3.Rischio di uccidere una ragazza

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Hanna's pov

Sono.

Arrivata.

A.

King's.

Cross.

Non ci posso credere.

E' da quando sono piccola che aspetto la lettera e, finalmente, quest'estate è arrivata.

Devo salire sul treno altrimenti parte senza di me. Mentre cerco una cabina libera bevo il mio succo che, purtroppo, dopo uno scontro finisce sulla camicetta di una ragazza. Grazie ad un incantesimo riesce a salvare la sua camicetta. Dalla cabina a fianco spunta un ulteriore ragazzo che ci invita ad entrare, dopo averci chiesto se fossimo semidee. A quanto pare non sono l'unica con questa "fantastica" combinazione.

Io e l'altra ragazza, di nome Beth, entriamo ma dopo pochi secondi, una rana mi salta in testa. Sorpresa, inizio ad urlare finchè...

"Scusate, avete visto una rana? Mi pare sia venuta da questa parte"

Si affaccia alla cabina una ragazza e, notato il suo viscido essere, lo toglie subito dalla mia testa.

Dopo essermi liberata da quell'essere, mi fiondo verso di lei e, con molta rapidità di mano, tolgo il coltello dalla fondina (un "portacoltelli" da legare sulla gamba).

"E' TUO?!" dico con voce abbastanza alterata mentre conficco il pugnale a due centimetri dalla sua testa.

"Si.." Mi risponde con una piccola vocina flebile.

"Anya calma!"

"Scusate. Non volevo, è stata una reazione istintiva" Dico mentre tolgo il coltello dalla parete e lo rinfodero nella fondina.

Tutti mi guardano leggermente terrificati. Sono piuttosto imbarazzata, non volevo mostrare subito il mio lato aggressivo.

flashback

"Hanna. Devi stare molto attenta! La tua combinazione di mezzosangue non è il massimo; non che ce ne fossero di belle..." Mi disse Chirone quando, durante la cena, Ares mi riconobbe come figlia.

"Guarda, ci avrei scommesso" gli risposi.

Avevo capito che c'era qualcosa di strano in me quando, a soli sei anni mi sentivo attratta dalle armi, qualsiasi tipo di arma. Sapevo già di essere una maga, in quanto mia madre, la mia adorata madre, me lo diceva in continuazione. Era più esaltata di me all'idea di avere una figlia strega. Però solo quest'estate ho capito il vero motivo. 

Sono figlia del dio Ares e di una maga. Purtroppo questa unione ha causato il dolore più grande che potessi avere: la morte di mia madre e, peggio ancora, per mano mia. Sia chiaro, non è stato per niente volontario, ma in quel momento i miei due aspetti, magico e semidivino, avevano preso il sopravvento su di me e ciò mi portò a far volare un coltello da cucina. In quel attimo passò mia madre che non fu abbastanza veloce a spostarsi. Il coltello le si piantò vicino al cuore. Cercai di curarla in qualche modo, ma non feci in tempo, ero fin troppo piccola ed iniziai ad urlare a squarcia gola.

Fui adottata da dei signori che non conoscevo, li odiavo. Quando, quest'estate, mi arrivò la lettera per Hogwarts, loro mi dissero di essere felici dato che me ne sarei andata. Che gentili.

Sempre nello stesso giorno un satiro mi diede la "bellissima" notizia di essere anche una semidea e così partii per New York, dove si trovava il campo mezzosangue. Fui riconosciuta subito e, dato che mancavano ancora due settimane al 1° settembre, rimasi lì ad allenarmi per poter vivere senza morire.

I miei fratelli mi avevano accolto nella cabina numero 5. E' molto particolare, piena di filo spinato e armi varie, ma mi piace.

Soltanto 3 giorni prima dell'inizio della scuola di magia mi portarono a Londra, che non conoscevo, avendo sempre vissuto a Dublino.

Comprai tutto l'occorrente a Diagon Alley grazie ai soldi che mia mamma mi aveva lasciato alla Gringott.

Per la bacchetta andai dal negozio di Olivander che, dopo vari tentativi che gli distrussero mezzo negozio, mi diede quella giusta.

"Legno di nocciolo e corda di cuore di drago, 12 pollici e mezzo abbastanza flessibile" disse.

"Tua madre ne aveva una simile" Dopo quella frase pagai velocemente e me ne andai.

Non mi piace parlare di lei.

Mi presi anche un gatto nero, che chiamai Fulmine.

La mattina dopo mi alzai di buon'ora, mi feci una doccia e aprii la valigia. Non sapevo cosa mettermi: vestito nero o colorato? Optai per quello nero con qualche accessorio colorato. Mi allacciai la mia amata fondina alla gamba e mi guardai allo specchio.

"Spero tu sia fiera di me, mamma." dico guardando il cielo. Mi scappò una lacrima ma me la asciugai subito. Mi sono ripromessa di non piangere mai più dopo la sua morte, e la devo mantenere. Chiudo la valigia, fermandomi un attimo a fissare la lettera e la maglia del campo.

fine flashback

Dopo qualche minuto di silenzio imbarazzante mi accorsi di un errore di Henry. "A proposito, chi è Anya?"

"Oddio, scusa Hanna. Ho sbagliato"

"Non ti preoccupare. Mi piace Anya."

"Allora ti chiamerò così"

mi volto verso la ragazza della rana. "Scusami, non volevo attaccarti." La guardo bene e mi accorgo di averla già vista.

"Ti ho già vista da qualche parte, è possibile?" Dico. "In effetti guardandovi tutti mi pare di conoscervi già" continuo.

"Magari al campo?" prova ad ipotizzare Beth. "Anche io vi avevo già viste" conferma Henry.

"Certo! Siete venuti tutti per la prima volta al campo mezzosangue quest'anno" dice Poppy

"E' vero. Vi avevo conosciute di sfuggita"

Sistemo il vestito che si era leggermente alzato quando ho preso il coltello e mi siedo.

4 Sporchi MezzosangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora