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𝑨𝒏𝒏𝒐 ➠ 2022

«Dannazione Taehyung! Basta con questi stupidi giochi, mi ricordo tutto quanto!»

Gli occhi erano pieni di rabbia ma in mezzo a quel mare vi era una barchetta con una piccola luce di speranza. Speranza che gli desse retta, speranza di avere risposte. Abbassò il capo, chiudendo per un attimo gli occhi, doveva calmarsi assolutamente, non voleva suscitare in Taehyung nessuna reazione negativa «Le serate passate insieme, i nostri sorrisi, i nostri abbracci» fece una pausa guardandolo adesso negli occhi, era distrutto ed il biondo cenere glielo lesse perfettamente nelle iridi scure «Il nostro primo bacio fuori da quel locale» sussurrò poi, avvicinandosi di mezzo passo e portando una mano sulla guancia di Taehyung, accarezzandola piano «Non puoi esserti scordato di tutto questo» 

Il suo cuore prese a battere più forte, quello dell'altro stava galoppando. Deglutì pesantemente Taehyung per cercare di mandare giù quel groppone che gli si formò in gola e sospirò come a voler rilasciare tutto quel peso che sentiva sulle spalle «Non lo potrei mai dimenticare» lasciò che quelle parole fluissero dalla sua bocca e cercò di godersi il più possibile il calore della mano dell'altro.

Jungkook allora sentì il cuore vibrare, travolto da un nuovo tipo di ansia «Lo so, lo so» si avvicinò così tanto che sarebbe bastato avvolgere le braccia e lo avrebbe potuto abbracciare senza problemi «Perché però te ne sei andato? Mi hai abbandonato» non si pentì di avergli posto quella domanda neanche quando Taehyung si irrigidì tra le sue braccia «C'é stato Jimin con te»

Il corvino corrugò la fronte a quella risposta, quindi era stato tutto un suo piano? Jimin non si era offerto di stargli accanto perché veramente lo volesse, ma perché era semplicemente un lavoro. Aveva passato tre anni della sua vita con una persona al suo fianco che in realtà non teneva a lui per niente. Si sentì ancora più tradito «Come» la voce gli morì in gola per un attimo  e la carezza finì, riportando la mano contro la carrozzeria «Come hai potuto pensare che sarebbe stata la stessa cosa?»

«Ma sei guarito, stai bene in ogni caso adesso» spalancò gli occhi scioccato, soprattutto nel sentire il tono freddo e distaccato dell'altro. Le braccia gli ricaddero lungo i fianchi «E non ti è passato minimamente per la mente che forse sarei guarito prima, avendoti accanto?» gli occhi gli tremarono e li sentì incominciare a pizzicare più del dovuto «Non ho smesso di monitorarti per un attimo, mi informavo su ogni minima novità» Jungkook sorrise amaramente prima di passarsi la lingua sul labbro inferiore «Diamine, Taehyung» si passò una mano sulla faccia «Ti avrei voluto lì accanto a me, a cosa mi è servito un supporto mentale a distanza? A niente!» alzò di poco la voce e mosse le mani in aria «Non è servito ad un cazzo! Certo, perché presentarti a casa mia con il pensiero che» mimò le virgolette con le dita «"Magari se mi faccio rivedere quello stronzo recupera la memoria!"» 

«Non dire così per favo-» provò a rimediare l'altro per farlo calmare ma Jungkook non fece altro che parlargli di sopra ed i sensi di colpa crebbero incredibilmente in Taehyung «Cosa? È diventato troppo difficile alzare il culo dalla scrivania che ora governi?» sentiva solamente la rabbia crescere maggiormente minuto dopo minuto. Aveva voglia di sfogarsi, di gridargli tutto addosso. Gli venne quasi da ridere nel pensare che fino a pochi minuti prima pensò che dalle sue labbra non potesse uscire una parola.

«Non capisci Kook, io-» 

«Ed invece sì che ti capisco!» Si pose una mano sul petto ed un grande sorriso strafottente gli nacque sul viso «Perché rimanere con uno come me, che uccide per sopravvivere, quando hai una miniera d'oro nelle mani?» abbassò poi la voce e si avvicinò arrivando ad una spanna dal viso dell'altro «Sai cosa penso invece?» lo guardò fisso negli occhi e vide adesso anche in Taehyung la rabbia nascere. Lo stava fraintendendo in pieno. 

«Penso che magari, quando ci siamo incontrati per la prima volta, sono stato uno stupido e dovevo diffidare di te e della tua cazzo di aria di superiorità. Eri annoiato e avevi solamente bisogno del giocattolino. Io poi, povero illuso, ci sono cascato in pieno quando mi hai detto "Tutti i miei ex mi si sono avvicinati solo per i miei soldi"» riprodusse quelle parole con una voce totalmente diversa «Ma tu» gli puntò un dito sul petto «Hai mai pensato ai miei sentimenti? Hai mai pensato "Oh guarda quel coglione! Si è addirittura innamorato di me!"» 

A quel punto Taehyung caricato a molla da quel flusso di parole, fin troppo taglienti e per niente giustificate lo afferrò dalle braccia, sbattendolo contro la macchina. Invertì le posizioni e lo strinse forte, le sue dita affondarono nella giacca di pelle dell'altro, adesso sconcertato da quell'improvvisa presa di posizione «Ti pongo solo una domanda Jungkook» digrignò i denti, aveva voglia di prenderlo a pugni «Perché diavolo sei qui oggi? Chi dovevi uccidere? Non pensare che non l'abbia notato il borsone lì per terra»

Fu basso il tono di voce di Jungkook quando rispose, ma Taehyung lo sentì perfettamente «Eri- Eri tu il Mio Target» l'altro annuì e sorrise appena lasciandolo andare. Lo spostò un po' bruscamente ed aprì lo sportello della macchina. Prima di salire si voltò nuovamente verso Jungkook «Ti sei appena risposto da solo» picchiettò l'indice contro il profilo della sportello e si morse l'interno della guancia per quanto non gli piacessero le parole che stette per pronunciare «Fidati, è meglio tagliare tutti i ponti, non vediamoci più» e salì in macchina, partendo velocemente per andarsene, lasciando Jungkook in mezzo al parcheggio con le lacrime agli occhi ed un vuoto nel petto.

Scosse la testa ripetutamente «No, sei uno stronzo ma non pensare che ti lasci così»

𝑴𝒀 𝑻𝑨𝑹𝑮𝑬𝑻 // ᵀᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora