"Sono un bravo ragazzo
Un po' fuori di testa
Ai miei cari do il mondo
Spesso non tengo niente per me"Random, "Sono un bravo ragazzo"
...
«Buongiorno!», salutai guardando un ragazzo pelato pieno di inchiostro sulle braccia e sul volto.
«Avete tempo per un tatuaggio veloce?», chiesi avvicinandomi a lui mentre mi guardai intorno: le pareti del negozio erano rosse con dei disegni maori neri, c'erano due divani neri in pelle su entrambi i lati e un tappeto persiano al centro della stanza; in fondo al corridoio, invece, c'era un tavolo di vetro con una serie di raccoglitori.
«Cosa volete tatuarvi?», chiese scrutandoci attentamente.
«Una lettera», risposi sapendo che non potevamo tatuarci altro di più simbolico. «D-dove?», mi sussurrò Niall sfregandosi i palmi delle mani sui jeans.
«Datemi qualche minuto». Si allontanò il tatuatore spostando una tenda dietro di lui rivelando un lettino coperto di carta e una macchinetta per l'inchiostro.
«Una lettera quindi?», chiese il biondo cercando di non tremare. «Io mi voglio tatuare la tua iniziale», spiegai sorridendo, «Per me sei mio fratello», aggiunsi vedendolo annuire come se si fosse convinto.
«Quanto la volete grande e dove?», chiese il ragazzo facendoci segno di seguirlo, mi guardai velocemente cercando di capire dove farlo.
«Al polso», intervenne Niall sedendosi sul lettino.
«Addirittura», sussurrai orgoglioso del mio amico. «Quale carattere volete utilizzare?». Ci fece vedere un elenco di font che potevamo scegliere così indicammo una tipologia simile a quella utilizzata nelle macchine da scrivere.
«Sono cinquanta sterline a tatuaggio, prima che cambiaste idea», ci informò preparando l'inchiostro nero e dandoci dei fogli da firmare per questioni di responsabilità.
«Nessun problema»
«Appoggia il braccio qui». Gli indicò facendolo posizionare nel modo migliore.
«Fa male? Ti prego dimmi di no. Io soffro per tutto», iniziò a dire Niall chiudendo gli occhi appena sentì il suono della macchina.
«Grande così? Quale lettera?»
Annuii lui stringendo forte gli occhi, «La "L"».
Il Tatuatore portò l'ago sulla pelle del mio amico che inevitabilmente gridò tappandosi la bocca con l'altra mano.«Appena finito ti ammazzo! Cazzo che male, no non ce la posso fare, quanto manca ancora?», urlò e, nel frattempo, una lacrima gli scese lungo la guancia. Risi fiero di quello che stava facendo per me.
Passarono altri minuti e staccò l'ago dal suo braccio, «Finito». Passò un pezzo di scottex sopra il disegno appena fatto per poi applicargli una pellicola da cucina e dello scotch per tenerlo attaccato, mi alzai andando a guardarlo ed era davvero fatto bene: righe molto dritte e non troppo spesso.
«Sto morendo...lo so», sussurrò pallido in volto alzandosi da quel posto per farsi sostituire da me.
Mi appoggiai nella stessa posizione in cui aveva fatto mettere il biondo, tirai su la manica del maglione e aspettai, l'agitazione che fino a ora non avevo avuto si insinuò nelle mie vene.
«Lettera?». Appoggiai il braccio sinistro dicendo: «N».«Stessa grandezza dell'altro?», domandò intingendo l'ago in un tappino di plastica pieno di inchiostro davanti a lui; annuii e cominciò a trascinare quell'aggeggio lungo la mia pelle.
Non mi aspettavo quella sensazione di dolore misto al fastidio. Sembrava quasi un graffio caldo.
Chiusi gli occhi lasciandolo lavorare finché non si staccò asserendo: «Ho finito».
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La mia metà oscura
FanfictionA Larry Stylinson ff «Ultime notizie», tuonò la solita giornalista bionda del telegiornale facendomi tornare alla realtà, «Davanti al locale "Four", è stato rinvenuto il corpo senza vita di un ragazzo in una pozza di sangue», aggiunse iniziando a ra...