Capitolo 10

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Era mattina, nessuno si era ancora svegliato, neanche i velocisti, tranne un Raduraio. Un Raduraio biondo, che stava entrando in infermeria, alla ricerca della sua migliore amica. Perché era così che era andata. Stavo giustamente dormendo, quando la porta cigolante dell'infermeria si apre delicatamente, apro leggermente gli occhi e vedo Newt. 

Mi viene spontaneo dire: "Saranno le cinque del mattino! Tu sei pazzo e così sveglierai Chuck" e lui mi risponde con il suo solito tono, dolce, che incantava: "Io non sono venuto per svegliare Chuck, neanche per dare noia. Su alzati dormigliona, ti porto in un posto" ah io dormigliona? Ma se neanche ho dormito sei ore! Anche se controvoglia mi alzo di scatto e mi metto la felpa. Mi gira la testa perché mi sono alzata troppo velocemente, ma era per non svegliare Chuck, così mi dirigo a passo svelto fuori dall'infermeria, perdo l'equilibrio e cado all'indietro. Quando ero a qualche centimetro da terra, prima di cadere Newt mi afferra e mi prende come una bimba prenderebbe il suo criceto. Cammina a passo svelto fino ad uno dei quattro muri, dove ci erano incise scritte. Quando mi poggia a terra, metto a fuoco le scritte, e capisco che sono dei nomi, tra i quali Newt, Thomas, Chuck, Alby, Minho e Gally. Ce ne erano molti altri, ma alcuni erano cancellati da una riga, come se una gomma cercasse di cancellare una penna, inutile. Così Newt inizia a spiegarmi: "Tutti i Radurai, dal primo, Alby, all'ultima, Teresa. Manchi tu. Alcuni sono cancellati, tempi difficili, o banditi o uccisi dai dolenti o morti di paura. Sono stato il secondo ad arrivare qui, tre anni fa, ero un velocista, l'Intendente dei velocisti. Poi un giorno mi sono arrampicato fino alla cima di un muro. Volevo farla finita, volevo morire, però Minho mi aveva afferrato e mi sono rotto la caviglia. Per questo zoppico, ma non mi piace parlarne con tutti. Sono stati tempi davvero difficili. Adesso la scatola non salirà probabilmente più e non abbiamo la minima idea di una via d'uscita. Ma almeno, moriremo insieme. Ieri non ero in vena di parlarne, ero felice per le tue scoperte sui tuoi poteri e non volevo rovinare la serata. Tieni, lascia il tuo segno." e mi passa un coltello. Così io incido di fianco al nome Newt, <Irene>, lettera dopo lettera, fino a finire il nome. Era tanto da digerire. Così decido di andare a fare colazione, continuando a parlare con Newt delle solite cose, ad esempio che non capisco come si lavora agli orti, o del prossimo allenamento per i poteri, o di quando Teresa e Thomas vorranno dirci che stanno insieme. Era ancora molto presto, ma il sonno era passato, avevo le occhiaie, quella sera sarei andata a letto presto. Mentre facevamo colazione, arriva Chuck, che dice: "La prossima volta che ti svegli avvisami che mi hai fatto prendere un infarto. Non ti dimettevano stasera dall'infermeria?"    "Si, ma sto bene da più di un giorno, mi sembra sufficiente." ribatto io. Dopo qualche minuto, erano arrivati altri Radurai, tra i quali Gally, che si precipita verso di me, dicendo con tono arrabbiato: "Non è finita qui. Stasera te la vedrai con me e assaggerai i pugni di Gally, ci stai o hai troppa paura?"   "Ora parli di te in terza persona? Non credevo si potesse essere così stupidi, non hai capito, sono nata pronta" rispondo con tono decisivo, e Newt mi guarda come per dire <questa è la mia migliore amica>.

Il resto del giorno lo passo con le inutili analisi di Jeff. Ripeto, inutili, perché non c'è un esame per capire se hai i poteri, quindi, non sarebbe servita nessuna. Il pomeriggio mi ero riposata, per affrontare come si deve quel rincaspiato e per fargli capire chi sono. A cena, Newt e Chuck mi hanno insegnato delle tecniche da usare con Gally in caso d'emergenza, ad esempio spingerlo via con la telecinesi, o soffocarlo, solo in casi estremi. Dopo ero andata attorno al falò, dove ci eravamo sfidati la prima volta.

Quando mi vede, mi si scaglia contro, come un toro ad una corrida, e io mi sposto leggermente di lato, per far finire in aria l'animale.  Prima che potessi girarmi, lui cerca di spingermi a terra, ma il mio istinto mi fa mettere la mano sinistra all'altezza delle spalle, per fermare Gally e spingerlo a terra, sembrava che lo avessi spinto, quindi nessuno si era accorto che avevo usato la telecinesi, nessuno tranne Gally, che esclama: "No! Come è possibile! Non mi hai neanche toccato e sono finito a terra!" e io da brava bugiarda gli rispondo; "Che c'è principino, non accetti di perdere contro una ragazza? Povero ingenuo. Ora, se volete scusarmi, io vado a dormire." Partono gli applausi da parte di tutti i Radurai e io mi dirigo finalmente verso la mia branda, dove mi addormento quasi subito.

Benvenuta Fagio❄️- Maze Runner 🌻Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora