Notizie dal Piemonte

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Palazzo Jarjayes


Sono seduto dietro la scrivania, tiro una, due boccate, vedo il fumo innalzarsi nello studio, mi alzo nervosamente, vado verso la finestra, il mio sguardo cade sulla fontana del parco, mi sembra di vedere Oscar e André duellare, quasi mi sembra sentire il tintinnio delle lame ... le loro voci. Mi mancano, è inutile cercare di nasconderlo. Mi manca mia figlia, lo so che è una donna. E mi manca anche Andrè, che la ama. Credo che l'abbia sempre amata. Forse è stata la decisione che abbia mai preso mettere Andrè al suo fianco.
Con stizza e a passo marziale lascio il mio studio, percorro il corridoio, scendo lo scalone e mi reco nel salone, lo sguardo finisce alla grande tela, il dipinto di mia figlia ....
Stringo con forza la pipa, sussurro: "Spero che tu stia bene ... mi chiedo se hai raggiunto il luogo dove trascorrerai il resto della tua vita! ... Sono tranquillo che André è con te ma i soldati di Bouillé?! ... Dio proteggi mio figlio!"

Vedo mio marito altero, guarda il dipinto della mia Oscar, lo sento sussurrare, mi avvicino, poso la mano sulla sua spalla e domando: "Augustin sei preoccupato?"
"Marguerite ...." mi volto e osservo mia moglie, poi sospiro ed aggiungo, "Si, sono molto preoccupato. Bouillè ha mandato dei soldati sulle loro tracce ..... sono certo che Oscar e Andrè se la sono cavata, li ho addestrati io. Però .... Oscar ...... è malata, cara. Non vorrei che fosse troppo debole o stanca per difendersi. Come vorrei avere loro notizie ....."
Sento la voce di mio marito, di solito così severa, spezzarsi quasi in un singhiozzo, mentre parla di nostra figlia.
"Oh caro! ... Mi chiedo dove saranno?! ... Spero che abbiano raggiunto il regno Sabaudo e siano sani e salvi!"

Udiamo dei passi, è Nanny.
"Signor Generale, nel salone c'è un ospite che attende Voi, è il Generale Bouillè."
Sospiro, mi sistemo la giacca, raddrizzo la schiena, mostro un bel sorriso di circostanza, senza eccessi, e raggiungo il salone a passo spedito.
"Buonasera Bouillè! A cosadevo il piacere della Vostra visita?"
"Jarjayes, noto con piacere che siete tranquillo ... beh io al Vostro posto non lo sarei affatto!"
"E per quale motivo, di grazia?" domando fintamente tranquilloe rilassato. Sempre dritto, impettito.
Sorrido, avanzo e rispondo: "I miei soldati sono sulle tracce di tuo figlio e appena troveranno lui e i suoi complici, finirà dritto alle Tuileries! ... Sai cosa gli aspetta?"
"Mio figlio? Ma sei per caso impazzito? TU, proprio tu, mi hai detto che è morto!! Ed ora vieni qui a dirmi che lo stai inseguendo? Mi stai mentendo? Vuoi forse farmi impazzire?!"
"Jarjayes, sai quanto me che tuo figlio è vivo e sta scappando ma i miei uomini sono sulle sue tracce! ... Vedrai che lo riporteranno a Parigi!"
"Se quello che dici è vero ..... sono sicuro che i tuoi uomini non lo prenderanno mai. Ih ih .... mio figlio ... l'ho addestrato personalmente!!" Rispondo fiero, Oscar se la caverà, adesso ne sono sicuro.
"Un solo uomo non può sfuggire a un intero esercito."
"Uno Jarjayes si! Ti ringrazio per la lieta novella che mi hai dato, mio figlio è vivo ..... avrà anche tradito la corona, ma è vivo! E come padre ne sono davvero felice!"
Stringo i denti e digrigno: "Jarjayes!! Non hai altri argomenti?"
"Certo, vuoi brindare con me? Lunga vita a mio figlio, in esilio certo, ma vivo!!"
Batto un pugno sul tavolo che è accanto a me, ribatto: "Jarjayes, ti avverto che con il tuo atteggiamento rischi anche tu l'accusa di alto tradimento!"
"Io? Io sono fedele alla corona, lo sai bene. Mi sono battuto contro i ribelli, io! Non hai nulla per rivolgermi una tale accusa. Bada Bouillè, se sei venuto nella mia casa per offendermi, puoi anche tornare alla tua scrivania!"Vecchio grassone, penso tra me e me. Prima o poi ti dorò tutto ciò che penso!
"Ciò non toglie che anche Voi siete un sovversivo, visto che Vi rallegrate per Vostro figlio!"
"Sono solo un padre, un buon padre." Rispondo fiero. Nonostante tutto, una volta passata la rabbia iniziale, sono fiero di Oscar.
"Non è così! Se foste stato un buon padre, non avreste allevato un traditore nella Vostra casa!"
"Ho insegnato a mio figlio ad usare la testa e farsi le sue idee. Mi rammarico che queste idee siano diverse dalle mie ..... ma resto fiero di lui. Non conosco nessun nobile che sia disposto a battersi per ciò in cui crede! La maggior parte passa il tempo a gozzovigliare! Ormai molti nobili, invece di camminare, potrebbero rotolare sul loro girovita!! Palloni gonfiati, pieni di grasso, incapaci di tenere in mano un'arma e pensare con la loro testa!! Sfruttatori, lussuriosi ..... "
"BASTA JARJAYES!"
"Certo, basta. la verità fa male!"
Indietreggio e concludo: "Sono venuto per darVi la notizia che a breve Vostro figlio tornerà a Parigi per occupare una delle tante celle delle Tuileries!"
"Sono certo che i Vostri soldati faranno ritorno da sconfitti, con le mani vuote, come la cella che avete preparato!"
"Vedremo, Jarjayes ... vedremo!" Ribatto lasciando il salone.
Sento dei passi leggeri alle mie spalle, poi una mano cercare la mia. Il suo profumo è inconfondibile, così come il suo tocco lieve, la sua pelle morbida. "Sono vivi Marguerite ...... e ormai saranno al sicuro! Quel pallone gonfiato è venuto qui nella speranza di carpirmi qualche informazione .... peggio per lui!"
"Oh Augustin ... ho paura ..."
"Cara .... nostro figlio è uno Jarjayes!! E poi è con Andrè! Vedrai ..... "
Sento le lacrime scendere copiose, sussurro: "Spero che sia come dici!"
"Ne sono certo cara, assolutamente certo! Conosco quell'uomo da troppi anni ...... vedrai che in qualche modo avremo loro notizie ....."
Entro nel salone asciugandomi le lacrime con il grembiule, sussurro: "Madame, ho servito la cena."
"Si Nanny .... siedi con noi, dobbiamo parlarti!"
"Io sedermi con Voi! Ma Madame!"
"Si .... forza, andiamo a tavola, così potremo parlare da tranquilli. Augustin, tu sei d'accordo con me, vero?"
"Ma certo! ... E poi Oscar sposerà Andrè! ... E tu Nanny sei sua nonna."
"Eh ... si ma ..... come volete Generale!"
Poi ci allontaniamo e raggiungiamo la sala da pranzo.









La notte è trascorsa, sono rimasto su questa poltrona, al fianco di Oscar, per vegliare su di lei. Ho cambiato le pezze sulla sua fronte, l'ho sorretta ad ogni colpo di tosse. Le ho asciugato il sudore dal viso.
Secondo il medico bisogna aspettare e sperare che la febbre scenda.




Mi reco nelle scuderie, vedo il mio amico seduto su una panca, lo raggiungo a passo lento, poso la mano sulla spalla e domando: "Tutto bene, Alain?"
Mi volto appena e sussurro: "Ah sei tu Gerard! ... Come può andare bene se il Comandante Oscar è moribonda?! ... E pensare che quel medico da strapazzo aveva promesso di fare l'impossibile per salvarla! ... Tzè ... tutte frottole!"
"Alain ..... il Comandante è una donna forte .... e testarda. Vedrai che ce la farà. E poi ..... c'è André con lei. Credo che amare ed essere amati possa aiutare! Non trovi?"
"Già ..." Poi sputo un filo di paglia che ho tra i denti.
"Alain .... lei ama André!! Lo sai vero?!" Osservo il mio amico, temo proprio che si sia innamorato!
"Si ... lo so ... Lo so dannazione!" Ribatto stizzito mentre mi alzo dalla panca. "Gerard lo sai che non ho mai amato una donna in vita mia .... beh ... mia madre a parte ma lei almeno in questo discorso non c'entra ahhhh ... pure la mia povera sorella! ... Ma che diavolo dico! Cosa c'entrano loro in questo momento? Ah .... non c'è dubbio: sono fuso.
"Vedi di togliertela dalla testa!! Lei ama André!"
"Ma come faccio?! Io l'amo! Te lo ripeto ... io l'amo! Capisci?!"
"Capisco tutto Alain, ma il comandante ama Andrè. Mettitelo bene in testa!! Che poi .... solo Andrè ha la pazienza necessaria per vivere una vita con lei"
Afferro per la giacca il mio amico e ribatto: "Ti assicuro che l'avrei anch'io! ... Quella bionda bellissima, mi entrata nella testa, nel cuore ... nel sangue!"
Spingo via il mio amico, lo guardo male ed aggiungo: "Forse è meglio se torni a Parigi .... non puoi continuare il viaggio con loro! Lo capisci questo, vero? LEI ama Andrè!!"
"Lo so dannazione, lo so! ... Ma mettiti al mio posto, come potrei andare via se la donna che amo rischia la vita!?"
"Ora basta!! Io vado a vedere come sta. Ma tu .... vedi di darti una bella calmata e farti passare queste strane idee!!"
Mi dimeno come un matto e ribatto: "Voglio una bottiglia! Vado in cucina!"
"Ecco .... ci manca solo che ti ubriachi!! Alain, tu ti stai cacciando in un grosso guaio!!"
"Per un'ubriacatura?"
"Non solo, e tu lo sai bene!!"
"Spiegati, perché non ti capisco!"
"Devi togliertela dalla testa, e ubriacandoti non risolverai nulla. La tua soluzione non è nell'alcool!!"
"Ahhhhhh basta! ...."

Poi vedo il mio amico allontanarsi verso le cucine. Spero davvero che non perda del tutto la testa ... o potrebbe venire alle mani con Andrè!

Sono passate troppe ora da quando Oscar ha bevuto, seppure a fatica, la medicina del dottore, la febbre sembra essere scesa un poco, ma resta comunque ancora calda. E poi non accenna a svegliarsi. Io le inumidisco un poco le labbra, cerco di idratarla in qualche modo, ma è tutto così difficile. Sono davvero preoccupato. Tengo stretta la sua mano, la porto alle labbra e la bacio. Poi poso una carezza sul suo viso quando sento un sussurro, un soffio appena.
"A .... Andrè ....."
Vedo le sue labbra schiudersi, sorrido felice, mi avvicino quasi mi avvento su di lei, la chiamo: "Oscar! Oscar, amore mio ... svegliati!"
"A ... Andrè ...." Sento la sua voce, il suo respiro vicino al mio, cerco di aprire gli occhi, ci provo, ma davvero non ce la faccio. "A ... Andrè .... io ...... acqua ..... " susurro appena, stanchissima, spossata.
"Oscar ..." mi precipito a prendere il bicchiere dell'acqua, glielo avvicino alla bocca, sussurro: "Bevi amore ..."
"S .... si", cerco di bere un poco di acqua, faccio davvero fatica. Sento una mano di Andrè sorreggermi la testa, non riesco neppure a tenerla su da sola.
"Coff ... coff ..." Un colpo di tosse, respiro a fatica.
"Andrè .... io .... ti amo ..... ricordalo ..... per sempre ..... se io .... non dovessi ......" Poi mi appoggia al cuscino, apro un poco di occhi, ho la vista appannata, non riesco a mettere a fuoco Andrè .... "Andrè ... sto .... sto morendo, vero?"
Spalanco gli occhi bagnati dalle lacrime e sussurro deciso: "Ma cosa dici?! Noi ci sposeremo e ... avremo dei bambini, tanti bambini! Vorrei avere una bambina bella come te, bionda con gli occhi azzurri ..."
"Coff .... coff ...... Vorrei .... anche io .... ma ... sono stanca ..... Andrè ....."
Abbraccio il mio amore e tra i singhiozzi dico: "Non lasciarmi! Resta con me! ... Ti prego Oscar!"

Sento le lacrime di Andrè cadere sul mio viso, piano, a fatica, alzo la mano e lo accarezzo. La sua pelle è ispida, forse non si è ancora tagliato la barba. Poi piano crollo addormentata. Riposo, non so per quanto tempo, sogno Andrè, noi due ragazzini, correre nei boschi, fare a botte, strapparci le camice, salire sugli alberi ..... sogno Andrè, uomo, forse ricercato da altre donne, e poi, la nostra notte. La nostra prima notte.

Vedo entrare lo zio di Oscar accompagnato dal medico e tra le lacrime domando: "Dottore, ditemi qualcosa! Perché Oscar non reagisce alla medicina che le avete somministrato?"
Mi avvicino alla nipote del mio amico, le tasto il polso, le tocco la fronte.
"Uhm ... la febbre sta scendendo ... più lentamente del previsto ma sta scendendo. Siete riuscito a farla bere un poco? È importante che beva"
"Non molto, solo un sorso ..."
"Uhm ... cercate di inumidirle le labbra .... vedrete che ce la farà. Intanto facciamo preparare un infuso, per abbassare la temperatura. E poi tenetele la fronte fresca, mi raccomando. E anche le braccia ed il collo"
"Si ... certo dottore! ... Farò tutto ciò che mi direte!"




Sono seduto in cucina davanti a un bicchiere e una bottiglia ormai vuota, la porto alla bocca, scende appena un goccio e farfuglio: "Maledizione, il vino è finito ... ma nelle cantine ci sarà dell'altro!"
Entro deciso nella cucina per prendere dell'altra acqua per la nipote del signor conte. Vedo uno degli amici della nipote barcollare, vistosamente ubriaco, con una bottiglia di vino rosso, una delle migliori bottiglie di grignolino, in mano, vuota.
"Ehi tu!! Ma cosa stai combinando?!"
Apro appena gli occhi e ribatto confuso: "Che diavolo vuoi? ... Chi sei? Forse non hai mai visto un uomo innamorato?"
"Innamorato? Tu forse? E di chi?!"
".... Non certo di te! Ih ihih ... a me piacciono le donne!"
"Certo certo ... ora vedi di toglierti dai piedi, io ho da fare! La nostra ospite necessita di cure!! E tu mi stai facendo perdere tempo!"
"Hic ... hic ... Come sta ... la nostra ospite? E' forse passata a miglior vita? Hic ..."
Alle parole di questo ragazzo non resisto, il signor conte sembra molto affezionato alla nipote, afferro per un braccio questo giovane e lo trascino fuori, nel cortile della servitù. "Ecco, resta qui, questo è il tuo posto! Dovresti vergognarti anche solo di pensare certe cose!"
" ... Hic ... vergognarmi di cosa? Che non mi piaci? ... Hic ... ehi amico ... mettiti l'anima in pace, ti ho già detto che mi piacciono le femmine e tu, mi sei indifferente. Capito?!"
Esasperato, afferro un secchio di acqua e lo getto addosso a questo ubriaco.
"Ecco ... ed ora scusami ma Madame necessita di cure!" Poi mi allontano e preparo l'infuso, così come mi ha ordinato il dottore.
"Ehi tu ... aspetta ... hic ... vengo con te ... hic ..."
"Ma smettila!!! Devo lavorare io!!! Vai a farti passare la sbronza altrove!!"
" ... Ehi ... hic ... ma lo sai che sei davvero scorbutico? ... E così che tratti i Signori?"
"Quali signori? Io qui non nevedo!" Poi prendo l'infuso e mi allontano, per portarlo alla nipote del signor Conte.
Vedo allontanarsi il servitore, perdo l'equilibrio, barcollo, mi aggrappo ad una sedia, farfuglio: "Maledizione ... hic ... non posso nemmeno sfogarmi in un bordello! ... Ho fatto una promessa ... hic ... ogni promessa è un debito!" cado al suolo. "Comandante ... non morite! ... Altrimenti ... Vi seguirò nella tomba ... io e te stretti in una bara!" Perdo i sensi.


Busso alla porta di Madame, vedo aprirsi la porta, è il Signor Conte.
"Hai portato l'infuso ... bene, dallo a me! ... Dimmi! Dov'è la Contessa?"
"Madame sta arrivando, è andata a prendere dei fiori per la stanza di Vostra nipote. Uno dei Vostri ospiti le ha detto che ama le rose ....."
"Uhmm ... va bene ... adesso vai!"
"Sissignore!" Rispondo lasciando la camera.

