Capitolo 19:

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"I can't even tell you where I'm going
But no matter where I'm heading, and no matter what I do
Something keeps me coming back to you"

Simple Plan, "The end"

...

«Lou», sentii chiamare mentre iniziarono a muovermi, «Sveglia è ora di pranzo», continuarono finché non aprii lentamente gli occhi. «Louis è da due giorni che mangi e dormi. Non è il caso di uscire di casa?», mi ammonì Charlotte facendomi cadere giù dal letto.

«C-che ore sono?», riuscii a dire aggrappandomi al materasso. «Mezzogiorno, abbiamo ospiti e ti aspettiamo giù».

Quali ospiti?

Perché Niall non mi avvisava mai?

Erano passati quattro giorni dalla mia piccola discussione con Harry e nessuno dei due aveva avuto il coraggio di scrivere all'altro.

Ci pensavo a mandargli io il primo messaggio ma mi bloccavo sul tasto "Invia" perché mi chiedevo se fosse davvero la cosa giusta.

Scesi le scale in pigiama e tirai un respiro di sollievo vedendo Josh e Stan seduti a tavola con Eleanor, Charlotte e Niall.

«Ma che pigiama sexy», mi schernì l'altro mio migliore amico facendomi segno di sedermi accanto a lui. «Allora stiamo organizzando capodanno», iniziò Josh addentando una bistecca.

Giusto, tra poco era pure un anno nuovo.

«Io sono con voi qualunque cosa vogliate fare». Strizzò l'occhio mia sorella a Stan e le tirai un calcio sotto al tavolo. Sì, Stanley era il mio migliore amico però non potevo considerarlo un ragazzo fedele anzi, era molto fedele ai suoi ideali e con le donne purtroppo no.

«Pensavo potremo andare al locale "Four"», propose Eleanor orgogliosa. «No!», esclamai attirando l'attenzione dei presenti.

Non ci volevo mai più tornare in vita mia in quel locale.

Tutta colpa di quel pub.

La mia vita era cambiata dopo quel posto.

«Ha ragione», mi diede corda Niall. «Hanno assassinato il ragazzo di Harry lì», si intromise Stan rabbrividendo.

«Questo Harry è carino?», ammiccò Charlotte.

«È gay». La bloccai subito bevendo un sorso d'acqua mentre una sensazione di fastidio mi arrivò dritta nello stomaco facendolo contorcere.

Lei mi fece la linguaccia riprendendo poi a mangiare, ci mancava solo che lei ci provasse con lui e avremo fatto l'en plein.

Iniziai a mangiare anche io e terminammo in tempo per fare un giro al parco, insieme come se fossimo una famiglia.

«Ho sentito Zayn e mi ha detto che loro vorrebbero fare qualcosa di tranquillo», ammise Stan muovendo il cellulare verso di me per poi lasciarmelo, «Andiamo Char», aggiunse prendendo la mano di mia sorella e correndo verso lo scivolo.

Non capii il motivo per cui me lo avesse dato, così iniziai a scorrere i messaggi.

«Harry vorrebbe stare lontano da Louis, non so il motivo». Un messaggio del moro.

«E quindi?». Domanda del mio amico.

«Quindi mi sa che lo faremo da soli con lui. Sta male abbastanza e non mi sembra il caso di forzarlo», risposta.

Alzai lo sguardo su Josh, l'unico rimasto al mio fianco, mentre gli altri erano alle prese con i giochi per bambini.

«Josh tu sentito niente di Harry?», gli domandai facendolo sussultare, «Josh», lo chiamai e lui si girò sospirando: «Liam mi ha detto che vorrebbe evitare di vederti».

La mia metà oscuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora