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𝑨𝒏𝒏𝒐 ➠ 2018

Taehyung aveva la mente in subbuglio, era disorientato, non capiva cosa fosse successo e cosa stesse succedendo. Sbatté le palpebre un paio di volte prima di poter rimettere a fuoco l'area circostante. Si trovava ancora nella macchina, ancorato al sedile dalla cintura di sicurezza. Erano finiti in un fossato adiacente alla strada e il loro veicolo si era ribaltato più volte, prima di rimettersi dritto e fermarsi contro gli alberi. Portò una mano alla fronte e digrignò i denti dal dolore quando si sentì bruciare quel lembo di pelle, si guardò di fatti la mano, ora impregnata di sangue «Diavolo» imprecò cercando di liberarsi dalla cinghia e quando sentì lo scatto quasi sospirò contento. Poi il pensiero volò velocemente ad una persona, Jungkook. Non era lì accanto a lui, era stato sbalzato fuori dalla decappottabile e Taehyung ne ebbe la conferma quando ancora con la vista leggermente appannata, lo vide riverso poco lontano da lui, con il viso affondato nell'erba, non accennava a muoversi. Incominciò ad aver veramente paura quando anche chiamandolo non rispondeva «K-kook» aprì lo sportello e quando provò a mettersi in piedi, cadde rovinosamente a terra a causa della gamba destra rotta «Non ci pensare nemmeno» si strinse la coscia tra le dita affondandole sempre più il dolore cresceva «Qualche metro, solo pochi» raccolse tutta lo forza che poté e si rimise dritto guardando davanti a sé «Fammi arrivare da lui» zoppicò strizzando gli occhi dal dolore acuto che riceveva ogni volta che la poggiava a terra, ma la forza di volontà fu maggiore e riuscì a raggiungerlo per poi buttarsi al suo fianco «Jungkook!» lo scosse per le spalle e lo girò a pancia all'aria ma non si svegliava, non parlava «Oh Dio» portò una mano sotto il suo naso e si rilassò seppur minimamente nel percepire sulla sua pelle il respiro debole dell'altro.

L'ultima cosa che riuscì a fare, fu prendere il telefono dalla tasca dei pantaloni e chiamare i soccorsi, dopo di ché si buttò accanto a quel corpo immobile, prese la sua mano, stringendola forte ed il cervello gli si spense. Subì passivamente il viaggio verso l'ospedale, le cure che gli diedero, non sentì neanche dolore mentre gli mettevano i punti sul viso, tanti erano i pensieri che gli vagavano per la mente. Era successo tutto così velocemente, non aveva avuto il tempo di fare niente. E si sentiva terribilmente in colpa, doveva essere lui quello messo peggio, invece Jungkook si trovava in coma indotto nella stanza di fianco, in prognosi riservata per di più...non sapeva dove sbattere la testa. Chiedeva notizie, ma tutti tacevano e gli promettevano che sarebbe stato il primo ad essere informato nel momento in cui qualche novità si fosse palesata.

"Ti avevamo avvisato" quel semplice messaggio si era ritrovato tra le chat nel telefono e la voglia di mettersi in piedi, levarsi quel dannatissimo gesso e correre per andare a spaccare la faccia a quegli esseri crebbe a dismisura e dovette massaggiarsi la tempia per mantenere almeno un'apparente tranquillità. Se Jungkook lo avesse visto in quel momento si sarebbe messo a ridere vedendo quanto paradossale fosse il comportamento dell'altro, da sempre raffinato, composto, elegante, ma adesso in preda a pura rabbia.

Passò una settimana e quando arrivò il giorno delle dimissioni di Taehyung, vi fu anche un'altra notizia, avrebbero provato a svegliare il corvino, era migliorato seppur minimamente, ma dovevano accertarsi se effettivamente parlando, avesse riportato danni neurologici evidenti nel parlato e nella comprensione. E lì Taehyung ricevette una bastonata imprevista e più dolorosa del previsto «Il signor Jeon ha penso la memoria» era sconcertato, come potevano essere sicuri di ciò? Si appoggiò una mano sul petto «Gli avete chiesto di me??» e quando vide annuire l'infermiera con tristezza dipinta in volto, sprofondò nei sensi di colpa «È stata la prima cosa, lei è l'unico referente, ma ha detto che non conosce nessun Kim Taehyung»

«Oh mio Dio» si passò una mano sulla faccia sconsolato, era tutta colpa sua «Più o meno sapete quanto tempo-» venne bloccato dal parlare e la domanda fu subito soddisfatta «L'ultimo anno, pensiamo» zoppicò, saltellando su di un piede e sedendosi sul suo letto «Cosa possiamo fare per recuperare i ricordi?» 

«Niente, può essere che tra un mese torneranno, come tra tre anni oppure cadranno nell'oblio per sempre» gli poggiò una mano sulla spalla «Almeno sta bene, certo dovrà fare un po' di riabilitazione per riabituare i muscoli ma poteva riportare danni molto più gravi»

Già, danni maggiori, era felice da morire che per prima cosa fosse sopravvissuto e che in secondo piano la commozione celebrale non fosse grave e neanche le varie fratture ma i loro ricordi, tutta quella vita che si stavano creando insieme era sfumata al vento, non esisteva più nella mente di Jungkook, adesso per lui Taehyung era solamente un estraneo e questa consapevolezza gli fece un male immenso. Come avrebbe potuto ricostruire tutto da capo? E se anche ci fosse riuscito poi avrebbe dovuto vivere con il terrore che un incidente del genere potesse riaccadere. Ne sarebbe valsa la la pena di mettere in pericolo nuovamente Jungkook? Scosse la testa, no, non poteva permetterselo, la priorità era quella di proteggerlo.

Ma non sapeva a chi rivolgersi, Jungkook non conosceva molte persone o meglio non aveva molte persone care vicino a sé che gli volessero veramente bene, l'unica forse, che si sarebbe potuta prender cura di lui «Jimin, Park Jimin» lo conoscevano entrambi, lo avrebbe potuto informare su i suoi miglioramenti, lo avrebbe sostenuto da lontano pagandogli l'affitto nella sua vecchia casa e se necessario avrebbe anche pagato una sorta di stipendio a Jimin, ma sapeva per certo che lo avrebbe fatto con piacere.

Non riuscì neanche a guardalo in faccia e dargli un ultimo saluto da lontano quando venne accompagnato fuori da lì sulla sedia a rotelle. Prese le stampelle e salì in macchina di un suo amico, che lo venne a prendere, pronto a portarlo a casa «Come ti senti Tae?» sbuffò buttando la testa contro il finestrino «Uno schifo Yoongi, uno schifo»

𝑴𝒀 𝑻𝑨𝑹𝑮𝑬𝑻 // ᵀᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora