L'ultima notte in Francia

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Sono a cassetta con Gerard, abbiamo attraversato pianure e foreste, sono stanco e la sera è piuttosto fredda, mi stringo nella mia cappa e dico al mio amico: "Spero davvero che riusciremo da entrare almeno a Briançons, i cavalli sono esausti, hanno bisogno di mangiare bene e di riposare almeno una notte al caldo."
"Solo i cavalli Alain? Io certo non mi lamento ma passi André, come sappiamo ha quella brutta ferita e nonostante le poche cure tiene duro ma il comandante sta davvero male! Certo, non si lamenta, ha una fibra forte ma si vede che sta soffrendo molto! ... Almeno questa notte ha bisogno di dormire in un letto comodo."
"Inizio a credere che appena varcato il confine ci converrà fermarci qualche giorno e chiedere un consulto ad un medico! Ma ora vediamo di entrare in città ..... guarda, siamo arrivati!"
"Speriamo che almeno qui ci lasciano entrare! ... Ah quanto ci costa aver buttato giù la Bastiglia!"
"Ah ahahah ah!!! Alain ... la tua espressione è impagabile!!"
Mi gratto in testa e ribatto: "Amico, sapessi .... non mi manca affatto la mia vecchia vita fatta di pulci, di turni di guardia per mantenere ordine quella maledettissima città."
"E i bordelli? Quelli non ti mancano?"
Divento serio e rispondo in un sussurro: "No ... nemmeno quelli mi mancano ..."
"AAAAHHHH Non ci credo affatto Alain!!"
"Credici, sono serio."


Osservo il mio Andrè, ha gli occhi chiusi, la testa appoggiata a me mentre con un braccio mi stringe a se. Sento il suo respiro tra i miei capelli ed il calore del suo corpo contro il mio. Però sono stanca ..... sento che ogni giorno che passa le forza mi vengono meno .... ho la testa pesante, credo di avere un poco di febbre.
La carrozza procede lenta, il passo cadenzato ci ha cullati finora. Guado fuori dal finestrino e vedo la città di Briançons davanti a noi, con le sue alte mura ed il fiume a proteggerla.
Siamo quasi giunti all'ingresso, faccio un bel respiro e sveglio Andrè.
"Andrè .... svegliati ....."
"Oscarrr .... cosa succede? ... Spero che non ci siano i soldati!"
"Ci sono senza dubbio, pensi di riuscire a reggerti?"
Mi raddrizzo con molta fatica e sussurro: "Certo ..."
"Bene .... ora non ci resta che sperare di poter entrare in città ..... " Sussurro appena, con voce stanca.
Guardo la mia amata e dico: "Hai di nuovo la febbre, vero?"
"Uhm .... non ne posso essere sicura .... però sono stanca ....." Rispondo appoggiandomi ad Andrè. Ho bisogno di un bagno caldo ed un letto ..... è tutto quello che vorrei in questo momento. Mi mancano anche Nanny e persino mio padre!
"Non avrei mai immaginato che un giorno ci saremmo trovati in una situazione simile! ... Ancora stento a credere che tu ed io ... Ohhh mi sembra quasi che sia stato un sogno e che tu ed io siamo quelli di un tempo."
Osservo Andrè, ha uno sguardo così dolce, innamorato. Ogni tanto mi domando se lo abbia sempre avuto e sono solo io a non essermene mai accorta! Chissà .... poso una carezza sul suo viso, stringo forte la sua mano e sussurro piano "Ecco ..... ci siamo, ora non resta che sperare in bene Andrè!"
"Sai ... ho pensato che se riusciremo ad entrare in città ..."
"Uhm ... dimmi ......"
"Vorrei checi sposassimo ma poi penso al generale a tua madre e mia nonna e ... forse è meglio aspettare, Venezia è la città più bella per celebrare un matrimonio."
"Andrè ..... sei sempre così dolce!!" Sussurro appena stringendomi un poco a lui.
Dall'alto della cassetta scruto le porte di ingressoalla città fortificata, ci sono i soldati.

"Gerard, eccoci! ... Incrociamo le dita amico mio e speriamo che almeno qui ci lasciano entrare!"
"Speriamo bene..."

"Ehi voi, fermatevi! Chi siete e perchè volete entrare in città?!"
Tiro le redini e dico: "Come perché? Siamo viaggiatori stanchi e affamati in cerca di ristoro."
"Viaggiatori? Uhm .... in quanti siete?!"
"In quattro. All'interno della vettura ci sono due passeggeri, una coppietta di sposini."
"Sposini? UHm ... e cosa ci fanno due sposini in viaggio?!!"
"Come sarebbe cosa ci fanno? Ma un bel viaggetto romantico! Ah ahah ... beh ... si, insomma il viaggio lo fanno ma perché hanno deciso di trasferirsi nella loro terra di origine!"
"Ah ... e di dove sarebbero .... i due sposini?!"
"Di Lione."
"Ma Lione è da un'altra parte!! Cosa mi stai raccontando?!! Mi credi forse un ignorante?!!"
"Ah ahah ... Si si, hai ragione! Beh ... ragione che Lione si trovi dall'altra parte, non perchè tu sia un ignorante, me ne guarderei bene!"
"Uhm .... di te non mi fido affatto. Comunque per entrare in città bisogna pagare il pedaggio .... uhm ... quattro persone .... due cavalli ed una carrozza ...... fanno vediamo un po' ... due luigi d'oro"
"Uhm ... non sapevo che per entrare in questa città si pagasse!"
"Eh ..... ormai è così ovunque!! Allora ..... li hai questi luigi?!"
L'altro soldato ribatte divertito: "Dunque per entrare in città dovete versare un Luigi a ciascun soldato! Se Vi sta bene è così altrimenti prendete il bosco e che gli sposini si vadano a divertire all'aria aperta! Prendere o lasciare!"
"Oh ... ecco .... scendo un attimo e chiedo ai miei padroni ...."


Vedo lo sportello spalancarsi, è Alain, domando: "Cosa succede?"
"Ecco ... i soldati, per lasciarci entrare, vogliono due luigi ..... cosa faccio?"
"Uhm ... soldati dici? Altro che soldati, questi sono mercenari!" dico tirando fuori dalla tasca le monete. "Ecco, prendi!"
"Grazie!! Consegno ed entriamo! Preferenze per la locanda?"
"Dobbiamo cercare un posto pulito provvisto di stalla per i cavalli."
"Va bene .... non vedo l'ora di dormire in un letto!!" Poi chiudo lo sportello, mi avvicino ai soldati e consegno le monete. "Ecco a voi. Potete almeno consigliarci una locanda pulita?!"


"André, a quanto pare qui i soldati sono corrotti."
"Beh ... si arrangeranno per sopravvivere Oscar! Ora non ci resta che trovare una locanda!"
"Già ... la solita storia!"
"Stiamo lasciando un paese allo sfascio, questo lo sappiamo bene purtroppo!"


Sentiamo la carrozza ripartire, avanziamo nella Grand Rue fino a raggiungere una locanda.
Poi sentiamo la voce di Alain: "Vado a vedere se c'è posto per noi! Voi non scapate, mi raccomando!"
"Scappare? E sentiamo dove dovremmo andare?"
"Ah ahah ... non saprei. Ma non abbandonatemi qui!!" Poi entro veloce nella locanda.

"Andrè, speriamo che ci sia posto e che sia una locanda pulita e per bene ..... non vorrei che Alain si confondesse!"
"Alain confondersi?! Allora non lo conosci! Vedrai che ci porterà nel posto giusto."
"Uhm ... lo spero ......"
Dopo poco vedo tornare Alain sorridente. "Bene, c'è posto per tutti! Andrè, Com .. ehm .. Madame, ce la fate a scendere?"
"Io si, ma devi aiutare André!"
"Bene! Allora Voi scendete, a lui ci penso io!"
Scendo rapida dalla carrozza, sollevando con attenzione le gonne per non inciampare, e attendo che Alain aiuti André.


"Su amico, appoggiati a me!"
"Si .... grazie Alain, fai piano!" Mi appoggio ad Alain e piano scendo dalla carrozza, con fatica e lentezza. "Aiutami ad entrare, per favore"
"Dai André, tra poco potrai riposare in un bel letto! Ti farò portare la cena in camera, così tu e il ... oh beh ... tua moglie potrete stare tranquilli!"
"Alain .... mi faresti una cortesia?"Domando a voce bassa, per non farmi sentire da Oscar.
"Dimmi amico!"
"Chiedi un bagno caldo per Oscar ... e .... potresti comprare dei cioccolatini per lei? Vorrei farle una sorpresa .... è così stanca!"
"Ma si ... certo! Non appena ti porterò nella camera, andrò dritto di filata a comprare i cioccolatini per la tua vivace sposina! Ih ih ..."
"Grazie Alain .... sei un vero amico!"



Raggiungiamo la stanza salendo una scala in legno, Alain mi sorregge con pazienza e mi aiuta a salire. Ogni scalino è un supplizio. Oscar è dietro di noi mentre Gerard si sta occupando dei cavalli e della carrozza. La sento tossire alle nostre spalle, piccoli colpi che cerca di dissimulare. Il locandiere apre la porta ed Alain mi aiuta a sedermi su una poltroncina. Poi esce, mi saluta facendomi un occhiolino, mentre Oscar si guarda attorno e posa a terra la nostra borsa da viaggio.

"André, la tua ferita deve essere vista da un medico! ... Dirò al locandiere di far venire il medico del paese!"
"Si .... magari dopo però. Ho chiesto ad Alain di farti preparare un bagno caldo, ne hai bisogno Oscar. Devi scaldarti e rilassarti! Dovrebbe arrivare a momenti l'acqua calda!"
Osservo Oscar, ha un'aria davvero stanca, sembra persino più magra del solito. È pallida, troppo pallida, ed ogni tanto la sento tossire.
"Ho bisogno di un bagno caldo e di riposare . André, domani mattina lasceremo il paese, saremo al sicuro solo quando saremo sul suolo italico!"
"Si, lo penso anche io. E non vedo l'ora di varcare il confine! E poi Oscar ... promettimi che ti farai vedere da un medico! Oscar .... io ..... ti amo Oscar. Promettimi che farai tutto ciò che dovrai fare per guarire!"
Mi avvicino a piccoli passi, lo guardo e sussurro timidamente: "Si, André, lo farò. Voglio guarire per dividere la mia vita con te."
"Oscar ...... sposami!! E' tutto quello che desidero!!" Sorrido felice nel vedere le gote rosse dalla mia Oscar, emozionata, imbarazzata. Poi un tocco deciso alla porta ci riporta alla realtà
TOC TOCTOC
"AVANTI!"
Vediamo entrare alcune cameriere con diversi secchi colmi di acqua.
"Signore .... ci hanno ordinato di preparare un bagno caldo!"

Osservo le cameriere rovesciare i secchi nella piccola tinozza, poi lasciano la stanza sorridendo.
"Madame, il bagno è pronto. Vi abbiamo lasciato un secchio di acqua calda ed uno con quella fredda. I teli sono già dietro al paravento. A più tardi!"
Mi guardo attorno, la vasca è stata collocata dietro al paravento, purtroppo la stanza non dispone di una sala da bagno separata. Osservo Andrè, è appoggiato stancamente alla poltrona, mi sorride un poco malizioso, dovrò fare il bagno con lui nella stanza, non posso di certo chiedergli di andarsene. Ma in fondo, dalla sua posizione, non potrà vedere nulla.

"Non preoccuparti per me, ti aspetterò qui. E poi, se non ti dispiace, dopo dovrai aiutarmi a rinfrescarmi un poco, da solo non ci riuscirei! ... Beh ... sempre se non ti dispiace!?"

"Oh .... lo farò ... con piacere ...." Rispondo imbarazzata, mentre vado dietro al paravento. Sfilo il vestito, lo appoggio in un angolo e mi immergo nell'acqua calda, lasciando che il suo tepore entri nelle mie carni, fino a scaldarmi tutta.
Andrè è di là, a poca distanza da me. Certo, ci siamo amati, ma .... è stato tutto così naturale ..... venuto da se, così. Nel buio di una notte, un poco disperata. Ora invece lui è qui, vicino a me, seduto al di là del paravento. E' .... imbarazzante.
Mi passo il sapone sulle braccia, sul collo e poi sul petto, mentre penso che vorrei ripetere l'esperienza del boschetto. Andrè è stato dolce, premuroso, appassionato ed attento. Ma eravamo disperati, adesso vorrei poter sentire ogni momento, capire meglio e amarlo come merita. Poi lavo i capelli, sono pieni di polvere. Passo il sapone e poi li sciacquo con acqua e aceto, per renderli morbidi e lucenti.



