5; scuse

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CINQUE
«Non ti faccio del male»

Narcissa non riusciva a muoversi, vedeva il corpo della ragazza disteso sul tavolo, senza battito cardiaco. Si riprese e si alzò velocemente, andò verso il marito e gli tirò un forte schiaffo, poi un altro e un altro.

Lui si stava per avvicinare minaccioso a lei, quando uno schiocco lo fece bloccare subito. La donna si girò e vide Joe lì davanti immobile, a guardare la ragazza con gli occhi inumiditi.

«Joe, ti prego fa qualcosa per salvarla» corse verso di lei,
le scosse la testa e le spalle, si girò verso l'elfo ancora immobile e continuò a scuoterla. Sentì il battito del cuore dal collo ed era completamente assente «no no no! Bambina mia ti prego...»

Joe in uno scatto si ricompose e si avvicinò a Hermione, cominciò a farle la respirazione bocca a bocca insieme alle pulsazioni, mentre con un dito le faceva una magia sconosciuta alla donna che finiva nel suo cuore.

«Come sai tutte queste cose?» gli chiese «soppravvivenza, Joe lo sa perché glielo aveva insegnato Dobby, grande amico di Joe» disse frettoloso. Continuò per qualche minuto, provando ancora e ancora, ma sembrava non funzionare.

Narcissa, presa da uno scatto di rabbia, cominciò a darle dei pugni più forti invece delle piccole pulsazione dell'elfo, mentre lui continuava a fare quella magia strana. Smisero entrambi esausti, guardandola speranzosi, ma non successe nulla.

«Stupido! Stupido!» urlò lei davanti al marito immobilizzato, Gli tirò dei pugni sapendo comunque di non fargli niente, quando sentì dei colpi tosse provenire dal tavolo. Vide la giovane tossire alzandosi sui gomiti, per poi girarsi su un fianco ancora con le lacrime fresche.

«Hermione! Bambina mia! Vieni qui...» corse ad abbracciarla forte, la fece alzare stando comunque attenta a reggerla nel caso fosse troppo debole da tenersi in piedi, le guardò il collo ricoperto completamente da grandi lividi viola.

«Hermione... ti porto al letto, reggiti a me» la aiutò a camminare e la portò nella stanza del figlio, visto che nella sua faceva troppo freddo e in quella matrimoniale di lei non voleva farci entrare nessuno.

Joe scoprì il letto dalle coperte e insieme ci stesero la ragazza ancora fragile e debole. Poi scomparve e rimasero loro due sole, nella stanza. «Narcissa...» la chiamò lei, ma la voce difficilmente le usciva dalle labbra, guardò la donna e scoppiò in lacrime stringendosi a lei.

«Shh, è tutto finito... tranquilla. Ci sono io» le accarezzò i capelli sentendola singhiozzare, una lacrima le scese anche a lei, ma la asciugò subito. «Draco mi aveva detto che non mi avrebbe più fatto del male...» provò a dire ancora lei, tossì un'altra volta «tranquilla, è tutto finito»

Rimasero per qualche minuto così «dov'è lui...?» le chiese guardandola «lui chi?» «Draco.. dov'è?» ripeté. Narcissa sorrise dolcemente «è andato via per una missione con i suoi uomini, ha detto che potranno volerci settimane. Mi ha detto di riferirtelo» il volto di Hermione cambiò. Se prima era triste, ora lo era ancora di più.

«Potete sdraiarvi con me, almeno fin quando non mi addormento?» le chiese dolcemente guardandola negli occhi «certo, cara» si mise vicino a lei e le continuò ad accarezzare i capelli, dandole ogni tanto dei baci sulla testa. «Ora dormi... ci sono io con te, dormi» e si addormentò in un sonno profondo.

Erano passati tre giorni dall'accaduto. Ad Hermione le era salita la febbre molto alta, la gola ancora le faceva male e i lividi erano più visibili di prima. Lucius era rinchiuso nelle segrete, solo Joe si occupava di dargli da mangiare, ormai si erano invertiti i ruoli.

Serva dell'amore; DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora