11; follia

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UNDICI
«Hai completamente perso la testa per la Granger!»

Si irrigidì sotto il corpo di Draco. Pensò che alla fine non c'era un'altissima probabilità di rimanere incinta, o almeno lo sperava. Cercò di non pensare a quello, ma a quel momento fantastico che stava vivendo.

Ancora lo sentiva dentro di lei, le mani ancora erano intrecciate tra di loro, lui la guardò in viso e solo dopo qualche secondo incontrò i suoi occhi ambrati. Le sembrò un'eternità, invece passarono qualche secondo a guardarsi, fino a quando lui uscì da lei e si stese sul divano, tenendola stretta al petto.

«Ho lasciato scappare i tuoi amichetti»

Non girò il volto su di lei, guardò davanti a se, fiero. Sentì però i suoi capelli solleticargli il petto, quindi capì che si era girata verso di lui guardandolo «cosa?» «li ho lasciati andare»

Hermione si alzò mettendo le sue mani nel petto muscoloso, provò a incrociare i suoi occhi, ma, non riuscendoci, gli prese il mento e gli fece voltare la testa verso di lei «perché lo hai fatto?» «per te»

Le sue labbra si aprirono subito in un sorriso enorme, quello aveva sperato di vedere Draco, e ci era riuscito. Si ristese sul suo petto incrociando le loro gambe. Contemporaneamente alzarono di poco le mani tenendole attaccate, intrecciarono le dita e le strinsero forte.

Draco le avvicinò entrambe e lasciò un casto bacio su quella di lei, poi la giovane le portò vicino alle sue labbra e le lasciò lì, chiudendo gli occhi per addormentarsi «grazie...»

Il biondo ancora stava realizzando, era successo, di nuovo. Loro due insieme, i loro corpi nudi intrecciati, i loro respiri intrecciati e il sonno che li prendeva mentre erano ancora abbracciati. Mise una mano nei suoi capelli, ricordava quando li prendeva in giro a scuola, perché sembravano un nido di uccelli, ma ora erano stupendi, forse lo erano sempre stati.

Pensò ai loro anni ad Hogwarts, erano passati una vita ad insultarsi, ad odiarsi, a minacciarsi. Anche se non insieme, mano nella mano, comunque avevano superato molte avventure. Si chiese come fosse stato se fossero stati amici, o amanti.

Dopo le lezioni, dentro le aule vuote, prima del suono della campanella. Oppure la sera nel dormitorio o di lei o di lui, sarebbero stati due ragazzini in preda agli ormoni, o all'amore.

Abbassò il viso per poterle lasciare un bacio tra la sua criniera da leone, la cosa che gli sarebbe sempre piaciuta, era il fatto che non rispettavano un ordine preciso, erano liberi, facevano come volevano.

Guardò le loro mani intrecciate su cui sbatteva il fiato caldo della giovane, le pelli erano così diverse, delicata morbida quella di lei, chiara fredda e quasi ruvida quella di lui, ma gli piaceva quel contrasto, anzi, lo adorava.

Era andato al letto con molte ragazze, lo chiamavano un po' "il donnaiolo" per le sue conquiste, ma con nessuna aveva mai provato qualcosa, nemmeno con la sua presunta ex fidanzata Pansy, ma con lei era diverso.

La loro prima notte aveva agito di istinto, baciandola e finendo a consumarsi nel letto, ma non aveva pensato di cacciarla e di non farla dormire con lui, non voleva. Quel calore che aveva sentito stando tra le sue braccia, quel fuoco che lo accendeva ogni volta come una miccia facendolo esplodere quasi subito, gli piaceva.

Gli piaceva quel senso di mal di testa quando sentiva il suo profumo, ma in senso buono, oppure quando le toccava la pelle, quando la stringeva a se e lei si lasciava toccare. Gli piaceva soprattutto la fiducia che lei provava in lui, nonostante la situazione in cui vivevano, l'odio provato per anni l'uni con l'altra...

Serva dell'amore; DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora