiti maschili.
"Il dottore è nel suo studio. Prego accomodatevi!"
"Grazie Madame!"
"Oh questa è bella! Quasi nessuno mi chiama mai Madame! Certo che a volte fa piacere sentirselo dire! Ah ahah ..." rispondo divertita mentre faccio strada. Siamo dietro la porta dello studio, busso.
"AVANTI!"
Apro la porta e dico: "Scusatemi dottor Mesolin ma fuori ci sono dei francesi, uno di loro ha bisogno di essere visitato.Faccio entrare tutti e due?"
"Si, certo!"
Mi giro e dico ai francesi: "Il dottore ha detto di entrare."
"Grazie Madame!"
"Prego!" rispondo allontanandomi. "Ih ihih ... Chissà quando sentirò qualcuno chiamarmi nuovamente in questo modo! Ih ih ..."

"Oscar ed io entriamo nello studio, salutiamo.
"Buongiorno dottore!"
Mi alzo, vado incontro ai due forestieri e rispondo: "Buongiorno, sono il dottorMesolin e così vi manda il mio amico Marcello Ferrero"
Stringo la mano al dottore poi lo fa Oscar e dico: " Si. Ci ha detto che siete un medico specialista di polmoni." " Si, è così! Ma accomodiamoci!" Con la mano indico le sedie che sono poste davanti alla scrivania.
"Grazie!"
Prendo posto dietro la scrivania e domando. "Come posso aiutarvi?"
Oscar risponde: "Dottore sono ammalata di tisi. Dovete dirmi quanto ho da vivere."
"Uh....vedo che siete una persona decisa. Per rispondervi però devo visitarvi .... e farvi alcune domande!"
"Dite!"
"Innanzi tutto ..... quanti anni avete?"
"Trentadue."
"Uhm .... da quanto sapete di essere .... ammalata, siete una donna, vero?"
"Poche settimane fa."
"Capisco" Rispondo osservando questa strana creatura. Appare decisa, forte, senza paura. Ma in fondo ai suoi occhi ..... c'è una luce diversa. Il suo accompagnatore la osserva con uno sguardo dolce, preoccupato e .... innamorato.
"Dovrei visitarvi, ora."
Mi alzo dalla sedia e rispondo: "Va bene! Ditemi dove devo andare!"
"Dietro al paravento! E Voi Signore...posso sapere chi siete?"
"Sono ... suo marito."
"Ah, bene. Allora potete restare!" Mi alzo dalla mia sedia e raggiungo la mia paziente dietro al paravento.
"Signora, devo ascoltare i Vostri polmoni"
"Si, certo!" Rispondo mentre mi sbottono la camicia.
Prendo i miei strumenti, mi avvicino alla schiena di questa donna, appoggio lo stetoscopio e vedo la mia paziente sussultare appena per il freddo.
"Fate un bel respiro profondo!"
Faccio un respiro profondo.
"Ancora, per cortesia"
Respiro profondamente ancora e ancora ...
"Uhm ...." Sposto un poco lo stetoscopio e ascolto ancora.
"Ora tossite"
"Coff .... coff ... coff ..."
"Ancora per cortesia"
"Coff .... coff ... coff ..."
"Uhm ..... " Mi sposto un poco, osservo la mia paziente, è tanto magra.
"Ditemi, mangiate con regolarità?"
"Ecco ... adesso si, ma fino a qualche settimana fa non molto."
"Uhm .... come mai? Non mi sembrate indigente!"
"Non è questo il motivo è che ... dottore, il mio lavoro mi portava spesso a restare fuori casa quindi non sempre avevo l'opportunità di nutrirmi regolarmente."
"Uhm .... capisco. Però così non va bene. Avete avuto febbre? Svenimenti?"
"Febbre si, svenimenti mai."
"E allora mi spiegate il motivo della Vostra magrezza?"
"Ecco vedete ..."
"Lascia stare André! E' evidente che il dottore non capisca il mio stato! ... Dottore, sono un soldato quindi comprenderete che la mia è stata una vita piuttosto dura!"
"Un soldato? Una donna soldato? Ma .... non è possibile!! È assurdo!!"
Sorrido e con tono giocoso ribatto: "Per i francesi non è assurdo che una donna intraprenda la carriera militare!"
"State cercando di difendere Vostro marito?" Poi osservo per bene questi due, in effetti sul braccio di questa donna ho notato delle cicatrici ..... "Va bene, voglio credervi anche se mi sembra assurdo. Se volete guarire dovrete fare esattamente ciò che Vi dirò "
"Voi dite che potrò guarire?"

Sento la voce stentorea ed emozionata di Oscar, il dottore ha detto che guarirà. Sono così felice .... Che faccio fatica a credere che tutto ciò sia reale.

"Si .... sono ottimista. Ma dovrete fare ciò che Vi dirò!"
Sento André: "Dite davvero dottore? Oscar, mia moglie guarirà?"
"Si, credo proprio di sì. Ma dovrà riposare e nutrirsi in maniera adeguata. Fare passeggiate in riva al mare e prendere le medicine che adesso scriverò. Ovviamente ci vorrà del tempo e la situazione dovrà essere controllata. E .... niente gravidanze per ora"
"Si ... l'importante che mia moglie guarisca."
Le parole del dottore e di André mi mettono in imbarazzo, annuisco per qualche istante poi sussurro: " Farò tutto ciò che mi direte ..."
"Bene, ora devo prepararvi il medicamento.....tornate nel pomeriggio e vi consegnerò il tutto"
"Grazie dottore!"
Andrè ed io lasciamo lo studio medico, sento alle mie spalle tirare la porta. Vedo avvicinarsi la cameriera che ci accolti e dice: "Avete risolto la Vostra questione?
"Si, il dottore mi curerà!"
"Mi fa piacere! Venite con me, Vi accompagno!"
"Grazie Signora!! Siete molto gentile!"
"Oh no! Preferisco che mi chiamate Madame! Ih ih ... il francese è così raffinato."
"Certo .... Madame!! Torneremo nel pomeriggio!"
"Bene, allora ci rivedremo!"
"Si! Certo .... Madame!!"



Sono seduto comodamente dietro la mia scrivania, preparo i documenti dell'atto di vendita della mia villa. La mia attenzione viene distolta quando sento bussare.

"AVANTI!"
"Signore ..... ho preso le informazioni che mi avete chiesto "
"Avanti, dimmi tutto! A chi sto per vendere la mia casa?"
"Oh, il conte Jarjayes appartiene ad una nobile e rinomata famiglia, molto vicino ai Reali francesi. È una famiglia di soldati, militari da generazioni. Ha avuto una brillante carriera militare, veloce, sfolgorante. E poi, il precipizio"
"Precipizio?! Quale precipizio?"
"Dal comando delle Guardie Reali .... alle Guardie Metropolitane! Un precipizio, anche se non è chiaro il motivo"
"Caspita! Sto per vendere la mia casa niente meno all'ex comandante delle Guardie Reali! ... Però! Hai scoperto altro Sebastiano?"
"Nulla di sicuro, forse un tradimento nulla di chiaro però.... "
"Interessante! Forse ha tradito la corona?"
"È possibile ma nulla è certo. Ci sono notizie confusionarie sul tema"
"Cerca di scoprire! Certo che questo Oscar François è un personaggio davvero interessante!"
"Ambiguo ..... alcune voci, assurde invero, sostengono che sia una donna! Figuratevi ..... una donna ....."
"COSA?! Ah ahah ... di sicuro il tuo informatore ha molta fantasia! Ah ahah ... Molto probabilmente tutto ciò che ti ha detto non sarà nemmeno vero! Una donna! Bah ... che stupidaggini!"
"Stupidaggini, appunto!!"
"Comunque se scopri altro, informami! E adesso va! ... Devo preparare tutta la documentazione per il passaggio di proprietà."
"Certo Signore .... l'unica altra informazione è che sia ricco .... paurosamente ricco!"
"Può farci comodo ... magari gli proporrò di investire il suo capitale."
"Ih ih .... ne avrà ancora dopo avere acquisito il palazzo?"
"Ma se mi ha appena detto che è ricchissimo!"
"Certo ...... ma Voi siete abile ..... Signore!"
"Vedremo ... vedremo! Ma guarda un po' che fortuna: un riccone che decide di trasferisce a Venezia!"
"Ih ihih, io vado Signore!! E grazie ......"
"Vai, vai e chiudi la porta! ... Che fortuna per la mia banca!"
Esco felice per il lauto compenso che ho guadagnato. Certo che questo conte è proprio ambiguo....







Gendarmeria di confine

Dopo un veloce pasto esco dalla locanda per raggiungere la caserma. Entro deciso quando un soldato mi ferma.
"Alto là! Dove andate?"
"Dal vostro comandante! Sono il Generale Jarjayes!! Spostatevi!"Rispondo fiero e impettito, autoritario.
"Ma il Comandante non ha chiesto di Voi!"
"Io desidero conferire con lui. Chiaro?" ribatto con tono deciso e fiero, il mio tono militaresco.
"E va bene! Venite con me!"
"Muovetevi dunque, non ho tempo da perdere io!"
"Ehi calmateVi! Ma i francesi sono tutti così superbi?"
"Solo i Generali, quando incontrano dei soldati ottusi come te!"
"Eh che modi grossolani! Seguitemi!"
"Sbuff.....sei un soldato indisciplinato"
"E pure arrogante!" sussurro tra me.


Raggiungiamo a passo spedito l'ufficio del comandante, il soldato bussa ed attende l'autorizzazione ad entrare. Non attendo oltre ed entro a passo deciso.
"Buongiorno maggiore. Riposo prego" Dico deciso, anche se questo omuncolo che ho davanti resta esterrefatto dal mio atteggiamento.
"Generale, mi fa piacere vederVi in buona salute!"
"Grazie, ed ora che sono guarito toglierei il disturbo"
"Ma Voi non disturbate anzi ... che ne direste di rimanere ancora qualche giorno?"
"Assolutamente no, prima di sera intendo essere a Exilles!"
"Ma quanta fretta! Ma si può sapere dove siete diretto?"
"Non devo di certo rendere conto a Voi. Ora, vedete di rendermi i miei documenti, subito"
"Uhm ... ma quanto ardore! ... Purtroppo non ci sono elementi per cui possatrattenrVi, quindi siete libero."
"Perfetto. I miei documenti, ora. E la mia carrozza, la rivoglio integra, pulita e pronta a partire entro trenta minuti. E non accetto un rifiuto come risposta"
"E' già tutto pronto, potete partire quando volete!"
"Perfetto. Addio allora!", poi mi volto ed esco veloce, dopo avere preso i nostri documenti dalle mani del maggiore. Esco a passo deciso, attraverso la caserma, il piazzale e raggiungo la nostra locanda.





Venezia

Sono passati alcuni giorni dal nostro arrivo a Venezia, Andrè si assicura che prenda le medicine con continuità, tutti i giorni, nel dosaggio previsto. Controlla inoltre che mi nutra i maniera adeguata, sceglie personalmente i miei cibi, mi vizia con ogni leccornia, cerne, pane, pasta e dolci. L'unica cosa che mi vieta sono gli alcolici, ma pazienza. Voglio guarire, per lui, per tutto l'amore che mi dimostra in ogni momento.
Oggi però è un gran giorno, finalmente avremo una casa tutta per noi. Andrè ha contrattato ed ottenuto un buon prezzo, io mi fido del suo giudizio.
Siamo nell'ufficio del notaio, vedo il direttore della banca soddisfatto di firmare l'atto di cessione della sua proprietà che in questo momento è diventata nostra: mia e di Andrè.
Prendo la piuma ed il calamaio, intingo la piuma nell'inchiostro e firmo, Oscar François de Jarjayes, conte. Ed ora .... la casa è nostra.
Il notaio verifica le ultime firme, poi ci dice: "Congratulazioni!"
"Grazie Notaio", mi volto verso Andrè ed aggiungo: "Ed ora non ci resta che sistemare la nostra nuova casa, Andrè! Voglio che ci trasferiamo subito!"
"Si, certo!"
"Allora, Andiamo!" Sorrido felice, allegra.
Osservo Oscar, è allegra, sorridente, ha persino un colorito più acceso. Sarà per la felicità o per la cura, ma oggi è tornata ad essere la mia Oscar, in salute, forte, decisa, allegra e ottimista. E sono sicuro che dover sistemare la casa la renderà felice, perchè così Oscar avrà una occupazione.
Oscar ed io entriamo nella nostra nuova casa, che gioia un posto tutto nostro!

"André! André! A cosa stai pensando?"
"Oscar, avremo una casa, nostra! Anzi, tua, per la precisione! Ma io sono felice! Qui saremo liberi, solo noi!"
"Nostra, André! Nostra! ... Su vediamo come poterci sistemare."
"Si, certo! Forza vieni, voglio vedere quale sarà la nostra stanza! Perchè noi .... avremo una stanza tutta per noi, assieme, vero?"Domando impertinente.
"Ecco ... si, mi sembra ovvio anche se ... non siamo ancora sposati."
"Oscar .... tu ... vuoi sempre sposarmi? Perchè io .... io non desidero altro"
Guardo negli occhi André, sussurro: "Non desidero altro! ... Ti amo André ..."

Stringo Oscar tra le mie braccia, stretta a me, accarezzo piano la sua schiena, sento i suoi capelli, affondo le dita tra i suoi capelli. Poso le labbra sui suoi capelli biondi lucenti. Sento il suo respiro sulla mia pelle, vorrei che fosse sempre così, solo lei ed io, stretti, abbracciati.

"Andrè ..." mi abbandono tra le sue braccia. "Non potrei vivere senza di te!"
"Neppure io ...... neppure io Oscar" Poi mi abbasso un poco, poso le mie labbra sulle sue, la bacio piano, la sento rispondere al bacio, prima timida e poi sempre più appassionata. La sento abbandonarsi a me, alle mie carezze, ai miei baci. Non resisto, piano la spingo verso una stanza, apro la porta, la voglio, ora, nella nostra casa.




"Ronfff ... ronffff ...."

Dormo beatamente nel mio letto che divido con Alain quando mi sveglia il suo russare, gli tocco un braccio e protesto: Alain! Alain! Ti prego non russare in questo modo, voglio dormire anch'io!"
"Sgrunt .... Gerard .....Uhm ... cosa ci fai nel mio letto? Io sono con Amelie ...... o Monique .... o Lorene ..... Uhm .... RONFFFFFF"
"Ma che diavolo dici! Tu stai dormendo con me e vedi di tenere le mani a posto!"
"Umh ...... Mathilde ..... si, sono con Mathilde ..... ronfffff"
"Oh santo cielo! Ma perché non c'era un'altra stanza per me!?" Protesto mentre mi metto sul fianco.
"Ronfff ....... Mathilde ....... ronfff ......... Uhm ... però ti ricordavo più magra .... e più morbida!"
Mi alzo di scatto dal letto e dico: "Alain sei non ti svegli, giuro che ti butto un secchio d'acqua addosso!"
Scatto su, sconvolto, dalle parole di Gerard. "Ma si può sapere cosa vuoi? Ma che modi sono, i tuoi?!"
"Alain non mi fai dormire, russi come un maiale! Ma dico, anche stasera ti sei ubriacato?"
"Io? Ubriacato? Certo che no! Ma tu sei tutto matto!!! Piuttosto, quei due, saranno rientrati?"
"Quei due chi?"
"Ma il Comandate ed il suo fido scudiero, ovviamente!"
"E piantala! Al Comandante ci pensa il suo fidanzato! Alain devi togliertela dalla testa! Piuttosto perché non fai sul serio con Belle!? E' una brava ragazza e poi è una bella ragazza!"
"Ragazza? Bambina semmai!!! Ma ti rendi conto che avrà si o no ..... quindici anni?!"
"E allora?! Avrà tutto il tempo per crescere al tuo fianco! Sinceramente l'avrei corteggiata se non fosse che tu le piaci."
"Ma la vuoi smettere? Quella è solo una ragazzina!"
"Eh si, una ragazzina che presto sboccerà! Alain sei un vero tonto!"
"Smettila!! E dormi .... anzi no, visto che ormai è giorno! Forse è ora di alzarci!"
"Ma è impossibile! Mi sembra di avere una tromba nelle orecchie! E poi ... tra non molto è l'alba ed io voglio cercare un lavoro, non voglio far parte della servitù del Comandante."
"Ah, se è per questo .... neppure io voglio fare il servo!"
"Quindi? Cosa facciamo?"
"Quindi .... andiamo a cercarci un lavoro! Forza, alziamoci!"
"Alain, desidero trovare una sistemazione e prendere moglie. Basta con i bordelli!"
"Certo, niente più bordelli .... sono mesi che non ne frequento!"
"Dici davvero? Eppure mentre dormivi hai tirato fuori una sfilza di nomi! Dimmi, sono tutte le donne che hai avuto o ce ne sono altre?"
"Oh, beh .... sinceramente io ho perso il conto delle donne che ho avuto ...... vediamo .... ho iniziato a tredici anni ...... una media di una a notte .... vedi un po' tu!"
"Maledetto bugiardo! Secondo me sei davvero impazzito! Ah ahah ...
"Bugiardo? Io? Ma ti pare ......"
"Tutte le notti? E i turni di guarda che hai fatto? Non verrai a dirmi che invece di montare di guardia andavi a sollazzarti nei bordelli perché non ti credo! Ah ahah ... Se avresti fatto una cosa del genere sotto il comando del nostro Comandante, avresti trascorso più giorni in isolamento che nella tua branda! Ah ahah ..."
"Oh basta, alziamoci e muoviamoci! Io voglio un lavoro!"
"Dai, meglio vestirci!"




Ducato Sabaudo - Montiglio
Sono tre giorni che viaggiamo senza sosta, voglio raggiungere la dimora di mio cognato il più in fretta possibile. Abbiamo alloggiato in locande di ogni tipo, pur di arrivare in fretta a destinazione. "Marguerite ..... dovremmo essere quasi arrivati!" Dico agitato ed eccitato.
"Sono impaziente di avere notizie di Oscar."
"Anche io Marguerite! E non vedo l'ora di vederla!"
"Credi che i ragazzi siano qui?"
"Non lo so ..... è possibile .... ma hanno un vantaggio di diverse settimane rispetto a noi ..... e non credo che Oscar volesse rimanere qui ...... non lo so davvero Marguerite!"



Sono nel porticato in compagnia di mio porticato quando vedo avvicinarsi una carrozza, sussurro: "Fabrice guarda ... una carrozza!"
"Uhm ... aspettiamo una sola visita ...... dalla mia amata sorella! La mia unica sorella .... lo sai che l'abbiamo viziata? Spero davvero che sia lei!"
"Finalmente la conoscerò! ... Spero che mi accetti."
"Ne sono sicuro, Marguerite è sempre stata una donna a modo, gentile ed educata"
Guardo mio marito, sorrido e con tono dolce rispondo: "Se ti somiglia almeno un poco, sarà una donna magnifica!"
"Molto più che magnifica, credimi!"

La carrozza entra nel cortile e si ferma. Si apre lo sportello ed esce un uomo distinto, ben vestito, rigido. Due occhi azzurri, uguali a quelli di mia nipote. Stesso passo, stesso fierezza. L'uomo si volta, pone il braccio verso la carrozza ed esce una mano guantata, seguita da una splendida donna, con un abito sobrio ma elegante, azzurrino. La vedo alzare la testa, incrocio il suo sguardo, sorrido, è lei, è mia sorella, è Margherite.

Percorro qualche passo, esclamo: "Fabrice ... fratello che gioia rivederti dopo tanto tempo!"
"Marguerite!!! Sorellina mia adorata!! Che piacere vederti!!! Sei .... uno splendore, mia cara!"
Mi avvicino a mio fratello e lo saluto con un abbraccio.
"Quanto mi sei mancata sorellina! Quanti anni sono passati?!"

Stringo mia sorella in un abbraccio dolce e tenero, mi è mancata così tanto in questi anni.

