Lati Opposti

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Era un giorno come tanti altri, o almeno si credeva che lo fosse stato.

Un venticello piacevole, accompagnato da un calore rassicurante donato dai raggi dal sole ormai alto in cielo favorivano il clima perfetto per il piccolo angioletto che svolazzava nella foresta.

Capelli verdi ribelli dominavano la sua chioma, due iridi verde smeraldo in grado di abbagliare chiunque col loro luccichio, e delle piccole ali candide come la neve cominciavano a prendere posto sul suo dorso.
Il piccolo Izuku aveva imparato a volare da poco, dunque decise di mantenere una bassa quota, per evitare possibili danni. Oramai si era perso tra quei maestosi alberi dalla così fitta chioma, eppure la luce filtrava abbastanza per poter mostrare le bellezze di quel posto: fiori che sbocciavano donando una inaspettata vivacità, animali circospetti che perlustravano tratti di terra, e specchi d'acqua sparsi qua e là dovuti alla recente pioggia.

Ad interrompere Izuku dalla sua tranquilla passeggiata fu la visione di qualcosa,o meglio qualcuno,che si muoveva fra le frashe degli alberi.
All'improvviso si ricordò degli avvertimenti della madre, di quante volte gli avesse detto di stare attento a non superare quel confine, nonostante questo concetto gliel'avevevano ripetuto già troppe volte per i suoi gusti. Essendo piccolo, Izuku non riusciva ancora a comprendere il perché non dovesse superare quel limite, sapeva solo che se l'avesse fatto sarebbe finito in mille guai, e fu proprio quando Izuku aveva finalmente deciso di tornare a casa che lo vide.
Un demonietto che avrà avuto più o meno la sua età, capelli biondo cenere appuntiti, occhi rossi come rubini che perforavano con lo sguardo, ed infine due piccole alette nere come la pece, con le fatture simili a quelle di un pipistrello,lo sorreggevano ad un'altezza troppo elevata.
Katsuki, non accortosi di essere osservato, continuava a volare sempre più in alto, doveva dimostrare la sua bravura a tutti, far capire che fosse il migliore.
Izuku,invece, era semplicemente troppo meravigliato per provare altro.

Avrebbero dovuto scambiarsi occhiate feroci, insultarsi o addirittura provare ad attaccarsi, in quanto nemici.
Ma nulla di ciò accadde.

Katsuki ormai era più in alto di molti alberi lì presenti ,e troppo orgoglioso della sua impresa non si accorse minimamente di star andando incontro ad un ramo sporgente da una chioma degli alberi, e quando si accorse era troppo tardi: sbatté l'ala destra contro il ramo, ciò destabilizzò il volo e Katsuki all'inizio riuscì più o meno a planare verso il terreno,poi perse definitivamente l'equilibrio e cadde rovinosamente a terra.
Fu lì che l'anima pura e gentile di Izuku, sempre disposto ad aiutare tutti, venne fuori; questo infatti non perse neanche un'istante che si catapultò da lui in preda ad una terribile ansia che si placò un poco vedendo la figura rialzarsi. Timoroso di una qualche sua reazione negativa, l'angioletto si limitò ad allungare una mano verso quell'individuo ancora ignoto, ponendo quella domanda che avrebbe cambiato tutto.

<<S-stai bene? Spero tu non abbia picchiato la testa...>>

La voce era tremolante ed innocua, eppure dell'inaspettata sicurezza,se pur poca, scorreva dentro di lui: in qualche modo era certo che stesse facendo la cosa giusta.

Katsuki, invece, era spiazzato. Mille domande gli passavano per la testa,e realizzò solo dopo che la figura davanti a sé attendeva una risposta.
Chi era lui? Cosa ci faceva qui? Ma soprattutto... perché lui, chiaramente un angelo, suo nemico naturale, si stava preoccupando per un demone?
Non avrebbero dovuto combattersi?
In preda ai dubbi, Katsuki finalmente alzò lo sguardo, e fu lì la prima volta che le loro iridi si incontrarono. Degli smerdaldi cristallini, puri, che come un libro aperto mostrarono a quei rubini folgoranti che non doveva temere,che non gli avrebbe fatto del male, e che non aveva cattive intenzioni.

Quello che accadde dopo fu totalmente inaspettato, infatti l'angioletto ci mise un po'per realizzare appieno cosa fosse successo,e solo dopo si accorse che la mano che aveva teso in avanti per aiutare quello sconosciuto era avvolta da un altro calore, oltre al suo. Un calore piacevole e rassicurante, seppur incerto, avvolgeva la mano di Izuku, che beandosi di quella sensazione riuscì a realizzare ciò che aveva davanti: un demonietto che teneva incerto quella mano,quello stesso demonietto che stava volando così alto e così sicuro di sé.

I due, inconsciamente, avevano superato il loro confine, quel confine che non doveva essere oltrepassato per nessun motivo,quel confine così precario ed essenziale per la loro cosiddetta pace.
Eppure è bastato un tocco, una semplice ed innocente stretta di mani, e quella barriera invisibile che li divideva crollò. Era bastato un animo gentile che volesse aiutare tutti ed un animo orgoglioso che ebbe il coraggio di fidarsi di un nemico naturale per dimostrare che le due grandi fazioni avrebbero potuto vivere in pace, senza doversi necessariamente combattere o senza dover essere divisi.

Ma purtroppo il mondo non sarebbe stato ancora pronto a ciò, ed anche se loro non lo sapevano ancora, quell'incontro fu fondamentale per il loro futuro.



Angolo autrice
Ciao a tutti! E quindi ora sappiamo come si sono incontrati il nostro broccoletto ed il nostro porcospino ciclato preferiti,da piccoli li trovo così teneri!
Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento, se avete consigli non esitate a comunicarmeli!
Ultima cosa prima di lasciarci... volevo ringraziarvi di cuore per le 33 visualizzazioni,mi sembra un sogno!
Grazie mille per aver letto fino a qui,alla prossima!
-Yumiko

𝚂𝚎𝚙𝚊𝚛𝚊𝚝𝚎 𝚠𝚊𝚢𝚜//ʙᴀᴋᴜᴅᴇᴋᴜ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora