Notte a castello Chaisy

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Notte a castello Chaisy


E' sera, André, io Alain e Gerard, siamo ospiti del ConteChristopherChaisy.
"André, è stato un errore ... sarebbe stato meglio proseguire il nostro viaggio senza chiedere ospitalità al Conte! ... Quell'uomo è molto strano! ... Abbiamo chiesto un giaciglio e invece non mi spiego il perché ci abbia dato le camere migliori del palazzo!?"
"Oscar, ormai siamo qui. E poi .... tu devi riposare. Sei tanto pallida, Oscar. Dimmi ... stai bene?"
"Sto come sempre! ... Tutto sommato non sto peggio di quando eravamo a Parigi!" poi guardo il letto e continuo: "Sono stanca, andrò a dormire e non voglio nemmeno cenare."
"Ah no, Oscar. Lassonne ha detto che devi nutrirti con regolarità, pasti abbondanti e salutari. Quindi farai cena!"
Mi lascio andare sul letto ancora vestita e sussurro: "Sono davvero stanca! Non morirò mica se salterò la cena. Buona notte André!"
"OSCAR!! E allora ti porterò qualcosa da mangiare qui! Non intendo certo permetterti di digiunare!"
"Se vuoi! ... Ma credo che al tuo ritorno io dormirò profondamente!"
"Beh .... magari invece sarai sveglia!"Sorrido mentre poso una carezza sul suo viso, è così magra, pallida e stanca. Vorrei vederla sorridere, in salute. Invece questo viaggio la sta stancando ancora di più. Spero di arrivare in fretta a Venezia, così potrà curarsi e ritornare la ragazza allegra e solare che era.
Sussurro prima di addormentarmi: "Non credo ..."

Osservo Oscar, sdraiata nel letto, stanca. Sospiro e decido di andare a prendere qualcosa per lei, deve assolutamente nutrirsi! Ha un'aria così dolce ed indifesa, con ancora gli abiti addosso, addormentata su un fianco, con le mani strette vicino al viso. Ha la stessa posa che aveva da bambina.





Alain ed io dividiamo la stessa camera, mi guardo intorno stranito e sussurro: "Amico mio, non ho mai dormito in un letto a baldacchino, è la prima volta!"
Prendo dalla mia borsa i vestiti puliti e ribatto: "Gerard, è tutto così strano ... possibile che a dei servitori quell'uomo abbia dato una stanza come questa? E poi siamo praticamente nell'ala opposta a quella in cui alloggiano il Comandante e André!"
"Ma la cosa più stranaè che oltre a quell'uomo non ho visto nessun altro abitante in questa casa, a parte i servitori!"
"Gerard, lo sai che non mi piace fare insinuazioni ma credo che quel bell'imbusto abbia guardato in modo strano madame Françoise, come se la conoscesse da sempre..."
"Certo che hai una fervida fantasia!"
"Ma come, se anche tu hai detto la stessa cosa!"
"Si, è vero ... però ... in parte hai ragione, quell'uomo ha guardato un poco troppo il Comandante ma da qui a dire che hai avuto la sensazione che la conoscesse da sempre, lo trovo alquanto esagerato."
"Spero di sbagliarmi ma credo che quel Conte abbia delle mire su Madame."
"Alain, secondo me vedi fantasmi ovunque! Vabbè che sia rimasto abbagliato dalla bellezza del Comandante, ci sta anche che ci abbia ospitati in queste stanze lussuose, ma da qui a pensare che possa avere delle mire su una donna che domani si rimetterà in viaggio mi sembra improbabile!"
"Gerard, spero che tu abbia ragione e sia io il matto!" mi massaggio la pancia e dico: "Però che fame! Il mio stomaco reclama!"

TOC TOC ...

"Qualcuno bussa, vado a vedere!" apro la porta e davanti a me c'è un servitore con un vassoio pieno di pietanze. L'osservo, è vestito di tutto punto con abiti lussuosi come se fosse il padrone. Indossa la parrucca legato da un nastro bianco e le sue mani sono ricoperte da guanti dello stesso colore.
"Signori .... il mio padrone vi manda la cena in camera.... potrete riposare!!"
Vediamo il servitore entrare, è così pallido .... un colore che tende al viola. Eppure non credo che abbia la cipria in viso.
Appoggia il vassoio sul tavolo, dopo di lui arrivano altri servitori con altre pietanze.

Consommè, cacciagione, pollo, zuppa, verdure, patate, dolci e vino rosso.
Santo cielo quante prelibatezze!! E poi .... sono un piacere anche per gli occhi!!

Alain domanda: "Ma lo stesso trattamento è riservato anche ai nostri padroni?"
"No, per loro c'è molto di più!!"
Sento rispondere da una voce stridula, mentre esce a passi corti e veloci, che sembra quasi volare, dalla nostra stanza. Certo che questo maggiordomo è proprio strano.
Spalanco la bocca per la sorpresa, annuisco.

Gerard ribatte: "Se a noi avete riservato questo genere di trattamento non riesco nemmeno a immagine cosa gli abbiate portato! Comunque grazie! ... Ringraziate da parte nostra il ConteChaisy!"
"Certo Monsieur. Buona cena. E se avete bisogno....basta che tiriate la corda rossa, suonerà una campanella nelle stanze della servitù!"
Mi sfrego le mani felice e rispondo: "Grazie! Grazie!"
"Ed ora Alain .... buona cena!!"
"Gerard, non ti sembra che sia troppo per dei poveri servitori come noi, servire tutta questa roba?"
"Si certo ... ma soprattutto non capisco il motivo di tutto ciò!"
"Nemmeno io! ... Questo è il punto!"



Mi accingo ad uscire dalla mia camera, giro la serratura della porta quando mi ritrovo davanti una schiera di camerieri tutti vestiti di bianco, ciascuno di loro con un vassoio ricco di pietanze, il primo mi dice: "MonsieurLarouge, Vi abbiamo portato la cena!" E subito dopo fa un picco inchino, appena accennato, mentre tiene in equilibrio il suo vassoio.
Rimango basito del numero dei servitori, mi faccio da parte e sussurro: "Prego! Avanti!"
Vedo ciascuno di loro entrare con eleganza e con molta delicatezza appoggiare i vassoi sul tavolo, l'ultimo che entra dice: "Questo dolce è stato fatto prettamente per madame Larouge, è la specialità della nostra cuoca! ...Il Conte Chaisy si auspica che sia di suo gradimento!"
"Oh ma ... ringraziate il conte!"
Il primo risponde con un inchino: "Sarà fatto Monsieur!"
Vedo il personale di servizio inchinarsi uno ad uno e lasciare la mia camera. La porta si chiude, osservo il tavolo imbandito e rimango esterrefatto, poi raggiungo la camera da letto e vedo la mia Oscar venirmi incontro.
"Andrè ma .... cosa sta succedendo? Perchè tutto questo?!"
Mi guardo attorno, la tavola è stata imbandita con una preziosa tovaglia, ricamata con fili d'argento. Al centro è stato posizionato un enorme candelabro che illumina la tavola. E poi fiori, rose nere, rare e preziose.
"Oscar ... veramente non capisco! Se non ci fossimo presentati come marito e moglie direi che quell'uomo ti stia ... corteggiando!"
"Andrè .... ma cosa dici ...io ..." Sussurro imbarazzata mentre sfioro con una mano i petali di una rosa.
"Ho notato come ti ha guardata! ... Per fortuna che domani lasceremo il palazzo! Su, vieni, devi mangiare qualcosa!"
"Si .... vengo. Però secondo me stai esagerando!"
"Non esagero affatto! ... Oscar, permettimi di dirti che come donna manchi di esperienza."
"COSA? Ma Andrè .... cosa intendi dire? Io davvero non ti capisco!" Domando curiosa mentre mi siedo a tavola. C'è davvero di tutto .... peccato solo che io non abbia affatto appetito.Osservo per bene tutte le pietanze servite, è tutto caldo, cucinato alla perfezione e con un aspetto delizioso. E soprattutto .... C'è tantissimo da mangiare! E ogni piatto è stato preparto con cura, su stoviglie di porcellana bianche. Le posate sono d'argento, i bicchieri sono in cristallo e il vino .... Bottiglie preziose, troppo per degli ospiti di passaggio.
"Lascia stare! ... Comunque sappi che mi scopro molto ma molto geloso!"
"Ih ih" Sorrido al pensiero di vedere Andrè così geloso. Però, a ben pensarci, si è sempre occupato di me ... forse un poco geloso ... lo è sempre stato.
"Su forza Andrè, mangia qualcosa. Vedo che inizi a stare meglio!"
Mi siedo di fronte alla mia Oscar e ribatto: "Ti ho sempre sentita mia, anche se non lo eri. E quando il tenente Girodelle ha chiesto la tua mano a tuo padre, è mancato poco che impazzissi di gelosia, temevo di perderti."
"Non sarebbe mai potuto succedere, mai Andrè. Sai .... quando sono stata in Normandia dopo .... ho sentito la tua mancanza. E quando ti ho visto tra i Soldati della Guardia, passata la rabbia iniziale, sono stata felice. Non avresti mai potuto perdermi, Andrè."Rispondo imbarazzata.