Poso il vassoio sul tavolo, prendo la tazza con il liquido fumante e dico: "Dobbiamo farla bene, sono sicuro che starà meglio!"
"Si, certo. Ma credo che sia troppo caldo. Meglio fare raffreddare un poco l'infuso. Poi cercherò di farla bere. Signore ..... è così pallida e debole ....."
Il medico ribatte: "E' naturale che lo sia! Dimenticate che Madame è malata di tisi!? ... In questo momento il suo organismo sta lottando ma tutto sommato risponde bene, la febbre è scesa."
"Quindi .... ce la farà, vero dottore?!" Domando preoccupato mentre cambio la pezza sulla fronte di Oscar. Le rinfresco un poco il viso, la sfioro appena. "Mi sembra che respiri un poco meglio .... però non si sveglia. Dottore .... ditemi, ce la farà?!"
"Monsieur, vorrei dirVi che Madame starà bene ... ma non posso! ... Però risponde bene alla cura e nulla è perduto."
"Si si .... avete ragione. Oscar è una donna forte. Lo è sempre stata. Basta ricordarglielo e restare accanto a lei." Poi piano le stringo la mano ed aggiungo: "Oscar, io sono qui, accanto a te. Non ti lascerò mai, Oscar. Ricordatelo!"




Vedo il maggiordomo di palazzo, domando: "Scusa hai visto il mio amico Alain?"
"Oh, Si si. E' completamente ubriaco. Ora sta smaltendo la sbronza. Credo che tra qualche ora starà meglio!"
"Dov'è?"
"L'ho lasciato in cucina, parlava di bare e non so cos'altro!"
"Bare? Ma è forse impazzito? Vado a vedere, magari riesco a farlo ragionare! Ammesso che abbia mai ragionato in vita sua ...." Poi mi allontano e raggiungo la cucina.
In un angolo, seduto su uno sgabello, con i capelli e la camicia bagnati, vedo Alain, ha gli occhi chiusi e russa rumorosamente.
"Ronff .... ronf .... Oscar .... Comandante ... ronff ... come siete bella ... ronff
"ALAIN!!! SMETTILA SUBITO!!"
"Ronff ... ronff ... Comandante, aspettate ... fatevi ammirare ancora! ... Ronff ..."
Mi avvicino e decido di scuotere il mio amico, deve essere completamente impazzito!
"ALAIN!! SMETTILA SUBITO!"
"Non lasciatemi! Non voglio! .... Vi voglio ancora .... ronff ...."
"ALAIN!!! SMETTILA SUBITO!!!!" Poi prendo un secchio da terra, colmo di acqua sporca, e lo getto addosso al mio amico.
"Siiii ... E .... NOOOOO ... MA CHE DIAVOLO SUCCEDE?! AFFOGO!" protesto mentre mi dimeno poi spalanco gli occhi, continuo: "Accidenti chi mi ha bagnato?"
"Oh, vedo che finalmente ti sei svegliato!! Ma dico, non avevi nulla di meglio da fare che ubriacarti?!"
"Ubriacarmi?! No, no! Io ero a letto con ... ed eravamo sul punto di ... " mi porto le mani alla bocca, sussurro: "Ma ... ho sognato! ... E pensare che sembrava tutto così vero ..."
"Alain, tu devi smettere di fare certi sogni. Il Comandante è di Andrè .... anzi meglio, Andrè è del Comandante!! Vedi di fartene una ragione un po' in fretta!"
Mi passo le dita tra i capelli e sussurro: "Ma certo! ... Che discorsi! Forse credi che non lo sappia? Però sarò almeno libero di sognarla o no?"
"NO!!! Certo che no!!! Ma sei forse impazzito? Alain ... tu hai bisogno di andare in un bel bordello!!"
"Cosa?! No, no! Con quella vita ho chiuso! Ho deciso di cambiare vita... seguirò l'esempio di Andrè!"
"Cioè? Castità assoluta per i prossimi ... vediamo .... trentaquattro anni? AH ahahahahahah!!!" Scoppio a ridere allegro.
"No! Non ne sarei mai capace e tu lo sai!"
"Ecco ... allora vedi di smettere di insidiare il Comandante!"
"Ehi ma che sei matto? Io non insidio nessuna donna, figurarsi poi il Comandante!"
"E vedi anche si smetterla di sognare lei!"
Guardo severamente dritto negli occhi Gerard e ribatto: "Amico o sei fuori oppure ubriaco! Ma come si possono controllare le emozioni e figurarsi poi impedire qualcuno di sognare?"
"Non mi importa ..... è un problema solo tuo! Vedi di smetterla!"
"Già ... belle parole le tue! ... Magari potessi!"
"Arrangiati, Non è un problema mio! E' chiaro?"
"Certo che il problema non è tuo! ... Siamo già in troppi! ... Hic ..."
"Ahhhh!! E' inutile parlare con te, tanto sei ubriaco ...... "
Vedo Gerard andare via, lo chiamo: "Amico, non sopporto essere arrivato secondo!"
"Basta!! Me ne vado! A più tardi Alain, io vado a vedere come sta il comandante?"
"Come sta!? ... Ah già ... a proposito la medicina ha fatto il miracolo?"
"Vado a vedere .... a dopo Alain!" Poi lascio la cucina e vado verso la stanza del Comandante!"


Sono seduto al capezzale della mia Oscar, accarezzo la sua piccola e magra mano, la bacio, sussurro: "Ti prego, apri gli occhi!"
Sento in lontananza la voce del mio Andrè, sembra che mi chiami, mi cerchi. Ma io mi sento così stanca, spossata. "A ... Andrè ...."
Sorrido felice: "Oscar, finalmente!"
Cerco di aprire gli occhi, ma non vedo nulla. E' tutto sfocato, appannato. Sento la voce di Andrè chiamarmi, cerco di rispondergli, ma le forze mi vengono meno. "A ..... n ... An ..." sento la sua mano stringere la mia, riconoscerei tra mille la sua pelle, il suo odore. Ma sono stanca, tanto stanca.
"Oscar sono così felice di ascoltare il suono della tua voce! ... Oscar, sono sicuro che questo brutto momento passerà e tu tornerai ad essere il mio diavoletto di un tempo!"
"A .... n .... io ..... ti ..... a .... mo" Sussurro piano, con voce spezzata.



Oscar ha trascorso gli ultimi giorni come sospesa, stanca, alternando momenti di lucidità ad altri in cui la febbre la faceva delirare. Ha dormito tanto, ha bevuto tanta acqua e tisane. Oltre alla medicina che ci ha dato il dottore. Sono rimasto al suo capezzale senza mai abbandonarla, seduto qui, accanto a lei, a stringerle la mano nei momenti di difficoltà, a sorriderle quando aveva gli occhi aperti. Qui, a sussurrarle parole dolci per tenerla legata alla vita.
Questa mattina, finalmente, la febbre sembra essere andata via.
La vedo aprire gli occhi, le sorrido. "Oscar, sono qui. Come ti senti?"
Sorrido appena, rispondo: "Meglio ... André! ... André, non ti ho mai visto con la barba ... da quanto tempo siamo qui?"
"Ecco, sono tre giorni che hai la febbre alta ed io ... sono rimasto qui, accanto a te!" Rispondo emozionato e felice.
" ... Come sei strano ... diverso con la barba!"
"Uhm ... forse non ti piaccio?!" Rispondo un poco impertinente, poi poso un piccolo bacio sulle sue labbra. "Oscar, avrai fame. Cosa preferisci?!"
"Del brodo ..."
"Bene, allora chiamo una cameriera!" Poi mi alzo un attimo e tiro un cordino.

La porta si spalanca quasi subito, entra la cameriera. "Avete chiamato Signore?"
"Si, Oscar si è svegliata e vuole un brodo. È possibile?"
"Ma certo Signore! Marilena la cuoca ne prepara sempre in abbondanza. Vado a prenderlo, con permesso!"
"Grazie!!" Poi torno accanto ad Oscar, le sorrido e la aiuto a mettersi seduta, le sistemo i cuscini dietro alla schiena. E' così debole, la mia Oscar. Pallida e stanca. Però, il suo sorriso mi illumina. Sono così felice!
"André, i soldati di Bouillè sono tornati?"
"No, dopo quel giorno, no. Per fortuna, Oscar!"
"Appena mi sentirò meglio, dobbiamo assolutamente ripartire!"
"Si, ma per ora tu devi riprenderti. Oscar, sei stata male per giorni. Ora ti prendi il tempo necessario ..... tuo zio ci sta aiutando. Vedrai che andrà tutto bene"
" ... Lo spero, André ... lo spero ..."
"Ora pensa solo a riprenderti, A tutto il resto penserò io. Oscar, ti amo, lo sai vero?"
"Ti amo anch'io Andrè! ... Ti amo con tutta la mia anima!"


Vedo la cameriera portare un vassoio, domando: "Per chi è?"
"Per la nipote del signor Conte. Si è svegliata, finalmente"
"Si è svegliata?! Dite davvero? ... Su dai a me! Ci penserò io a portarglielo!"
"Ma .... No! Assolutamente no!!!!" Poi trattengo il vassoio, sento quest'uomo cercare di sfilarmelo dalle mani, tiro più di lui.
"Ma lascia a me! Vai a riposare!" Dico afferrandolo con prepotenza.
TONF!
"Ahh!! Il vassoio, il mio vassoio con la minestra per madame!! Tutto a terra!!! Tu .... tu sei uno screanzato!! Oh, povera me!! Sparisci!"
"Oh se solo me l'avessi dato! Guarda, è tutto per colpa tua! ... Corri a prendere l'altra minestra, sbrigati!"
"Sgrunt!! Tu vedi di ripulire tutto!!!"
"Ma come faccio a pulire?! Non ho nessun straccio!"
"Vai a fartene dare uno dalla lavandaia!! Muoviti!!!"
"Uffa! E va bene!"
Poi mi allontano, raggiungo la cucina e prendo altea minestra, brontolando contro quel francese.
Dopo aver pulito alla meno peggio il pavimento, vedo tornare la cameriera, le dico: "Ora lo vuoi lasciare a me il vassoio?"
"No! E vedi di pulire meglio!! C'è tutto un alone qui!!!"
"Ma io non so fare di meglio e poi sono cose da donna!"
"Arrangiati!!" Poi mi allontano con il mio vassoio in mano.
La vedo allontanarsi e farfuglio: "Accidenti che donna insopportabile! ... E va bene, anche se non mi ha consegnato il vassoio, andrò comunque dal Comandante!"
Raggiungo la stanza della nipote del conte e busso decisa.
TOC TOCTOC
Distolgo lo sguardo dalla mia Oscar e rispondo: "AVANTI!"
Entro rapida e sbatto la porta con un piede, non vorrei che quel francese mi seguisse.
"Perdonate il ritardo ma uno dei vostri amici mi ha fatto rovesciare il vassoio!! Ecco Mademoiselle, una bella minestra calda! Vi farà bene!!"
Vedo la cameriera poggiare il vassoio sul tavolo, mi alzo, prendo la tazza del brodo fumante, un cucchiaio, mi avvicino ad Oscar e domando: "Avete detto poco fa che un mio amico Vi ha fatto rovesciare il vassoio?! Di chi state parlando? Di Gerard o Alain?"
"Di quello alto!! È davvero indisponente!! Voleva venire qui lui con la minestra!! Un uomo impossibile!"
"Alain?!"
Toc toc ...
Senza attendere risposta, faccio capolino e dico: "Posso entrare?"
"Credo di si!! Eccolo! È lui, un gran maleducato!!"
"Entro e ribatto: "E no, un momento! ... io volevo solo aiutarti e tu me l'hai impedito."
"Ma è il modo di entrare? Soprattutto nella stanza di mademoiselle!! Dovreste vergognarvi!! Ed ora uscite!! Madamigella deve riposare e mangiare!!! Gli ordini del dottore sono tassativi! Fuori di qui o vi lancio contro il vassoio!!"
Sento discutere la cameriera e Alain, con voce flebile interrompo: "Per favore smettetela! Ho un gran mal di testa! ... Alain entra pure ma non dire altro!"
"Visto? Io posso entrare!!"

Vedo questo maleducato avanzare, adesso andrò ad avvisare il conte e la contessa!! Li sistemeranno loro!!

Avanzo timidamente senza distogliere lo sguardo dal Comandante e sussurro: "State bene?"
"Insomma ...." Rispondo a fatica.
"Alain, Oscar deve mangiare qualcosa e riposare ... quindi per favore lasciaci soli!!"
" ... Ehm ... si ... si ... Volevo solo sapere come sta il Comandante! ... A dopo!" Concludo alzando il braccio in segno di saluto prima di lasciare la stanza. Sento le lacrime salire ma le ricaccio giù.
Per fortuna che sta meglio! Il mio fioretto sta funzionando ... però accidenti com'è dura stare senza donne!


E' ormai trascorsa una settimana da quando Oscar si è risvegliata, è ancora molto debole ma sta migliorando. La cura che il dottore le sta somministrando sta funzionando, seppure con una certa lentezza. Purtroppo però è ora di ripartire, lo zio di Oscar è stato gentile, ma questo è uno dei posti in cui ci cercherebbero. E' ora di ripartire, e raggiungere finalmente Venezia.
Non è ancora l'alba quando siamo nel patio per salutare mio zio e sua moglie, quest'ultima mi abbraccia e commossa mi dice: "Spero che Vi rimettiate presto! Il mio desiderio è vederVi felici! ... Oscar, spero che ci inviterete alle Vostre nozze."
"Certo, io ... non so come ringraziarvi per tutto! Io .... se sono viva, lo devo a voi, ed alle vostre cure! Madame Chiara, grazie. Grazie di tutto." Sono commossa, mio zio e sua moglie hanno fatto per me, per noi.
"Non dovete ringraziarci, Voi rappresentate la famiglia del mio caro marito!"
"Vi ringrazio perchè vi devo la vita. Ecco ..... io ..... grazie. Vorrei chiedervi ancora una cosa, se posso" Domando imbarazzata.
"Ma certo, dite!"
"Voi ..... vorreste essere i miei testimoni di nozze?"
Guardo sorpreso mio marito quasi a cercare il suo consenso poi ribatto felice: "Ma certo che si!"
Sorrido felice, voglio avere al mio fianco le persone che mi amano per quella che sono, Oscar, una donna, vestita da uomo, che ama le armi .... ma sempre una donna.
Sento la voce di André mentre stringe la mano a mio zio: "Conte, grazie per la Vostra ospitalità! Come ha appena detto la mia fidanzata, saremo onorati di averVi come nostri testimoni di Nozze. Vi aspettiamo a Venezia!"
"Verremo con immenso piacere! Andrè, prenditi cura di mia nipote ed amala come merita! A presto allora!"
"A presto Signore! " Porgo la mano ad Oscar e continuo: "Dobbiamo andare!"
Saliamo in carrozza, Andrè ed io all'interno, Alain e Gerard a cassetta, con i nostri cavalli, Alexander e Cesar, attaccati alla carrozza. Piano lasciamo la residenza dello zio per riprendere il nostro viaggio. Il dottore mi ha lasciato la cura da seguire e l'indirizzo di un suo collega di Venezia, ma dice che guarirò. Ci vorrà del tempo, ma guarirò.

Dieci giorni dopo, Palazzo Jarjayes

E' pomeriggio, sono nel salone in compagnia della mia Marguerite quando vedo entrare Nanny con in mano una lettera.

"Generale, hanno consegnato questa per Voi! .. Ecco tenete!" Dico porgendola.
Prendo la busta dalle mani di Nanny, la osservo per bene, poi la porgo a Marguerite.
"Cara, è tuo fratello ..... quello che vive nello Stato Sabaudo. Forse è meglio se la leggi tu"
"Si, certo" Poi allungo la mano e prendo la missiva, sfiorando appena la mano di mio marito. Poi spezzo il sigillo e apro la missiva.

Mia amata sorella, mio caro cognato.
Ho avuto il piacere di incontrare, ed ospitare, una persona a voi cara. Una creatura forte, fiera e decisa. È giunta qui malata, è ripartita con i suoi amici con una cura in mano ed il nome di un luminare a cui rivolgersi.
Mia cara sorella, spero che vorrai venire a farmi visita, così da poter ricordare la nostra gioventù!
Con affetto,
Fabrice Maurice de Laborde

Chiudo felice tra le mani la lettera e felice dico: "Augustin hai sentito?! Oscar, Oscar sta bene!"
"Si, sono felice. Di sicuro tuo fratello sa dove sono diretti. Partiremo anche noi e li raggiungeremo!! È ora di preparare i nostri bagagli!!"
"Nanny fa preparare i nostri bagagli ovviamente tu verrai con noi!"
"Oh, subito!! Sono così felice!!!"
Vediamo Nanny uscire rapida e allegra per dare disposizioni alle cameriere.

Oh Augustin che gioia! E pensare che ho temuto veramente che nostra figlia fosse stata arrestata dai soldati di Bouillè!" giungo le mani e continuo: "Signore mio Dio, Vi ringrazio dal profondo del mio cuore. Sento le lacrime rigare il viso.
"Non piangere Marguerite!!"
Poi sorrido ed abbraccio la mia sposa.

Tra il caldo abbraccio di mio marito scoppio in un pianto liberatorio.
"Augustin, nostra figlia è viva e sta bene ... non posso chiedere di più da Nostro Signore." Sussurro asciugandomi le lacrime.

Io e teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora