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𝑨𝒏𝒏𝒐 ➠ 2018

Non sapeva neanche più dove metterle, erano dozzine le lettere che continuavano a recapitargli. Le trovava davanti il portone, gliele consegnava la postina o addirittura le lasciavano al suo solito posto al bar «Dannati» si massaggiò il viso sconsolato ed esausto da tutta quella situazione «Non è di certo colpa mia se perdete i vostri soldi» buttò la schiena contro la spalliera della sedia nello studio di casa sua ed continuò a leggere quelle poche righe che negli ultimi tempi viravano molto su un argomento che non doveva essere assolutamente toccato. Minacce di morte, sì. Ma non rivolte a lui, ma verso Jungkook. Perché diavolo lo avevano messo in mezzo? In fondo, cosa c'entrava lui con tutto quello? Ma sapevano che l'unico modo per affondare Taehyung, fosse toccargli le cose più care ed in quel periodo si era completamente affidato a quel ragazzo, che sapeva vestire completamente di nero per mostrarsi forte ma che in fondo si era rivelato essere un romanticone come pochi «Oh Jungkook...» mormorò dispiaciuto, stropicciando quella carta tra le mani, non sapeva che fare, forse sarebbe stato meglio parlargliene o forse no, per tenerlo più al sicuro. Lo avrebbe dovuto allontanare? Probabilmente, ma sapeva già che se ne sarebbe pentito. Si era sviluppato un legame fin troppo profondo in quei tre mesi di convivenza. Erano volati e non se ne erano accorti, vissero quella situazioni come se fosse stata la cosa più normale del mondo, come se già ci fossero abituati. Sapevano coesistere arricchendo l'esistenza dell'altro con la propria presenza. Si comportavano come quelle coppiette fidanzate che si vedono nei film. Venerdì appuntamento fisso. Pizza e film il sabato sera. La domenica coccole tutto il giorno. Il resto della settimana lo dedicavano al lavoro. Ed andava benissimo così, non esisteva soluzione migliore.

Sentì le chiavi girare nella serratura della porta e scattò sull'attenti, pronto a far sparire tutto «Diamine» racimolò tutti quei fogli, li impilò velocemente ed aprì il primo cassetto affianco a sé infilandoli «Hey» alzò gli occhi, ritrovandosi davanti Jungkook che avanzava nella sua direzione sorridente «Hey» rispose Taehyung con sguardo incerto e con un piccolo tremore nella voce ma cercò di riprendersi subito e non darlo a vedere, così cercò di fare conversazione «Passata bene la mattina?» afferrò una cartellina, messa a coprire le lettere e chiuse il cassetto frettolosamente «Alla grande, tu?» poggiò il solito saccone "lavorativo" ai piedi della scrivania e si levò il cappello per poi scompigliarsi i capelli che si erano appiattiti «Ma che stai facendo?» domandò subito dopo con un evidente cipiglio in volto, notando dello smarrimento sul volto dell'altro che emise una risata dai toni forzati «Solo...riordinando delle scartoffie, niente di che» Taehyung gli si avvicinò, passò le braccia dietro il suo collo e lo tirò a sé «Mi sei mancato» i suoi fianchi vennero stretti dalle mani di Jungkook, quando si baciarono ed uno schiocco di labbra si propagò nell'aria «Anche tu» sorrisero entrambi, felici nel ricontrarsi dopo molte ore.

«Che ne dici di uscire?» la buttò lì. Fece quella proposta senza pensarci troppo Taehyung. Voleva fare quel fuori programma che nella sua mente si sarebbe potuto rivelare più appagante del previsto «Appuntamento?» chiese Jungkook, ricevendo subito un occhiolino in risposta «Esatto e magari lo accompagniamo da un bel gelato» ed il corvino ridacchiò donandogli un altro bacio acconsentendo «Però poi mi accompagni in orfanotrofio, voglio lasciare un po' di soldi» e come poté Taehyung rifiutare davanti a quel bel faccino?






Erano praticamente arrivati e Jungkook continuava a giocare con il vento che gli passava tra le dita sporgendo la mano fuori dalla decappottabile di Taehyung. Parcheggiarono in un piazzale fatto di brecciolino e davanti loro si proiettò un grande edificio, l'orfanotrofio e le risate dei bambini si sentirono fin là «Ma perché tutto questo attaccamento?» chiese il biondo cenere. Non avevano mai introdotto quel discorso, non ve ne era mai stata occasione. Vide solamente Jungkook sorridere al ricordo «Perché è stata la mia casa per molto tempo» alzò la mano in aria, puntando la finestra in alto a destra «Quella era la mia camera, ora vi abita un bambino adorabile, avrà cinque anni più o meno»

Taehyung fece scivolare le mani dal volante, accarezzandosi le gambe stupito «Oh, questo vuol dire che-» Jungkook capì subito che stesse per parlare dei suoi genitori, ma non ne aveva molto voglia di aprire l'argomento, così si sbrigò per mettere un punto «Già, non li ho mai conosciuti» aprì lo sportello e gli rivolse un caloroso sorriso «Due minuti e torno»
«Non c'è nessuna fretta fai con calma»

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Balzò in macchina, più sorridente di prima «Fatto! Spero tu non ti sia annoiato troppo» sembrava come rinvigorito e Taehyung ne fu immensamente grato. Se quel posto lo faceva stare così bene, ce lo avrebbe portato più spesso «Stavo per addormentarmi» portò una mano alla bocca, facendo finta di sbadigliare e quando vide Jungkook imbronciarsi, gli tirò uno schiaffo sulla spalla «Dai, scherzo» il corvino roteò gli occhi al cielo, ridacchiando dolcemente «Scemo»

Il motore venne fatto ripartire e la macchina riportata in strada «Cosa vorresti mangiare stasera?» Domandò Taehyung, non aveva assolutamente voglia di mettere mano a padelle quella sera e tanto meno perdere tempo poi a lavare piatti «Boh, non saprei» alzò le spalle pensieroso Jungkook, portò una mano al mento e propose «Se ordinassimo da asporto?»

E lì Taehyung annuì vigorosamente «Sono d'accordo» picchiettò l'indice sul volante «Potremmo prendere del sushi, anche se l'abbiamo mangiato settimana scorsa, solo che mi pace così tanto, oppure facciamo come vuoi tu, tanto basta che va bene a te-» il suo parlare venne stoppato quando la voce bassa dell'altro lo richiamò sull'attenti «Tae, Tae quel camion» inizialmente non capì e vide il corvino solo molto confuso e leggermente impaurito «Come Kook, che stai dicendo?» si girò per un millisecondo nella sua direzione, cercando di mantenere l'attenzione sulla strada «Non sta andando fin troppo veloce? Il camion dietro di noi» spiegò meglio e Taehyung aggiustò subito lo specchietto retrovisore per avere una giusta visuale.

Quando la ebbe fu troppo tardi «Oh Dio» li travolse in pieno, sbalzando la macchina oltre il ciglio della strada, bloccando la sua corsa, al contrario di quella del mezzo pesante che corse via, per non farsi beccare.

𝑴𝒀 𝑻𝑨𝑹𝑮𝑬𝑻 // ᵀᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora