CAPITOLO 1 - AMELIA

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Sbuffo. Ormai è ciò che faccio continuamente da più di tre ore, ovvero da quando io e mio padre siamo partiti per trasferirci nella nostra nuova casa nel Maine.

Un mese fa mio padre, che lavora nel campo immobiliare, ha ottenuto una promozione dal suo capo ed è arrivato a casa in anticipo per darmi questa "fantastica" notizia:

Flashback
-ei amore devo parlarti di una cosa piuttosto importante... -esclama mio padre entrando in camera mia.
-in realtà anch'io dovrei dirti una cosa- ribatto con il sorriso a trentadue denti
-beh facciamo così al mio tre diciamo entrambi la grande notizia, ci stai? -
-ovvio che ci sto-
-uno... Due... Tre! - esclama
-mi sono fidanzata con Blake-urlo con parecchio entusiasmo
-ci trasferiamo nel Maine-mi fa eco mio padre allo stesso tempo

Beh, inutile dire che sono rimasta con il sorriso congelato per almeno cinque minuti e mio padre che mi guardava con estremo terrore, perché sapeva che avevo una cotta per Blake da ormai un anno. Fatto sta che sono scoppiata a piangere e subito dopo a ridere come se fossi una pazza sclerata... Già, gli effetti del ciclo.

Ma come faccio sempre, dopo un primo momento di spossatezza, che in realtà è durato circa una settimana, mi sono rassegnata alle scelte di mio padre e non ho voluto tenergli il broncio troppo a lungo. Tutto ciò perché so che senza me, e io senza lui, ci sentiamo soli, dato che ormai siamo l'uno la famiglia dell'altro.

Riferire il tutto alle mie amiche e al mio ormai ex-ragazzo è stato invece parecchio più complicato; e sinceramente si sono disperate come io non farei mai, anche perché so che al massimo sarà una nuova e fantastica avventura.

E non sapete quanto io avessi ragione...

Guardo il mio riflesso dallo specchietto retrovisore per la centesima volta nell'ultima mezz'ora nel tentativo di sistemare una ciocca dei miei lunghi capelliori che continua a finirmi nell'occhio.

Dopo l'ennesimo tentativo emetto un urlo dalla disperazione, e inizio a imprecare nella speranzadi risolvere qualcosa.
Mio padre inizia a fissarmi di sott'ecchi probabilmente per capire che problemi abbia, ma no dai il mio papà non farebbe mai certi pensieri...

-mi vuoi spiegati che problemi ti affliggono Mel? - ecco come non detto
-è tutta colpa dei miei capelli pa', a causa loro sto per avere una crisi nervosa e ho solo diciassette anni!! - dico abbastanza irritata, continuando a sbattere il piede appoggiato al cruscotto dell'auto.

-sai Mel; se continui di questo passo probabilmente arriverai a cinquant'anni che verrai chiamata "la vecchia pazza decrepita dai capelli a sciabola", potrei giurarci- afferma mio padre con convinzione... Grazie per il tuo sostegno pa', molto rassicurante.

-sai vero che in tal caso la vecchia pazza decrepita dai capelli a sciabola te la cucchi tu vero? - domando retorica, scimmiottandolo.
-a questo non posso ribattere, anche perché ora che mi diventi abbastanza intelligente per capire le equazioni ed evitare di farti bocciare, credo che diventerai nonna, sempre se qualcuno ti riesce a sopportare abbastanza da sposarti, ovvio- ma che cazzo ehi... - io volevo solo avere ragione, non essere insultata com-oh mannaggia pescetti: siamo arrivati- grido mezza esaltata, leggendo un cartello 'BENVENUTI NEL MAINE'.

~ANGOLO ME~
Beh vorrei iniziare col ringraziare chiunque legga la mia storia, se così si può definire questo futuro obbrobrio... Vorrei chiedervi di commentare per migliorare la storia  e lasciare una stellina, e scusatemi per eventuali errori ma è la mia prima storia e sono parecchio inesperta.
Grazie mille e al prossimo aggiornamento ❤️

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