Flora's pov
Non ho mai creduto nell'amore. Ho sempre pensato che fosse una cosa che non esiste; inventata dalle persone per cercare di colmare l'inutile senso di vuoto che gli condanna la vita. I sentimenti sono solo uno scudo per cercare di nascondere le lacrime che ognuno di noi ha dentro di se.
Questo era quello che pensavo.
Questo era quello che pensavo prima di conoscerti, e di vederti come più di un semplice amico. Eravamo destinati a due orizzonti uguali; fin troppi uguali perché fossimo distanti. Siamo così vicini da poter leggere l'anima l'uno all'altra senza nemmeno sfiorarci.
Siamo così vicini da poterci chiamare migliori amici.
Siamo così vicini da poterci amare.Ci hanno sempre insegnato ad essere come siamo. Da quando avevamo dodici anni, le nostre famiglie ci tartassavano con l'idea di essere esempi per la società.
" sei una purosangue e fai parte di una famiglia nobile. Tu devi essere come noi"
Questa è la frase che risuona nella mia testa da ormai 16 anni.
"I serpeverde sono astuti, furbi, ambiziosi, leader, manipolatori. Tu devi essere un esempio per tutti coloro che fanno parte di questa casa".
Mi hanno insegnato a nascondere i sentimenti. Mi hanno insegnato a vincere, anche ferendo gli altri. Mi hanno insegnato a stare sola; ma riesco a staccarmi da tutti; ma non da te.1 SETTEMBRE 1995
ottimo primo giorno di scuola direi .
Con una pioggia che nemmeno salazar poteva immaginare; il cielo fuori dal Carrow manor era di un color grigio intenso, con nuovolotti neri che fluttuavano qua e la. Nonostante ciò io e la mia sorella gemella Hestia ci alzammo dal letto in fretta e furia, dopo che il nostro elfo domestico venne a svegliarci. Dorian ed Eos; mio padre e mia madre, erano già pronti nel piano terra con le loro solite facce serie senza alcun sentimento; lì solo per far presenza. Mia sorella Hestia stava ancora dormendo, così decisi di svegliarla tirandole la coperta fino ai piedi del letto e spalancando le finestre per far entrare quel piccolo velo di luce che c'era all'esterno.Flora: Su forza dormigliona, svegliati o faremo tardi anche quest'anno per colpa tua!
Hestia: dai Flora ancora cinque minutiNon esitai un istante a buttarla giù dal letto, mettendomi a ridere come una stupida per come si fosse accasciata a terra. Nella nostra camera furono portati i nostri vestiti puliti per il ritorno ad Hogwarts, composti dalla solita divisa verde-argento con lo stemma di serpeverde. Ero abbastanza contenta di tornare lì; almeno sarei riuscita a stare in un ambiente meno deprimente di casa mia.
Decisi di prepararmi velocemente, facendo prima una doccia calda. Indossai la mia divisa nuova, e senza troppa fatica, con l'aiuto della mia bacchetta, sistemai i miei lunghi capelli biondi in una acconciatura semiraccolta; con qualche boccolo qua e là. Mia sorella come solito, perennemente in ritardo, arrivò con i capelli sparati per aria e gli occhi ancora assonati.Io e lei non siamo affatto simili. Il mio carattere è molto chiuso, non mi piace la compagnia delle persone e ho pochi amici.
Non mi fido di nessuno e raramente tendo a mettermi in mezzo nelle conversazioni per fare nuove conoscenze; mia sorella Hestia invece è tutto l'opposto: solare, perennemente allegra, estroversa, egocentrica e molto molto socievole.
Insomma; l'unica cosa che ci accomuna è il nostro aspetto fisico: pelle molto chiara, lunghi capelli biondi e mossi, occhi grandi dal colore verde tendente al grigio, e qualche lentiggine qua e la.Finalmente pronte io e mia sorella corremmo al piano inferiore dove gli elfi domestici avevano già trasportato le nostre valigie con tutto il necessario per affrontare un altro anno ad Hogwarts.
Mia madre e mio padre si avvicinarono a noi con sguardo serio: " speriamo diate il buon esempio. Rispettate ed onorate il nome dei Carrow".
Questo fu il loro saluto. Non un " mi raccomando passate un buon anno scolastico! " oppure un " fate le brave, divertitevi". L'unica cosa che dovevamo fare era portare alto il nome della casa a cui io e Hestia apparteniamo.
E naturalmente come ogni anno, così facemmo.Finalmente arrivammo alla stazione di kings cross, al binario 9 e 3/4 dove subito trovammo dei volti familiari venirci incontro.
Theo: ma guarda un po' chi si vede... le gemelle Carrow! Siete cresciute vedo; ma sono comunque molto più alto di voi!!
Hestia: owww smettila Nott!
Flora: ciao Theo, anche tu ci sei mancato sai?!Mormorai con volto impacciato verso Theodore Nott, per poi far fuoriuscire una risatina dalle mie labbra nel vedere come Theo fosse più alto di lei e sua sorella Hestia, tanto che la stava prendendo in giro, scuotendole la mano a destra e a sinistra sopra la testa, mentre lei guardava verso l'alto cercando di acchiappargli il braccio. Assieme a Theo c'era anche Blaise Zabini, che ci salutò con un semplice gesto di mano. Era un ragazzo davvero simpatico, ma restava spesso zitto.
"buongiorno Carrow"
Una voce inaspettata sussurrò alle mie orecchie. Era una voce calma, quasi calda, che mi fece rabbrividire in un istante, facendomi venire la pelle d'oca; subito mi voltai, vedendo un ragazzo vestito con un completo elegante e non con la solita divisa scolastica; alzai lo sguardo; verso di lui: la sua pelle era pallida e lucente, senza un briciolo di imperfezioni, capelli biondo platino che ricadevano sulla sua fronte coprendo dei bellissimi occhi color ghiaccio; labbra carnose e sguardo serio.
Era lui.
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𝑭𝑳𝑶𝑹𝑨 𝑪𝑨𝑹𝑹𝑶𝑾 || 𝒕𝒉𝒆 𝒈𝒊𝒓𝒍 𝒘𝒉𝒐 𝒉𝒂𝒅 𝒏𝒐 𝒄𝒉𝒐𝒊𝒄𝒆
FanfictionEntrambi erano dei ragazzi strani. Lui taciturno e vanitoso, lei una serpe apatica; o almeno così li credevano. Quei due erano temuti, ma incompresi. Quei due avevano un legame così forte; che avrebbero potuto urlarsi contro anche i peggiori insult...