Ho capito davvero tardi di amarlo e parlare di certe cose mi è difficoltoso. Io sono più per l'azione ..... sono e resto un soldato.

Sorrido appena, allungo il braccio, prendo la sua mano, gliela bacio e sussurro: "Non avrei mai immaginato che tu un giorno mi avresti amato, però con il tempo mi sono reso conto che non ti ero più indifferente e soprattutto ... non eri più arrabbiata con me!"
"Già .... piano piano è diventato chiaro anche a me .... ma sai bene che non sono portata ad esprimere quello che provo ..... " Rispondo imbarazzata, a bassa voce, quasi in un sussurro.
"Si, lo so!" accarezzo ancora la sua mano e con un fil di voce dico: "Adesso mangia qualcosa!"
"Oh .... Andrè .... io ... non ho appetito."
"Oscar ma guarda cosa c'è su questo tavolo! ... E poi ... c'è anche il dolce e il servitore ha specificato che il conte l'ha fatto preparare solo per te."
"Uhm .... assaggerò qualcosina .... ma proprio non ho appetito!"




Sono in camera mia seduto tranquillamente alla poltrona a leggere un libro, sento bussare. "AVANTI!" E' il maggiordomo, domando: "Hai servito i Signori Larouge?"
"Si Signore. E' stato fatto come avete ordinato. Anche le rose nere, nella stanza si sta sprigionando il loro effluvio ....."
"Perfetto! ... E dimmi, madame Françoise le ha gradite?"
"Madame ... credo di si .... mi pare una donna così .... particolare. Se posso permettermi ... direi molto adatta a Voi, Signore"
Chiudo energicamente il libro, mi alzo, mi avvicino al dipinto dove è raffigurato una donna e sussurro: "Dopo te solo lei!"
Faccio un inchino ed esco dalla stanza mentre osservo il mio padrone perso nei ricordi, davanti al ritratto di Madame Chaisy.
Continuo a guardare malinconico il dipinto della mia defunta moglie e mormoro: "Mia dolce sposa ... finalmente ho trovato la donna degna che prenderà il tuo posto! ... Filmante sei tornata da me!"


Alain ed io abbiamo mangiato a sazietà. Vedo il mio amico gettarsi con forza sul letto e farfuglia appena: "Amico, credo di essermi ubriacato, non riesco neppure ad alzare il braccio. Accidenti a quel vino! Ma che cosa avrà di tanto speciale per ridurmi in questo stato!?"
"Forse .... ne abbiamo bevuto troppo?!"
"Solo due bicchieri. Eppure mi sento impotente! ... Tu Gerard come ti senti?"
"Assonnato ..... uhm ... buona notte Alain .... ahhh .... che sonno" Rispondo mentre mi butto nel letto senza neppure togliere i vestiti, stanco, troppo stanco.
Ribatto tra i fumi dell'alcol: "Ma che diavolo c'era in quel vino ... ronff ... ronf ..."
"Ronf .... fiii ... uhm ... temo ... Alain ... temo .... ronf ... una qualche ..... droga"
"... ronf ... maledetto conte dei miei ... stivali! ... Se solo osa mettere le mani sul comandante, giuro che ... l'ammazzo ... ronff ..."
Crollo addormentato nonostante abbia cercato in tutti i modi di rimanere sveglio. Di sicuro c'era qualcosa nella cena .... forse le spezie? O il vino? O i fiori?
"Ronf ..... ffiiiiiii"





"E' ancora buio quando mi sveglio. Ho l'impressione di aver dormito molto ma in realtà non sono nemmeno le cinque del mattino. Mi giro sul fianco, vedo André dormire profondamente, mi alzo dal letto, vado prima nella toilette poi decido di vestirmi ma questa volta senza abiti femminili. Rovisto nella mia borsa, tiro fuori i miei pantaloni, camicia e un maglia pesante, chissà perché sento freddo!? Poi in fondo alla borsa prendo il mio stiletto e lo infilo in tasca.
All'improvviso sento un tocco leggero alla porta, sussurro: "Chi sarà a quest'ora?!"Prima di aprire guardo ancora André, non ha sentito nulla, continua a dormire. "Che strano eppure ha un sonno piuttosto leggero!" Vado alla porta, l'apro, è uno dei servitori del conte.
Osservo il servitore, tutto vestito di scuro, nero e viola. Che strana livrea che hanno in questa casa. E poi ha tutti i capelli incipriati!
"Ditemi....." Domando perplessa mentre lo osservo.
"Madame, il conte Chaisy desidera vederVi!"
"A quest'ora antelucana? Ma non dormite in questa casa?"
"Il Signor conte ha immaginato che foste sveglia!" poi la osservo e continuo: "Indossate abiti maschili, non credo che al Signor conte farà piacere!"
"Prego?!!"
"Ecco ... se magari indossaste un abito femminile ..."
"Ma come vi permettete!!! Siete un gran maleducato" Rispondo altera e scocciata. Questo individuo sa di viscido.
"Non era mia intenzione offenderVi ... comunque se volete raggiungere il Signor conte, dovete venire con me!"
"Uhm..." Mi volto, osservo André che dorme beato e poi rispondo "E sia ... ormai non ho più sonno!"
"Prego, seguitemi! ... Il conte Vi aspetta in biblioteca!"


Afferro la bugia posta sul tavolino, la accendo ed esco dalla stanza seguendo questo strano tizio.
Il candelabro che ha tra le mani illumina appena il corridoio, proiettando lunghe e lugubri ombre al nostro passaggio. Mi rendo conto che le pareti sono rivestite da una tappezzeria rossa, morbida.
Ogni tanto, in corrispondenza di alcune porte, sento un refolo d'aria sfiorarmi il collo. Forse mi sto facendo suggestionare dal luogo ... ma ho come l'impressione di attraversare qualcosa di strano, polveroso e filoso.
Annuso un poco l'aria, c'è uno strano profumo, secco, dolciastro e terroso. Forse umido, non saprei esattamente, ma è un odore strano, mi ricorda quello che c'è nella cripta della cappella di famiglia.

Conduco la dama vestita da uomo lungo il corridoio, svoltiamo il primo, il secondo corridoio fino ad arrivare in biblioteca, la porta è spalancata, il conte è seduto di spalle dietro la scrivania mente la sua pipa fumante è tra le sue mani.


Entro nella biblioteca, il camino è acceso e alle pareti sono accese alcune candele.
L'ambiente è invaso da un odore strano, sa di pioggia, umido e terra, più forte qui che altrove. Questo odore mi mette a disagio.

Sono seduto di schiena alla porta, il mio sguardo vuoto cade verso il parco, i miei pensieri sono confusi, vuoti..... all'improvviso il silenzio viene rotto da alcuni passi, sono loro. Mi alzo, mi giro verso la mia ospite e con tono deciso ma cordiale dico: "Vi stavo aspettando Madame!" poi osservo con stupore l'abbigliamento della donna e annuisco.
"Buongiorno Conte! Il Vostro servitore è venuto a cercarmi .... a cosa devo tutto ciò?!"
Guardo il mio servitore e dico: "Javier puoi andare!"
Vedo il servitore fare un inchino e uscire con passo leggero.
Questo posto mi rende inquieta, ho tutti i sensi all'erta. Essere un soldato mi permette di avere uno spirito diverso.
Mi avvicino alla mia ospite, prendo la sua mano e tento di baciarla.
Sfilo rapida la mano prima che questo tizio possa posare le sue labbra sulla mia pelle. Sento però il suo respiro sulla mia mano, un respiro stranamente freddo.
"Prego Monsieur, non sono avezza a certe smancerie"
"Madame, non era mia intenzione offenderVI!
"Meglio...ma ditemi...perché sono qui?"
"Desideravo parlarVi e ... vederVI ..."

Sento la voce sottile, con note leggermente acute, stridule, viscida del conte. Mi irrita questo suo atteggiamento.

"Vedermi?! Perché mai? Cosa succede?"
"Madame, Vi prego non è il caso che Vi agitiate!"
"Conte Chaisy se avete qualcosa da dirmi, fatelo in fretta!"
Avanzo di qualche passo e sussurro: "Non siate prevenuta nei miei confronti, desidero solo parlarVi ..."
"Cosa volete dirmi?"
Sorrido, mi avvicino alla scrivania dove è posto un vassoio su cui si trovano due bicchieri e una bottiglia di vino rosso e lo verso. Poi prendo i bicchieri, uno lo porgo alla mia ospite.

"Prego Madame, fatemi compagnia!"
Guardo dritto negli occhi l'uomo e ribatto: "Vi ringrazio ma non è mia abitudine bere a quest'ora! Piuttosto, non mi avete ancora detto il motivo di questo incontro notturno!"
"Incontro notturno!? ... Non credete di esagerare?"
"Non è ancora l'alba e non saprei come definire questo nostro colloquio!"
"Madame, insisto ... vorrei che mi faceste compagnia con un buon bicchiere di vino, il migliore delle mie cantine."
"Conte Chaisy cosa volete da me?"
Avanzo porgo con insistenza il bicchiere e sussurro ammiccante: "Fatemi compagnia ..."
Mi allontano di scatto e ribatto: "Che cosa intendete dire? Su, avanti, parlate!" Rispondo minacciosa.
"Madame, ma perché Vi siete messa sulla difensiva? Io non ho alcuna intenzione di farvi del male ..."
Sorrido sarcastica e ribatto: "E nemmeno io!"
"Ma cosa dite madame Françoise?! Una dama a modo non parla in questo modo!"
"Conte Claisy, il nostro soggiorno nella Vostra casa termina qui." Rispondo andando verso la porta.
"No. Aspettate! Dove volete andare?"
"Dobbiamo riprendere immediatamente il nostro viaggio! Grazie per la Vostra ospitalità. Lascerò una lauta ricompensa al maggiordomo per il disturbo che Vi abbiamo arrecato." Giro la maniglia ma la porta è chiusa a chiave. "Il Vostro maggiordomo ci ha chiusi dentro! Cos'è questa storia?"

Mi volto di scatto e guardo dritto negli occhi quest'uomo. I suoi occhi .... Sono così strani, grigi, profondi, sembrano voler leggere l'anima, o volerla succhiare via.

Avanzo e rispondo: "Non ha chiuso dentro me ma Voi!"
"Cosa?!"
"Avrei voluto che Vi deliziaste del vino delle mie cantine per poi assaporare ciò che io ho da offrirVI!"
Sgrano gli occhi e sussurro: "Voi siete pazzo!"
"E Voi la donna della mia vita!"
Sorriso minacciosa e sussurro: "Cosa Ve lo fa pensare? Non ci conosciamo e poi dimenticate che sono una donna sposata."
Guardo la sua mano e ribatto: "State mentendo! ... Una donna sposata sfoggia il suo anello nuziale e Voi non l'avete, quindi la Vostra è una pietosa bugia! Quell'uomo che è con Voi molto probabilmente è un Vostro parente oppure il Vostro amante. Farò di Voi la mia donna, la mia sposa ..."
Vedo l'uomo avanzare verso di me, porto la mano alla tasca, tiro fuori lo stiletto e glielo punto alla gola premendolo con forza, poi digrigno: "Aprite immediatamente la porta se non volete che sporchi il pavimento con Vostro sangue!"
"Madame Françoise se Vi avessi almeno per una volta morirei felice!"

Con un gesto rapido colpisco l'uomo al braccio sinistro, lo sento lamentarsi appena.

"Ma cosa mi avete fatto?" Dico portandomi la mano alla ferita.
"Aprite immediatamente la porta!"
"Solo se accetterete di diventare mia moglie ..."
"Siete un uomo malato!"
"No .. sono perdutamente innamorato di Voi e desidero con tutto il mio essere che siate mia! ... Non sono geloso del Vostro passato, farò di Voi la mia sposa, la mia donna!"
"VI HO DETTO DI APRIRE LA PORTA!"
"Non posso, non ho la chiave!"
"Allora ordinate il Vostro servitore di farlo!" dico puntando nuovamente lo stiletto verso l'uomo.
"Credete davvero di farmi paura Françoise? Un semplice stiletto non può certouccidermi! ... Da una donna poi!"
Osservo sopra il camino, ci sono due spade incrociate tra loro, ne afferro una e puntandola contro il mio avversario dico: "Non ho mai ucciso un uomo disarmato!" Afferro l'altra lama, gliela lancio e digrigno: "In guardia!"
Afferro la spada al volo e sussurro: "Cosa?! Voi vorreste batterVi con me! Ah ahah ..."

Quest'uomo ride mentre afferra la spada, come tutti gli uomini pensa che una donna non possa maneggiare le armi. Ma quanto si sbaglia!

"Avete forse paura di batterVi con una donna?"
"Non l'ho mai fatto in vita mia ma se è il prezzo che debbo pagare per averVi allora lo farò!"
"Voi siete pazzo! IN GUARDIA!"

Il nostro duello ha inizio, non lascio spazio al mio avversario, è annichilito, non si aspettava che gli tenessi testa, indietreggia, leggo sul suo volto l'espressione di un uomo smarrito, sorpreso, poi mi dice con affanno: "Siete ancora più bella con i capelli ribelli .... Ma Voi non siete una donna come le altre ... siete una dea ... la mia dea!"




Mi giro con fatica nel letto, sento il posto accanto al mio vuoto, apro lentamente le palpebre, mi accorgo che Oscar non c'è.
La cerco in bagno, non c'è, non è nella stanza. Mi vesto rapidamente e correndo per i corridoi la cerco disperatamente.
Ho in mano una piccola bugia per illuminare questi corridoi. Sembrano tutti uguali. Ad ogni passo sento scricchiolii sinistri provenire tutto intorno, senza dubbio sarà suggestione, deve essere il pavimento il legno che fa questo rumore. A parte questi strani scricchiolii non si sente nulla, non c'è nessun servitore in giro per il palazzo, tutto tace, che stranezza.



Anche se con fatica continuo a destreggiarmi con la mia ospite, tra un colpo di lama e l'altro dico: "Françoise chi siete?"
"Chi siete Voi piuttosto!" Rispondo piccata mentre paro e rispondo al suo colpo. Nonostante la malattia riesco ancora a destreggiarmi bene con la spada in mano!
"Un uomo che aspettava Voi!"
"Non siete il mio tipo ... e poi Vi ho già detto che sono sposata!"
"Mentite! ... Paff .. paf f ... Voi non siete affatto sposata!"
"Certo che lo sono" Rispondo decisa. Inizio ad essere tufa di questo tizio. Accelero i movimenti, ruoto rapida il polso e disarmo il mio avversario.
Poi punto la lama al suo petto ed aggiungo: "Ed ora .... aprite quella porta!"
"Paff ... paff ... siete un demonio! Ma chi siete?"
"Una donna ..... solo una donna!" Poi abbasso la lama e taglio di netto i suoi pantaloni.
"Françoise, finalmente Vi siete convinta! Vedrete, Vi farò felice!"
"Certo .... avvicinatevi pure .... eVi passerò da parte a parte!"
"Non lo farete mai!" Rispondo avvicinandomi.

Vedo quest'uomo cercare di avvicinarsi, rimane incastrato nelle sue braghe, inciampa, tenta di reggersi in piedi saltellando, si dimena, tenta di aggrapparsi ad una sedia ma finisce a terra.
"ah ahahah"
Scoppio a ride mentre vedo un mazzo di chiavi rotolare per la stanza, veloce mi piego e le afferro. Mi avvicino alla porta, provo una chiave ed apro.
"A non rivederVi, Monsieur. E grazie per l'ospitalità!"
"NOOOO ASPETTATE! ... FRANçOISE DIVENTATE MIA MOGLIE!"

Esco, mi volto, chiudo la porta, infilo la chiave e giro fino a fare scattare la serratura. Poi mi allontano alla ricerca di Andrè e degli altri uomini per lasciare questa casa in fretta.
Batto i pugni sulla porta, urlo: "FRANçOISE TORNATE INDIETRO! IO VI AMO! ... VI ASPETTAVO DA TANTO TEMPO... FRANçOISEEEE...
Sento la voce del conte sempre più lontano finchè, ruotato un angolo, vedo Andrè tutto trafelato cercarmi.

Vedo Oscar venirmi incontro correndo, domando: "Dove sei stata?"
"Andrè .... andiamo via!"
"Oscar cosa succede?"
"Il nostro anfitrione è solo un pazzo maniaco. Meglio partire in fretta! Forza!"
"Si ... certo! Andiamo a cercare i nostri amici! ...Sono nell' altra parte del palazzo! Ma possibile che con tutto questo trambusto la servitù non sia svegliata?!"
"Qui la servitù è complice di quel pazzo! Soprattutto il maggiordomo! Meglio ripartire subito .... e non toccare più nulla. Andrè ... con tutto il rumore che ho fatto non ti sei neppure svegliato!"
Rallento appena il passo e sussurro: "Vuoi dire che nelle pietanze hanno messo dei sonniferi?"
"O qualche droga .... non saprei, ma di sicuro c'era qualcosa!!"
"Oscar ma ... e va bene, mi dirai tutto dopo, adesso andiamo da Alain e Gerard!" dico correndo dietro ad Oscar.
"Certo ... ma dobbiamo prima prendere le nostre borse! Forza Andrè!!"
"Si ... si ..."



Raggiungiamo veloci la nostra stanza, Andrè raccoglie le nostre cose e usciamo veloci. Attraversiamo tutto il palazzo in un'atmosfera spettrale, sembra che sia tutto disabitato. Raggiunta la stanza dei nostri amici apriamo la porta senza neppure bussare.
"Alain, Gerard. In piedi, veloci!"
".... Ronfff ..... ronff ...."
"Andrè .... dormono! Lo vedi?"

Osservo i nostri amici distesi nel letto, dormire di un sonno profondo che sa di finto, indotto.

"Si, hai ragione! Era una trappola!" poi scuoto i miei amici. "Forza svegliatevi! dobbiamo andare via!"
"Ohhh che mal di testa! ... ho sonno.... ronff ..."
"Sveglia!!" Scuoto Gerard con vigore, lo vedo aprire gli occhi con difficoltà e biascicare "Uhm .. sonno .... presto ...ronff"
"Dannazione André, cosa facciamo!" poi vedo un catino pieno d'acqua, l'afferro e lo gettoloro addosso. "FORZA MUOVETEVI!"
"ARGH!! COMANDANTE!!!"
"Presto, rivestitevi in fretta, dobbiamo andare via!"
"Eh ... si si ... ma ... cosa è successo? E poi .... cosa ci fate vestita così?!"
"Vestita come? Io ho sempre vestito così! Su avanti, poche chiacchiere!"
"Uh ... Sissignore!" Poi scatto in piedi e mi metto sugli attenti.
"HO DETTO DI MUOVERVI!"
Scattiamo veloci, ci vestiamo, raccogliamo le nostre cose e in meno di un attimo siamo pronti.
"Andrè ... Ma cosa è successo?!"
"Non lo so. Oscar ce lo spiegherà dopo ma sospetto che qualcosa di losco aleggia intorno alla figura del conte!"
"E allora andiamo ... peccato solo non poter fare colazione ..... " Rispondo mentre afferro qualche frutto rimasto dalla cena.
"Beh ... sempre meglio di niente, non trovi amico?!"
"Oh Alain!"


Usciamo dal palazzo, raggiungiamo le scuderie e troviamo la nostra carrozza ben sistemata ed i due cavalli che mangiano tranquilli il fieno.
Mi avvicino a César, poso una carezza sul suo muso e sussurro "Siamo qui amico mio .... è ora di ripartire!" Poi mi volto verso gli altri ed ordino decisa: "Forza, sistemiamo i cavalli e partiamo!"
"Agli ordini Comandante!"
Gerard ribatte: "Ma con tutto il rumore che abbiamo fatto possibile che non abbiamo visto nessuno?!"
"Questo posto è davvero strano! Su forza, muoviamoci, prima partiamo e meglio sarà!"
Sistemiamo la carrozza nel mezzo del cortile, portiamo fuori i due cavalli, questi animali sono davvero splendidi, forti ed ubbidienti. Li leghiamo alla carrozza e, proprio quando siamo pronti per partire, sentiamo una voce sottile, acuta, giungere dalle nostre spalle.
"Signori ... volete forse partire così? Senza neppure salutarci? Sapete che non è affatto gentile da parte vostra?!"
Dall'alto della carrozza rispondo: "AMICO, SE MADAME FRANCOISE HA DECISO IN QUESTO MODO, UN MOTIVO CI SARA'. VA AL DIAVOLO!" tiro veloce i cavalli al galoppo. "AHHHHH ...."
Vedo i miei ospiti fuggire, la reincarnazione della mia splendida moglie abbandonarmi.
"TORNATE QUI!!!! VOI SIETE MIAAAAA!"
"Alain hai sentito? Ma cosa si è messo in testo quel pazzo?"
"Non saprei ... ma alla prima occasione dovremo chiederlo al comandante!"
Vedo la carrozza allontanarsi in tutta fretta, mi accascio al suolo in un pianto liberatorio e tra i singhiozzi farfuglio: "Françoise ... mia amata Francçise! Bouuuu ...."

Io e teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora