CAPITOLO 6 - AMELIA

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È proprio quando senti l'ansia incombere, quando il tuo cuore scalpita nel petto, quando gli occhi non ne vogliono sapere di aprirsi, che capisci che è lunedì. O, la sera di domenica, le sensazioni sono le stesse.

Questa mattina mi sono svegliata con il suono della fastidiosissima sveglia del telefono, attaccata all'orecchio; la quale, facendomi sobbalzare dall'interruzione del mio sonno, mi ha fatto finire all'infuori del letto col culo a terra. Com'è che si dice? Il buongiorno lo si vede dal mattino? Beh, prevedo proprio una fantastica giornata.

Sbuffo, alzandomi svogliatamente per dirigermi in doccia. Uscita dal torpore che mi regala l'acqua calda, avvolgo il mio corpo in un sofficissimo asciugamano, e mentre mi lavo i denti mi dirigo verso la cabina armadio per scegliere il mio vestiario.

Il momento cruciale: come mi vestirò oggi? Ci rimugino su per circa dieci minuti, poi decido finalmente di mettermi una maglietta nera stretta, che lascia scoperto un lembo di pancia, jeans a vita alta, una camicia a quadri da lasciare aperta, e le mie amatissime vans a suola alta, tanto per alzarmi un po'.

Mi vesto in fretta, poi scendo a fare colazione, sgranando gli occhi alla vista dell'orario: sono le sette e quaranta, merda farò ritardo se mi fermo! Prendo un waffles dal piatto di mio padre che mi guarda indignato
-ehi Mel abbiamo deciso insieme che il cibo dell'altro non si tocca e tu che fai? Me lo rubi! - spalanca la bocca per aggiungere enfasi al suo discorso
-lo so pa' è che se non mi muovo arrivo tardi il primo giorno e non mi vorrei presentare come quella nuova ritardataria, perciò ciao. - non gli do il tempo di ribattere che mi dirigo verso la mia auto, regalatami questo febbraio, al mio diciassettesimo compleanno.

Dopo aver sbagliato strada almeno cinque volte e aver maledetto il lunedì altrettante, arrivo a scuola miracolosamente con cinque minuti di anticipo.

Il tempo di scendere dall'auto ed arrivare all'entrata nei corridoi che una ragazza dai capelli rossi, gli occhi marroni e le lentiggini spruzzate per tutto il viso si scontra con me, finendo col sedere a terra. Si rialza, mi fissa sbigottita, e se ne va.
Bah la gente è proprio strana.

Arrivo in segreteria, notando che questa scuola è parecchio più grande di quella del Connecticut.
Una signora di circa cinquant'anni, un po' grassottella e con gli occhiali da bibliotecaria, posa il suo sguardo scocciato su di me, rivolgendomi però subito dopo un caloroso sorriso.

-tu devi essere Amelia Jackson, non è così? - mi fissa aspettando una mia risposta, che non tarda ad arrivare
-si, ehm... Piacere, sarei qui per prendere il foglio con gli orari - dico parecchio stranita dal fatto che già sappia il mio nome, insomma qui sono a livelli di stalkeraggio superiori!

-oh, certo cara, ecco qui... Ah e benvenuta nel Maine- mi sorride per l'ennesima volta, credo che abbia una paralisi facciale. Io la saluto con un sorriso nervoso, come caspita faceva a sapere che sono nuova del Maine?!

Leggo la mia classe: 3b. Grandioso, ora devo solo trovare l'aula di letteratura, il primo corso della mattinata. Scorrazzo a zonzo per i corridoi, per quelli che mi sembrano un paio di minuti, e appena raggiungo la porta con segnato il giusto corso, la campanella suona. Bene, in perfetto orario.

Busso, ottenendo il consenso da quella che sarà la mia professoressa per il resto dell'anno. Appena apro la porta, scorgo tutti gli occhi puntati su di me, d'altronde non potevo aspettarmi altro, non è abituale cambiare scuola a metà del secondo semestre.

-oh giusto, ragazzi questa è Amelia Jackson, d'ora in avanti sarà vostra compagna in questo corso. - mi presenta la prof., accenno ad un sorriso e mi vado a sedere infondo all'aula. Mentre mi dirigo al posto, noto che in questa classe c'è anche la ragazza con cui mi sono scontrata prima.

Passano le ore e arriva il momento che aspetto da quando ho messo piede qua dentro: il pranzo.

Sono vegetariana, e in mensa non c'è niente di meglio da mangiare che un'insalata e un piatto di pasta. Tutto il resto è a base di carne, sbuffo. Cerco un posto a sedere notando la solita chioma rossa ad un tavolo da sola.

-ei ciao, è un problema se mi siedo con te? - le sorrido amichevole, facendola arrossire, dev'essere molto timida questa ragazza.

-oh ehm no, ti puoi sedere-mi risponde con un filo di voce.
-io sono Amelia, ma puoi chiamarmi Mel, tu? -
-Ivory... Ehm da dove vieni? - che tenera, si vede che è a disagio, ma apprezzo lo sforzo.
-Connecticut, mi piace il tuo nome Ivy, posso chiamarti così vero? -
-si, Ivy va bene- mi sorride per la prima volta, bene Ivy, saremo ottime amiche.

Sono fuori nel cortile della scuola, finalmente le lezioni sono tutte terminate, e sono riuscita a farmi dare il numero da Ivory.

Ho la sensazione che qualcuno mi stia fissando, mi giro in cerca di quello sguardo che brucia sulla mia schiena.
E vedo un ragazzo, alto quanto una montagna (probabilmente meno, ma data la mia statura credo che si distorca un po' la realtà), capelli castani, che mi osserva da lontano.
I suoi occhi mi scrutano e non posso far altro che pensare che io, quello sguardo, l'ho già visto.

Tenendo gli occhi incatenati nei suoi non guardo dove sto andando, perciò finisco con il naso dritta dritta contro un palo. Il male è atroce, e ormai, date tutte le mie figure, non mi preoccupo dell'ennesima; anzi, vedendo che il ragazzo che mi stava guardando si è messo a ridere, non posso far altro che ammirare quel sorriso.

Anche se ammettiamolo: non è molto rassicurante ridere quando qualcuno si è rovinato la reputazione, non che io ne avessi una, ovvio.

Scuoto la testa, tornando in me e tenendomi il naso dolorante, mi dirigo in auto. Metto in moto e ancora gli occhi di quel ragazzo non si sono scostati da me. Vorrei poter dire che è dolce, ma dopo un po' diventa seccante essere fissati con uno sguardo avido di attenzioni.

Quando mi allontano da quella scuola, passando a fianco al gruppetto dove lui è situato, potrei giurare di aver visto l'iride dei suoi occhi diventare rosso vivo, anche solo per un istante. Mi do della pazza anche solo al pensiero, mi passo una mano sul viso e riprendo la guida verso... casa?

~ANGOLO ME~
lo so lo so, capitolo noioso, maaa... Serviva per presentare il nuovo personaggio, Ivory. Che ne pensate di lei? Me la bocciate o è promossa?
Al prossimo aggiornamento❤️

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