"Non saprei ... ma sono troppi!"
"Ma tu .... sei bellissima!!!"
"Sempre galante! Ah ahah ..." mi sciolgo dall'abbraccio di mio fratello osservo la donna che gli è accanto e dico: "Fabrice non hai da dirmi nient'altro?"
"Si, certo!! Ti presento mia moglie!!!" Rispondo sorridendo felice mentre la mia adorata Chiara si avvicina e fa un leggero inchino.
"È un piacere conoscervi, Madame!"
"Non ci posso credere!" abbraccio mia cognata, continuo: "Finalmente Fabrice ha trovato una moglie ... che gioia! Chiara, benvenuta in famiglia!"
"Grazie mille Madame Marguerite! Siete molto gentile" Rispondo imbarazzata.
Prendo le mani di mia cognata e dico: "Dovrete raccontarmi come siete riuscita a convincere mio fratello a sposarsi!"
"Oh beh, io ecco .... è...." balbetto imbarazzata. "Oh, ma Voi sarete stanca per il viaggio!! Venite dentro, su!"
"Ammetto di sentirmi stanca ma ciò non toglie che dovrete raccontarmi tutto!" mi volto verso mio fratello e continuo: "Ti sposi e non fai sapere nulla!? Fabrice, ti sei comportato davvero male!"
"Eh mia cara ..... cosa vuoi farci ... lo sai che son fatto così! Ma ora venite dentro, su!!"
Vedo Marguerite allontanarsi con sua cognata, sussurro a Fabrizio: "Dov'è mia figlia?"
"È partita, destinazione Venezia. Ed è pure arrivata!! Dalla sua ultima lettera so che stava cercando una casa....."
Sento scendere sulla guancia una goccia di sudore, tiro su gli occhi dall'emozione, mormoro: "Dio sia ringraziato!"
"Guarda Augustin, il mio medico l'ha visitata. Oscar deve curarsi, ha bisogno di riposo ed attenzione, ma vedrai che se la caverà!! I de Laborde sono forti quanto se non più dei Jarjayes e mia nipote ha anche il mio sangue!!"
"Ehm ... si, si! Ma raccontami ... ci sono stati problemi?"
"Non è stata molto bene, purtroppo. Però ti ripeto, il dottore è ottimista!"
"Intendevo dire se i soldati sono stati sulle sue tracce."
"Si, purtroppo si. Ma sono andati via ih ihih. Li abbiamo fatti fessi!! Avresti dovuto vedere le loro brutte facce!!!! Ah ahah!"
Guardo serio mio cognato, poi scoppio a ridere.
"Ah ah ah ... Meno male! ... Grazie Fabrice, ti sarò riconoscente per tutta la vita."
"Vieni su ...." mi sento osservato da una anziana, vestita di scuro, con in testa una cuffietta bianca. Vedo che ha le lacrime agli occhi.
"E tu Nanny, non piangere!!"
"Come potrei non piangere!? ... Sono così contenta per Vostra figlia!"
"Su Nanny!!! Bisogna festeggiare!!!"
"Si, certo! Ma ditemi, Monsieur, mio nipote come sta? So che era stato ferito duranti gli scontri di Parigi."
"Vi riferite ad André? Sta bene, state tranquilla!!"

Mi faccio il segno della croce. "Signore Ve ne sono grata. Grazie!"

"Su, entriamo!! Vi faccio preparare le stanze! Spero vorrete riposare qualche giorno prima di ripartire!!"
"Il tempo necessario per riprenderci ma dobbiamo ripartire prima possibile."Rispondo deciso e felice, non vedo l'ora di riabbracciare mio figlio, o mia figlia, poco importa, Oscar!
"Certo!! Il vostro viaggio è andato bene?"
"Non proprio, ci hanno fermati e trattenuti in un bordello dopo di che sono stato colpito da una strana febbre."
"Cosa?! In un bordello?!" Domando scandalizzato.
Marguerite ribatte: "Esatto! Fabrice, non immagini nemmeno che imbarazzo fermarci lì, in quel posto per diverse notti!"
Chiara sussurra: "Oddio!"
"Fabrice adesso dimmi la cosa più importante: come sta Oscar?"
"Come ho appena detto ad Augustin, tua figlia e ... il suo fidanzato sono arrivati sani e salvi a Venezia." Guardo mio cognato. "Spero che non ti abbia urtato l'aver detto che quel giovane è il fidanzato di tua figlia!"
"... Ehm ... no, no, certo che no!" guardo Nanny poi di nuovo Fabrice, continuo: "Non vedo perché dovrebbe dispiacermi se Oscar ha deciso di unire la sua vita con Andrè ... infondo sono cresciuti insieme, si conoscono da una vita e hanno ricevuto la stessa educazione. Credo che sia il marito perfetto per Oscar!"
Le parole del Generale mi commuovono, mormoro appena: "Grazie Signore! ... André l'ama da sempre."
"Lo so, Nanny. In fondo l'avrei dovuto immaginare che sarebbe finita così! ... Sono sempre stati fianco a fianco anche se per un breve periodo avrei voluto che sposasse il Conte de Girodelle! .... Ero cieco, non mi ero accorta che i nostri ragazzi ormai non potevano fare a meno l'uno dell'altro."
Fabrice ribatte: "Sono davvero contento che tu abbia acconsentito alla loro unione." dico porgendo i bicchieri di un buon dolcetto che nel frattempo ho versato. "Sai cosa penso Augustin?"
"Cosa?"
"Che con o senza la tua benedizione, Oscar avrebbe comunque deciso di sposare Andrè!"
"Lo penso anch'io! ... Spero solo che almeno aspettino il nostro arrivo. Desidero accompagnare mia figlia all'altare!"
"Mi fa piacere! Spero che mia moglie ed io saremo invitati!"
"Ma certo!"
"Perfetto! Quindi, facciamo un brindisi ai futuri sposi: Oscar e Andrè!"



Venezia

Sono ormai giorni che sto pulendo e sistemando la nostra nuova casa, questo edificio è in stato di abbandono da troppo tempo. Oscar passa le sue giornate qui con me, mi aiuta come può, ma il dottore è stato chiaro, lei deve riposare.
"Oscar, che te ne pare delle tende che ha appena messo mademoiselle Lucia? ... Io le trovo molto belle!"
"Si certo, qui è tutto bello ..... e soprattutto è tutto nostro! Però Andrè, ci sono così tante cose da acquistare ..... tende, lenzuola, tovaglie, stoviglie ..... io non so nulla! Mi dispiace obbligarti a fare tutto tu! Certe volte mi domando come fai ..... tu riesci a fare tutto!"

E con te sembra che tutto sia semplice ... mentre per me, è tutto così difficile.

Mi avvicino lentamente, accarezzo il suo viso e sussurro in un soffio: "Per te farei qualsiasi cosa ... e poi la nostra vita sta cambiando ed io sono molto felice di aver trovato lavoro in un ufficio stampa, adesso posso ..." tiro fuori dalla tasca una scatola, l'apro, dentro c'è un anello. "Oscar, vuoi diventare mia moglie?"
"Andrè!!" urlo felice saltando addosso al mio Andrè, il mio uomo, amico, fidanzato, amante e presto marito.
"Oh Andrè, è la cosa che desidero di più al mondo .... non so se guarirò da questa malattia ma so che voglio vivere al tuo fianco tutto il resto della mia vita!" Rispondo emozionata, con le lacrime agli occhi, mentre osservo il mio Andrè.
Prendo il suo viso tra le mani, mi avvicino, le mie labbra sfiorano le sue e mi perdo in un lungo dolce bacio appassionato ..."
"Ti amo ...." sussurro piano sulle sue labbra, emozionata e felice. Poi, un colpo di tosse mi scuote all'improvviso. "Coff .... coff ...."
"Oscar ..." il colpo di tosse si attenua, l'abbraccio, le bacio la nuca, sussurro: "Amore, sono sicuro che guarirai e saremo molto felici ..."
"Coff ....." mi guardo le mani, per fortuna non vedo tracce di sangue, fosse davvero guarirò.
Prendo le sue mani e le bacio. "Vedrai, guarirai."
"Si ..... lo spero davvero Andrè! E farò tutto ciò che posso per guarire!"
La prendo per mano e la porto allo scrittoio, l'apro, tiro fuori dei manoscritti e dico: "Qui c'è scritto tutta la nostra vita ma manca ancora un altro pezzo, l'ultimo: il nostro matrimonio."
"Tu .... hai raccolto tutto di noi? In un libro? Ma .... è ..... voglio leggerlo, Andrè!"
"Vieni ... sediamoci!"
" Si, certo ..... "

"Ci sediamo vicini, abbracciati stretti, davanti ad una finestra. Fuori si vede tutta Venezia, con le sue calli ed i suoi monumenti.

"André ma quando l'hai scritto? E poi in così poco tempo!"
"È una vita che scrivo, Oscar! Qui è raccolto tutto di noi!"
"Dici davvero? Hai scritto davvero tutto? Di noi ragazzi?"
"Si certo Oscar!!"
"Delle nostre scorribande?" Domando allegra.
"Anche!"
"Ah ah ah ... di quella volta che ti ho sorpreso dormire nelle scuderie reali?"
"Ah ahahah .... Oscar!!! Sei .... tremenda!!"
"Ah ah ah ..." divento triste, mormoro: "Quel giorno rischiasti di salire sul patibolo ... la principessa decise di andare a cavallo che si imbizzarrì a causa della sua inesperienza. E' mancato poco che ... André, mi chiedo cosa starà accadendo a Versailles!?"
"Le notizie che giungono non sono buone .... lo sai anche tu!"
"Si, vero!" lo guardo negli occhi e domando: "Hai scritto anche il periodo più buio della mia vita?"
"Uhm .... ecco Oscar io ..... " la osservo, così dolce ed indifesa. "Oscar, andrà tutto bene. Ti amo....."
"Andrè, perché non mi rispondi? Hai scritto di Fersen, della mia infatuazione e della tua sofferenza?"
"Si .... ho scritto tutto ....."
"Tutto?! ... "
"Tutto ..... forse .... non vuoi?" Domando titubante.
"Ecco ... anche quella sera che mi hai confessato di amarmi?"
"Si ....." Rispondo mesto.
Sento le guance avvampare e il cuore in gola, sussurro: "Cosa vuoi farne del tuo diario?"
"Un libro .... se tu vuoi"
"Un libro!? ... Tuo ... nostro?"
"Esatto. Un libro nostro"
Mi getto tra le sue braccia, sento le sue mani accarezzarmi i capelli, sussurro: "Quanto abbiamo sofferto! ... Ma adesso sono tanto felice ... ti amo André!"
"Oscar ...." sussurro stringendola a me.
Mi allontano appena e domando: "Da soldato quale eri, ora sei diventato un giornalista. A proposito, come va il tuo lavoro al giornale?"
"Bene! Mi piace molto! Lo sai che io sono stato un soldato solo per stare con te!"
"Si, lo so. Andrè, tante volte mi sono chiesta come tu abbia potuto sopportare quella vita tanto dura."
"Come ho fatto? Semplice! Nello stesso modo in cui hai fatto tu!"
"Ma il mio letto non era la tua branda, il mio rancio non erano come quelli che davano a te e soprattutto la mia stanza non era uno squallido alloggio freddo e fatiscente!"
"Ma la caserma era la tua, tu eri là, dietro una porta, sotto lo stesso tetto. E questo per me era sufficiente"
Sento gli occhi brillare per l'emozione, mi stringo ancora a lui. Le lacrime rigano il mio viso.
"Oscar, desidero che il nostro libro abbia le nostra firme."
"André!!! Tu ..... tu davvero ...... io ...." balbetto emozionata e commossa
"E' la nostra storia. Desidero lasciare qualcosa di noi ai nostri figli magari nipoti ... voglio che sappiano chi è stata la loro nonna e di quando ti ho amata e ti amo ...."
Mi stringo forte ad André, in un abbraccio dolce, tenero, che sa di casa e di noi.
"Vita mia ...."

Io e teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora