Capitolo 24

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Come armi avevamo preso delle aste in legno appuntite per eventuali emergenze. Giriamo vari angoli, per arrivare alla strada con i dirupi dai lati. Dopo averla attraversata, raggiungiamo finalmente gli otto cerchi proiettati in aria, ma quando arriviamo, non troviamo solo i cerchi, ma quella che si rivela essere la tana di un dolente. Visto che eravamo in molti, con le varie aste, stavamo riuscendo a spingere il dolente da uno dei dirupi. Oltre ai ragazzi della nostra Radura, c'erano anche Aris e delle ragazze dell'altra Radura, tra cui Sonya e Harriet. "Minho! Mentre teniamo occupato il dolente metti il codice nei cerchi!" esclamo io con tutta la voce che avevo in corpo. "Teresa! Se mollo l'asta il dolente ci ucciderà! Metti il codice che ti dico!" grida Minho. Teresa si era avvicinata ai cerchi, mentre Minho le dettava il codice: "SETTE! UNO! CINQUE! DUE! SEI! QUATTRO!-" dice per poi essere interrotto dal dolente che gli era saltato addosso. Per aiutarlo attiro il dolente verso di me, affinché finisse il codice ed aprire quella che era la porta verso la libertà. Mancavano solo due numeri. Inizio a correre verso il dirupo, inseguita dal dolente, e prima che potessi cadere mi sposto verso destra, facendo precipitare quest'ultimo. "OTTO! TRE! Il codice è sette, uno, cinque, due, sei, quattro, otto e tre!" dice Minho, mentre Teresa finisce di mettere i numeri. D'un tratto i cerchi scompaiono e dietro di essi si forma una spaccatura nel muro, come se si aprisse una porta da laboratorio, che al suo interno nascondeva molte scrivanie e computer malridotti, come se ci fosse stata una guerra. Io e gli altri ci eravamo messi ad esplorare la stanza, quando Teresa clicca un tasto, uno tra i pochi in buone condizioni, perché gli altri erano stati distrutti. Da un sensore viene proiettato un video, che rappresentava una donna in camice bianco, dai capelli biondo tendenti al platino che era chiusa in una stanza a vetri. Tutto normale se non fosse che al di fuori di quella stanza c'erano degli uomini armati di pistola o fucile che sparavano a quelli che dovevano essere nemici. Ad un tratto la donna inizia un discorso, che sembrava progettato da chissà da quanto: "Buonasera, io sono Ava Paige. Se state guardando questo video, complimenti, siete sopravvissuti al labirinto. Ora vi chiederete perché siete stati mandati nella Radura. Un epidemia mondiale negli ultimi anni ha colpito il nostro pianeta, il problema è che chi viene attaccato dal virus diventa zombie, perde la testa. Voi giovani siete quasi tutti immuni, chi sì e chi no" in quel momento la donna prende una pistola e se la punta alla testa: "Ricordatevi, W.I.C.K.E.D. è buono" dice prima di abbracciare la morte e cadere a terra. Poi il video si conclude ed una porta della stanza viene sfondata da degli uomini armati che dicono: "Ora siete in salvo, state tranquilli, vi portiamo via da qui". Dopo incrocio lo sguardo di Newt, per poi trasmettergli con la mente la frase: "Ce l'abbiamo fatta". Lui mi sorride e poi gli uomini ci portano in un elicottero, che ci avrebbe portato finalmente alla libertà.

Continua...

Fine della prima storia.

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