Osservo Oscar, si avvicina a passi lenti al paravento e scompare alla mia vista. Chiudo gli occhi e mi rilasso, in attesa che torni da me. Sento il fruscio dei suoi abiti mentre scivolano a terra sfiorando la sua pelle. Ecco, vorrei essere seta, per accarezzare così la sua pelle.
Poi segue il rumore dell'acqua, Oscar deve essere entrata nel bacile, sento lo scroscio dell'acqua che esce fuori, forse per l'impeto con cui Oscar si è lasciata cadere.
Il rumore leggero del sapone sulla sua pelle .... ricordo tutti i baci che ho dato su quella pelle, in quell'unica notte che Nostro Signore ci ha concesso. Ma ne seguiranno altre .... Oscar mi ama, ricambia i miei sentimenti.
Uno scroscio più deciso mi fa aprire gli occhi, preoccupato. Poi mi rendo conto che deve essere lei che sciacqua i suoi splendidi capelli. Ecco, tra poco la sentirò uscire .... e coprirsi con i teli che le cameriere le hanno lasciato.
Signore .... grazie per avermi lasciato in vita, un solo attimo con lei vale qualsiasi ferita, qualsiasi dolore.

Esco dalla vasca, afferro un telo e mi ci avvolgo. "Andrè .... ho quasi fatto! Mi vesto e sono da te!"
"Va bene Oscar! ... Prendo i vestiti puliti!" dico alzandomi con molta fatica. Apro la borsa e con lentezza tiro fuori gli abiti per la notte.
"Grazie Andrè .... potresti allungarmi il mio ... mi sono dimenticata di prendere la mia camicia ....." Domando imbarazzata.
"Si ... aspetta!" tiro fuori dalla borsa anche la sua camicia e, da dietro il paravento, allungo la mano per porgergliela. "Ecco tieni!"

Vedo la mano di Andrè sporgere appena, lui è sempre così gentile e pieno di attenzioni. Prendo la camicia sfiorando appena la sua mano, poi sussurro "Grazie Andrè".
Lascio cadere a terra il telo e infilo la camicia.
Poi scalza, piano, esco dal paravento e raggiungo Andrè.

Osservo Oscar uscire a passo lento, posando i suoi piedini scalzi sul legno del pavimento. La camicia la copre fino a terra, lasciando in vista solo le sue braccia e parte del petto.
Sento bussare e dico: "Oscar, apro la porta."
"Ce la fai Andrè?!"
"Si .." rispondo mentre mi avvicino alla porta e l'apro. E' la cameriera.
"Signore, ho portato la cena e come ha chiesto Vostra moglie nel vassoio c'è anche la cioccolata. E' bollente così ci vorrà un bel poco di tempo per poterla bere."
"Grazie ... ecco ..... potete posarla Voi sul tavolino?"
"Ma si, certo!" poso il vassoio e domando: "Avete bisogno di altro?"
"No, grazie mille Mademoiselle!"
"Bene, con permesso."
La cameriera sta per uscire quando vedo entrare Alain con un sacchetto, mi dice: "Ecco qua amico, ti ho preso ciò che mi hai chiesto. Se non hai più bisogno di me, vado nella mia stanza, sai anche i caproni hanno bisogno di un bagno! Ah ahah ..."
"Grazie mille Alain! Sei stato gentilissimo!" Afferro il sacchetto soddisfatto, sono certo che Oscar sarà felice.
"A dopo André ... buona notte!"
"Buona notte amico mio! A domani ....e mi raccomando .... non importunare le cameriere!"
Sorrido e rispondo: "Alain sei incorreggibile! E poi quello che importuna le ragazze sei tu non io! Ah ah ..."



"Andrè, vuoi che ti aiuti a cambiarti prima di cena?"
"Si ... si Oscar ... Grazie!" Rispondo mentre poso il sacchetto dei cioccolatini sul tavolo.
"Uhm ... André, sento il profumo della cioccolata calda, sono sicura che è buonissima!"
"Lo spero ..... e guarda che controllerò che tu prima faccia cena!! Devi mangiare Oscar!"
"Siii ... sta tranquillo André! Non ho nessuna intenzione di mettere ancora a repentaglio la mia salute!"
"Bene Andrè .... ora tocca a te il lavaggio!! Forza, ti aiuto a togliere la camicia ed i pantaloni?"
"Beh ... ecco ... si."

Non è possibile! Questa volta è Oscar a mettermi in imbarazzo!

"Ecco io con una mano non posso farcela, la spalla mi fa ancora male ed è tutta indolenzita."

"Stai tranquillo, ci penso io a te!" Poi piano sbottono la sua camicia e la faccio scivolare lungo le spalle, fino a lasciarlo a dorso nudo. Accompagno la camicia nella sua discesa, sentendo il calore della sua pelle sotto al tessuto.
Sollevo lo sguardo, imbarazzata, e vedo Andrè rosso in volto, forse ancora più imbarazzato di quanto lo sia io.

" ... Oscar ... scusami ma ... lasciami provare a togliere i pantaloni ... magari ci riesco senza il tuo aiuto."
"Si....si, certo. Magari .... se riesci a sbottonarli almeno ....
Con movimenti lenti ma decisi vado dietro il paravento e mi slaccio i pantaloni e con non poca fatica riesco a buttarli giù, mi libero delle coullottes, entro nella vasca e con una sola mano comincio a passarmi la pezza sul corpo ma riesco a fare ben poco.
"Aspetta André!! Ti aiuto!! Tu .... devi fare attenzione alla ferita!!"
Poi piano mi affaccio dietro al paravento, rossa in viso dallo spettacolo che vedo. André, immerso fino alla vita nella tinozza, con in mano una pezza che cerca di lavarsi. È così.....bello!! La sua pelle è leggermente ambrata, è così sensuale!!
"Oscar ho bisogno del tuo aiuto, non riesco a lavarmi dietro la schiena ... però fa attenzione alla fasciatura, meglio non bagnarla! ... Oscar forse sarebbe il caso che tu le dessi un'occhiata, infondo hai visto molte ferite di arma da fuoco."
"Si .... si. Prima ti aiuto a lavarti un poco. Poi pulisco la ferita!!! Su, dammi la pezza ed il sapone!!"
Poi mi inginocchio alle sue spalle ed inizio a passare piano il sapone sulla sua pelle. Il suo profumo mi fa sentire a casa.
Sento la pezza accarezzarmi la pelle, al pensiero che è la mano di Oscar a guidarla mi fa impazzire, comincio quasi a tremare, non resisto, afferro la sua mano e la induco a fronteggiarmi, preso dal desiderio la bacio prima con tenerezza poi con passione, sussurro: "Ti amo Oscar ..."
"André....ma.....cosa....." sento le sue labbra sulle mie, il desiderio di accarezzarlo, di sentire la sua pelle contro la mia, si fa pressante, quasi urgente.
"Tu....tu sei ferito .... non ...."
Mi allontano appena dalla sua bocca e sussurro: "Io cosa?!" Poi la bacio ancora e ancora ...
"Oh André......"
Poi André esce dalla tinozza, mi guarda con passione. Mi sembra che il suo sguardo sia caldo, che voglia abbracciarmi, scaldarmi ed amarmi.
Mi prende per mano e, nudo, mi porta con sé davanti al letto.
Bacio ancora la mia amata Oscar poi mi allontano afferro un asciugamani e mi asciugo in fretta, l'avvicino nuovamente, con le mani afferro delicatamente il suo viso, la bacio ancora e sussurro appena: "Ti voglio ... ti desidero da impazzire ...."
"Io....anche io....però io....non so .... cosa fare. Oh André!!!"
"Nulla! ... Non devi fare nulla! ... Abbandonati al mio amore ..." dico spingendola delicatamente sul letto mentre mi impadronisco nuovamente della sua bocca.

André è così dolce, premuroso e sicuro di sé. Mi abbandono a lui, alle sue mani, alla sua bocca. Finché non sento un piccolo gemito di dolore.
"André...la ferita....ti fa male?!!"
"Un poco ma ... non importa, non è nulla di grave! ... Ti voglio Oscar, vuoi essere ancora mia?"
"Si André!! Insegnami .... ad amarti!!!"
"Non ho bisogno di insegnarti nulla! ... Amami ... saranno i nostri cuori a guidarci ..."
"Oh André!!! Ti amo.....ti amo!!!" Sussurro sulle sue labbra!
Tento di liberare dalla camicia la mia amata Oscar con una mano, lei mi aiuta, si lascia guidare dalle mie carezze sulla sua pelle ... la bacio ancora ....

Sento André scendere piano con i suoi baci, ogni bacio è un brivido sulla mia pelle. Il collo, le scapole, il petto....e poi la pancia e sempre più, dove non aveva ancora osato posare le sue labbra.



Sono disteso nel letto accanto al mio amico, protesto: "Gerard se qualcuno mi avresse detto che un giorno avrei diviso il letto con un uomo, non ci avrei mai creduto!"
"Alain smettila!!! Almeno questa notte abbiamo un letto comodo ed un tetto!!!"
"Si, si ma io avrei preferito una bella ... bionda con me."
"Oohhh....sei sempre il solito!!! Vorresti forse chiedere delle monete al comandante per andare con una donnina?!!"
"No! Ho chiuso con quella vita. Ho voglia di innamorarmi!"
"Uhm ..... davvero?!!! Faccio davvero fatica a crederti!! Ah ahahah"
"Credici! Beh non posso negare che avrei voglia di stringere una bella donna ma la vorrei solo per me."



Osservo Oscar, è rannicchiata su un fianco, sdraiata nel letto, con il lenzuolo a nasconderla, stretta a me. Piano passa una mano sul mio torace, in una carezza leggera.
"Oscar .... starei tutta la notte così .... con la tua mano che mi accarezza, ma tu devi fare cena .... e poi ho una sorpresa per te!"
"Una sorpresa?! Dici davvero? ... Non capisco ma perché?"
"Come perchè .... perchè ti amo, Oscar!! Su, ora ti aspetta la cena .... devi mangiare. Dimmi, come ti senti?"
Arrossisco e sussurro: "Ecco io ... Ma che domande fai? Su passami la camicia che ho fame!"
"Si ... eccola .... ma sappi che non c'è nulla di male a chiederti come ti senti!!" Poi prendo la sua camicia, attorcigliata tra le lenzuola, e gliela passo.
Allungo timidamente la mano e mormoro: "Grazie André!"
Osservo per un attimo Oscar, è imbarazzata, tiene il lenzuolo stretto sul petto, a coprirsi. È così dolce ... indifesa e disarmata.

Mi alzo dal letto con fatica, cerco le mie coulottes e le infilo, facendo attenzione a non usare il braccio ferito. Sento Oscar infilarsi la camicia e scendere piano dal letto. Poi un colpo di tosse, secco, mi volto di scatto e corro da lei.
"Coff ... coff ..." mi porto la mano alla bocca, la guardo,sussurro: "E' pulita, non è sporca di sangue."
"Oscar ..... ce la fai a sederti? Vuoi che ti aiuti?!" Domando preoccupato, senza neppure rendermi conto che nella mia condizione potrei fare ben poco per aiutarla. Questa dannata ferita mi impedisce di prendermi cura di lei come vorrei!
"Si ... ce la faccio da sola." dico sedendomi, poi guardo la cena e le tazze di cioccolato. "Ormai è diventato tutto freddo! ... Beh ... pazienza, in caserma ho mangiato di peggio!"
"Uhm ... si però .... mi dispiace, è solo colpa mia se la cena si è raffreddata. Scusami Oscar .... " Rispondo mentre mi siedo anche io a tavola. Non posso fare a meno di osservarla, sembra così fragile con la camicia da notte femminile, lunga, sottile. La vedo prendere un pezzetto di pane e mangiarlo. Mangia piano, poco per volta, forse anche con fatica.
"Non ti piace Oscar? Vuoi che chieda altro?" Domando preoccupato.
"No, va bene così! ... Vedi, ho fame ma al contempo non riesco a mangiare."
"Devi sforzarti Oscar, hai bisogno di nutrirti. Devi mangiare per guarire!" Poi prendo il cucchiaio e cerco di imboccarla, sorridendo alla sua faccia buffa.
"Ma no, lascia, faccio da me!"
"Ma a me fa piacere ..... e poi vorrei viziarti un poco ... posso?"
"Ecco ma io ... così mi metti a disagio!"
"Uff .... come vuoi tu allora. Mi arrendo, tu però mangia .... e poi avrai la tua sorpresa!"
"Ma lo sai che mi hai incuriosita?"
"Ih ih .... vedrai ...... ma prima finisci la cena! Su ..... ancora un cucchiaio di minestra!"
Continuo a mangiare il brodo caldo fino a finirlo tutto poi dico: "Avanti André, fammi vedere la tua sorpresa!"
"Ah ahahahah!! Conosco i tuoi punti deboli!! Bene, eccola qua!" Rispondo felice porgendole il sacchetto. Almeno ha finito tutta la minestra.
"Beh ... domani dobbiamo ripartire e voglio sentirmi bene!"
"Sono felice di vederti così decisa. Su, ora apri il tuo sacchetto!"
"Uhm ... vediamo di cosa si tratta!" Apro il sacchetto, guardo dentro esclamo: "Sono cioccolatini, i miei preferiti! ... Grazie André! Ma adesso li mangeremo tutti come quando eravamo ragazzi! ... Sapessi come mi mancano quei momenti!"
"Già .... mancano molto anche a me! Su vieni, mettiamoci comodi nel letto, mangiamo i cioccolatini e beviamo ancora un poco di vino! Voglio che tu stia comoda e al caldo!"
Seguo André, ci mettiamo a letto seduti, lo guardo teneramente.
"André, è tutto così strano, io e te qui ... in questo letto a mangiare cioccolatini! Ah ahah ... dai prendine un po'!"
"Si ... ne prendo uno .... tu però vieni qui, appoggiati a te .... sul lato dove sono ancora tutto intero però!"
Cambio di posto, mi siedo accanto a lui, assaggio un cioccolatino e dico: "Sono buonissimi!" poi ne tiro fuori uno dal sacchetto e imbocco il mio amore. "Tieni! Su ... mangia!"
"Uhm .... grazie Oscar!! Ah ahah ...... " Rido felice, Oscar è qui, nel letto con me, sorridente. Spero davvero che guarisca in fretta ....
"André la tua ferita va pulita e poi dovrò dare un'occhiata."
"Si .... ma prima mangia ancora un cioccolatino! Su ...... "
Lo guardo negli occhi, sono bellissimi, mi perdo in lui, sussurro: "Ti amo André!"
Avvicino le mie labbra alle sue, poi susurro "Anche io ti amo ... e ti vorrei ancora. Ma tu ... devi riposare"
Sento la voce roca di Andrè, percepisco tutto il suo desiderio e la sua passione, il suo amore e la sua attenzione.
Abbasso lo sguardo e mormoro: "Grandièr mi sorprendi, non ti facevo tanto temerario! Ricordati che non sono l'unica a non stare bene!"
"Si .... lo so, purtroppo lo so! Oscar .... puoi controllare la mia ferita? Non vorrei che si fosse aperta ....."
"Si, certo."

Inizio a togliere la benda dal torace di Andrè, piano piano la svolgo fino a liberare del tutto la ferita, facendo molta attenzione. L'ultimo strato è macchiato di sangue, sembra fresco, credo che la ferita si sia riaperta proprio da poco.
"Uhm ... devi fare più attenzione Andrè! Ora prendo una pezza bagnata e ti pulisco per bene!"
La osservo e dico: "Non è arrossata, quindi non si è infetta."
"Per fortuna! Ma credo che tu abbia fatto qualche movimento brusco! Devi stare più attendo Grandièr!" Passo la pezza sulla ferita per ripulirla per bene, poi prendo dalla borsa un barattolo che mi ha lasciato Lassonne e passo leggera l'unguento sulla ferita.
La guardo malizioso e rispondo: "Qualche movimento brusco?! ... Per te amore caro, farei qualsiasi cosa!"
"Andrè!! Sei .... sei .... uno sfacciato!!" Rispondo fintamente imbronciata.
Accarezzo il suo viso, la guardo con amore, la porto a me e la bacio.
"Ti amo Oscar ..."
"André ..."

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